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Piano Concerto - Forum pianoforte

. . .e Il Tocco?


Guest Pianoaccordatore
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Guest Pianoaccordatore

. . . Siamo tutti consapevoli che la sordina dei pianoforti verticali non silenzia del tutto lo strumento, anzi, il pianoforte viene avvertito lo stesso dalle stanze adiacenti e non solo!!

Ecco quindi che per non "disturbare" i vicini si ricorre sempre più spesso ai sistemi di silenziamento del pianoforte.

Mi sono chiesto: ma la sensibilità al tocco rimane invariata?

Mi sono tolto il dubbio recandomi da un rivenditore di pianoforti e provando un verticale e un coda, entrambi con kit silent.

Nonostante il rivenditore abbia cercato di convincermi che il timbro che sentivo era fedele al suono reale del pianoforte che stavo provando, quel suono in cuffia era ben diverso perche trattasi di suono campionato!

E il tocco?

la sensibilità al tocco cambiava abbastanza nel verticale, e molto nel coda!!!.

 

Queste sono solo le mie impressioni, e voi che ne pensate sui sistemi di silenziamento?

 

SALUTI

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Onestamente non mi è mai capitato di dover provare un sistema silent. La domanda che mi pongo però è ben diversa... Cosa esistono a fare ancora i sistemi silent quando in commercio alla stessa cifra si compra un signor pianoforte digitale ?

Tocco simile ad un coda, in alcuni modelli la differenza è quasi (dico quasi) impercettibile. I suoni hanno ottime campionature, godono di uscite MIDI, altri strumenti a disposizione... Insomma perché manomettere un pianoforte acustico quando con la stessa cifra ci si compra un ottimo digitale ? Non ho la più pallida idea di quanto possa costare un sistema silent ma dovendo trasportare il pianoforte nel laboratorio, comprare il sistema silent, montarlo e ritrasportare il pianoforte a casa del cliente immagino che la cifra superi agevolmente i 1500 euro. Con 1500 euro ci sono ottimi digitali. Non voglio fare anti pubblicità alle aziende che montano sistemi silent, questo è solo un mio pensiero. Sarebbe interessante se qualche azienda specializzata nella produzione e montaggio di questi sistemi volesse smentire le mie affermazioni...

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Il “tocco” nel pianoforte

La modalità di percussione del martelletto sulla corda può essere suddivisa in 4 tempi:

· Corsa del martelletto in seguito alla percussione del tasto

· Contatto del feltro con la corda

· Compressione del feltro, espansione e distacco dalla corda

· Ritorno verso la posizione di riposo

Il timbro è ampiamente influenzato dall’efficacia della legge di Young che dipende da:

· Durata del contatto

· Valore della spinta che il martelletto esercita sulla corda

Per completezza, una sola nota non è in grado di mettere in luce la preziosità del tocco (che entro certi limiti, inflisce sul timbro); così come una sola emissione vocale, o una sola nota di tromba, di violino, di chitarra, etc.

 

Per fare un oculata valutazione serve la continuità del discorso musicale nella quale ogni nota può essere realizzata toccando il tasto come l’artista sente di fare, ed è in questa consecutività che armonia e melodia possono rivelare con ampiezza di effetto il valore inestimabile delle differenziazioni timbriche dipendenti dal tocco.

 

Penso che al digitale manchino un po' di cosucce necessarie per formare un buon pianista e con un tocco personale e riconoscibile.

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Tocco simile ad un coda, in alcuni modelli la differenza è quasi (dico quasi) impercettibile.

 

...più che tocco, suono, quindi risultato del presunto tocco... In questo il pianista ci mette poco di suo e che suoni Pollini o io non c'è nessuna differenza in questi termini perchè il tocco non è rivelante per assenza di meccanica.

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Guest Pianoaccordatore

sono d'accordo con te Simone.

 

Il kit silent di buona qualità costa da solo intorno a 1000 euro. Poi aggiungi il montaggio dello stesso. . .

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...più che tocco, suono, quindi risultato del presunto tocco... In questo il pianista ci mette poco di suo e che suoni Pollini o io non c'è nessuna differenza in questi termini perchè il tocco non è rivelante per assenza di meccanica.

Vero, ma qui infatti discutevamo del sistema silent. Non ho mai suonato su un pianoforte silent ma dalle testimonianze che ho raccolto tutti mi hanno detto che cambia radicalmente la pesatura della tastiera. Quando devo spendere 2000 euro per suonare male in cuffia, ne spendo 1500 per suonarci bene in cuffia.

 

Invece per quanto riguarda l'argomento suono nel digitale è stato trattato e ritrattato... Se controllerai sul forum vedrai che per quanto riguarda i pianoforti digitali ti do piena ragione. Se a questi però colleghiamo un pc e scegliamo tra le varie librerie di campioni la cosa cambia e di molto. Ci sono campioni che io sfido a riconoscere che si tratti di un campione digitale.

 

In ogni caso io sono sempre stato un sostenitore dell'acustico e continuerò ad esserlo sempre per svariati motivi che non mi metto a rielencare. Ma non possiamo discutere di questo problema senza considerare un'importante variabile: i soldi. Credo che tutti comprerebbero un gran coda se non costasse 130000 euro oppure se avessero tutti milioni di euro a disposizione. A parte questo in Italia c'è proprio questa mancanza di cultura verso l'estetica del suono. A parità di grandi marche acustiche e rispettivi campioni non esisterà mai campione che tenga il confronto in quanto ripresa (nel campo delle librerie campionate) ed imitazione (nel campo della simulazione per modelli fisici dell'onda) dell'originale acustico. Di conseguenza l'egualità del campione digitale al suono acustico è errata per definizione. E' paradossale pensare che il campo discreto sia più dettagliato del campo continuo, proprio perché l'insieme dei numeri reali (continui) sono un infinito di ordine superiore rispetto ad un insieme dei numeri Naturali (discreto). C'è da dire comunque che il digitale viene in contro alle tasche come accennavo poc'anzi. Se avessi 10 milioni di euro in banca non aspetterei neanche un secondo a scegliermi un gran coda delle grandi marche piuttosto che suonare sul suo simulatore in digitale. Dunque sempre più persone si muovono invece nell'ottica del digitale e delle librerie di strumenti che offrono, almeno nel caso del pianoforte, dei suoni che sono veramente molto ma molto vicini ai fratelli analogici ad un millesimo del prezzo, quindi... No money, more libraries ! (Potrebbero usare questa frase come spot i venditori di campioni :D )

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Onestamente non mi è mai capitato di dover provare un sistema silent. La domanda che mi pongo però è ben diversa... Cosa esistono a fare ancora i sistemi silent quando in commercio alla stessa cifra si compra un signor pianoforte digitale ?

Tocco simile ad un coda, in alcuni modelli la differenza è quasi (dico quasi) impercettibile. I suoni hanno ottime campionature, godono di uscite MIDI, altri strumenti a disposizione... Insomma perché manomettere un pianoforte acustico quando con la stessa cifra ci si compra un ottimo digitale ? Non ho la più pallida idea di quanto possa costare un sistema silent ma dovendo trasportare il pianoforte nel laboratorio, comprare il sistema silent, montarlo e ritrasportare il pianoforte a casa del cliente immagino che la cifra superi agevolmente i 1500 euro. Con 1500 euro ci sono ottimi digitali. Non voglio fare anti pubblicità alle aziende che montano sistemi silent, questo è solo un mio pensiero. Sarebbe interessante se qualche azienda specializzata nella produzione e montaggio di questi sistemi volesse smentire le mie affermazioni...

Ci sono molti pianoforti digitali in giro.

 

Qual'è quello che consiglieresti, dove è davvero quasi impercettibile la differenza rispetto ad un piano a coda, un pianoforte digitale definitivo?

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Con la sordina tradizionale, cambia totalmente la sensazione al tocco. Il pianista sente poco o niente, i vicini sono ugualmente disturbati. Se si possiede un verticale, sarebbe meglio rimuovere la sordina, che, secondo me, contribuisce solo a rovinare lo sviluppo del proprio suono e del buon tocco. Meglio una tastiera muta, magari per leggere qualche passaggio e sperimentare qualche posizione.

Il silent, da me provato un paio di volte, equivale ad un cattivo digitale. Un buon digitale è l'ideale se si vuole studiare in privato e in cuffia. Stressa solo le persone circostanti perchè sentono solo i colpi sui tasti. Poca pace per i vicini che potrebbero, a mio avviso, sopportare il "suono" invece di scegliere il "rumore".

 

Per quello che riguarda noi pianisti, sono d'accordo sui 1500 euro per un digitale come secondo strumento per studiare.

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Io mi sono fatto l'idea che il Kawai ca93, per un pianista, sia una scelta con meno compromessi possibili, senza andare su prezzi improponibili, tipo i V-piano o i codini digitali da decine di migliaia di euro.

 

Però temo che 1500 siano poche, dovremmo essere sui 2500.

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