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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pianoforti Horowitz e Michelangeli.


francescochopin90
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Non vorrei dire una cavolata, ma mi pare di aver letto o sentito che i pianoforti di questi grandi pianisti venivano completamente modificati; in particolare nel caso di Horowitz, so che venivano alleggerite le tastiere per adattarsi alla sua tecnica particolare. Però dai video tutorial ho capito che non ci si può troppo discostare troppo dai parametri di fabbrica. Cosa ne sapete voi a proposito?

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Nella prima metà del 900 la maggior parte dei pianisti si faceva fare praticamente uno strumento personalizzato, non ricordo chi aveva un piano con i tasti più stretti a causa della mano piccola... Quindi non era poi Una cosa così inusuale, Michelangeli quando prendeva un piano veniva completamente controllato e se c'era pure un feltrino messo al contrario lo sentiva.come toccava lo strumento, Horowitz sicuro usava una tastiera più leggera e pure quello di Gould aveva alcune particolarità che ora mi sfuggono, tanto per fare qualche esempio, poi piu vai indietro nel tempo più gli strumenti erano differenti a quelli odierni, il paragone diventa difficile.

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Infatti a volte si creano delle leggende intorno a questi fatti. Sicuramente il pianoforte di Horowitz era preparato molto particolarmente da Franz Mohr , ma alcuni valori non si possono molto personalizzare. Ad esempio non si possono portare i pesi di abbassamento troppo leggeri a discapito dei pesi di ritorno. Magari si può intervenire in modo particolare sulla regolazione e sulla intonazione. Michelangeli ha suonato su molti pianoforti...perfino sul grancoda petrof, in Vaticano alla sala Nervi. E' vero, era esigente, come dovrebbe essere ogni pianista. Lo hanno fatto passare per un maniaco tutte quelle persone che non sono state all'altezza di assisterlo. Conosceva molto bene il funzionamento dello strumento . Esiste un audio che fa sentire un colloquio con Tallone ,che fu assistente del Maestro in un buon periodo della sua vita, e si capisce molto bene quali conoscenze avesse. In un ultimo video, dove Michelangeli suona le ballate di Brahms, si può straordinariamente notare da vicino quanto naturale fosse posizione della mano e delle dita. Si "affida" molto allo strumento, invece di "sfidarlo" , come mi disse l'allora Direttore all'Importazione Steinway Stefan Vertes, negli anni '80 durante un pranzo a casa mia. Lui, Vertes, sosteneva e diceva  spesso nelle presentazioni, come lo strumento dovesse essere tale, nella qualità del progetto e nella messa a punto, per far sì che il pianista potesse affidarsi a lui, e in questo video il concetto è palese, visibile. Concludendo penso che i Grandi volessero e vogliono semplicemente sentirsi a proprio agio nel suonare e nell'esprimersi senza dover mettere in atto inutili trucchi ed artifici. E io credo che la crescita tecnica di un pianista debba mirare a questo. Questo penso  

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