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Piano Concerto - Forum pianoforte

Un giro di Valzer?


giovannip
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Questo è un bel Walzer Gianni ed è anche molto "scarno", nel senso che non ha mille note come il n° 1 dell'op 18 oppure il n° 1 dell'op 34, qui non si possono tirare colpi falsi. Il pezzo di sicuro è ben studiato ma se posso darti un dritta (ripeto non sono giudizi ma idee per poter lavorare) tieni presente che l'idea di Chopin sul walzer non è quella di Strauss e presuppone una lettura di questo tipo.

Alla fin fine non dovevano essere ballati e quindi nascondono un tessuto armonico e ritmico (colto) che in qualche interpretazione non si avverte (ad esempio un'idea "salottiera" dei suoi walzer...Dimitri Alexaiev  etc etc ). Ogni walzer è un mondo armonico a se e a parer mio si dovrebbero eseguire questi brani pensando a Bach o ai preludi stessi di Chopin per avere un'idea non tanto di walzer ma di architettura armonica colta, chiusa nella forma del walzer.

Vorrei ascoltarlo meglio per magari poter dare un giudizio.

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secondo me lo sei eccome.

considera che dopo la lettura e un primo studio c'è sempre una fase di approfondimento in cui messo insieme il pezzo si ascolta il risultato e lo si lavora fino ad arrivare all'idea di interpretazione che hai. ci vuole tempo e pazienza e molto dipende dal livello che vuoi raggiungere con quel pezzo. Ogni pezzo (ma questo anche per chi è più esperto) è sempre una scoperta anche da un punto di vista filologico. dipende molto dal tuo obiettivo. Considera comunque che essere interpreti significa essere rispettosi del'idea del compositore ma non schiavi..e non è facile riuscire a rendere l'idea di chi compone in equilibrio con il proprio sentire. ci vuole tempo e studio.

ora tornando a Chopin....tu come lo pensi il pezzo? Chopin era unico nel riuscire a mettere dentro i suoi pezzi sentimenti complessi e mai univoci....la melodia che ad un primo ascolto può sembrare leggera e spensierata ha sempre dentro quel qualcosa di nostalgico e malinconico che la rende complessa da interpretare. A me a volte aiuta pensare che le sue linee melodiche di danza come nei valzer o anche nelle mazurche siano soprattutto nostalgiche reminiscenze. Esprimono non propriamente il sentimento della danza in se quanto il sentimento di un nostalgico ricordo della danza stessa e della sua terra. Nelle polacche ad esempio emerge non la vera Polonia con le sue linee melodiche tipiche ma la Polonia che lui ricorda e a cui pensa con grande nostalgia.il tempo del valzer di chopin è un ternario "sfumato"  come i ricordi per cui è un pelino meno ritmico e più "morbido"....prova a dare al  canto più regolarità nello scorrere,

 

ad ogni modo  ti dico nuovamente che per come lo suoni sei pronto e la sensibilità non ti manca....SE lo vuoi migliorare devi lavorare su queste cose. come dopotutto ci abbiamo lavorato tutti...e ci lavoriamo sempre su ogni pezzo. in questo momento come esecuzione (per gli aspetti interpretativi) non è a livello da concerto però sei già ad un buon punto nello studio del pezzo ed è bello ascoltarti perchè ci sono molte emozioni dentro che esprimi bene e fai provare....per cui.....

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Giovanni devi imparare a cantare prima di suonare... Tutto qui. 

Se dovessi cantare quello che hai suonato, in alcuni punti resterei senza fiato. Questo non può essere. Ricordiamoci che Chopin è il principe del cantabile, nessuno come lui ha fatto del canto un elemento così importante nel pianoforte. 

Impara a cantare la musica di Chopin ancor prima di mettere mano sul pianoforte. Non immagini quello che ne potrai tirar fuori. Le note ci stanno, alcuni punti devono essere ancora puliti a dovere ma sono piccolezze. 

Alzare il tiro!!

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Grazie Nancy, le tue parole mi rincuorano.Io dentro di me lo sento in modo diverso da come poi riesco a suonarlo,sono carente nella tecnica e questo è un dato di fatto,e me ne sono fatto una ragione da parecchio tempo.D'altronde iniziare a suonare il pianoforte a 44 anni dopo aver lavorato per un'intera vita in cantiere, di sicuro le mie mani sono forgiate per la fatica, e non per fare il pianista.Detto questo continuerò ad esercitarmi cercando di migliorare la mia tecnica, e come dico sempre farò tesoro dei vostri consigli.

P:S Mi volevo scusare con Antares86 per averlo aggredito con la mia risposta poco appropriata,a volte mi dimentico le buone maniere.

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Nel pomeriggio se ci riesco vorrei fare un video per chiarire dei punti di vista in Chopin che mi stanno molto a cuore. Non sono delle verità assolute, sono delle considerazioni alle quali sono arrivato dopo molti anni passati a suonare Chopin (25 anni, per l'esattezza, un percorso di pensiero dunque)... Idee che voglio, in modo molto umile, condividere; per dare un'ulteriore spunto di riflessione sulle fasi preliminari dello studio di Chopin.

 

Sicuramente prenderò come esempio la seconda ballata prima di arrivare al tuo valzer e vorrei chiarire anche alcune cose che potrebbero essere utili a Fabio sui preludi che ha postato. 

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Bellissimo Simone...grazie mille.

 

@ Giovanni...ha ha ..anche io ho lavorato in cantiere! Non temere...ed un piccolo cantiere se non erro l'ha aperto anche Antares con la costruzione del suo clavicordo...basta metterci anche i pezzi in cantiere.ha ha.

 

Si comunque come diceva Nancy ma anche Simone, si tratta di piccole cose che possono però rivoluzionare il tutto ed...alzare il tiro per l'appunto.

Ora però lo devo ascoltare bene.

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Grazie mille simone per il tempo che ci hai dedicato. Infatti la semicroma cosi corta crea uno stop nel fraseggio ed uno scatto troppo brusco (non cantabile come dicevi tu)  che anche io l'avrei registrato nuovamente..quindi in accordo. Provo magari una nuova versione con una cantabilità più "direzionale" per cosi dire...una frase che parte e si conclude con una direzione ben precisa.

Poi mi dirai. Fammi sapere appena hai tempo anche per il n°9. Per Chopin non sono mai abbastanza i consigli.

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Non ci sarebbe nulla da aggiungere al bel video di Simone. Interessantissimo.Vorrei aggiungere alcune cose , non sulle esecuzioni dei nostri amici, ma a proposito della musica chopiniana in genere e in particolare sulla melodia. Cantare , sì va bene. Respirare, sì va bene. Ma come distinguere una buona "dizione" chopiniana. In realtà, sempre secondo me...non lo dimenticate, la musica chopiniana è governata da due elementi fondamentali:il rubato e la vena classicheggiante. Detto così. sembrerebbe porre sul tappeto due elementi contrastanti...ma non è così. Il rubato non è qualcosa che si "calcola". Per imparare a capirlo, però, si può praticare il mondo delle mazurche di questo difficile e inflazionato autore. In quel mondo non è possibile sfuggire al rubato, pena un'insignificante "dizione". Più raffinato e difficile è ricercarlo negli scherzi e nelle ballate e addirittura negli studi. Chopin vuole che questo rubato rammenti sempre all'ascoltatore la fierezza della sua Patria nella sua Musica e l'importanza del suo aspetto eroico. Anche nella seconda ballata, ad esempio,non è  naturalmente un appunto a Simone,  le figure puntate della melodia iniziale vorrebbero appoggio sulla nota debole e quasi la smussatura di quello "spigolo" che la figura contiene. Ciò si ritrova nell'enunciazione del tema del primo concerto , che dalle prime tre note ci fa capire l'eloquenza che il tema assume. Così anche nel dolce inizio del preludio della goccia d'acqua. Insomma una figura - croma puntata --semicroma, che solo nella lettura chopiniana può essere suonata così. Il fatto è che questa comprensione non basta. Tutto deve divenire naturale e privo di premeditazione. Pena un risultato artificiale. Io direi che il parlare favorisce il ritmo e il cantare la melodia. Ora è vero che cantare le melodie dentro e fuori di noi ci porta sulla giusta strada, ma , sempre secondo me, bisogna capirne l'essenza per poi assimilarlo e ridonarlo alla Musica naturalmente. Da ragazzo ascoltavo molto Rubinstein su disco e dal vivo, per cercare di capire che cosa ci fosse di tanto straordinario nelle sue esecuzioni. A volte, mi sembravano talmente ovvie e prevedibili che non riuscivo a circoscrivere questa straordinarietà rispetto ad altri interpreti che proponevano soluzioni nuove ed interessanti. L'ho sentito parlare più di una volta , ma mai a proposito delle "sue" interpretazioni. Poi, un giorno, vidi un documentario postumo sulla sua vita ed il figlio John disse una frase per me illuminante: " la straordinarietà della musica di mio padre era la semplicità" Proprio così. La semplicità "ritrovata"dopo un approfondito percorso. Semplicità che comprende tutto. Ora , quando ascolto una interpretazione chopiniana colgo , se l'interprete la possiede, questa semplicità, questa freschezza che la musica del grande Autore possiede. Grazie 

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Grande Paolo. Direi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda; quando parli ad esempio della classicità di Chopin. Non so ora di preciso che cosa volessi intendere ma io vedo molto Bach in Chopin ossia "molta struttura" per cosi dire e non lo affronto mai con il languore o l'eccesso sentimentale. Trovo che le sue opere abbiano una grande costruzione ed i rubati devono essere nella natura di chi esegue come nella natura stessa del brano. Quanto hai ragione su Rubinstein...torna la frase che Picasso recitava sempre " A dodici anni disegnavo come Raffaello ma ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino" e non c'è nulla di più vero. E' un percorso e non ci si arriva subito, prima bisogna scrollarsi di dosso tutti i preconcetti ed ascoltare le note una ad una, ascoltare quel che hanno da dirci...direi, non facile.

Grazie per queste perle.

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