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Piano Concerto - Forum pianoforte

Sembra ed è un altro mondo


Frank
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Sembra ed è un altro mondo, 1971, RAI, Sabato sera.

 

 

Risparmiamoci le menate sull'esecuzione ma piuttosto, oltre a notare l'abisso che c'è tra la programmazione di allora e quella dei giorni nostri, ascoltate le parole di Nicola di Bari e il pubblico come risponde a Bach (risparmiamoci anche le menate sull'attribuzione o meno del pezzo a Bach)

 

"Ma adesso dopo Bach, io che faccio? Mi metto a cantare il Magnificat? E quindi signori ... con un po' di umiltà, con un po' di timidezza, vi propongo di passare a una canzone"

 

Ora ci tocca Made in Sud, vogliamo parlarne?

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in ogni epoca si guarda indietro con nostalgia e si rimpiangono quegli atteggiamenti o quei fatti che al momento neanche si apprezzavano bene e che solo a posteriori si valutano positivamente. ma in effetti mai come ora la nostalgia si fa sentire. per come è la società immersa nella sua apatia e superficialità.....incapace di ascoltare e riflettere. Ai bimbi dopo tutto si insegna il valore del tutto e subito fin dalla nascita....che si traduce nel fantomatico tablet sempre in mano. come potrebbero apprezzare una musica che richiede impegno nell'ascolto e riflessione?

 

....però a me le "menate" sulle esecuzioni  piacciono....non è per puro pettegolezzo, ma per confronto! :P  :P  :wacko:

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Ha ha ,,, Nancy...le menate...ma credevo che Frank intendesse che ogni qualvolta qualcuno posta una cosa si parla di tutto meno che riflettere sul post..succede sempre ..

In effetti bellissimo...in quegli anni accendevi la TV e trovavi interviste a Pasolini, o che ne so..De Chirico, Roberto Longhi...

Ora accendi e....ti verrebbe voglia di non averlo mai fatto.

Non credo ci possa essere più attenzione a certi temi "riflessivi" proprio per il fatto che la società tende ad essere sempre più "anestetizzante" nei confronti del tutto. Infatti...apatia, superficialità...

Logico essere , diventare ...ed anche....insegnare ai nostri bambini la superficialità...perché è di quella che avranno bisogno se vorranno emergere..

Non possiamo farci nulla..neppure lottando con tutte le nostre forze.

Diceva Schopenhauer ...non è possibile vivere in un contesto sociale senza assumerne le sembianze..

Noi siamo e saremo sempre quello che gli altri vorranno vedere...la....normalità!!

Chi non è normale....come me del resto...o come molti di voi...non venga a dirmi di non sentirsi almeno un poco.....EMARGINATO..

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....però a me le "menate" sulle esecuzioni  piacciono....non è per puro pettegolezzo, ma per confronto! :P  :P  :wacko:

Come giustamente ha ben inteso Fabio, ho voluto distogliere l'attenzione dall'opera in se e dalla sua interpretazione. Volendo se ne può parlare, tenendo però ben presente il ruolo (vogliamo dire relativamente "recente") della Filologia e Musicologia

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Come giustamente ha ben inteso Fabio, ho voluto distogliere l'attenzione dall'opera in se e alla sua interpretazione. Volendo se ne puòparlare, tenendo però ben presente il ruolo (vogliamo dire relativamente "recente") della Filologia e Musicologia

:D  :D no no per me va bene così!!!!!!!!!

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Frank l'ho appena visto su FB :)

Io penso che sia importante conoscere da dove veniamo, anche per essere più consapevoli di dove siamo. So che è un discorso più o meno condivisibile, più o meno comodo...ma video come questi vanno diffusi. Diciamo che io ho una certa vocazione :)

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In ogni tempo ci sono luci e ombre. 

 

Ma se rimaniamo in ambito Rai, oggi come oggi, c'è un canale Rai 5 che da solo meriterebbe il pagare il canone.

 

C'è Rai 3 che fa tante cose molto interessanti e  può darsi che un "FranK" del 2040, riproporrà spezzoni  ... che so? magari di Che Tempo che fa con Daniel Barenboin e Claudio Abbado, oppure di Augias che ci parla di Beethoven. :)

 

In quanto alle interviste di allora... Vorrei ricordarvi che un certo Dario Fo  con relativa consorte furono banditi dalla Rai per tantissimi anni e, solo intorno alla seconda metà degli anni 70 rifecero la loro prima riapparizione sullo schermo.

 

Oggi fortunatamente tutti possono trovare un posto in Rai ...! o qualcuno è escluso?

 

E chi non è normale o non è normale?

 

Io non mi sento un emarginato, forse sarò normale e non me ne sono mai accorto? :D

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Occhio Daniele...oggi non si fa più passare la voglia di leggere alla gente e non là si bandisce più come una volta..vedi Dario Fò.

Oggi fanno scrivere i libri a Bruno Vespa..e il non leggere è solo...conseguenza.

C'è una falsa democrazia molto più sottile e ambigua di un tempo..

Questo su tutto.

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Occhio Daniele...oggi non si fa più passare la voglia di leggere alla gente e non là si bandisce più come una volta..vedi Dario Fò.

Oggi fanno scrivere i libri a Bruno Vespa..e il non leggere è solo...conseguenza.

C'è una falsa democrazia molto più sottile e ambigua di un tempo..

Questo su tutto.

No, non sono d'accordo.

 

Oggi la Rai è molto più democratica di un tempo. Ogni giorno Corrado Augias su Rai 3 presenta libri   e tutti interessantissimi e spesso assai critici dello status quo.

Ci sono trasmissioni a carattere storico che sono veramente interessanti e non affatto non democratiche o di parte.

 

Tu sei un pittore, oltre ad essere un appassionato di musica e suonatore di pianoforte: Rai 5 ha delle trasmissioni sulle arti figurative che sono formidabili, oltre a dedicare programmazione alla musica colta, fino a poco tempo fa questo era vera propria utopia in Rai..

 

Io la Rai degli anni 60 e 70 la conosco bene e di quella stagione rimpiango solo gli sceneggiati televisivi che molti oggi, non sanno neppure cosa fossero.

 

Ascoltare il Telegiornale di quel tempo, voleva dire ascoltare sempre ed esclusivamente una parte politica.

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In ogni tempo ci sono luci e ombre. 

 

Ma se rimaniamo in ambito Rai, oggi come oggi, c'è un canale Rai 5 che da solo meriterebbe il pagare il canone.

Sì, in effetti è vero. Anzi: aggiungo anche RAI Storia.

Quando posso permettermi di accendere la TV (senza avere già in mente un programma) io giro sempre tra questi due canali, e, se non trovo niente che mi va, spengo la tele senza nemmeno vedere gli altri.

Anche se sarà successo solo due o tre volte che non mi interessasse quello che c'era su RAI Storia

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Si davo per scontato l'esclusione di quelle sezioni storiche etc...conosco fai storia etc..oppure Focus ed altri ancora.

Ma dire democratica...

Negli anni 70 la rete era solo un miraggio . Adesso la rete da la possibilità a tutti di cercare e farsi un'idea più sana delle cose.

Io sento molto forte la spinta di mercato e la politicizzazione e delle televisioni sia Rai, Mediaset etc..come si fa a non vederla?

Magari è solo il mio odio per la televisione...non ci posso far nulla.

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Aggiungerei anche Rai Scuola

 

Sì, in effetti è vero. Anzi: aggiungo anche RAI Storia.

Quando posso permettermi di accendere la TV (senza avere già in mente un programma) io giro sempre tra questi due canali, e, se non trovo niente che mi va, spengo la tele senza nemmeno vedere gli altri.

Anche se sarà successo solo due o tre volte che non mi interessasse quello che c'era su RAI Storia

Permettimi di suggerirti anche Rai Scuola e, visto che le nuove tecnologie lo permettono, i vari pod-cast di trasmissioni - tipo quella di Augias - che si possono sempre recuperare nei siti Rai.

 

 

Si davo per scontato l'esclusione di quelle sezioni storiche etc...conosco fai storia etc..oppure Focus ed altri ancora.
Ma dire democratica...
Negli anni 70 la rete era solo un miraggio . Adesso la rete da la possibilità a tutti di cercare e farsi un'idea più sana delle cose.
Io sento molto forte la spinta di mercato e la politicizzazione e delle televisioni sia Rai, Mediaset etc..come si fa a non vederla?
Magari è solo il mio odio per la televisione...non ci posso far nulla.

Mio caro Fabio cosa vuol dire essere politicizzato per te?

 

Dal mio punto di vista, tutti siamo politicizzati anche quelli che dicono che la politica non gli riguarda o non gli interessa o che è cosa sporca e schifosa e questo per due motivi: il primo è che se anche noi non ci interessiamo alla politica è la politica che si interessa di noi, nel bene e nel male. Il secondo perché anche scegliere di non interessarsi di politica è fare politica. Essere politicizzati non vuol dire avere una tessera di un partito in tasca, o dirsi di destra o di sinistra.

 

No! Essere politicizzati vuol dire esprimere una qualsiasi propria opinione - o anche far finta di essere assolutamente indifferenti a tutto - su una qualsiasi cosa che riguardi il nostro essere "esseri sociali".

 

La politica è quella che ha governato il mondo umano da sempre e che sempre lo governerà.

 

Va dunque da sé che tutto  - ma proprio tutto - è politicizzato e anche la rete. Lo è nelle sue verità e, soprattutto, nelle sue infinite bufale - di cui spesso parliamo - che oggi come oggi influenzano e decidono anche chi può diventare il "presidente".

 

"1984" di Orwel è ancora assolutamente attuale, solo che non abita più solo nella televisione, ma imperversa in Internet ed è anche più pericoloso.

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Capisco , capisco quel che dite e lo rispetto. Non dico che non vi sia un triangolo di luce nelle tenebre dei mezzi d'informazione...ma...definire la TV democratica...

In TV non puoi intervenire se una cosa non ti va e sei costretto a sorbirla lamentandoti...assieme a te hai milioni di persone che fanno la stessa cosa...questo è il dramma..al mattino molti si ritrovano in ufficio e coscienti di essere appassionati più o meno ai soliti programmi sono capaci di dirsi:"hai visto ieri sera?" Senza neppure dire di cosa stanno parlando...l'altro magari sorride etc etc...tutti sanno ...capisci quel che voglio dire? Nel mondo reale non andresti mai da un altro essere umano dicendo ...hai visto ieri sera? È quello ti risponderebbe ...in che senso? Se l'hai visto tu e io non ero con te ..come faccio ad aver visto? Ma ti sei ammattito?

 

La TV invece ha questo potere...grande potere che se fosse sfruttato a dovere potrebbe cambiare il mondo ma...purtroppo non è così.

Voi siete sicuramente persone "sane" e forse è per questo che Daniele si possa essere risentito per quello che ho affermato , in quanto di sicuro fat un vaglio dei programmi rifugiandovi sulle briciole che la TV lascia per coloro a cui la TV stessa è disinteressata...la non massa...per così dire..persone che cercano la cultura, lo scambio, la crescita d'informazione..

 

Ma comunque non puoi far nulla. Un mezzo indeformabile per così dire..

La rete non è così..anche se ha una faccia più pericolosa.

La rete offre un panorama è tu non scegli canali buoni o cattivi ma vai su un cattivo canale e puoi criticare pesantemente ogni cosa.

La rete cambierà il mondo ( nonostante anche la rete sia vittima delle manipolazioni come tu dici ) ed il mondo stesso non potrà più procedere annaspando come ha fatto fin'ora.

 

Per la politicizzazione, ci mancherebbe...non. Vorrei fare il classico dibattito politico che nulla c'entra con la discussione ma direi che concordo..siamo tutti politicizzati o meglio ...instradati .....fin da bambini a seguire i binari così detti...giusti e questa giustizia si fonda sulle "convenzioni sociali " da tutti accettate.

La politica è importantissima direi..e chi rimane disinteressato al destino del mondo credo che non abbia neppure un grande interesse per "il suo" mondo.

Quindi molte cose le comprendo ma...sulla rete evidentemente.. abbiamo una divergenza di opinione.

 

La discussione comunque porta sempre frutti.

 

 

@luca.

 

Si sì bella Rai storia ...quella la quoto...purtroppo è sempre il modo in cui sono raccontate le cose...fina dai libri delle medie si filtravano le cose...ma è normale..

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Fabio, sai qual è la questione: è che mi sto rendendo conto, vista la piega della discussione, che sto passando per il difensore della televisione e della Rai in particolare e, invece in realtà, io di televisione ne guardo ben poca  - e quella poca è sicuramente Rai - e soprattutto, non è mai stata il mio mass-media preferito in quanto ho sempre preferito la radio.

 

Vediamo allora di mettere un po' di ordine alla cosa.

 

La discussione è partita da una proposta di Frank relativa a com'era una volta la Rai  e su come è oggi. La discussione è stata sviluppata poi da te e Luca.

 

Io mi sono intromesso per dire: attenzione la Rai di una volta non era assolutamente democratica e, sotto ogni punto di vista è di gran lunga migliore quella di oggi e anche molto  più democratica. Ma questo non vuol dire che lo sia appieno sia ben chiaro!

Il perché è migliore è legato sostanzialmente ad un fatto: la presenza di molti canali rispetto ad allora e di alcuni, in particolare, che dedicano i loro palinsesti a materie, culturali e sociali.

 

La Rai non era democratica perché, prima del 15 dicembre 1979, giorno di nascita di Rai 3, l'informazione e il modo di fare televisione era a senso unico.

 

Oggi non è più così.

 

Ora se ne hai voglia e tempo - dura circa mezz'ora scarsa - questo è un esempio di quello che affermo. 

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Daniele, ma ci mancherebbe. Quel che hai detto lo immaginavo.

Ai tempi ,seguendo il tuo discorso che potrebbe allargarsi su qualsiasi settore ( aziende, artigianato, cultura ) tutto era più a "senso unico" dal punto di vista delle scelte ( stato/popolo. Media/popolo ) .

Negli anni 50 potevi far credere qualsiasi cosa ma oggi questo....è più difficile..

I canali, le scelte etc...su questo nulla da dire ....non hanno più la bacchetta rigida con cui si punivano gli scolari dietro le lavagne...ma aggirano il problema su fronti più pericolosi e psicologici.

So che non volevi difendere la RAI ma più che altro credo volessi difendere un tuo punto di vista, che tra l'altro condivido; nel senso che anche io mi indirizzerei su quei canali se dovessi scegliere.

Non voglio dire che non guardo la TV.

Solo che avendo seguito un poco di studio sui mass media e le tecniche di persuasione non riesco a guardare un semplice spot senza smontarlo e capirne i segreti...è più forte di me..

 

Si, Frank era partito dal purismo dell'idea...e credo volesse far luce più su un aspetto spirituale/sociologico di raccoglimento di fronte ad un capolavoro ed un maestro del tempo...così applaudito e "temuto" o forse meglio "stimato".... tanto da mettere in bocca le parole al presentatore..e adesso io dopo Bach...etc Tec...penso fosse una riflessione legata non tanto e solamente ad una diversa RAI ma ad una diversa RAI per una società "diversa".

 

Comunque veramente ...resta non più di un pensiero..

Auguriamoci nuovi canali e magari programmi ancor più incisivi sulla cultura in genere.

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