maquieto Postato Gennaio 31, 2017 Report Share Postato Gennaio 31, 2017 Ho richiesto info per un quarto di coda.. prezzi buoni ma...qualcuno li ha mai provati? Mi hanno mandato anche la sagoma in carta di tutti i modelli.. Sogno nel cassetto.. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
nancy Postato Febbraio 3, 2017 Report Share Postato Febbraio 3, 2017 io non li ho mai provati. però ho sentito parlar bene e male. certamente sarebbero da provare Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maquieto Postato Febbraio 3, 2017 Autore Report Share Postato Febbraio 3, 2017 Si grazie,,,infatti ..mi hanno mandato tutte le brochure ma...ho sentito anche alcuni audio su YouTube tube ma non ti puoi fidare delle registrazioni...troppi filtri etc.. Tu hai per caso provato quarto di coda che ne so....Yamaha.o altro..? Io devo dire che il verticale U 3 Yamaha mi ha dato un bellissimo suono per anni...ma ora sento il bisogno di un piano quantomeno ...quarto di coda.....ad un certo punto dopo aver provato vari coda etc..matura anche un senso per una sonorità differente . Se hai dritte sono ben accette. Ciao. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
nancy Postato Febbraio 4, 2017 Report Share Postato Febbraio 4, 2017 A me piacciono i suoni europei. Per cui pur apprezzando l'affidabilità e l'agilità degli yamaha preferisco un'altra timbrica. E mentre negli yamaha il suono è definito cambiando pochissimo fra uno e l'altro, negli europei ogni piano ha il suo è vanno visti singolarmente. Chiaro che se parliamo senza limiti di prezzo ti dico....steinway, bosendorfer, bechstein..... Degli yamaha mi tentò il c2x. Ha un suono più morbido rispetto al c2 Il suono dell'u3 si avvantaggia di una cassa armonica molto alta. Così come le misure dei coda successivi ai quarti sono più armonici dei 160 cm... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maquieto Postato Febbraio 4, 2017 Autore Report Share Postato Febbraio 4, 2017 Si cassa altissima e ti dico che...messo in un angolo sembrava un quarto di coda ai tempi in cui lo comprai. Ora vedo se trovo info anche su YouTube tube.. Comunque è vero per il timbro...anche io all'inizio avevo un Alexander Hermann e non so se fosse buono o meno come marca ma..aveva una voce bellissima...altra cosa da Yamaha..concordo. Comunque il suono cambia anche per come lo si suona il piano vero? Mi guarderò un poco in giro.. Andrò a provare magari.. Grazie. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Pierpier Postato Ottobre 7, 2018 Report Share Postato Ottobre 7, 2018 Tanto per riprendere il discorso, questo grande successo che hanno avuto gli yamaha non l' ho mai capito.. trova che abbiano una gamma timbrica e dinamica molto scarsa, bassi un poco insignificanti, stupidini.. mi verrebbe da dire, meglio la regione medio-alta con quella chiarezza che gli è caratteristica ma comunque alla lunga monotona quasi fino al fastidio (a me stancano già dopo 20 minuti...); al contrario la loro risposta meccanica non mi dispiace, agile e leggera, soprattutto se paragonata ai loro diretti antagonisti i kawai.. In generale, scusate la stroncatura, ma li trovo un pò dei Toy-Piano... ottimi invero per il blues, per Venditti e .... forse per il Jazz, ma per suonarci non so Schubert, Brahms? Vero è che Richter negli ultimi anni se ne girava il mondo col suo yamaha e solo quello voleva.. non so quale fosse.. ma immagino però super artigianale, pezzo unico e costossissimo... Degli Essex, Boston non so niente.. ce ne parli un pò? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Ottobre 11, 2018 Report Share Postato Ottobre 11, 2018 Ho provato i Boston e gli Essex a Francoforte alla Steinway House. Sinceramente non mi hanno entusiasmato.... Direi che vale la pena fare un piccolo sforzo e dirigersi a Steinway. Naturalmente ribadisco che il suono più o meno morbido può dipendere dalla differente intonazione dei martelli. Anche due Steinway a confronto possono sembrare l'uno più aspro dell'altro, ma, secondo me, non è là il "lepre". più è modesta la qualità degli strumenti messi a confronto più una leggera differenza di intonazione produce una diseguaglianza maggiore. Insomma bisogna ascoltare le possibilità dei colori "forti" della timbrica e la chiarezza nel "cantabile". Il suono complessivo non deve risultare "magro" e "povero" specialmente nelle zone di "passaggio". Non è facile giudicare il suono pianistico ed è giusto che il pianista scelga quello più vicino alle proprie sensibilità. Le grandi Marche lasciano al tecnico la possibilità di avere a disposizione una estesa scelta della gamma timbrica di intonazione con la quale l'artista può ottenere un suono "corposo" dal più lieve pianissimo, al forte più aggressivo!!! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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