maquieto Postato Gennaio 24, 2017 Report Share Postato Gennaio 24, 2017 Ho sempre osservato che durante l'esecuzione di un brano facciamo ben caso a capire ogni frase per il suo senso compiuto d'esecuzione. Poi a questa frase ne succede un'altra e...così via ....abbiamo finalmente la comprensione del brano. Per far sì che tutto scorra e sia fruibile dall'ascoltatore però, occorre tenere il tempo assieme al respiro creando inoltre dinamiche di interesse plastico ( come si dice nella pittura..."le ombre non sono meno importanti delle luci").Quindi se le ombre equivalgono al silenzio in musica e la luce al canto del soprano, si crea una sorta di malgama ritmica ed espressiva tesa come un filo. Il tutto gira quindi attorno ad una "pulsazione" non lontana dal battito del cuore, e su questa va a generarsi quell'interesse che ci prende per mano portandoci nel brano. Basta una virgola fuori posto o un minimo d'attesa in più e...tutto crolla, proprio come in un'aritmia. Cade il tempo e con lui l'interesse da parte dell'ascoltatore per quello che sta ascoltando. Quanto è difficile restare in quella pulsazione e tenere quel filo sempre teso? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Kappa Postato Gennaio 24, 2017 Report Share Postato Gennaio 24, 2017 Non penso il discorso si possa fare in generale a livello esecuzione, praticamente di riferisci solo ad una fetta di repertorio (ad es. classicismo, romanticismo ... ma neanche tutto). Sicuramente gli elementi che citi in oggetto sono importanti, ma il post come lo adatti in quel repertorio dove la melodia non c'è? Già forse parlando di melos la cosa cambierebbe e anche degli eventi sonori potrebbero essere compresi (senza andare lontano, pensa ad alcune opere di Beethoven) Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
maquieto Postato Gennaio 24, 2017 Autore Report Share Postato Gennaio 24, 2017 Si giusto, consideralo uno spunto d'indagine e discussione. Senza dubbio legato al repertorio 700/800 primi 900. Dopo tutto mi baso su quello che eseguo ed in genere una melodia l'ho sempre trovata. Comunque giustissimo allargare il campo. Ultimamente ho ascoltato Messiaen alcuni brani dove appunto non c' è una linea melodica ben definita e comunque .....il ritmo assieme all'alternarsi dei gruppi armonici crea un continuum che non si allontana di molto da essere inteso come una pulsazione propiettata in un tempo. Ottimo spunto anche vedere come frase o melodia lo scandire ed il trascorrere del tempo. Il silenzio ...in senso psicologico per quanto mi riguarda,non lo si può definire privo di pulsazione ritmica. Comunque tutti spunti per allargare la riflessione. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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