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Piano Concerto - Forum pianoforte

La pericolosità del web: la mediocrità


thesimon
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Certo che non è poco ma .... purtroppo tant'è!

 

Se però siamo d'accordo - e qui me lo devi dire tu se lo siamo - che oggi queste discriminazioni sono state almeno in buona parte superate - con l'auspicio che lo siano completamente - vuol anche dire che chiunque può accedere alla probabilità di essere riconosciuto "grande", al mondo attuale e ai posteri.

 

Dal mio punto di vista Internet è una vetrina che da questa possibilità a tutti, a prescindere dalla condizione sociale, economica, geografica, culturale e sessuale.

 

Per accedere in Internet è sufficiente avere una connessione e imparare ad usarlo.

 

Certo - e qui veniamo alle perplessità di Simone - il fare sì che per la prima volta nella storia umana tutti - indistintamente tutti - possano esprimersi ed avere un loro "pubblico", rende infinitamente più difficile e rischiosa la possibilità di poter scegliere che cosa è veramente il "meglio" e il "peggio" ma è un rischio che è giusto correre in nome della "visibilità" totale. Certo a tutto c'è  - o ci dovrebbe essere - un limite che è dettato semplicemente dal vecchio Galateo in maniera opportuna aggiornato ai nostri tempi: l'educazione dovrebbe essere sempre alla base del nostro rapportarci con l'altro da noi, sia che il rapporto sia reale sia che sia virtuale.

 

E' purtroppo vero però che oggi tanti utenti di Internet intervengo spesso a sproposito su tutto e in maniera maleducata e violenta, Ma, lasciami dire che questo non avviene solo su Internet ma purtroppo è una sintomatologia - una caratteristica - dei nostri tempi. Sicuramente è altrettanto vero che su questa piattaforma dove c'è anche la possibilità dell'anonimato, si incrementa il livello di inciviltà e villania. A questo però - fatto salvo gli atteggiamenti perseguibili per legge -non si può rispondere limitandone l'uso. La democrazia deve essere a tutto tondo e solo attraverso ad essa si può arrivare ad avere una civiltà migliore. E di questo - è una delle poche cose a dire il vero - sono fermamente convinto.

 

Ma ritornando alle possibilità che il web oggi dà - per rimanere in campo artistico - penso, ad esempio, ai tanti giovani comici che affacciatisi prima da queste parti, ora sono in teatri, in televisione ... Se non ci fosse stato questo portale sarebbero rimasti degli emeriti sconosciuti. Sicuramente fra essi ce ne saranno alcuni da dimenticare e altri che diventeranno grandi anche per i posteri. 

 

E dunque...! :)

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Io credo che se di mezzo ci buttiamo l'arte il discorso si complica notevolmente, perché nell'ambito artistico è sempre molto difficile, se non impossibile, distinguere il migliore dal peggiore: ricordo ancora la discussione che facemmo "meglio la quinta di Beethoven o la società dei magnaccioni?", nella quale Thallo ci spingeva a trovare dei valori oggettivi per poter dire perché "la società dei magnaccioni" dovrebbe essere peggiore di una sinfonia di Beethoven. 

 

In ambito scientifico il discorso diventa un po' più semplice, la scienza si pone l'obiettivo di studiare la realtà fisica, pertanto quelle "poche" cose che abbiamo capito le abbiamo fatte nostre con quello che è il metodo scientifico: osservazione del fenomeno, enunciazione della teoria, verifica sperimentale a conferma o rigetto della teoria iniziale. Se una teoria è confermata, almeno nella nostra realtà percettiva è vera e inattaccabile. Ma quando si parla di arte non è così...

Certamente tutto il discorso che fa Bianca mi sembra che non faccia una piega, pessimismo o non, è stato il tempo a decidere ed ha spesso penalizzato chi poteva essere più meritevole di altri, anche se come dice Daniele, tutto nel tempo può essere rivalutato. 

 

Oggi però per fare un ragionamento che non sia di parte dovremmo metterci nei panni della "massa", ovvero di gente totalmente ignorante che, avendo preferito il muretto, la canna e la playstation ai libri, è totalmente incapace di discernere ciò che è buona informazione da ciò che non lo è. 

Ricordo ancora quando da piccolo, scansionai alcuni documenti alla mamma di una mia amica. "Simone sei un fenomeno!" mi disse, "Come hai fatto a mettere i miei documenti sullo schermo del computer?". Io rimasi attonito, e guardandola con occhi scioccati pensai tra me e me: "Cavolo, ma che dice questa? Ho solamente premuto un tasto!". 

 

Ci troviamo dunque a ragionare con persone, quelle della massa, che sono totalmente impreparate ad affrontare un nuovo mondo, quello digitale, pregno di informazione, senza la minima capacità di discernere il giusto dallo sbagliato. 

Qual è il rischio di ciò? Che la massa, in netta maggioranza rispetto ai professionisti, rimarchi il suo territorio di ignoranza calpestando quello dei professionisti del settore che, erroneamente secondo il mio punto di vista, neanche sprecano il loro fiato nel voler rivendicare l'importanza di alcune verità acquisite. 

 

In funzione di questo ragionamento, sto cominciando a rivalutare seriamente il comportamento di direttori d'orchestra come Toscanini o, per restare nella nostra cerchia, le risposte ardite di Thallo. Tutte strade per mettere fine in modo veloce alla prosopopea di chi, seppur ignorante, si permette di parlare dal basso della sua conoscenza con l'intento di mettere in cattiva luce colui il quale è invece un vero conoscitore di quel settore culturale. 

 

Dal momento che un'authority non verrà mai istituita perché questa finta democrazia si basa solo sull'idea della libertà di parola (finta perché la cosa è fattibile solo in internet), secondo me la soluzione è stroncare questa gente sul nascere delle loro strampalate discussioni, scrivendo in modo che, dopo una sonora figura di merda, non abbiano più modo di replicare nulla. 

 

La soluzione secondo me non è tanto quella di istituire un'authority, perché altrimenti andrebbe a decadere anche in internet la libertà di pensiero e parola, il target fisso dovrebbe essere la tutela di chi sta leggendo, scrivendo in modo che si pongano nero su bianco ed in modo inequivocabile le differenze di contenuti dei due interlocutori. Solo in questo modo si fa perdere credibilità a chi dice fesserie. 

 

Rispondendo a Paolo, che si pone il problema di cercare un modo "soft" di poter dire le cose a chi gli chiede una valutazione...

Io non conosco modi carini per dire ad una persona che il suo lavoro è stato mediocre.

Se sono un tinteggiatore e un "collega improvvisato" viene a chiedermi il giudizio su un lavoro che ha fatto a un cliente, se il muro non è liscio ma pieno di bolle, la vernice spaccata, io non gli dico: "Sei stato bravo però se la prossima volta eviti di far venire le bolle al muro sarebbe meglio", gli dico: "Hai fatto un lavoro da schifo, rasa questo muro e dagli di nuovo la tinta come va data, prima che il padrone di casa veda quello che hai combinato e ti cacci con due pedate dove ti senti meglio!". 

I miei professori al liceo se facevo un compito di filosofia da schifo me lo scrivevano in rosso sopra al foglio in bella grafia: "Mediocre". Sul mio compito, se facevo un lavoraccio, non ho mai trovato scritto: "Bravo Simone, non hai centrato l'obiettivo ma apprezzo lo sforzo, la prossima volta cerca di fare meglio!". 

Oggi mi sembra che si soffra di eccessivo bon ton. Non che vada presa la gente a parolacce ma dargli quello che si merita sì. 

Se qualcuno si rende pubblico non può pretendere di ricevere solamente consensi, deve accettare anche i pareri negativi, in special modo se è lui a proporsi chiedendo una valutazione sul suo lavoro. 

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Se però siamo d'accordo - e qui me lo devi dire tu se lo siamo - che oggi queste discriminazioni sono state almeno in buona parte superate - con l'auspicio che lo siano completamente - vuol anche dire che chiunque può accedere alla probabilità di essere riconosciuto "grande", al mondo attuale e ai posteri.

 

Come al solito dipende molto da cosa consideriamo democrazia.

Se lo intendiamo nel senso etimologico allora dobbiamo valutare in quale modo internet è espressione del potere del popolo: discorso inesauribile. Io vorrei solo fare notare un paio di cose.

La democrazia come forma politica evolutasi nel tempo non ha (finora) mai previsto che ogni singolo potesse esprimere e far valere la propria legge, ma casomai che ogni singolo potesse esprimere un voto su una proposta che pochi presentano. Altrimenti non ci sarebbe democrazia, ma qualcosa di simile a quella che gli antichi greci chiamavano “oclocrazia”. Il che vuol dire che lo spirito democratico di questo tipo è intrinsecamente incompatibile con uno spazio come quello di internet. Come dicevo, è semplicemente una questione di numeri. In democrazia si manifesta una scelta su una proposta ben delimitata e soprattutto si deve avere estrema cura che questa proposta sia accessibile e giunga all’attenzione di tutti, non solo di chi capita a tiro per caso. Poter scrivere su un muro la prima cosa che passa in mente, senza essere multato, non ha niente a che fare con lo spirito democratico. Oggi dovrebbero insegnare a cogliere questa distinzione già dalle scuole primarie. Quando qualcuno pubblica qualcosa in rete, poiché il sistema glielo permette, siamo portati subito a pensare che questa sia un’espressione democratica. Capita poi, però, che quanto è stato pubblicato, non passi mai sotto gli occhi di nessuno (e capita la maggior parte delle volte) e quindi l’auspicato meccanismo democratico si inceppa fatalmente. Bene, si dirà, allora non basta far altro che adoperarsi affinché quel messaggio giunga ad un più vasto pubblico possibile. Come notava prima Simone, chi concepisce un’idea o un’opera o una teoria è quasi sempre inadatto a promuoverla coi propri mezzi; e allora ci si affidi ad un professionista, si dirà; ma i professionisti di tale risma costano (e non solo denaro, ahimè, ma soprattutto compromessi). E allora? Quanto meno si è ricaduti nella situazione del passato, quella dei poveri e delle donne, per intenderci.

Tuttavia c’è qualcosa di molto meno evidente a far inceppare e fallire inesorabilmente questo meccanismo. Come ribadisco dall’inizio, sono i numeri. Supponi infatti che tutti avessero gli stessi mezzi materiali per far giungere alla completezza della pletora dei “votanti” ciascuna propria “proposta”: ma quanti sarebbero a questo punto i giudizi sottoposti al vaglio ciascuno, sempre ammesso che ciascuno avesse capacità di giudizio e di discernimento? Gli esseri umani, per quanto evoluti possano essere, sono esseri finiti, limitati, anzi, la maggioranza… molto limitati.

Vedi dunque che un certo concetto di democrazia di internet è solo una pia illusione, che non dà che false speranze. E vedi ancora quanto sia importante e imprescindibile la funzione dei mediatori, che in questo caso non sono i docenti, ma gli stessi gestori dei flussi di informazione. Anche solo per fare una prova banale, prova a vedere qual è la popolarità di un video prima o dopo che un giornalista qualunque ne abbia parlato in televisione – e mica tutti possono andare in televisione.

Se invece con democrazia intendiamo la possibilità di gridare alla luna tutto quello che vogliamo, beh allora credo che l’umanità democratica lo sia stata dalla notte dei tempi, e l’aria che respiriamo è ancor più democratica di internet.

 

 

Rispondendo a Paolo, che si pone il problema di cercare un modo "soft" di poter dire le cose a chi gli chiede una valutazione...

Io non conosco modi carini per dire ad una persona che il suo lavoro è stato mediocre.

 

Simone, ti esorto a non cedere a questa tentazione. Forse essere “rudi” per usare un eufemismo, ti porterà più consenso e più soddisfazione immediati, ma alla lunga ti potrebbe impoverire l’anima. Conoscere una cosa arricchisce lo spirito, insegnarla lo nobilita, farsene vanto e con essa umiliare qualcuno, lo consuma.

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La democrazia come forma politica evolutasi nel tempo non ha (finora) mai previsto che ogni singolo potesse esprimere e far valere la propria legge, ma casomai che ogni singolo potesse esprimere un voto su una proposta che pochi presentano. Altrimenti non ci sarebbe democrazia, ma qualcosa di simile a quella che gli antichi greci chiamavano “oclocrazia”. Il che vuol dire che lo spirito democratico di questo tipo è intrinsecamente incompatibile con uno spazio come quello di internet. Come dicevo, è semplicemente una questione di numeri. In democrazia si manifesta una scelta su una proposta ben delimitata e soprattutto si deve avere estrema cura che questa proposta sia accessibile e giunga all’attenzione di tutti, non solo di chi capita a tiro per caso. Poter scrivere su un muro la prima cosa che passa in mente, senza essere multato, non ha niente a che fare con lo spirito democratico. Oggi dovrebbero insegnare a cogliere questa distinzione già dalle scuole primarie. Quando qualcuno pubblica qualcosa in rete, poiché il sistema glielo permette, siamo portati subito a pensare che questa sia un’espressione democratica. Capita poi, però, che quanto è stato pubblicato, non passi mai sotto gli occhi di nessuno (e capita la maggior parte delle volte) e quindi l’auspicato meccanismo democratico si inceppa fatalmente. Bene, si dirà, allora non basta far altro che adoperarsi affinché quel messaggio giunga ad un più vasto pubblico possibile. Come notava prima Simone, chi concepisce un’idea o un’opera o una teoria è quasi sempre inadatto a promuoverla coi propri mezzi; e allora ci si affidi ad un professionista, si dirà; ma i professionisti di tale risma costano (e non solo denaro, ahimè, ma soprattutto compromessi). E allora? Quanto meno si è ricaduti nella situazione del passato, quella dei poveri e delle donne, per intenderci.

Tuttavia c’è qualcosa di molto meno evidente a far inceppare e fallire inesorabilmente questo meccanismo. Come ribadisco dall’inizio, sono i numeri. Supponi infatti che tutti avessero gli stessi mezzi materiali per far giungere alla completezza della pletora dei “votanti” ciascuna propria “proposta”: ma quanti sarebbero a questo punto i giudizi sottoposti al vaglio ciascuno, sempre ammesso che ciascuno avesse capacità di giudizio e di discernimento? Gli esseri umani, per quanto evoluti possano essere, sono esseri finiti, limitati, anzi, la maggioranza… molto limitati.

Vedi dunque che un certo concetto di democrazia di internet è solo una pia illusione, che non dà che false speranze. E vedi ancora quanto sia importante e imprescindibile la funzione dei mediatori, che in questo caso non sono i docenti, ma gli stessi gestori dei flussi di informazione. Anche solo per fare una prova banale, prova a vedere qual è la popolarità di un video prima o dopo che un giornalista qualunque ne abbia parlato in televisione – e mica tutti possono andare in televisione.

Se invece con democrazia intendiamo la possibilità di gridare alla luna tutto quello che vogliamo, beh allora credo che l’umanità democratica lo sia stata dalla notte dei tempi, e l’aria che respiriamo è ancor più democratica di internet.

Dal mio punto di vista, la democrazia è quella forma politica che evolutasi nel tempo prevede che ogni singolo può esprimere il proprio punto di vista  su qualsiasi cosa, facendo arrivare il suo pensiero all’attenzione, innanzi tutto, di chi è stato eletto per governarci e rappresentarci nell'ambito del potere. Per fare questo non è consentito imbrattare muri, ma usare quei canali che l'informazione mette a disposizione e, direi che uno strumento come Internet lo fa in una maniera che mai prima di ora ci è stata concessa.

Ma non solo. Prendiamo il caso delle votazioni sul referendum appena votato. Quante persone attraverso Internet hanno potuto esprimere il loro parere e far propaganda per un Sì o per un No. Tutti quelli che l'hanno voluto fare. Non accadeva certo questo ai tempi del referendum su Repubblica o Monarchia o sul Divorzio .... Lì ad esprimersi erano solo quelli affiliati ai partiti, o le associazioni pro e contro. Oggi, con questo strumento, e stando comodamente seduti a casa, ognuno di noi può fare sapere cosa pensa di qualsiasi cosa a chiunque lo voglia leggere. Si ha la possibilità di creare discussioni - si spera sempre civili - fra persone che non potremmo mai raggiungere e di crescere assieme. Poi ripeto: è questione di maturità ed educazione civile.

Quindi non si tratta di gridare alla luna tutto quello che vogliamo, ma di cercare di essere "protagonisti" di quello che nel bene e nel male ci riguarda. con la speranza  dunque- almeno quella - che quello che scriviamo possa essere colto e ascoltato non solo dall'aria che respiriamo, come nei tempi passati,

 

E per l'Arte, Simone io ritorno al discorso Iniziale: se l'uomo di oggi e ancor più del futuro decreta e decreterà che la "società dei magnaccioni" è migliore della Quinta di Beethoven, ... che dirti???? Non sta a noi deciderlo in toto ma, ognuno di noi e di chi verrà dopo di noi farà le scelte che riterrà più giuste. :) 

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Siete tutti molto ricchi di idee e vi leggo con piacere. Ringrazio Bianca che coglie questa mia difficoltà a giudicare ed esternare il mio giudizio e sposta la scelta del comportamento anche su un piano "spirituale". Quello che dice Simone è anche giusto, come pure è interessante ciò che articola Daniele. L'esempio della scritta "mediocre" in rosso dei nostri professori mi ricorda simpaticamente i banchi di scuola e mi emoziona (brutto segno!)..però vorrei avanzare l'affermazione che la "nobiltà" che Bianca invoca fa i conti con la nostra posizione e con l'esercizio dei nostri ruoli. Nessuno ci dice che dobbiamo fare i "professori", a meno che non venissimo nominati come tali...ma allora, dice...non possiamo dire la nostra......non credo che sia così. Simone lo sa...siamo di "approccio" diverso e ridiamo simpaticamente uno del comportamento dell'altro. :D

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Man mano che procedo nella lettura dei post sento che ci si sta allontanando da una parte importante del contenuto iniziale del topic.

 

Comunque pensavo di avere visto di tutto, invece adesso leggo "grazie" a facebook che c'è chi riporta immagini di chat private con editori/orchestre o che mostra foto delle cartoline di auguri natalizi ricevute ... tanto per mostrare che la persona x (forse perchè ritenuta importante o di rilievo) li ha pensati. Come se il ricevere uno standardizzato biglietto d'auguri, sul quale qualcuno ha scritto il tuo nome, cambi un gran che.

 

... mah, sapere che un editore o il compositore famoso di turmo mi ha fatto gli auguri vi arricchisce?

 

Io mi domando? Perchè uno dovrebbe fare ciò? ...sterile autoproclamazione? Per cui punto e a capo.

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  • 2 weeks later...

Ciao, Simone.

Le soluzioni potrebbero essere molte. Qualcuno sopra se non erro ne ha tirate in ballo alcune.

Consideriamo però che sarebbe impossibile idealmente pulire il web dai così detti ....strafalcioni.

Penso inoltre che la mediocrità attiri mediocrità e quindi alla fine, coloro i quali inseguono una via giusta, retta e per così dire...veritiera, si ritroveranno all'entrata dello stesso portone pronti ad entrarvi.

Voglio dire che sul finire dell'800 in Francia pittori come Cabanel ed altri al suo fianco imperavano su tutto e tutti, mentre artisti del calibro di Renoir venivano guardati in obliquo dalla crema dell'alta società. La storia appunto ha sfalciato via i falsi feedback ed è emersa la verità.

Verissimo che oggi è un altro paio di maniche ma...aimè...penso di essere l'ultimo a poter dare consigli per una soluzione.

Comunque non male la soluzione proposta di dare un punteggio o un logo che chiarisca la bontà di una fonte in base ad un esame preventivo che vada a vagliare di fatto il commento o il post. etc etc..

Disponibilissimo al cambiamento.

Grazie ancora.

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La risposta di Simone data a quel tizio nel primo post ha anticipato solo di qualche giorno quella che lessi recentemente su facebook di un Medico che si rivolgeva alla comunità di lettori in questo modo: "I COMMENTI VENGONO TUTTI CANCELLATI. Preciso che questa pagina non è un luogo dove della gente che non sa nulla può avere un "civile dibattito" per discutere alla pari con me. E' una pagina dove io, che studio questi argomenti da trentacinque anni, tento di spiegare in maniera accessibile come stanno le cose impiegando a questo scopo in maniera gratuita il mio tempo che in generale viene retribuito in quantità estremamente generosa. Il rendere accessibile i concetti richiede semplificazione: ma tutto quella che scrivo è corretto e inserendo sempre le fonti chi vuole può controllare di persona la veridicità di quanto riportato. Però non può mettersi a discutere con me. Spero di avere chiarito la questione: qui ha diritto di parola solo chi ha studiato, e non il cittadino comune. La scienza non è democratica". 

Simpatica anche la replica di Simone alla pubblicazione del medico, dopo i commenti di parecchie persone indignate: "Sono perfettamente d'accordo. Se sei stato fino a ieri seduto sul muretto a farti le canne dove C***o vuoi andare a parlare con due scienziati che discutono di fisica nucleare? Ridicolo!!".

 

Io credo di essere molto d'accordo con le ultime parole del post del medico: "La scienza non è democratica", è così e basta, a meno che non si parli di teorie non dimostrate, allora in quel caso il discorso diventa più delicato. Ma ciò che è stato verificato sperimentalmente è giusto e dev'essere accettato. 

 

Su youtube ci sono video su video che vogliono dimostrare che l'energia elettrica si può produrre con il moto perpetuo. Basta scrivere moto perpetuo su youtube ed escono un milione di risultati dove tutti vogliono farci vedere che hanno scoperto come auto-prodursi energia elettrica con la scintilla dell'accendino. 

Se ci sono imbecilli che riescono a credere a fesserie simili, secondo me è giusto che vengano umiliati da chi le cose le conosce perché le ha studiate e dunque, come nel caso del medico, farebbero bene a starsene zitti invece di fare gli scienziati che non si ricordano più neanche come si fanno le divisioni. 

Ma secondo la loro testa vuota, se la soluzione fosse stata dentro un accendino, gli scienziati non ci avrebbero già pensato?

 

Il problema nasce dalla mancanza di voglia di sapere, perché internet ha reso tutti sapientoni, nonostante non capiscano nulla di niente e non abbiano studiato nulla. Questo porta ad esemplificare ed è facile cadere nelle trappole di chi sta lì a dire menzogne. 

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Hai ragione Stefano, la storia del moto perpetuo è veramente assurda e può fregare solamente chi è totalmente ignorante in materia.

 

Una volta venne da me un amico (molto ignorante in materia scientifica) tutto euforico del fatto di aver scoperto come produrre energia elettrica gratis.

Immaginate la mia faccia...  -_-

- Ho trovato una soluzione per produrre energia elettrica praticamente gratis ! Basta prendere un trapano e collegarlo ad un alternatore della macchina. All'alternatore ci colleghi una batteria che si carica e da lì prelevi la corrente -.

 

Ecco, siamo in mano a questa gente che non solo non conosce neanche le basi fondamentali della fisica e dell'elettrotecnica ma che non dovrebbe avere neanche il diritto di parola!

 

Rispondendo a Daniele Scarpetti, non si può essere democratici con certe persone. Se non si sa, bisogna restare in silenzio ed ascoltare. Mi avete mai visto prendere parte alle vostre discussioni su Beethoven? Di Beethoven conosco quello che ho potuto leggere sui libri per preparare l'esame di storia della musica. Non ho mai approfondito al vostro livello, quindi dovrei venire a dire la mia, dal basso della mia ignoranza per fare cosa? Per darmi un tono? Preferisco leggere da voi e imparare. È una cosa che questi signori dovrebbero cominciare a prendere seriamente in considerazione: si chiama umiltà. 

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Basta prendere un trapano e collegarlo ad un alternatore della macchina. All'alternatore ci colleghi una batteria che si carica e da lì prelevi la corrente -.

 

 

 ...spero sia stato un trapano manuale, di quelli vecchi come il cucco :D

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Rispondendo a Daniele Scarpetti, non si può essere democratici con certe persone. Se non si sa, bisogna restare in silenzio ed ascoltare. Mi avete mai visto prendere parte alle vostre discussioni su Beethoven? Di Beethoven conosco quello che ho potuto leggere sui libri per preparare l'esame di storia della musica. Non ho mai approfondito al vostro livello, quindi dovrei venire a dire la mia, dal basso della mia ignoranza per fare cosa? Per darmi un tono? Preferisco leggere da voi e imparare. È una cosa che questi signori dovrebbero cominciare a prendere seriamente in considerazione: si chiama umiltà. 

Dell'argomento sulle innumerevoli bufale sul web se ne discute molti anche in questi giorni e soprattutto di quelle di carattere politico: vedi lo scontro Grillo-Pitruzzella.

 

Vedi Simone, democrazia non vuol dire che si debba accettare senza reagire tutto quello che incompetenti affermano. Tu ad esempio fai bene a ribattere aspramente chiedendo conto delle affermazioni di chi asserisce balle su argomenti su cui tu ti senti particolarmente preparato. Fai bene ma questo non vuol dire che si debba - o sia giusto - decidere dall'alto chi può o chi non può dire la sua su un argomento. Non si deve censurare nulla che non travalichi ciò che è perseguibile per legge o che offende le persone.

In questi giorni imperversa, per esempio, una grande discussione in merito ai vaccini: cosa direi di vitale importanza. La stragrande maggioranza del mondo scientifico- medico è per la vaccinazione e tuttavia esistano forte sacche di resistenza a cominciare da chi sostiene che tutto è in funzione delle case farmaceutiche.

Ora io penso che, aldilà, del come noi la pensiamo, non si possa credere di risolvere il problema censurando una parte o l'altra. Entrambe hanno diritto di esprimersi e di motivare le loro opinioni e questo ... in tutti i campi del pensiero umano.

 

Allora se uno viene qui e scrive che per lui la musica di Beethoven - ma va bene anche un altro compositore - è una schifezza, che non vale nulla, se questo è il suo sentimento, è giusto che lo scriva, senza per questo essere insultato, censurato o messo alla gogna :D . Resta il fatto che ognuno di noi potrà se vorrà, dimostrargli che sta dicendo delle enormi sciocchezze. E...vivvadio!

 

Io la penso così!

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Dell'argomento sulle innumerevoli bufale sul web se ne discute molti anche in questi giorni e soprattutto di quelle di carattere politico: vedi lo scontro Grillo-Pitruzzella.

 

Vedi Simone, democrazia non vuol dire che si debba accettare senza reagire tutto quello che incompetenti affermano. Tu ad esempio fai bene a ribattere aspramente chiedendo conto delle affermazioni di chi asserisce balle su argomenti su cui tu ti senti particolarmente preparato. Fai bene ma questo non vuol dire che si debba - o sia giusto - decidere dall'alto chi può o chi non può dire la sua su un argomento. Non si deve censurare nulla che non travalichi ciò che è perseguibile per legge o che offende le persone.

In questi giorni imperversa, per esempio, una grande discussione in merito ai vaccini: cosa direi di vitale importanza. La stragrande maggioranza del mondo scientifico- medico è per la vaccinazione e tuttavia esistano forte sacche di resistenza a cominciare da chi sostiene che tutto è in funzione delle case farmaceutiche.

Ora io penso che, aldilà, del come noi la pensiamo, non si possa credere di risolvere il problema censurando una parte o l'altra. Entrambe hanno diritto di esprimersi e di motivare le loro opinioni e questo ... in tutti i campi del pensiero umano.

 

Allora se uno viene qui e scrive che per lui la musica di Beethoven - ma va bene anche un altro compositore - è una schifezza, che non vale nulla, se questo è il suo sentimento, è giusto che lo scriva, senza per questo essere insultato, censurato o messo alla gogna :D . Resta il fatto che ognuno di noi potrà se vorrà, dimostrargli che sta dicendo delle enormi sciocchezze. E...vivvadio!

 

Io la penso così!

 

Mi sta benissimo... Finché la cosa resta un'opinione personale. Se viene uno a dirmi che Beethoven fa schifo ed è meglio Eiunaudi (cosa che mi è accaduta veramente) posso motivare il mio dissenso, nella mia testa quella persona resta un "coglione impreparato" e posso anche avvelenarmi sul fatto che uno che non sa neanche come siano disposte le note su un pentagramma venga da me che ho compiuto alcuni studi, volendomi convincere che ha ragione lui che parla senza sapere. Quello alla fine è un suo parere e a me non toglie nulla. Ci sono cose però che sono imprescindibili e un conto è esprimere un parere, un altro conto è voler tirare fuori argomentazioni assurde e prive di qualsiasi fondamento scientifico per convincere qualcuno che il moto perpetuo esiste. Intendiamoci... Se una persona mediocre vuole perdere tutto il suo tempo della sua vita a tentare di costruire una macchina a moto perpetuo a me non toglie niente, il rischio arriva quando vuole convincere altre persone che sia possibile quando la comunità scientifica è molto chiaro sull'argomento: "Non è possibile costruire una macchina che genera un qualsiasi tipo di energia con rendimento maggiore dell'energia impiegata per farla funzionare". Se in una centrale nucleare (che poi a tutti gli effetti per esemplificare altro non è che una centrale a vapore) scaldi l'acqua che producendo vapore fa girare le turbine che collegate ad un generatore di corrente producono l'elettricità. L'energia che hai impiegato per scaldare l'acqua è sempre maggiore dell'energia che hai ottenuto dopo tutti questi passaggi, proprio perché in ognuno di questi passaggi esistono forze dissipative che disperdono parte dell'energia. È un concetto vecchio come il cucco e dimostrato in tutte le salse. Cosa vogliono venire ad argomentare questi cialtroni? Non sarebbe meglio se stessero zitti?

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il rischio arriva quando vuole convincere altre persone che sia possibile quando la comunità scientifica è molto chiaro sull'argomento: "Non è possibile costruire una macchina che genera un qualsiasi tipo di energia con rendimento maggiore dell'energia impiegata per farla funzionare". Se in una centrale nucleare (che poi a tutti gli effetti per esemplificare altro non è che una centrale a vapore) scaldi l'acqua che producendo vapore fa girare le turbine che collegate ad un generatore di corrente producono l'elettricità. L'energia che hai impiegato per scaldare l'acqua è sempre maggiore dell'energia che hai ottenuto dopo tutti questi passaggi, proprio perché in ognuno di questi passaggi esistono forze dissipative che disperdono parte dell'energia. È un concetto vecchio come il cucco e dimostrato in tutte le salse. Cosa vogliono venire ad argomentare questi cialtroni? Non sarebbe meglio se stessero zitti?

D'accordo!

 

Ma a proposito di scienza e di politica, il rischio viene però ancor più - naturalmente dal mio punto di vista - quando viene eletto a presidente degli Stati Uniti - e cioè a dire della più grande potenza economica-militare al mondo - uno che nega in maniera assoluta l'esistenza dell'effetto serra e le responsabilità umane in questo senso. Se poi, molto probabilmente sul voto espresso verso quel personaggio c'entra parecchio il web e la sua manipolazione, siamo già al'apice del problema che stiamo affrontando in queste pagine del forum.

Ma tuttavia pur essendo profondamente preoccupato su quello che potrebbe accadere a conseguenza di queste elezioni, io continuo a pensare che la democrazia sia questo e che il rischio che dobbiamo correre è che le idee "dei mediocri" possano prevalere proprio grazie al mezzo di comunicazione più democratico inventato dall'uomo. Ma io confido che alla fine la democrazia abbia i suoi anticorpi rispetto a queste cose e sono fiducioso che così sarà

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Leggete questo passo

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/10/giovanni-allevi-a-roma-ancora-una-prova-di-inadeguatezza/3307588/

 

L’ultimo episodio non è che l’ennesima dimostrazione di come i potentati economici possano rendere possibile qualsiasi cosa: personaggi di dubbia o scarsissima qualità recitativa che di colpo si trasformano in attori di punta; manager e imprenditori che si autoproclamano statisti d’indubbio livello; musicisti pop che dirigono orchestre sinfoniche.

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... però bisogna dire, come si dice in queto articolo

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/6413-le-star-della-musica-contemporanea/

 

Internet ha cambiato ogni cosa. Per essere ascoltati, non serve più incidere dischi e fare concerti. Si va dritti su YouTube dove puoi conquistare una platea impensabile.

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