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Piano Concerto - Forum pianoforte

«epiloghi in cielo» (Mahler, III Sinfonia, Pestelli)


LucaCavaliere
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Nella 'Guida all'ascolto 1' della Terza di Maher disponibile su flaminioonline a proposito dell'ultimo movimento vi si legge:

 

VI. Lento. Molto tranquillo ma intenso. L'opera si conclude, secondo celebri esempi, con un adagio in cui l'ansia di interiorità si risolve in una devota, avviluppata scrittura contrappuntistica, sul genere del Preludio all'atto III dei Maestri cantori; ma il Wagner che trapela di più è naturalmente quello del Parsifal i cui volitivi salti di quarta ascendente strutturano anche il nostro finale, destinato, secondo le parole di Mahler, a simboleggiare "la sommità, il più alto livello dal quale si può ammirare il mondo". Solo che codesti epiloghi in cielo, o dialoghi con Dio Padre, riescono davvero bene solo a gente come Dante, Bach, Goethe o Beethoven; nobile, teso all'ascesa il Mahler che conclude la Terza; lo ascoltiamo con una mano sul cuore a capo chino; ma ogni tanto vorremmo guardare più in basso, fosse mai rimasto in circolazione qualche vispo angioletto di prima, e poi, ancor più in giù, qualche cucù saputello, qualche corno di postiglione fuori ordinanza.

 

http://www.flaminioonline.it/Guide/Mahler/Mahler-Sinfonia3.html

 

[ Epilogo in cielo: musica in cui echeggia un superiore e pacificato distacco dalle passioni, dal mondo, e dalla pesantezza del vivere. E deve essere un movimento finale, o la parte finale, di un'opera; altrimenti non è un 'epilogo' ]

 

Ora, con tutta la stima e la simpatia per Pestelli . . .

 

1) Cosa avrebbe - o cosa non avrebbe - questo finale della Terza di Mahler, per non essere riuscito davvero bene come epilogo in cielo?

 

2) Lasciando stare Dante e Goethe (preferirei parlare, anzitutto, di musica) quali sarebbero fulgidi esempi di epiloghi in cielo nell'opera di Bach e Beethoven?

 

Se proprio devo provare a rispondermi da solo, riguardo alla domanda 2 devo ammettere che, per quel che riguarda Bach, ho una conoscenza molto lacunosa delle cantate; l'opera di Beethoven invece la conosco molto bene. E dunque gli unici epiloghi in cielo beethoveniani potrebbero essere il Finale della Pastorale e della Sonata op.111. Ma è la prima domanda quella che mi interessa di più.

 

Sarebbe bello chiederlo a Pestelli, se si potesse.

Ma voi che ne pensate in proposito?

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Ciao Luca.

 
Pestelli si inserisce nel solco dei musicologi - di cui fa parte anche Quirino Principe -che nell'ultimo movimento della Terza non vedono tanto un "Che cosa mi narra Dio" - la frase è riportata in una lettera del 1° luglio 1896 - ma - parole di Principe - "Che cosa narro a me stesso", in quanto in questo ultimo movimento "nella palese contemplazione di sé, Mahler compie, qui e altrove, ciò che ognuno di noi dovrebbe vietarsi: giudica sé stesso, e si assolve. Lungo questa strada si allontanerà dalla sfera del Wunderhorn."
Il Wunderhorn è dominato dagli esclusi, gli umiliati, gli stupefatti ma non vendicativi e da questa serie di poesie, Mahler trarrà ben 22 lieder, compresi quelli della Seconda, Terza e Quarta Sinfonia. Nel suo finale della Terza invece il protagonista è solo il compositore con tutti il suo più intimo personale.
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ciao Daniele

 

ti ringrazio per questo chiarimento sulle vedute di Pestelli e Quirino Principe. Tu sai quanta stima abbia per entrambi. le parole che tu hai riportato - «che cosa narro a me stesso» - sono davvero interessanti per me: per dire quanto sia "in disaccordo" e quanto sia, al contempo, profondamente d'accordo. 

 

Non sono d'accordo per il banalissimo fatto che - pensi ognuno ciò che crede - a me questo finale della Terza di Mahler pare che sia  riuscito davvero bene come epilogo in cielo.

 

Sono ad ogni modo molto in sintonia con le idee dei Nostri due musicolgi. Anzitutto (ma non è questa la cosa più importante) approvo la libertà che Q. Principe si prende nel giudicare tale Adagio-finale da una prospettiva totalmente rovesciata rispetto a quella che il suo autore suggerì. Un'opera è sempre qualcosa 'di più' rispetto alle intenzioni del suo autore, e, in tal senso, già Massimo Mila scrisse in modo chiaro riguardo la natura inconsapevole dell'espressione artistica.

 

Ma la cosa che più ci tengo ad affermare è che, sì: «che cosa narro a me stesso» penso anch'io sia la prospettiva più vera con cui approcciare questa musica. Ma estenderei questo modo di vedere a quasiasi brano dei più 'sprituali' di ogni altro compositore. 

Come dire: se c'è un dialogo con Dio (se c'è) è nel profondo dell'intimo di ognuno.

 

Mi viene in mente questa leggenda indù 

 

http://www.sahajayogatoscana.it/storie_racconti/divinita.asp

 

. . . spiega molto meglio ciò che ho cercato di dire

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Stupenda "La divinità nell'uomo".   :wub:

 

 

Grazie! :)

 

 

Veniamo dunque a quello che penso io di questo ultimo movimento della Terza Sinfonia di Mahler.

 

Dal punto di vista prettamente musicale direi che non c'è nulla da eccepire: è una delizia delle orecchie e, questo a prescindere dalla spiritualità, dal cielo e dall'intimità che emana.

Dal punto di vista di che cosa Mahler riesce a trasmettermi io aggiungerei una seconda variazione sul suo intento esplicitamente espresso - variazione che ovviamente non esclude l'originale e quella espressa da Principe ma che va a completare la cosa - e cioè "Che cosa l'amore per la Musica può fare per me" - e attraverso me a tutta l'umanità -.

 

Perché affermo questo?

 

Chi sa analizzare questo brano, partendo da conoscenze musicali assai approfondite nota che è sostanzialmente artefatto.

 

Artefatto nel senso che Mahler riesce ad inserirci dei riferimenti che vanno dal tempo lento del Quartetto Opus 135 di Beethoven a sembianze che richiamano i Vier lezte Lieder di Richard Strauss, a tanto Wagner e Bruckner, al Quintetto per clarinetto Opus 34 di Weber e - dulcis in fundo - al I atto dell'Otello di Verdi, il tutto condito da un dolcissimo autocompiacimento- ed è questo che non piace a Principe che lo definisce "zuccheroso".

 

La Sinfonia n. 3 di Mahler può essere accostata alla Pastorale di Beethoven perché entrambe parlano della Natura. Ma se per Beethoven la Natura è Madre per Malher la natura è matrigna e, l'unica via di salvezza e d'amore, l'uomo la può trovare attraverso la Musica e ... l'Arte.

 

E ,,, dunque ancora una volta si entra nel potere salvifico della Musica e dell'Arte!

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Chi sa analizzare questo brano, partendo da conoscenze musicali assai approfondite nota che è sostanzialmente artefatto.

 

Artefatto nel senso che Mahler riesce ad inserirci dei riferimenti che vanno dal tempo lento del Quartetto Opus 135 di Beethoven a sembianze che richiamano i Vier lezte Lieder di Richard Strauss, a tanto Wagner e Bruckner, al Quintetto per clarinetto Opus 34 di Weber e - dulcis in fundo - al I atto dell'Otello di Verdi, il tutto condito da un dolcissimo autocompiacimento- ed è questo che non piace a Principe che lo definisce "zuccheroso".

'Artefatto', in genere, non è un complimento :)

Anche se non credo che tu lo usavi con significato negativo, visto i termini in cui parli della Terza di Mahler in generale.

 

è interessante anche la tua idea del finale. personalmente la trovo condivisibile e, come dici tu, non esclude le altre.

Come è interessante il parallelo con la Pastorale, visto il tema conduttore.

 

Comunque io non avrei mai potuto esprimere un giudizio così: di tutte quelle opere che hai citato e che Mahler inserisce come riferimenti non ce n'è una che abbia ascoltato anche una sola volta. A parte il Lento assai dell'op 135 di Beethoven

(ma al primo ascolto, quello che faccio senza aver letto nulla, non me ne sono accorto :) )

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'Artefatto', in genere, non è un complimento :)

Anche se non credo che tu lo usavi con significato negativo, visto i termini in cui parli della Terza di Mahler in generale.

Sì ,ovviamente Luca.

 

Per Artefatto si può intendere o una cosa fatta con artificio - accezione sicuramente negativa - o una cosa che deriva da un processo trasformativo intenzionale ad opera dell'uomo e, in questo caso, bisogna giudicarne il risultato che può essere positivo o negativo

.

Il mio riferimento è alla seconda accezione e il risultato per me è positivo  :) ... ma non è così per tutti evidentemente!  :rolleyes:

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grazie per l'ulteriore conferma Daniele

c'è un'altra cosa che volevo chiederti: mi potresti dire dove hai potuto leggere quei pensieri di Q. Principe sulla Terza di Mahler?

Libro o articolo che sia me lo leggerei volentieri. Soprattutto se poi ci sono altri contenuti riguardo l'opera di Mahler.

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