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Piano Concerto - Forum pianoforte

Di minuetto in trio


campanella700
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Salve a tutti.

 

 

Ho davanti a me la sonata N.10 HOB XVI/1 di Haydn, 4 movimenti; allegro, andante, minuetto e trio.
Riguardo alla "velocità" di esecuizione dei primi due movimenti la loro differenza mi è chiara (un
allegro è più veloce di un andante), sul minuetto e sul trio non so come comportarmi: da adagio a prestissimo come inquadrate questi due andamenti?

 

Grazie mille per qualsiasi risposta in merito :)

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Il minuetto deriva da una danza francese e fino al primissimo Beethoven anche nelle opere dei compositori si esegue appunto come una danza, di conseguenza io solitamente scelgo tempi che mi permettano appunto di danzarlo , e il trio dipende ma solitamente, all'istesso tempo come dice antares.

 

Da Beethoven in poi si evolverà nello Scherzo

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Tutti i commenti erano di buon senso e quando si parla di scelte interpretative è sempre bene basarsi sul buon senso. Aggiungo, allora, un altro criterio di buon senso: ogni danza ha una chiara struttura accentuativa, ritmica. Queste strutture vanno oltre la semplice definizione "è una danza ternaria" o "è una danza binaria", sono spesso caratterizzate da piccoli elementi ritmici, interni. Non so, il Valzer ha spesso un forte accento sul secondo tempo, che porta a un caratteristico rubato, ma "ufficialmente" questo accento non ci sarebbe. E infatti puoi metterlo solo nei Valzer dove questa cosa ci sta, dove la scrittura ti permette, con un accento sul secondo tempo, di tirar fuori cose interessanti.

Altra cosa che pochissimi prendono in considerazione: fino a tutto il '600, i tempi in tre potevano anche essere suonati "alla zoppa", con un andamento detto "ineguale", una cosa che oggi considereremmo "rubato" ma che nella teoria musicale di quei tempi era parte integrante del discorso metrico. I tre tempi di un tre quarti non avevano tutti uguale durata, ovvero gli accenti sui vari tempi variavano in modo sostanziale anche la durata delle note. L'andamento metrico ineguale (nei metri, perché nelle "volatine" o negli abbellimenti è un'altra cosa) porta a un primo tempo lungo, un secondo tempo breve e non accentato, e un terzo tempo "legato" al primo. E' il modo in cui andrebbero misurate le composizioni ternarie con inizio anacrusico, con un levare che si risolve chiaramente sul primo tempo della battuta successiva. Se batti un 3/4 come se il terzo tempo della battuta precedente fosse SEMPRE un chiaro levare della battuta successiva, ti trovi ad avere, appunto, un ritmo alla zoppa. Molto spesso leggere i tempi ternari in questo modo tira fuori delle cose interessantissime.

In linea di principio, il tempo andrebbe SEMPRE ricollegato al metro e alle sue strutture. Io posso pure scrivere "Lento" su una composizione, ma se poi scrivo usando metri musicali che col lento non ci stanno, allora la mia indicazione non va presa alla lettera, come se fosse un numero di metronomo.

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