Annuccia Postato Settembre 4, 2016 Report Share Postato Settembre 4, 2016 La mano guidoniana. Cos'è e come funziona. https://www.youtube.com/watch?v=7YMTl4uRla0&feature=share Cosa ne pensate di questo video? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thallo Postato Settembre 6, 2016 Report Share Postato Settembre 6, 2016 Giuro che ho provato a guardarlo, ma il tipo che parla è davvero difficile da seguire :-) comunque online si trovano varie spiegazioni di come funziona la mano guidoniana 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Annuccia Postato Settembre 6, 2016 Autore Report Share Postato Settembre 6, 2016 Grazie Thallo, in effetti sto faticando e chiedevo giust appunto cosa ne pensate. Qualcuno può cimentarsi brevemente? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Settembre 6, 2016 Report Share Postato Settembre 6, 2016 Devi approfondire in primis l'esacordo guidoniano. Quando ti sarà chiaro questo scoprirai che Guido inventò una forma mnemonica per ricordare l’esatta intonazione dell’esacordo naturale, cioè la serie dei suoni formanti una scala diatonica costituita da 5 intervalli (TTSTT); per facilitare la ritenzione mnemonica di tale successione, Guido fece riscorso alle sillabe iniziali (ut, re, mi, fa, sol, la).L’esacordo fu arricchito nel XVI secolo dalla nota Si (per denominare il VII grado della scala) trasformandolo così in ottava. Uno dei primi musicisti a praticare il nuovo sistema fu Hubert Waelrant (1517-1595) il quale fondò nel 1547 una scuola di musica ad Anversa.Nell’ambito dei modi diatonici gregoriani sono previsti tre semitoni: mi-fa, si-do e la-sib. Il semitono è preceduto e seguito da due toni. Si crea così una sorta di modello stabile, adatto a qualunque contesto modale. Ampliare la successione cambia i rapporti intervallari, per cui il sistema “fisso” è limitato all’esacordo. Se il cantore memorizza l’esacordo e le differenti relazioni e combinazioni intervallari in esso contenute, assimila un modello intonativo applicabile ai diversi contesti: si tratta di denominare sempre l’intervallo di semitono con le sillabe mi-fa anche in presenza dei semitoni si-do e la-sib. Le sillabe pertanto designano un rapporto intervallare e non l’altezza assoluta dei suoni. Questo espediente didattico, basato sulla trasposizione dell’esacordo, è detto solmisazione e per l’apprendimento della solmisazione venne utilizzato un espediente denominato la “mano guidoniana” (usato tra l’XI e XVII secolo): ad ogni falange ed estremità delle dita della mano sinistra corrispondono un suono e una o più sillabe guidoniane (partendo dal pollice in senso antiorario). La mano si trova riprodotta in numerosi trattati medioevali posteriori a Guido (lui non ne fa menzione nelle sue opere) e fu a lui indebitamente attribuita. Gli esacordi venivano classificati a seconda se comprendessero il SIb, il Si naturale o nessuno dei due suoni:• 3 esacordi duri: in cui UT corrisponde come altezza assoluta a SOL (conteneva il B durum, Si naturale)• 2 esacordi naturali: in cui UT corrisponde come altezza assoluta a DO (non conteneva ne B durum ne B molle)• 2 esacordi molli: in cui UT corrisponde come altezza assoluta a FA (conteneva il B molle, Sib)Nel caso in cui la melodia da intonare supera l’estensione dell’esacordo, si ricorrerà alla mutazione, ovvero si modificheranno le sillabe per “trasferirsi” nel nuovo contesto sonoro e applicare nuovamente la solmisazione.Il principio della solmisazione è stato adottato nell’ultimo secolo da didatti europei come Zoltàn Kodàly (ungherese) e Roberto Goitre (italiano). 4 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Settembre 6, 2016 Report Share Postato Settembre 6, 2016 Annuccia, quando uno sa le cose non servono tanti giri di parole Ti basta comunque un buon testo di storia della musica, ringrazia Frank che ti ha preparato la pappina Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Annuccia Postato Settembre 6, 2016 Autore Report Share Postato Settembre 6, 2016 Grazie Frank, rimane per me ancora un discorso un po' astratto ma almeno ho quello che appare una buona sintesi da seguire. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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