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Piano Concerto - Forum pianoforte

L’op. 106, e un bel paio di gambe


RedScharlach
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Premetto che non ho ancora ascoltato come suona – e quindi sono “dalla parte del torto”.

Ho però già letto alcuni commenti al video. Ma avrei anche potuto risparmiarmi la lettura, tanto erano prevedibili nel loro schierarsi pro o contro, e anche nelle argomentazioni.

Noto solo che alcuni pro suggeriscono: “provate ad ascoltare senza guardare”. Mi sembra un suggerimento del tutto fuorviante: il significato estetico, culturale e morale (e in fondo anche politico) di questa interpretazione è dato anche o forse soprattutto dal “guardare e ascoltare” insieme – e dalla tremenda dissonanza fra ciò che si vede e ciò che si sente.

O ciò che si dovrebbe sentire (dato che non ho ancora potuto ascoltare).

 

https://www.youtube.com/watch?v=itLAlTJt8cs

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Caro Red . . . ci ho messo qualche sencondo prima di cliccare e aprire il topic da te proposto. Cercavo di intuire quale era la sostanza che si celava dietro al tuo titolo. E ho indovinato!

 

Beh, non volermene, io sto ascoltando senza guardare, e i primi due movimenti non mi dispiacciono affatto.

 

Tutta la mia comprensione a quei poveretti che erano al concerto accompagnati a moglie o fidanzata ... Avranno ascoltato tutto a occhi chusi -_-

 

Magari quando ha provato l'acustica della sala ha constatato che l'impianto di condizionamento non funzionava. Comunque non credo che le manchino soldi per farsi fare un abito con spacco sul lato sinistro... e invece no: spacco a destra. Lato pubblico! Ma guarda . . .

 

Se fossi Andras Shiff mi presenterei alla Carnegie Hall com un bel paio di Birkenstock belle comode  :P (come minino)

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Evidentemente ama esibirsi in tutti i sensi.

Anche a Santa Cecilia all'inizio di giugno è venuta praticamente nuda dimostrando poi un talento eccezionale nell'esecuzione dei due concerti di Ravel (sol e mano sinistra).

Luca io ero solo quindi ho tenuto sia gli occhi che le orecchie bene aperti!

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Grande Giovanni! Chapeau!

 

Finalmente uno spunto per consigliare a Massimo Anfossi un abbigliamento più consono al prossimo concerto alla Beethoven Haus!

 

Comunque nell' altro topic consigliato da Frank quassù la poesia di Ada Merini è bellissima!

(peccato Ada! ti avrei ascoltata volentieri a gamba nuda... commistione dei generi... né bene né male.... se fossimo tutti belli.. ma così non è e lei - che è brava - potrebbe tranquillamente coprirsi).

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Premetto che non ho ancora ascoltato come suona – e quindi sono “dalla parte del torto”.

Ho però già letto alcuni commenti al video. Ma avrei anche potuto risparmiarmi la lettura, tanto erano prevedibili nel loro schierarsi pro o contro, e anche nelle argomentazioni.

Noto solo che alcuni pro suggeriscono: “provate ad ascoltare senza guardare”. Mi sembra un suggerimento del tutto fuorviante: il significato estetico, culturale e morale (e in fondo anche politico) di questa interpretazione è dato anche o forse soprattutto dal “guardare e ascoltare” insieme – e dalla tremenda dissonanza fra ciò che si vede e ciò che si sente.

O ciò che si dovrebbe sentire (dato che non ho ancora potuto ascoltare).

 

https://www.youtube.com/watch?v=itLAlTJt8cs

A proposito di quello di cui si parla in altra parte del forum circa i brani al pianoforte adatti per rimorchiare da tutto ciò si può dedurre che è assai più probabile che sia una donna che rimorchi un uomo suonando che ... viceversa. :D

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... e comunque mi sembra veramente ottima nell'interpretare l'Opus 106.

Il futuro della musica colta Occidentale è nelle mani dell'Oriente e ne ho avuto la dimostrazione anche in queste due settimane a Imola dove in occasione dell'Imola Summer Festival organizzato dall'Accademia pianistica di Imola i cinesi e i giapponesi hanno completamente dominato la sena.

A vincere è stato un ragazzino cinese di soli 13 anni Wen Ruogu. Teniamo presente questo nome .... ne risentiremo certamente parlare di lui.

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A proposito di quello di cui si parla in altra parte del forum circa i brani al pianoforte adatti per rimorchiare da tutto ciò si può dedurre che è assai più probabile che sia una donna che rimorchi un uomo suonando che ... viceversa. :D

 

in effetti lo penso anch'io... ed era quello che intendevo nel mio post (non esplicito) del 16 febbraio in quel topic, in cui dicevo appunto che per conquistare la donna che ho in mente io il notturno op. 9 n. 2  non mi servirebbe nemmeno se suonassi come Rubinstein :)

(anche se, devo dirlo, non è Yuja Wang a cui alludevo)

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 il significato estetico, culturale e morale (e in fondo anche politico) di questa interpretazione è dato anche o forse soprattutto dal “guardare e ascoltare” insieme – e dalla tremenda dissonanza fra ciò che si vede e ciò che si sente.

 

ciao Red

 

Senza fretta... potresti approfondire quanto sopra? Penso sia interessante.

Buona domenica :)

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Una musica che in sé ha – o potrebbe avere – qualcosa di ancora incomprensibile, e una interpretazione in cui non c’è alcuno spazio per il mistero. L’effetto è quasi dadaista. A modo suo geniale, e assieme snervante. Come geniale e assieme snervante è la tentazione di risolvere ogni dubbio sul residuo significato di questa musica con l’occhio anziché con l’orecchio, costringendoti anzi a separare ciò che dovrebbe essere unito (orecchio e occhio, appunto).

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Una musica che in sé ha – o potrebbe avere – qualcosa di ancora incomprensibile, e una interpretazione in cui non c’è alcuno spazio per il mistero. L’effetto è quasi dadaista. A modo suo geniale, e assieme snervante. Come geniale e assieme snervante è la tentazione di risolvere ogni dubbio sul residuo significato di questa musica con l’occhio anziché con l’orecchio, costringendoti anzi a separare ciò che dovrebbe essere unito (orecchio e occhio, appunto).

Tu ci vedi qualcosa di geniale?

Io solo puro esibizionismo.

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Sicuramente è esibizionismo, ma non esibizionismo puro come potrebbe essere, poniamo, con una Rapsodia ungherese di Liszt, o come forse sarà stato – in modo diverso, certo – nei Concerti di Ravel. Si tratta di un esibizionismo un po’ più complesso e, proprio per la sua complessità gratuita e inconcludente, in sé affascinante. Sceglie l’op. 106 perché è notoriamente problematica, perché in essa si trovano diversi punti davvero difficili da capire, e diversi momenti nei quali non direi che si cerca il brutto o lo stravagante (come in Ravel), ma senz’altro nei quali il bello è l’ultima cosa di cui ci si preoccupa, a fronte di cose ben più urgenti. Tutto questo è sorvolato: non c’è alcun problema né alcun mistero. Non affascina quindi la Sonata di Beethoven, né lei direttamente: ad affascinare – e intendo con affascinare il presentare come semplice e diretto qualcosa di difficile da decifrare, o magari, chi può dirlo, di impossibile da decifrare – è l’esibizionismo stesso esibito in quanto tale. Un po’ come potrebbero affascinare gli acrobati del circo (che a dire il vero non ho mai amato più di tanto).

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Sicuramente è esibizionismo, ma non esibizionismo puro come potrebbe essere, poniamo, con una Rapsodia ungherese di Liszt, o come forse sarà stato – in modo diverso, certo – nei Concerti di Ravel. Si tratta di un esibizionismo un po’ più complesso e, proprio per la sua complessità gratuita e inconcludente, in sé affascinante. Sceglie l’op. 106 perché è notoriamente problematica, perché in essa si trovano diversi punti davvero difficili da capire, e diversi momenti nei quali non direi che si cerca il brutto o lo stravagante (come in Ravel), ma senz’altro nei quali il bello è l’ultima cosa di cui ci si preoccupa, a fronte di cose ben più urgenti. Tutto questo è sorvolato: non c’è alcun problema né alcun mistero. Non affascina quindi la Sonata di Beethoven, né lei direttamente: ad affascinare – e intendo con affascinare il presentare come semplice e diretto qualcosa di difficile da decifrare, o magari, chi può dirlo, di impossibile da decifrare – è l’esibizionismo stesso esibito in quanto tale. Un po’ come potrebbero affascinare gli acrobati del circo (che a dire il vero non ho mai amato più di tanto).

 

È affascinante la tua interpretazione, perché è poetica e dove c'è poesia c'è bellezza.

 

L'esibizione "scenica" della pianista non ha per me alcun interesse e non mi induce ad alcuna riflessione.

 

Ad un musicista chiedo solo di suonare. Non chiedo altro, non voglio altro.

 

Buonanotte.

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Ad un musicista chiedo solo di suonare. Non chiedo altro, non voglio altro.

 

 

Lo chiederebbe anche Beethooven, comunque sia nel 2016 una non può andare in giro con un sacco addosso. Sarebbe fuori luogo...è come se io mettessi la parruccona bianca per suonare. Dai.

 

Poi se lo può permettere, per cui come si diceva nell'altro topic, fa parte del mestiere e dell'essere attuali... anche nel vestiario.

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Lo chiederebbe anche Beethooven, comunque sia nel 2016 una non può andare in giro con un sacco addosso. Sarebbe fuori luogo...è come se io mettessi la parruccona bianca per suonare. Dai.

 

D'accordo: non si va in giro, e tanto meno sul palco, con un sacco addosso.

Ma nemmeno in modo che il focus sia sfacciatamente su di te (interprete) e non su ciò che stai interpretando, magari anche egregiamente.

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Finalmente ho visto il video. Be'... a dire il vero non l'ho visto, mi sono limitato ad ascoltare. :P
Comunque... ottima esecuzione!
Concordo con chi ha detto "Ad un musicista chiedo solo di suonare" - aggiungo io "bene". Il resto per me è in secondo piano, anche se comunque mi aspetto sempre un abbigliamento adeguato.

 

P.S.: Oggi finalmente ho incontrato il grande Armando di persona! :) Abbiamo parlato anche di questo, tra le altre cose.

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