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Piano Concerto - Forum pianoforte

A cosa serve la musica (oggi)?


Frank
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@Daniele

Certo caro Daniele ma sono sempre più convinto che il mondo musicale è un mondo parecchio "Strambo", evidentemente devo cambiare il mio dritto punto di vista :D

 

 

@Viola

>Frank è un signore.
>Che classe ...          

Hai deciso di farmi arrossire?

 

@Red

Anche io ci ho pensato un po', talta l'interpretazione poetica di Viola, non ho trovato un'alternativa valida alla tua ipotesi.

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Ecco che l'inquietante riflesione, fare il compositore in libertà (intendo senza alcun vincolo tecnico, estetico, di mercato,etc. ...  forse ampliando la considerazione aristotelica) è una cosa da ricchi (economicamente). E quanti compositori sono ricchi veramente?

 

E' la legge del mercato : a chi serve oggi, in questo mercato, un compositore professionale di musica colta? A niente, a nessuno. Non c'è un mercato sul quale vendere i suoi prodotti. E quelli che vorrebbero vivere facendo i compositori sono migliaia, decine di migliaia. Gente senza alcun valore di mercato. Più sono, peggio è, perché si avvia una spirale al ribasso: e chi ti credi di essere tu, che pretendi di essere pagato per aver composto musica? Non ti va bene scrivere gratis?

 

Padronissimo, dietro si te c'è ne sono mille che non vedono l'ora. 

 

È aggiungo: fare il compositore puro è una scelta, come fare l'alpinista, l'insegnante di yoga, il pittore. Sono mestieri senza albo professionale, privi di utilità sociale immediata, dei quali è arduo dimostrare l'utilità se non entrando nel terreno dei bisogni astratti.

Mi fa abbastanza ridere sentire delle rivendicazioni parasindacali da parte di chi ha scelto liberamente di esercitare questi mestieri ben sapendo a cosa andavano incontro, se non altro perché molti dei più grandi compositori della storia hanno sofferto miseria, emarginazione, umiliazione durante la loro vita. Se uno vuole scrivere sinfonie per mestiere lo può fare: ma sappia che è necessario essere ricco di famiglia

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Mi riferisco in particolare a quello che è scritto sulla terza pagina. E se lo condividi ti chiedo di farmi la cortesia di motivarmelo. :)

Stasera lo farò.

(non è qualcosa da buttare li in fretta e furia)

 

(P.S.: hai compreso da quale immensa opera ho estratto le pagine che ho pubblicato?)

 

Ti auguro una buona giornata Daniele.

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Grazie Viola, buona giornata anche a te! :)

 

ps: no, non ho presente quale sia il testo che tu proponi  anche se già in passato mi è capitato di leggere qualcosa che vi assomigliava. Non so se fosse lo stesso anche perché negli anni attorno al 1948 circolavano molto quelle idee lì riportate. Grazie anticipatamente dunque anche per il titolo del testo e dell'autore.

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Grazie Viola, buona giornata anche a te! :)

 

ps: no, non ho presente quale sia il testo che tu proponi  anche se già in passato mi è capitato di leggere qualcosa che vi assomigliava. Non so se fosse lo stesso anche perché negli anni attorno al 1948 circolavano molto quelle idee lì riportate. Grazie anticipatamente dunque anche per il titolo del testo e dell'autore.

 

Caro Daniele, provo ora a risponderti.

 

Partendo dall’assunto che l’arte è l’espressione di una società in un determinato periodo storico, propongo un’analisi (molto schematica) del contesto storico in cui viviamo.

 

- Supremazia della massa

 

- Masse deformi senza uno stile definito ed un sentimento del mondo unitario

 

- Dissoluzione interna delle nazioni in una popolazione amorfa

 

- Stili alla moda in continuo cambiamento privi di un contenuto simbolico

 

- Lento riaffiorare di stadi primitivi in una vita supercivilizzata

 

 

 

Quindi:

 

 

A cosa serve l’arte (oggi)?

 

Si può definire arte il 90% della sporcizia che viene definita tale? Nutre lo spirito oppure il portafogli?

 

Si può definire arte un prodotto (artistico) il cui primo anno di esistenza sarà anche l’ultimo?

 

Quali codici utilizza? (l’arte deve essere comprensibile)

 

 

---

 

 

Non leggo autori contemporanei.

 

Non seguo artisti (pittori, scultori, ecc ...) contemporanei.

 

Per quanto concerne la musica contemporanea ho iniziato a seguire (inizialmente con grandissima fatica) la "musica stramba" di questo attempato signore strambo, il cui geniale pensiero strambo mi fa ancora sperare.

 

 

 

 

___

 

 

 

 

 

Buona serata.

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Ciao Viola.

Facciamo così: ti propongo innanzi tutto quello che è il mio pensiero circa che cosa è l'arte e a che serve (servì e servirà)

 

Per quanto riguarda le pagine che tu hai proposto potrei dirti che sono già state ampiamente smentite nei fatti.

Esse risalgono, come tu mi hai detto, al 1918 e  chi vi scrive dimostra già una grossa insofferenza verso la musica del dopo Mozart (la pagina 3 di cui ti dicevo), figuriamoci poi per quella che si affacciava al secolo XX°.

L'Arte e la musica del secolo XX° sono state premonitrici e rappresentative in maniera assolutamente mirabile ed eccelsa di quel periodo: un secolo veramente terribile, il più terribile della storia umana 

Bernstein diceva che per comprendere veramente Mahler bisognò subire la prima, la seconda guerra mondiale e la guerra fredda e, questo di per sé la dice già molto lunga,  circa il potere di preveggenza dell'Arte rispetto alla Storia.

.

E l'Arte contemporanea? L'Arte contemporanea deve fare i conti con realtà completamente più complesse contraddittorie e assolutamente incerte rispetto al passato e soprattutto con un multiculturalismo eterogeneo e globalizzato non figlio della sola cultura di provenienza.

 

Ergo:tutto è da reinventare e la grande sfida dell'Arte contemporanea oggi è questa.

 

Buona notte! :)

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Se uno vuole scrivere sinfonie per mestiere lo può fare: ma sappia che è necessario essere ricco di famiglia

 

Per fortuna, non è così. La famiglia ricca non è condizione necessaria né sufficiente. Può essere fondamentale, in alcuni casi, ma non è indispensabile. Mi vengono in mente almeno un paio di esempi recenti di compositori, o aspiranti tali, “partiti col botto” perché avevano alle loro spalle una famiglia facoltosa, o influente nel mondo della cultura. Ora non so che fine abbiano fatto, ma dubito continuino a scrivere. Una famiglia ricca conta molto, come conta molto la capacità di muoversi nei luoghi dove si fa musica, ma sulla lunga distanza ciò che conta davvero è la qualità del lavoro. Anzi, ancora più della qualità del lavoro, conta la forza dell’idea, cui la qualità del lavoro è subordinata. E anzi, ancora più della forza dell’idea, conta la volontà di fare. Volontà, forza dell’idea, qualità del lavoro … Se c’è questo, non c’è famiglia ricca che tenga.

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  • 4 months later...

Si forse anche io divagavo come al solito. Penso che fare musica "colta " oggi serva senza dubbio. Come del resto ogni artista che senta il bisogno di dire non potrà tacere su quel che sente, impara, vede etc.

Il processo artistico in tutte le epoche non avrà mai fine . Pensate che c'è chi ha avuto l'ingenuità di affermare che secondo gli esami ( fatti tramite un software ) di tutti i brani scritti dalle origini ai giorni nostri tutti gli intervalli, gli accordi, le variazioni armoniche etc siano già state scritte....tutte ...per capirsi.

Cioè non si potrà più scrivere nulla di nuovo?

Sono rimasto sul serio basito..

È vero che già dai primi del 900 si dibatte sulla crisi dell'arte, l' esaurimento dei temi....il classico dire...ormai già tutto è stato detto e scoperto..e che si fa? Stiamo in panchina ad ammirare le meraviglie dei bei vecchi tempi?

Questo tipo di approccio all'arte penso che sia della peggior specie...in arte non si tratta di fare un cofano tondo per poi farlo a punta...per poi farlo in vetro etc etc...in arte nulla è scollegato. Non si basa tutto sul " fare cose nuove ". Il nuovo sta nell'artista che sa vedere le stesse cose in modo differente...pensiamo a De Chirico ( parlo per esperienza personale in ambito artistico/pittorico) le avanguardie , il minimalismo etc...i futuristi...tutto sembrava andare in un senso obbligato quando lui negli stessi anni andava a ritroso riscoprendo i greci , la pittura del 600 ma.....in chiave nuova!!,

Se guardiamo uno scorcio di natura dalla finestra , questo scorcio non sarà molto differente da quello che poteva vedere un Platone o un'Aristotele...un albero...è pur sempre un albero.

Questo per dire che il mondo sarà sempre simile ( si fa per dire ) ma le opere d'arte viaggeranno sempre in base ad un " uomo nuovo " che sentirà le stesse cose in modo differente...

Per me fare musica colta oggi, serve come è sempre servito e servirà , per tradurre in musica un momento storico ed un " sentire" fissandone i cardini per i posteri...donando loro la bellezza di questo rapporto( uomo, natura, umanità).

Io ho sempre vissuto come mille altri artisti di ciò che è stato fatto prima di me.

Come faranno gli artisti del domani ?

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Cioè non si potrà più scrivere nulla di nuovo?

Sono rimasto sul serio basito..

È vero che già dai primi del 900 si dibatte sulla crisi dell'arte, l' esaurimento dei temi....il classico dire...ormai già tutto è stato detto e scoperto..e che si fa? Stiamo in panchina ad ammirare le meraviglie dei bei vecchi tempi?

 Il nuovo sta nell'artista che sa vedere le stesse cose in modo differente...pensiamo a De Chirico ( parlo per esperienza personale in ambito artistico/pittorico) le avanguardie , il minimalismo etc...i futuristi...tutto sembrava andare in un senso obbligato quando lui negli stessi anni andava a ritroso riscoprendo i greci , la pittura del 600 ma.....in chiave nuova!!,

Se guardiamo uno scorcio di natura dalla finestra , questo scorcio non sarà molto differente da quello che poteva vedere un Platone o un'Aristotele...un albero...è pur sempre un albero.

Questo per dire che il mondo sarà sempre simile ( si fa per dire ) ma le opere d'arte viaggeranno sempre in base ad un " uomo nuovo " che sentirà le stesse cose in modo differente...

Per me fare musica colta oggi, serve come è sempre servito e servirà , per tradurre in musica un momento storico ed un " sentire" fissandone i cardini per i posteri...donando loro la bellezza di questo rapporto( uomo, natura, umanità).

Io ho sempre vissuto come mille altri artisti di ciò che è stato fatto prima di me.

Come faranno gli artisti del domani ?

Se tu ci pensi bene il mondo che vedeva Platone dalla scorcio della finestra è in realtà,completamente stravolto rispetto a quello che noi vediamo oggi a cominciare dalle città per e per finire proprio a quell'albero che, ai tempi di Platone era dove Natura voleva e oggi è quasi sempre dove l'uomo lo mette.

Ma pensa poi agli innumerevoli rumori che Platone non poteva nemmeno immaginare e con cui noi oggi conviviamo, Per non parlare poi della puzza che ci circonda che allora era legata agli escrementi animali e oggi a ben altri e più terribili escrementi..

E proprio in questo senso l'arte, la filosofia e, più in generale, il nostro essere esseri umani sulla Terra è cambiato si è modificato. L'Arte - e dunque anche la Musica - non avranno mai fine ne oggi ne domani, ma cambieranno, come sono sempre cambiati, in base a come l'umanità cambierà.

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Giustissimo..in accordo. Forse non mi ero spiegato per lo scorcio dalla finestra. Intendevo in senso figurato. Era per dire che la sostanza profonda delle cose é sempre la stessa. logico che cambiano i modi di intenderla.

C'è un bellissimo aspetto di cui parlava Giorgio De Chirico su un saggio legato appunto all'antico e si dimostra utilissimo per capire ciò di cui parlavo. Ti è mai capitato di vedere un film storico ( greci, romani etc etc ). Se tu osservi bene le cose rappresentate sembra che ogni cosa abbia un suo corso temporale. Mi spiego meglio. Mentre tutto funziona per quanto riguarda gli attori e gli oggetti utilizzati nella ricostruzione storica basta che ci sia una scena in cui vengano ripresi assieme elementi ricostruiti con elementi naturali ( ossia ad esempio il mare, le fronde di un'albero etc etc ) per svelare l'Arcano..ebbene in quel preciso momento tutto crolla e la ricostruzione va a farsi benedire ... proprio per il fatto che descrivevo sopra ...non si può far muovere il mare come al tempo dei greci...proprio perché si muoveva allo stesso modo di come si muove oggi...solo che per la nostra mente è impossibile Accettarlo...o meglio....vederlo.

Gli attori funzionano perfettamente infatti ....in quanto falsi.

Solo Fellini nel Satiricon è riuscito con varie tecniche a ricreare l'illusione.

Sono aspetti semantici molto complessi ma sul serio sono convinto che il problema non lo creano le cose ma le persone.

L'arte della creazione è appena all'inizio e tutte le avanguardie a mio dire sono già preistoria. Personalmente non sento la castrazione che molti artisti al tempo d'oggi lamentano.

Chi ha qualcosa da dire lo dirà e questo indipendentemente dal fatto che sia o meno importante per i posteri.

Comunque sono argomentazioni complesse che non si possono discutere in un post a mio dire.

Grazie per l'interesse.

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 Personalmente non sento la castrazione che molti artisti al tempo d'oggi lamentano.

Chi ha qualcosa da dire lo dirà e questo indipendentemente dal fatto che sia o meno importante per i posteri.

Mi piace molto questa tua affermazione :)  e il mio interesse per quello che hai scritto è dovuto al fatto che scrivi cose ... interessanti. Quindi sono io che ti ringrazio a mia volta.

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