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Piano Concerto - Forum pianoforte

Qual è il vostro approccio allo studio ?


stefano
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Dipende. Per memorizzare ho un approccio per studiare i brani altri.

Comunque ho diverse sessioni di studio registrate. Se vuoi te ne carico una e gli dai un'occhiata. Considera che tutte le sessioni di studio che registro sono sul digitale, quindi trilli, doppi mordenti ecc, senza doppio scappamento e su una tastiera da meno di 500 euro ne escono buoni uno ogni milione. Sei costretto ad articolare molto. Comunque il digitale è molto buono per imparare le note e pulire i passaggi. Se riesci a far venire decentemente trilli, scale e arpeggi lì sopra, poi puoi suonare su qualsiasi pianoforte e senti tutto più facile, devi solo pensare a cosa vuoi fare, le note sulle scale veloci, i ribattuti, le ottave spezzate che ti facevano impazzire sul digitale diventano un giochetto da ragazzi sull'acustico, praticamente come bere un bicchiere d'acqua. Il digitale mette a durissima prova la dote tecnica di un pianista. Nonostante questo ci sono cose che oggettivamente non verranno mai su un digitale a meno che non sia dotato di simulazione del doppio scappamento. Ecco in questo caso, qualcosina in più si può fare, ma come linea generale dimenticati la stessa risposta della tastiera al dito di un acustico su un digitale, per quanto buono possa essere. 

Dovrei avere anche un video di quando stavo preparando i concerti con Paolo. Io sono solito registrarmi per riascoltarmi e capire cosa e dove migliorare. Questo che ti sto dicendo è uno dei video nelle prime fasi di studio per il concerto a 4 mani con Paolo dei pezzi di Mozart. Può essere interessante se stai chiedendo gli approcci... Lo trovo e te lo posto.

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l'approccio cambia molto in funzione del pezzo e delle sue difficoltà per cui secondo me pur considerando uno stesso pezzo l'approccio che ognuno di noi ha è molto personale e varia a seconda del pezzo

Ma volendo tracciare qualche indicazione generica la prima cosa che faccio io è sicuramente quella di ascoltarlo e riascoltarlo, partitura alla mano, migliaia di volte suonato da tutti gli interpreti che lo eseguono . cerco di avere chiara per lo meno la struttura formale e di avere chiari in testa i vari temi e come si sviluppano. poi inizio a leggerlo.  generalmente se sono pezzi classici o classico - romantici riesco a portarmi abbastanza avanti semplicemente leggendo se sono più moderni e meno tonali li studio a memoria già in prima lettura soffermandomi fin da subito a risolvere i problemi tecnici (a volte proprio a mani separate). e contemporaneamente provo a mettere insieme le varie parti abbozzando le prime esecuzioni....nella lettura cerco di impostare il pezzo dandogli chiaramente già il suo stile e il corretto fraseggio...

 

intendevi questo per approccio?

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Nel  mio piccolo anch'io faccio un pò come Nancy ascolto tutti i grandi interpreti, a volte provo a mani separate, altre volte a mani unite memorizzando l'intero brano, non sono capace di suonare leggendo direttamente lo spartito.Il tutto su di un piano digitale di buona qualità con tasti in legno, simulazione doppio scappamento ecc. ed uso sistematicamente librerie di suoni per pianoforte,una volta che conosco il brano abbastanza bene lo suono sull'acustico.

Frequentare questo forum mi ha aiutato  a crescere pianisticamente grazie ai suggerimenti di voi tutti.

P.s mentre scrivo sto ascoltando Simone che si esercita al piano.Per me questa è un'altra lezione di come si prepara un nuovo brano ;) 

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  • 6 months later...

La tastiera è una Yamaha P95, modello molto base, senza doppio scappamento, tasti in plastica e meccanica da ridere con i piombi a fine tasto. Su questa tastiera ci ho preparato i mostri: quarta ballata di Chopin, studi di Chopin dell'op. 10, studio da concerto "un sospiro" di Liszt, il momento musicale n. 4 dall'op. 16 di Rachmaninoff. Tanto per dimostrare che anche su una tastiera del genere si può studiare senza andare a spendere migliaia e migliaia di euro. Certamente poi è sempre importantissimo avere il pianoforte acustico. La tastiera digitale dev'essere solamente un ripiego e nulla di più, quindi se vuoi farti la tastiera digitale, ben venga ma tieni sempre come strumento di punta il tuo pianoforte acustico, questo te lo raccomando CALDAMENTE !!!

 

Il suono che senti dovrebbe essere un libreria della Galaxy, non ricordo, ma mi sembra di riconoscerla, dovrebbe essere la Galaxy Vintage D. In poche parole ho utilizzato la tastiera collegata in MIDI con il computer che sostituisce ai dati MIDI i campioni della libreria (se ti interessa la cosa ci sono decine di post dove abbiamo trattato questi argomenti). 

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Questo è un post che avevo iniziato io, poi ho dovuto latitare dal forum per motivi personali e lavorativi.

Grazie della condivisione del video, è sicuramente un ottimo spunto per capire come si deve lavorare e devo dire che è molto bello lavorare in questo modo (almeno te che ci riesci).

Vedo che spesso rallenti la velocità per sistemare diteggiature e note, e subito dopo le riporti alla velocità del brano senza errori.

Io purtroppo non ho questo tipo di apprendimento. Nelle battute più difficili ho bisogno di fermarmi, fare tutto lentamente e incrementare la velocità a poco a poco, altrimenti non mi vengono mai bene, forse colpa anche della mia tecnica che non è certamente la tua, sicuramente di alto livello e molto cristallina. 

Interessante come cerchi anche sempre la pulizia delle note. Ho notato che in Mozart usi poco o nulla il pedale. È una scelta per lo studio oppure in generale sei solito non mettere tanto pedale in Mozart ?

 

Certo è strano pensare che tu sia riuscito a preparare repertorio di quel livello su quel 'catorcio', niente meno che la quarta ballata di Chopin che mi sembra di aver ascoltato e Rachmaninoff che invece non mi sembra di aver mai sentito.

Hai una registrazione da postare? Io amo tantissimo Rachmaninoff ma dato il mio livello è un autore che posso decisamente dimenticare...

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Ma pensa...la P 95.

Sono andato di recente per l'acquisto di un piano digitale ma ti dirò...sono rimasto delusissimo dal roland F 140 r. Tra l'altro ha i tasti con la stampa tipo legno...poi ho provato il clavinova..ma chiederei almeno il doppio scappamento e la possibilità di trovare suoni altrove e poterli inserire via midi ( se non erro avevo sentito una tua incisione Debussy su una campionamento di stainway primi 900 o cosa simile.)

Ho notato che devi spendere almeno 2000 euro per avere qualcosa di decente.

Tu nel caos cosa consigli?

 

Per lo studio mi è piaciuta la tua sessione e mi piace lo studio fatto è inteso in questo modo ( testa in cassetta ...per così dire ...molto acuto, concentrato, limpido razionale ) molto simile a come studiavo io...che bei tempi ...non mi ricordano neppure di mangiare...preparavo il 5 anno e studiavo 10 ore al giorno. Prima o poi tornerò sui miei passi...

Con questo metodo vedi i risultati ogni giorno e poi con le tacche di metronomo vedi a vista d'occhio la maturazione del pezzo.

 

Ho notato una cosa che secondo me sarebbe importante discutere,,

Anche io nello studio spesso nel ripetere una frase o una piccola porzione o un trillo/ abbellimento in genere...faccio errore su una nota...e poi ripeto e ripeto ma faccio piccoli errori per poi arrivare alla frase pulita..

Il mio maestro ha sempre detto severamente...questi errori non te li devi permettere...e penso che abbia associato un errore durante lo studio ad un processo di memorizzazione dello stesso...ossia mi spiego meglio...io ho notato che se canno una nota durante lo studio e poi arrivo alla frase pulita a forza di studiarla; in un momento di nervosismo di un'esecuzione futura risalta fuori...ossia il cervello ogni volta che tu sbagli memorizza quell'errore che come un file lascia la sua traccia anche se poi viene cancellato dalle ripetizioni successive che vai a fare studiando il passaggio bene e senza errori.

Su questo hai dei consigli? Perché è a mio parere una cosa molto importante..penso che se sbagli una nota in una frase che stai studiando lo sbaglio non esce a caso...ossia il dito finisce su quella nota perché magari era disposizione naturale del tuo cervello ( magari la nota giusta era troppo distante oppure ad orecchio tornava più consonante etc etc) e quindi essendo un gesto sbagliato ma " naturale " per il tuo cervello viene memorizzato mille volte meglio....diventando fastidiosissimo alla lunga..

Ci sono mille esempi tipo la classica nota che esce sbagliata ed ogni tanto ad intervalli regolare spunta di nuovo..

Scusate magari il mio approccio un po' troppo concettuoso e cervellotico ma credo che sia importante come aspetto nello studio.

 

Ne ho la riprova con le strade...io guido molto e se sbaglio strada ad un appuntamento...magari dopo tre anni o due anni tornando dalle parti sono portato a riprendere la strada sbagliata...capito che voglio dire?

 

Fatemi sapere perché sono molto interessato al rapporto cervello/ apprendimento/ studio e memorizzazione.

Grazie per la pazienza.

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@Stefanus

In Mozart sono solito utilizzare pochissimo il pedale nei primi e terzi tempi delle sonate. Mi concedo qualche cosa in più solamente negli adagi. Il suono che ho di Mozart in mente è molto cristallino e troppo pedale non fa che sporcare eccessivamente rendendo i passaggi confusi, specie se si stanno suonando note gravi. Nelle parti gravi infatti cerco di evitare categoricamente l'uso del pedale in Mozart.  

Riguardo Rachmaninoff ho una registrazione digitale di parecchi anni fa (mi sembra addirittura che stessi ancora preparando il quinto anno), solo adesso sto riprendendo in mano quel pezzo. Posso postarla se vuoi.

 

@Fabio73

Capisco il tuo ragionamento... Gli errori che commetto sono normalmente in funzione di una diteggiatura che devo ancora trovare (i brani di Mozart che hai ascoltato in questa sessione di studio erano per l'appunto in fase di lettura). Se ci fai caso, nel video, spesso rallento molto per trovare la giusta diteggiatura. Non è un problema fare un errore su una scaletta, bisogna vedere come ci si trova per quello che viene dopo. Se non ti trovi con la diteggiatura giusta alla fine di una scala c'è il rischio che si commettano errori successivamente; quindi in fase di studio, quella preliminare, presto tantissima attenzione alla diteggiatura e provo subito in velocità. Provare subito in velocità è giustificato dal fatto che la diteggiatura trascritta quando si esegue lentamente non è necessariamente quella corretta a velocità sostenuta. Questo aspetto è di fondamentale importanza negli studi di Chopin ad esempio. Se ti perdi una diteggiatura sei fregato e rischi di compromettere l'intera esecuzione. Ricordo che, un esempio tra tanti, nello studio dell'op 10 n. 8 c'è un passaggio nella terza pagina dove ti trovi con la destra che deve suonare Do - Sib - La - La - Sib rispettivamente con diteggiatura 3 - 2 - 1 - 3 - 1. Questo 3 sul la e 1 su sib a velocità lenta può sembrare molto scomodo, in velocità ci si accorge che è l'unica soluzione più comoda che sia possibile. La diteggiatura si ripete poi anche nelle cellule tecniche successive per analogia. Nel video seguente lo trovi al minuto 1:12...

 

 

Normalmente, una volta trovata la diteggiatura è difficile che possa ripetere l'errore in esecuzione, poi ovviamente l'errore è sempre in agguato anche se si cerca di studiare il più possibile per arrivare ad un'esecuzione senza errori. Mi è capitato di sbagliare in concerto in alcuni punti dove non avevo mai sbagliato neanche in fase di studio. Questi errori di distrazione, per così dire "stocastici", dobbiamo accettarli. Siamo troppo legati all'esperienza dell'ascolto dei dischi. È interessante invece ascoltare il vecchio repertorio, mi vengono in mente gli studi di Chopin registrati da Cortot, dove l'errore è sempre dietro l'angolo. Con le moderne tecnologie ripetere, tagliare e incollare parti di brano è diventato un gioco da ragazzi ma all'epoca la stessa cosa non era così semplice da fare sui nastri. Ecco allora che uno potrebbe chiedersi se i grandi pianisti di una volta non fossero in realtà così grandi, visto che sbagliano molto di più di quelli della nostra generazione. La musica non è fare un'esecuzione perfetta, la musica è poetica. Il vero elemento fondamentale che funge da metro di giudizio è questo. Se nella musica che ascolto c'è grande poetica, allora non mi interessa se sia sfuggita una nota.

 

Ascolta ad esempio gli errori in questa esecuzione di Cortot dello studio op. 10 n. 1.

 

 

Un altro esempio di alta poetica...

 

 

Dopo aver ascoltato questi capolavori di poesia ha ancora senso parlare di alcune note steccate?

 

Tornando a noi considera anche che la tastiera che ho non si presta molto alle alte velocità. Il P95 ha i tasti pesati ma non ha alcuna meccanica interna, semplicemente delle leve metalliche che conferiscono peso al tasto; per questo motivo riuscire a fare trilli come su un pianoforte a coda è veramente molto difficile. È necessario articolare molto ma a velocità sostenute si riducono le distanze dito-tasto e doverle esasperare per far uscire un trillo pulito è sicuramente innaturale. Questa è una delle ragioni (tra le tante) per le quali io consiglio sempre di optare sul digitale solo come secondo strumento, in quanto ritengo il pianoforte acustico insostituibile ed indispensabile per un pianista. Non si può pensare di preparare un intero concerto sul digitale senza passare per l'acustico. Al di là della diversa "confidenza" tecnica, ci sono tutta un'altra serie di motivazioni, soprattutto sulle sfumature dei colori, delle dinamiche e del suono che sono impossibili da realizzare su un digitale. Pertanto secondo me il digitale è un ottimo strumento per imparare le note, ma per ciò che concerne la ricerca del suono e dell'interpretazione pianistica è del tutto inadeguato.

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Grazie mille per il dettaglio .

Concordo pienamente e poi chi mi tiri in ballo??. Il più grande ...Cortot...Quando studiavo i preludi di Chopin l'ho ascoltata o anche prima dell'esame..

 

Molti purtroppo non le comprendono le viziature del disco ...arriverei quasi a dire che l'errore non esiste nell'esecuzione dal vivo..capisci quel che intendo? Se una persona in preda al panico viene a dirti mangiandosi qualche parola che la casa brucia penso che nessuno si soffermerebbe sulle consonanti o vocali perse nel discorso ma coglierebbe al volo il significato del dramma ossia.....la casa che brucia.

Sono le incisioni che ci ripresentano sempre il solito errore sempre messo allo stesso punto. Dal vivo, un errore fatto perché magari l'interprete stava preparando mentalmente una meraviglia sul passaggio successivo , viene dimenticato il secondo successivo..

La musica è attimo, è momento, istante, fuoco...

Il pianoforte per bello che sia è una macchina morta senza nessuno che gli dia voce ed è proprio questa nostra passione , tremante, poetica...come dicevi ...che lo fa vivere al meglio.

Inizierò a postare qualcosa di concreto almeno potrete darmi dei consigli.

Grazie.

 

P.s. Fammi sapere comunque a tuo giudizio quale pieno potrebbe essere buono per suonare anche la sera e soprattutto per registrare i file su usb. Più che altro anche per il forum. Se postassi qualcosa ora avrei solo alcuni file registrati da iPhone.

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La registrazione su USB sinceramente non ho mai avuto la necessità di farla, se parliamo invece di MIDI, praticamente tutte le tastiere hanno un'interfaccia MIDI che puoi utilizzare per collegarti ad un pc ed utilizzare una DAW per registrare i dati MIDI in ingresso. Successivamente puoi scegliere una libreria di tuo gusto per far corrispondere ad ogni dato MIDI un campione. In pratica il sampler funge da sostitutore: sostiuisce al dato MIDI il rispettivo campione alla rispettiva dinamica facendolo processare in tempo reale dal lettore. Probabilmente esistono anche tastiere che ti permettono di registrare su USB, ma sinceramente è un parametro che non mi avevano mai richiesto di prendere in considerazione per la scelta di una tastiera. 

 

La scelta della tastiera poi dipende dal budget ed è molto personale per ciò che concerne la meccanica e i suoni, vanno provate. Certamente sapendo il budget si può indirizzarti verso i modelli di punta, ma ci sono molte discussioni qui sol forum dove abbiamo preso di petto questi argomenti che non avrai problemi a trovare facendo una semplice ricerca. 

 

Grazie del complimento per lo studio di Chopin, sono felice che ti sia piaciuto. 

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Si sì giusto ....ho messo usb che la ha F 140 roland..avere modo di registrare senza dover attaccare troppi macchinari ( computer ) al pianoforte e inserire velocemente i file sul forum.

Vorrei fare il punto sulla mia situazione di apprendimento.

Magari posto alcuni esercizi per avere un giudizio sui miei livelli.

A questo punto dello studio ho bisogno di iniziare a studiare alcuni brani più importanti, magari non sarebbe male farlo assieme.

Per avere un'idea della tecnica bastano le scale? Oppure non so...non saprei da dove cominciare.

Qualcosa mi verrà in mente. Al limite ti riassumo appena riesco i brani fatti quando ho smesso anni fa.

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