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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pedale in "Clair de Lune"


Anthos
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Salve a tutti,

avrei bisogno di alcuni consigli su come utilizzare il pedale nel famosissimo "Clair de Lune" della Suite bergamasque di Debussy. La mia edizione riporta semplicemente l'indicazione "con sordina" all'inizio del brano, e poi non dice nient'altro. Suppongo, quindi, che l'uso del pedale sia stato lasciato al gusto e al buon senso dell'interprete. Personalmente vorrei usarlo il meno possibile, perché, per quanto possa sembrare gradevole a volte, in realtà tende a coprire le armonie e a far perdere un po' il senso della musica... senza contare che si tratterebbe di un modo decisamente poco onesto di coprire le mie imprecisioni tecniche. Detto questo, però, davanti lo spartito sono molto disorientato. In sintesi io pensavo di utilizzarlo solo negli arpeggi dell'accompagnamento e per legare i numerosissimi salti presenti nel brano. Voi cosa suggerite?  

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Uno dei pochi Autori dove il pedale è parte integrante ed irrinunciabile della scrittura è proprio Debussy. Nel famoso pezzo si può usare il pedale ordinario o sincopato nella prima pagina poiché la mano ben lega i suoni. Si consiglia di mettere giù i due pedali. Il suono deve essere evanescente e questo si può ottenere suonando facendo cadere dolcemente e liberamente le dita fino a sentire lo scappamento che sfugge...quando ancora non si è raggiunto il fondo del tasto. Quasi niente peso della spalla e del braccio.Tipico "tocco" della Musica francese appunto chiamato come modo di suonare ( anche Cortot usa molto questa definizione) "sur l'escapement"cioè sullo scappamento. Quando inizia l'episodio con l'ottava bassa, per chi lo ha, si può usare il pedale tonale. Altrimenti la nota bassa anche andando alla seconda pagina, deve rimanere il più possibile. Quindi "pedale in battere". Negli arpeggiati cambiarlo all'inizio di ciascun arpeggio, avendo cura di far rimanere anche la prima nota dell'arpeggio. Nel prosieguo, bisogna vederlo da vicino...non si può molto "descrivere". Comunque già avere la padronanza delle due prime pagine, ti suggerirà il corretto modo di utilizzare il pedale nella restante parte del pezzo. Buono studio

P.S. Casella dice che secondo lui Debussy non pensava assolutamente ai martelli nelle sue composizioni pianistiche. Io direi non in tutte, ma questa è una di quelle. Dimenticare i martelli!

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Accidenti Pianoexpert, grazie mille! Purtroppo peró devo fare una precisazione: ho soltanto un pianoforte digitale Korg che ha solo il pedale di risonanza (al massimo si puó usare il "mezzo pedale"), quindi non posso suonare sullo scappamento perché la meccanica é completamente diversa.

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Si ma puoi usare ugualmente la tecnica di far cadere le dita con il loro peso. Indubbiamente il pianoforte acustico è necessario per comprendere alcune scelte tecniche che poi, magari, con l'esperienza , si possono "immaginare" sul digitale, da usare per comodità, ma non per studio in senso assoluto! Comunque puoi ugualmente scegliere il pedale ordinario, sincopato e in battere. Conoscere i modi di pedalizzare è fondamentale

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Purtroppo non si possono spiegare a parole. Sarebbe complicato e si rischierebbe di fuorviare. Diciamo sommariamente che in battere significa mettere il pedale sull'inizio della frase che si vuole pedalizzare : giu' il pedale nel momento che viene suonata la prima nota o le prime note della nuova armonia. Ordinario si tratta di "cambiare",cioè sollevare il pedale simultaneamente alle note delle nuova armonia. Sincopato quando viene cambiato un attimo dopo la nuova armonia. Quest'ultimo funziona bene in una successione di accordi come nel pezzo "la cattedrale sommersa" di Debussy ( detta scherzosamente dai pianisti...la cattedrale inghiottita perché engloutie :) ) Comunque si fa prima a farlo che a dirlo. Ciao 

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  • 2 years later...

ciao anthos, ma non fai prima ad aquistare l'edizione curci del clair de lune? la revisione di giovanni dell'agnola è provvista di pedale, anche 1C...

sempre di debussy e sempre della curci e sempre con pedale trovi anche tutti i preludi, children's corner, jardis sous la plui, l'isle joiyeuse gli arabesque

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 .......... Comunque i pedali indicati nelle edizioni musicali sono i più diversi e sono puramente indicativi. Non è detto che 1C vada sempre bene. Dipende dalla preparazione del pianoforte e dalle sue possibilità di suono, dall'acustica, dalle regolazioni ecc.... Non è detto inoltre che sia sempre giusto mettere il pedale una corda dove si deve realizzare il piano o il pianissimo o il pianissimo con tre ppp. Le due ultime incisioni di Michelangeli sui preludi di Debussy sono state definite "luminose" i suoi "pianissimo" sono realizzati quasi tutti tre corde e "il Grande" affida ad altre decisioni accentuative la sensazione del piano e del mezzoforte,  . Senza lontanamente usare paragoni, puoi ascoltare nella sezione Audio l'incisione in concerto delle mie Estampes di Debussy. Negli ultimi accordi della coda di Soirees dans Granade, per ottenere tre colori di piano, sono partito da un relativo piano  3 corde per arrivare al ppp.. ..risparmiando il pedale una corda proprio per l'accordo finale. In sala non era stato messo a disposizione che uno Yamaha piuttosto "corto", ma nuovo di meccanica e fu un azzardo tentare. La regolazione dello scappamento vicinissimo alle corde e una certa giusta regolazione delle molle, mi permisero di realizzare ciò.

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  • 1 month later...

Si in effetti Debussy senza pedale...mmmm...vai a togliere quello che Cortot definiva l'anima del pianoforte. Capisco cosa vuoi dire quando parli della prepotenza del pedale. A volte si è portati per vizio a utilizzarlo troppo ed in modo confusionario. Anche grandi pianisti a volte peccano di eccessiva penalizzazione e certi brani sono sul serio inascoltabili. Il Mozart di Baremboim ad esempio.

Via i martelli nel senso che le note dovrebbero apparire come gocce d'acqua cadute da chissà quale cielo...veramente un autore incredibile.

attendo i tuoi progressi.

ciao.

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