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Piano Concerto - Forum pianoforte

Celibidache Musica e verità


Kappa
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Da qualche passaggio noto qui e là questo punto di vista sugli eventuali disturbi comportamentali o sulle cattive abitudini degli autori.

 

In pratica è come se essere asociali, misantropi, o depressi e alcolisti, oppure sputacchiare ovunque ci si trovi, possano rendere "impura" una persona.

 

Comprendo che qui da noi, in Italia, a partire dall'età evolutiva, la conoscenza della propria persona e del proprio essere sia il nuovo tabù, la nuova cosa da nascondere e da irridere all'occasione (come lo era un tempo il sesso), ma credo che si stiano gravemente confondendo piani e significati dell'essere senza riuscire a cogliere il senso profondo degli eventi.

 

«In pratica è come se...»

 

In pratica sì, e in pratica no.

In pratica sì perchè essere asociali, misantropi, ecc... non sono certo cose che fanno bene (non fanno bene - anzitutto - al diretto interessato che lo è).

In  pratica no perchè avere queste tare umane non comporta alcun giudizio fustigatore e moraleggiante (perlomeno da parte mia).

 

Riguardo al «qui da noi in Italia»  non so a quali luoghi, a quale target di persone (comoscenti o amici) tu ti riferisca per formulare questa valutazione. Ma se, anche in minima parte, tu lo abbia detto in riferimento al mio intervento... In tal caso sottrai il sottoscritto dal «qui da noi in Italia».

Sappi che ho la massima considerazione per le scienze umane: psicologiche anzitutto e sociali in seguito. E - sempre per me - non costituisce alcun tabù il tentativo di conoscermi a fondo senza cercare di occultare nulla (per quanto si riesce).

 

Infine ti chiedo (quando hai tempo) di chiarire meglio cosa intendi dicendo che credi che «si stiano gravemente confondendo piani e significati dell'essere senza riuscire a cogliere il senso profondo degli eventi» . . . io non ci ho capito una mazza.

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No, non è questo il punto.

 

Sono daccordo che «Si possono rispettare finché vogliamo le scienze psicologiche, comportamentali, sociali e filosofiche, ma è del tutto inutile se quanto studiato e raggiunto in questi ambiti rimane fermo sulle pagine. E son d'accordo anche che «Il sapere va consumato e usato» (assicuro che il mio non è un rispetto "di facciata").

 

Ciò che ti chiedevo di charire era l'ultimo punto. La mia richesta è ancora lì... magari spendendo due parole in più, e magari non subito se non hai tempo.

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Certo, il tempo è quello che è e si fa il possibile... a volte il fraintendimento nasce dall'impossibilità di esaurire "cose grosse" in due parole.

 

In sostanza, quello che volevo dire, lo si può dedurre, ad esempio, dal video delle prove postate da Viola:

 

l'orchestra senza il direttore, farebbe cacofonia allo stato puro e si perderebbe ogni due battute, pur conoscendo a memoria e da anni la partitura in oggetto, pur essendo i migliori del momento, pur essendoci una grande tradizione mitteleuropea alle loro spalle.

 

Occorre che arrivi una persona con le idee chiare per rimettere in sesto la fisiologia e la psicologia di un centinaio di musicisti altamente preparati.

 

Questo dovrebbe far riflettere più delle scelte interpretative puramente musicali.

 

Sul linguaggio del corpo, quelle prove, basterebbero per un saggio di psicanalisi.

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qualche giorno fa ho provato con Muti che sosteneva il contrario, ovvero che un'orchestra ben preparata non abbia bisogno del direttore.

Del resto la storia della musica ha fatto arrivare molto tardi la figura del direttore d'orchestra "puro" e tuttora moltissimi repertori preferiscono non farne uso.

Ma mi limito a esprimermi su questo singolo argomento, non mi ha mai appassionato la figura di Sergiu Celibidache né le sue teorie estetiche.

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Del resto la storia della musica ha fatto arrivare molto tardi la figura del direttore d'orchestra "puro" e tuttora moltissimi repertori preferiscono non farne uso.

 

 

E pur vero anche questo.

Ma molti repertori che preferiscono non farne uso... quali sono?

A prescindere da ciò, benchè sia uno come Muti a sostenerlo, faccio molta fatica a credere che possa scaturire un'interpretazione coerente (di un'unica visione interpretativa) senza che questa sia quella di uno solo.... Magari fosse anche quella del primo violino che dice «questa volta si fa come dico io!»

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A Celibidache: hai scritto quello che volevi scrivere, sei stato libero di farlo nei termini eccessivi e arroganti che a me non piacciono e io ho fatto intendere la mia opinione sul tuo giudizio. Come ho scritto altrove, ho dato rispetto alla tua libertà di opinione ma non alla tua opinione, che considero inutilmente sprezzante.

A Luca: i piccoli gruppi da camera non usano il direttore, anche perché la "direzione" della loro musica è data dal risultato dell'interazione. Quindi, è l'interazione ad essere sviluppata. Stessa cosa succede in molti gruppi corali e ensemble specializzati in repertori antichi. Acuisci l'udito cercando di capire e fare cosa è giusto per tutti. Io ho suonato per anni in banda e le bande, come molte altre formazioni pop, rock e folk, hanno una sezione ritmica molto importante che risolve i problemi di tenuta ritmica e lascia a dinamiche solistiche o di sezione il resto. L'individuazione di un singolo responsabile dell'interpretazione musicale di un gruppo è tipica di un certo repertorio, di un certo periodo, di una certa area geografica, di una certa esigenza estetica

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A mio avviso, questa dinamica strana è il miracolo dell'Arte: acqua buona che esce da una fonte impura.

 

Mi chiedevo: ma uno scrittore - poniamo - può far pensare a un suo personaggio qualcosa di più intelligente di quanto sarebbe egli stesso in grado di pensare? Un personaggio può essere più malvagio o più buono di quanto il suo creatore riuscirebbe mai ad essere?

 

Certo, la musica è altra cosa ... però ...

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A Celibidache: hai scritto quello che volevi scrivere, sei stato libero di farlo nei termini eccessivi e arroganti che a me non piacciono e io ho fatto intendere la mia opinione sul tuo giudizio. Come ho scritto altrove, ho dato rispetto alla tua libertà di opinione ma non alla tua opinione, che considero inutilmente sprezzante.

A Luca: i piccoli gruppi da camera non usano il direttore, anche perché la "direzione" della loro musica è data dal risultato dell'interazione. Quindi, è l'interazione ad essere sviluppata. Stessa cosa succede in molti gruppi corali e ensemble specializzati in repertori antichi. Acuisci l'udito cercando di capire e fare cosa è giusto per tutti. Io ho suonato per anni in banda e le bande, come molte altre formazioni pop, rock e folk, hanno una sezione ritmica molto importante che risolve i problemi di tenuta ritmica e lascia a dinamiche solistiche o di sezione il resto. L'individuazione di un singolo responsabile dell'interpretazione musicale di un gruppo è tipica di un certo repertorio, di un certo periodo, di una certa area geografica, di una certa esigenza estetica

A Thallo: ho la sensazione che tu non sia d'accordo con Celibidache (l'utente) a prescindere, che si parli di Celibidache (il direttore) o di qualsiasi altro argomento.

 

Mi sbaglio?

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Dobbiamo chiudere tutte le facoltà di filosofia e bruciare le loro produzioni: sono inutilmente sprezzanti, arroganti e immeritevoli di rispetto.

 

la mia donna delle pulizie raccoglierà la cenere ascoltando Muti con la tua. Chissà se in mezzo ci saranno pezzi del saggio sul bello musicale di Hanslick.

 

Comunque, sia chiaro, io non nego il valore del direttore d'orchestra, lo lego a un repertorio e alle esigenze estetiche di quel repertorio, che è precisamente quello che ho scritto. Allo stesso modo non dico che la figura del direttore non possa essere utile anche in questi altri repertori, ci sono perfino gruppi madrigalistici che hanno il direttore. Ma sono possibili delle alternative, alternative che non sono diminutive ma diverse. Molte di queste alternative sono, in realtà, la lezione principale della prassi esecutiva, ovvero sono il metodo esecutivo che la stessa storia della musica ci ha tramandato per alcuni repertori. Altre alternative sono lecite sperimentazioni, a volte a scopo didattico, a volte per semplice risultato finale: personalmente trovo differenze interessanti ascoltando gruppi corali senza direttore. Nessun assolutismo, solo l'apertura di altre possibilità.

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A Thallo: ho la sensazione che tu non sia d'accordo con Celibidache (l'utente) a prescindere, che si parli di Celibidache (il direttore) o di qualsiasi altro argomento.

 

Mi sbaglio?

 

Penso di sì, penso che tu ti stia sbagliando, ma quando si hanno queste reazioni personali la propria opinione è potenzialmente fallata. Cioè, se lo chiedi a me è ovvio che ti dirò che non è così :-) cerco di essere onesto ed equilibrato, se posso, e quello che mi viene da dirti è che ho interagito con Celibidache solo in questa conversazione e in quell'altra sul novecento italiano. In entrambe le situazioni me la sono presa molto per il tono di Celibidache, per l'atteggiamento distruttivo e aggressivo. Visto che spesso l'atteggiamento e lo stile di un utente sono cose costanti, che non cambiano rispetto all'argomento trattato, è possibile che io continui ad essere infastidito dai suoi commenti, il che non vuol dire che io non possa essere d'accordo con lui. Accennavo una cosa nell'altro topic, ovvero che a me non piace Brahms. Aggiungo che ho letto Hanslick e non mi piace neppure lui, non condivido molte delle cose che dice, anche se mi riferisco soprattutto al saggio sul bello musicale. Ma questo non è mai stato l'oggetto dei miei interventi, io non riesco ad essere solidale con chi usa toni aggressivi su questo forum.

Con te è diverso. Tu metti link di musica e, presa da un insano furore, esageri coi giudizi. Questa è, almeno, la mia impressione. E' probabile che all'arrivo del link giusto io scriva perfino qualcosa di amoroso verso di te. 

 

Ma questo è un off-topic ed è giusto non andare avanti

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Insano furore... quella è PASSIONE.

 

C'è solo da imparare da quei giudizi.

 

A causa di questa continua e perseverante prosopopea su aggressività e atteggiamenti distruttivi inesistenti, Socrate venne condannato a morte, Gesù di Nazareth inchiodato in croce e Giordano Bruno bruciato vivo in piazza. Solo per fare tre esempi chiari.

 

State continuamente richiamando non alla gentilezza, alla cortesia o all'educazione, ma all'essere meno intellettualmente brillanti, meno emotivamente sensibili e meno uomini adulti.

 

Sono spiacente, ma ho smesso di giocare e di fare il bambino da molti anni.

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Comunque, sia chiaro, io non nego il valore del direttore d'orchestra, lo lego a un repertorio e alle esigenze estetiche di quel repertorio, che è precisamente quello che ho scritto. Allo stesso modo non dico che la figura del direttore non possa essere utile anche in questi altri repertori, ci sono perfino gruppi madrigalistici che hanno il direttore. Ma sono possibili delle alternative, alternative che non sono diminutive ma diverse. Molte di queste alternative sono, in realtà, la lezione principale della prassi esecutiva, ovvero sono il metodo esecutivo che la stessa storia della musica ci ha tramandato per alcuni repertori. Altre alternative sono lecite sperimentazioni, a volte a scopo didattico, a volte per semplice risultato finale: personalmente trovo differenze interessanti ascoltando gruppi corali senza direttore. Nessun assolutismo, solo l'apertura di altre possibilità.

 

Ma certo. D'accordissimo. Emblematicamente è la meraviglia del dialogo espressa dal quartetto d'archi (non solo quello, ovviamente).

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