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Piano Concerto - Forum pianoforte

Celibidache Musica e verità


Kappa
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Mi chiedevo: ma uno scrittore - poniamo - può far pensare a un suo personaggio qualcosa di più intelligente di quanto sarebbe egli stesso in grado di pensare? Un personaggio può essere più malvagio o più buono di quanto il suo creatore riuscirebbe mai ad essere?

 

Certo, la musica è altra cosa ... però ...

 

Mah.. Far pensare un proprio personaggio meglio di sè mi pare impossibile. Più malvagio o più buono invece sì.

La musica è un altra cosa. ok... però... non capisco dove vuoi arrivare :)

Forse dopo due birre, o alla fine della Oxford Simphony, ci arriverò....

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Mah.. Far pensare un proprio personaggio meglio di sè mi pare impossibile. Più malvagio o più buono invece sì.

La musica è un altra cosa. ok... però... non capisco dove vuoi arrivare :)

Forse dopo due birre, o alla fine della Oxford Simphony, ci arriverò....

Fino a qualche tempo fa, avrei detto che questa è la risposta più ragionevole. Ma c’è un’altra interpretazione possibile. Forse un eccesso di abiezione, o di grandezza, è immaginabile perché risiede nella sfera dell’umano: e non mi riferisco all’umano in astratto, ma a qualsiasi persona, nessuno escluso. Chiunque ha la possibilità di elevarsi, o di precipitare. Lo scrittore (ho fatto questo esempio) è in grado di accogliere questo eccesso – sia pure come immaginazione. Quindi non più malvagio o più buono del suo creatore, bensì malvagio o buono come potrebbe arrivare ad essere. Così diceva Büchner a inizio Ottocento, e bisognava poi aspettare un secolo perché un musicista esplicitasse questo messaggio, e doveva essere un musicista della statura di Berg. Il legame con la musica – del tutto ipotetico, ancora – sta proprio in questo eccesso (che è ad essa connaturato, a prescindere da Büchner e Berg): e più precisamente perché in essa abbiamo la possibilità di trovare, in potenza, un eccesso di abiezione, di grandezza, e magari di qualsiasi fenomeno che appartenga alla sfera dell’umano.

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Fino a qualche tempo fa, avrei detto che questa è la risposta più ragionevole. Ma c’è un’altra interpretazione possibile. Forse un eccesso di abiezione, o di grandezza, è immaginabile perché risiede nella sfera dell’umano: e non mi riferisco all’umano in astratto, ma a qualsiasi persona, nessuno escluso. Chiunque ha la possibilità di elevarsi, o di precipitare. Lo scrittore (ho fatto questo esempio) è in grado di accogliere questo eccesso – sia pure come immaginazione. Quindi non più malvagio o più buono del suo creatore, bensì malvagio o buono come potrebbe arrivare ad essere. Così diceva Büchner a inizio Ottocento, e bisognava poi aspettare un secolo perché un musicista esplicitasse questo messaggio, e doveva essere un musicista della statura di Berg. Il legame con la musica – del tutto ipotetico, ancora – sta proprio in questo eccesso (che è ad essa connaturato, a prescindere da Büchner e Berg): e più precisamente perché in essa abbiamo la possibilità di trovare, in potenza, un eccesso di abiezione, di grandezza, e magari di qualsiasi fenomeno che appartenga alla sfera dell’umano.

https://youtu.be/dt8MhYpCsuw

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Non capisco il legame col Tannhaüser, ma sono sinceramente curioso di leggerne, se Viola avrà modo di esplicitarlo. Ammetto che non mi vengono in mente musiche "cattive" in questo momento. Neppure nel Wozzeck.

Caro Thallo, il mio post è conseguenza di un momento d'insana malinconia.

 

Ne parliamo a cena?

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Ammetto che non mi vengono in mente musiche "cattive" in questo momento. Neppure nel Wozzeck.

Perché queste parole sono strumenti pressoché inutili, quasi inservibili, per la musica. Ma non è né un male né un bene: possiamo accettare una approssimazione, e anzi dobbiamo scoprire tutte le potenzialità dell’impossibilità di afferrare il significato della musica mediante le parole. Agostino parlava dello iubilus – ma un concetto analogo era espresso in modo meraviglioso da Mendelssohn in una certa lettera.

 

Die Leute beklagen sich gewöhnlich, die Musik sei so vieldeutig; es sei so zweifelhaft, was sie sich dabei zu denken hätten, und die Worte verstände doch ein Jeder. Mir geht es aber gerade umgekehrt. Und nicht blos mit ganzen Reden, auch mit einzelnen Worten, auch die scheinen mir so vieldeutig, so unbestimmt, so mißverständlich im Vergleich zu einer rechten Musik, die einem die Seele erfüllt mit tausend besseren Dingen als Worten. Das, was mir eine Musik ausspricht, die ich liebe, sind mir nicht zu unbestimmte Gedanken, um sie in Worte zu fassen, sondern zu bestimmte.

 

People often complain that music is too ambiguous, that what they should think when they hear it is so unclear, whereas everyone understands words. With me, it is exactly the opposite, and not only with regard to an entire speech but also with individual words. These, too, seem to me so ambiguous, so vague, so easily misunderstood in comparison to genuine music, which fills the soul with a thousand things better than words. The thoughts which are expressed to me by music that I love are not too indefinite to be put into words, but on the contrary, too definite.

 

Letter to Marc-André Souchay, October 15, 1842, cited from Briefe aus den Jahren 1830 bis 1847 (Leipzig: Hermann Mendelssohn, 1878) p. 221; translation from Felix Mendelssohn (ed. Gisella Selden-Goth) Letters (New York: Pantheon, 1945) pp. 313-14.

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Viola... forse siamo al crepuscolare giusto? Una delle mie primissime domande a Viola, appena iscritta .

Semplicemente non ho compreso l'obiezione di Thallo, nello specifico il riferimento alle cattive musiche.

Non ho mai particolarmente apprezzato l'uomo Wagner e del grande compositore conosco solo le pagine sinfoniche, in quanto l'opera (in generale) non mi piace e non mi riesce proprio d'ascoltarla (Thallo, perdonami!).

 

L'Overture dei Tannhaüser è musica che eleva spiritualmente; la spiritualità di Wagner non fu, però, sempre così elevata e lo stesso ne pagò le conseguenze precipitando nell'abisso dello solitudine e dello sconforto (l'abbandono dei miei più cari amici).

 

Può un uomo di non elevata spiritualità dare vita a qualcosa di spiritualmente elevato?

Sì.

 

E questa considerazione, che ai molti può apparire comprensibilmente banale, scontata è, ai miei occhi, qualcosa di stupefacente.

 

____

 

Ai moderatori: sono spesso OT, ma mai, spero, OF (Off Forum).

Scusate.

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Non era un'obiezione, mi riferivo al commento di RedScharlach che parlava di musiche più "cattive" dello stesso compositore, o più "buone" dello stesso compositore. In realtà il concetto era espresso in modo più raffinato, e in modo più raffinato ancora è stato chiarito (la citazione di Mendelssohn è molto bella), ma non capivo fino in fondo cosa volessi dire tu in merito, Viola. Le tue specifiche mi soddisfano :-) e scusa per non aver accettato l'invito a cena, avevo appena avviato dei pakora di cavolfiore con chutney di pesca, pesantini ma buoni

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Non era un'obiezione, mi riferivo al commento di RedScharlach che parlava di musiche più "cattive" dello stesso compositore, o più "buone" dello stesso compositore. In realtà il concetto era espresso in modo più raffinato, e in modo più raffinato ancora è stato chiarito (la citazione di Mendelssohn è molto bella), ma non capivo fino in fondo cosa volessi dire tu in merito, Viola. Le tue specifiche mi soddisfano :-) e scusa per non aver accettato l'invito a cena, avevo appena avviato dei pakora di cavolfiore con chutney di pesca, pesantini ma buoni

La citazione di Mendelssohn è bellissima e, letta nella lingua originale, ha una forza impressionante.

 

Grazie Thallo!!!

 

A cena però mangiamo altro.

E soprattutto beviamo. Ho un vino (rosso) che è oppio legale. Al secondo bicchiere vedi il soffitto della sala da concerto aprirsi.

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Non ho mai particolarmente apprezzato l'uomo Wagner e del grande compositore conosco solo le pagine sinfoniche, in quanto l'opera (in generale) non mi piace e non mi riesce proprio d'ascoltarla (Thallo, perdonami!).

 

 

 

Ma questo non centra con la cattiva musica. Semplciemente non ti piace. Musica cattiva è un assoluto, non mi piace è relativo.

 

... e tutto (o quasi) al mondo è relativo.

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Ma questo non centra con la cattiva musica. Semplciemente non ti piace. Musica cattiva è un assoluto, non mi piace è relativo.

 

... e tutto (o quasi) al mondo è relativo.

Certo, Frank.

Io mi ricorreggo volentieri se comprendo l'errore.

 

Ho parlato in termini di "cattiva" musica?

Dove?

Quando?

 

Nel caso, "ricorreggimi" immediatamente.

 

C'è in giro un'epidemia di gianniventiduite. ;-)

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Adesso è tutto chiaro Viola, io rispondevo a Thallo che parlava di musiche "cattive" quotandoti

 

Non capisco il legame col Tannhaüser, ma sono sinceramente curioso di leggerne, se Viola avrà modo di esplicitarlo. Ammetto che non mi vengono in mente musiche "cattive" in questo momento. Neppure nel Wozzeck.

 

Ma in realtà si riferiva a RedScharlach (come Thallo stesso precisa dopo il mio intervento)

 

Leggendo questo ho fatto un mix con queste tue affermazioni:

 

 

 

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/6037-presentazione/?hl=%2Bcattiva+%2Bmusica&do=findComment&comment=42837

Detesto i cattivi libri al pari della cattiva musica. Sono un veleno morale che ottunde la mente.
 

 

 

Che a dire il vero mi sono molto oscure per contenuti e in particolare Detesto i cattivi libri al pari della cattiva musica.

 

Non ho ancora capito qual'è sta cattiva musica e forse sveli qualcosa qui

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/6035-a-cosa-serve-la-musica-oggi/page-2

La musica non è uno svago, un'evasione. La
musica che "diverte" è cattiva musica.

 

Ma la domanda vera poi è: perchè la musica che "diverte" dovrebbe essere cattiva?

 

Al che conosci le mie risposte....ma non io le tue.

 

Tutto qui

 

...sti moderatori, sempre a fare casino e coplicare cose semplici :D

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Certo, adesso che è chiaro il malinteso capisco perchè (forse) non è pertinente. Aspetterò allora la tua risposta in altri topic.

Ora ho compreso, grazie.

Proverò a risponderti in merito.

 

Con cattivi libri e con cattiva musica intendevo tutta quella produzione artistica, letteraria, il cui primo anno di vita sarà anche l'ultimo.

Occorrerebbe che le persone dedicassero le loro brevi esistenze a fare la conoscenza con i grandi maestri di tutti i secoli, con gli spiriti riccamente dotati. Solo gli artisti ed i letterati di questo genere sono capaci di educare ed insegnare.

 

Per quanto riguarda la cattiva musica (e letteratura), ovvero la musica/letteratura il cui fine è unicamente quello di divertire, svagare, trovo che sia inutile, se non dannosa, in quanto non porta alcun nutrimento.

Una lettura per essere proficua, deve portare ad un nutrimento, altrimenti se ne può fare benissimo a meno.

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Una lettura per essere proficua, deve portare ad un nutrimento, altrimenti se ne può fare benissimo a meno.

 

A meno che uno voglia vivere 'alla giornata' !... e possono venire (cavolo se possono!) arrivare momenti della vita in cui qualcuno desidera vivere alla giornata. E dunque rinunciare a grandi nutrimenti.

A parte questa considerazione - amara - in linea generale sono d'accordo con te. Se non altro per il fatto che la vita è breve (rispetto a quando di grande e bello è stato creato)

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Grazie Thallo!!!

 

A cena però mangiamo altro.

E soprattutto beviamo. Ho un vino (rosso) che è oppio legale. Al secondo bicchiere vedi il soffitto della sala da concerto aprirsi.

 

:rolleyes:  . . . «Una curiosità: sono l'unica altoatesina nel forum?» (cit.)

 

Chissà?... di sicuro l'unica... Profetessa del Lagrein dunkel  :P 

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A meno che uno voglia vivere 'alla giornata' !... e possono venire (cavolo se possono!) arrivare momenti della vita in cui qualcuno desidera vivere alla giornata. E dunque rinunciare a grandi nutrimenti.

A parte questa considerazione - amara - in linea generale sono d'accordo con te. Se non altro per il fatto che la vita è breve (rispetto a quando di grande e bello è stato creato)

Certo, anche se con l'espressione "vivere alla giornata" io intendo vivere il presente con intensità e piacere, che del futuro non vi è certezza :-)

ed il dolore è sempre pronto a mordere.

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:rolleyes:  . . . «Una curiosità: sono l'unica altoatesina nel forum?» (cit.)

 

Chissà?... di sicuro l'unica... Profetessa del Lagrein dunkel

  :P 

Le vostri citazioni sono sempre più raffinate. :-)

 

Mi tocca correggerti (eh eh eh) caro Luca.

 

Altoatesina sì, ma profetessa del Serpente Aureo, divino nettare abruzzese.

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Il divertimento fine a sé stesso è qualcosa che non lascia segni e se prolungato obnubila la mente.

 

Oggi è giornata di citazioni, e quindi cito Borges che cita Montaigne: «Non faccio nulla senza allegria. Se in un libro incontro un passaggio difficile, lo salto, perché nella lettura vedo una forma di felicità».

 

Sobre el libro han escrito de un modo tan brillante tantos escritores. Yo quiero referirme a unos pocos. Primero me referiré a Montaigne, que dedica uno de sus ensayos al libro. En ese ensayo hay una frase memorable: No hago nada sin alegría. Montaigne apunta a que el concepto de lectura obligatoria es un concepto falso. Dice que si él encuentra un pasaje difícil en un libro, lo deja; porque ve en la lectura una forma de felicidad.

 

El libro, in Borges oral (http://www.laserpblanca.com/borges-el-libro)

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