Azzurro Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 https://www.youtube.com/watch?v=5igN_jAwKgk Cosa ne dite? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Fenice Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 Intorno al minuto 40 è interessante come viene descritta la morte di Beethoven. Aprii in passato questo topic: www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1532-la-morte-di-beethoven Risponde in un altro modo alla mia curiosità Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
danielescarpetti Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 Penso che sia uno dei soliti documentari assai romanzati che hanno come fine principe quello di rinnovare e perpetrare il mito beethoveniano. Ci sono informazioni errate: Neefe arrivò a Vienna nel 1779 e dunque, due anni dopo che avvenne l'esibizione del fanciullo. Divenne maestro di corte nel 1782 e fu solo in quell'anno che diventò maestro di Beethoven. Non ci sono prove che sia veramente avvenuto l'incontro fra Mozart e Beethoven e la frase attribuitagli circa le capacità del ragazzo sono, quasi certamente, fasulle. Non è vero che la Guicciardi fu la prima donna a cui Beethoven si interessò: prima di lei ce ne furono parecchie altre Molto confusionaria è la parte che va dall'affidamento del nipote alla morte. Molte cose non sono nell'esatto corso cronologico degli eventi. La composizione della Missa Solemnis iniziò fin dal 1819 - e non nel 1823 che è l'anno della fine dell'opera - e non fu dovuta ad un avvicinamento di Beethoven alla chiesa, ma fu dettata da una richiesta dell'Arciduca Rodolfo, suo amico, allievo e mecenate, per festeggiare la sua nomina ad Arcivescovo di Olmutz il 9 marzo 1820. Beethoven si accinse a comporre la Messa con entusiasmo ma, ben presto, come si evince dai Quaderni di Conversazione di quegli anni, ci furono in lui grandi segni di sofferenza nel portare a termine questo impegno che, non per nulla, fu terminato, solo nel 1823, con un ritardo di ben 3 anni ma con i risultati che ben sappiamo. Altre piccole cose poi su cui non mi soffermo. Sulla morte di Beethoven e sui suoi funerali mi permetto di suggerire a Fenice di procurasi questo libro. Su una ciocca dei capelli di Beethoven e sulla loro storia postuma fino ai giorni nostri: questo. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Tiger Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 Ma come si fa a sapere che Beethoven ha alzato un pugno al cielo prima di morire? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Oracolo Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 Ma come si fa a sapere che Beethoven ha alzato un pugno al cielo prima di morire? Testimonianze? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
danielescarpetti Postato Aprile 30, 2016 Report Share Postato Aprile 30, 2016 Ma come si fa a sapere che Beethoven ha alzato un pugno al cielo prima di morire? La storia di Beethoven che sembra «agitare il pugno contro il cielo» in un ultimo gesto di sfida prima dell'oblio è stata respinta come una finzione romantica dalla maggior parte dei biografi di Beethoven. Però è pur vero - se si dà per buona che questa sia stata la causa della morte - che chi muore di insufficienza epatica spesso risponde in maniera esagerata a stimoli improvvisi come una luce brillante. Questo è dovuto all'accumulazione di sostanze tossiche di rifiuto normalmente eliminate dal fegato. Il gesto di Beethoven può essere considerato come un riflesso meccanico dell'irritazione cerebrale che accompagna l'insufficienza epatica, non come un atto cosciente. Beethoven morì circa alle 17.15 del 26 marzo, attorno al suo letto c'erano solo la governante Sali e il compositore Anselm Hüttenbrenner : è ad una sua testimonianza confidata il 20 agosto 1860 a Tayer in una lettere che si deve questa storia ma, Beethoven, era entrato in coma fin dalle 17 del 24 marzo. Pare dunque un po' improbabile che sul filo del trapasso verso la morte abbia potuto vedere il lampo del fulmine e alzare il pugno verso il cielo in maniera così esplicita. Propenderei dunque a pensare che fu probabilmente solo un piccolo gesto fatto in quell’ultimo momento di vita e che la mentalità romantica del compositore presente alla sua morte abbia voluto enfatizzare. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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