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Piano Concerto - Forum pianoforte

Dilemma. Cambio pianoforte o restauro serio?


Musick
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Tutto quello che sta dicendo giovani è giusto, quindi cerco di non ripetermi. Vorrei aggiungere a parer mio che se vengono sottratti piombi vuol dire che la martelliera montata è più leggera ovviamente e va bene se "leggermente". Non va bene il contrario e Schimmel monta le molle alla forcola del cavalletto per alleggerire giusto quei sei o otto grammi che dice giovanni e non essere costretto a piombare molto la tastiera. Naturalmente un tecnico preparato mette da parte qualche martello che avanza nella foratura, in modo da poterlo sostituire in caso ce ne fosse bisogno. Quei martelli con il "forte" opaco, sono stati forse intonati troppo e quindi non raggiungono più il pieno "forte". Sarebbe buono rintracciare chi ha montato questa martelliera. La storia dei rullini è curiosa. In genere quando si sostituisce la martelliera, si cambiano anche gli stiletti. E' prassi ragionevole e lascia montata la martellare originaria!!!!!! Da non gettare via!!!! Comunque se hai dubbi puoi scrivere a Schimmel direttamente e farti spedire una foto o un campione dei martelli ora montati sul 208.. Controllati prima glii attriti dei perni( lavoro preliminare necessario) puoi passare a misurare il peso di abbassamento e di ritorno dei tasti odi cui, però mi sembri soddisfatto( se invece il primo, come suppone giovanni, è alto allora bisogna rivedere le cose). Una buona regolazione e "pre-regolazione" sarà d'obbligo. Io rimarrei su questo magnifico strumento. Anche se, al limite, tu fossi costretto a cambiare martelli e stiletti, rimontati da un tecnico competente, ne varrebbe la pena. Questo è il mio pensiero. Ciao Paolo

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Non avevo capito che fossero stati sostituiti i martelli, forse mi manca qualche passaggio o qualche foto. Comunque altre volte mi è capitato di vedere dei rullini con la pelle ancora buona, che erano stati riempiti, sotto la pelle, con una strisciolina di panno bianco duro (quello che si usa per i talloni per esempio); in questo modo riacquistavano la loro forma originale. Sono interventi che si facevano durante la guerra, quando i ricambi o non si trovavano o costavano parecchio. Comunque sono efficaci e nel tuo caso, se la pelle è ancora buona, si può anche pensare di provare, la strisciolina va fatta a punta e deve essere impregnata per essere usata, nella sua parte iniziale, come un ago da cucire...la si inserisce fino all'altro capo e la si taglia, è la stessa tecnica che si usa per riguarnire i fori dei perni.

 

Forse nel tuo caso potrebbe anche essere conveniente ordinare il set astine più martelli già incollati dalla fabbrica per lo stesso modello, chiedendo che mandino l'ultimo settore di martelli non incollato, perché è sempre meglio verificare sul posto.

 

Se serve ripristinare le mollette all forcola si possono ordinare, sono di tre calibri diversi a seconda della posizione (bassi, medi, acuti) e le puoi rimettere tu stesso, non è difficile. Stessa cosa vale per i laccetti o il cordoncino.

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Sono completamente d'accordo! Se prima ero abbastanza certo di tenere lo strumento adesso ne sono del tutto convinto.

Naturalmente le mie considerazioni sulla piombatura giudicatele delle supposizioni vaghissime. Non conosco la materia se non in relazione ai principi che ho appreso in una delle video-lezioni.

 

 

1) Giovanni, la linea al centro del tasto no, non è a matita, sembra una solcatura lineare fatta a macchina, forse è di fabbrica?

 

2) A proposito di matite invece, c'è un particolare importante che vorrei riferirvi. 
Qualcuno, vicino al numero del tasto, ha scritto a matita:
- sul tasto 1: "54g"
- sul tasto 27: "54"
- sul tasto 28: "52"
- sul tasto 42: "50"
- sul tasto 71: "48"

come a volerci a dire questo?
- dal 1° al 27°= 54 g 
- dal 28° al 41°=  52 g
- dal 42° al 70°= 50 g

- dal 71° (fino alla fine)= 48 g

Posso supporre che fosse un'indicazione per ricordarsi in futuro com'erano distribuiti i pesi originariamente, cioè prima che la martelliera originale fosse stata sostituita con una abel da Steinway molto più piccola? (perché il peso attuale lo si può ovviamente misurare, che bisogno c'è di sarebbe di scriverlo sui tasti?)

3) sui rullini sono quasi certo che non siano stati sostituiti per risparmiare, così come sono stati lasciati gli stessi stiletti e forcole.

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Non so in genere si usava appiccicare un foglio A4 sul fianco interno sinistro nel porta tastiera con tutti i dati di regolazione. Comuqnue è una pesatura adeguata, bisognerebbe verificare in che situazione ci si trova adesso.

 

La striscia in messo spero sia come dici tu una linea, ma non la ho mai vista fare, controllerei su tutti i tasti perché non vorrei che si fosse aperto in tasto sotto la pressione dei piombini, pressati troppo, e lo avessero poi ri incollato....purtroppo certe cose in foto non si capiscono.

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Per risparmiare, va bene, ma se il pianoforte era giovane non è che ci fosse il bisogno.... Potresti anche tu cambiare i rullini senza buttar via gli stiletti almeno che non siano secchi. La martelliera più piccola non è detto che sia per forza più leggera, dipende dalla compressione dei feltri e dalla densità.

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Comunque i piombini che vengono tolti o scavati o trapanati quando si ricontrolla una bilanciatura comportano una compensazione di peso rispetto alla martelliera che è diventata più leggera perchè consumata o sostituita, ma anche rispetto ad una resistenza degli attriti che è venuta a mancare, l'attrituo giusto è utile, nei casi in cui sia eccessivo o scarso bisogna ripristinarlo prima di toccare la bilanciatura della tastiera.

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Se sul tuo Schimmel adesso c'è una Abel per Steinway e ti hanno tolto le mollette ai cavalletti, la stessa cosa era stata fatta sul mio pianoforte, poiché la martelliera nuova è più leggera di quella originale e non di poco... Questione di filosofie costruttive.

 

Se disponi del budget necessario, il mio consiglio è di fare come ti ha suggerito il nostro Maestro: martelliera originale mandata dalla fabbrica (arrivano dalla Renner) e ripristino mollette. In questo modo lo strumento torna come nuovo con un recupero prestazionale che potrebbe essere molto consistente.

 

In alternativa, lo tieni così e sulle note afone (se una lieve rasatura o compressione non fosse sufficiente) fai impregnare da un tecnico esperto lateralmente al punto di battuta con soluzione molto diluita. Oppure anche da sopra... ci sono varie tecniche che variano al variare della "mano" e dell'udito di chi interviene.

 

Recuperare quel martello non sarebbe una cosa impossibile, il problema è trovare chi lo sappia fare...

 

Stessa regola vale per l'installazione di una martelliera nuova originale.

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Certamente. Sono d'accordo. La Shimmel puo' fornire martelli gia' montati sugli stiletti.....inoltre Renner, che poi e' il tipo di martelliera montata in originale. Un buon tecnico deve istallarla. Non basta avvitare, Bisogna controllare la corsa dei martelli ,la spaziatura ecc...La cosa che non mi convince sulla piombatura e' che non c'e, mi sembra, uniformita' e progressione. Perche' improvvisamente su quel tasto nero e' stato tolto un piombo?Quando, in genere, c'e' discontinuita' sulla piombatura vuol dire che gli attriti dei perni non sono regolari ed uniformi.

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Spiace vedere questo andarci pesante su strumenti di recente fabbricazione, per altro di pregio.

magari aveva solo bisogno di un'intonazione, di una regolazione...

 

Senza contare il solito fatto, ben sottolineato dal Maestro, di far sparire i campioni originali che sarebbero la prima cosa da tenere in cassaforte come riferimento ad ogni lavoro successivo...

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Mi sembra doverosa una parentesi: lo strumento, prima di essere mio, era un pianoforte da concerto e quando l’ho acquistato aveva già questa martelliera.
Non siamo al corrente se la persona (che io conosco benissimo) che ha montato questi componenti ed allo stesso tempo era proprietaria del pianoforte possiede ancora la martelliera originale, ma sapendo come lavora sono quasi certo di sì.
E a questo punto voglio soddisfare la vostra curiosità, la verità è che sarei del tutto imbarazzato a chiederglielo vista la circostanza e vorrei evitare proprio perché siamo tutt'ora in ottimi rapporti e lo conosco sin da quando ho avuto il mio primo verticale, mi sentirei di invadere un po' troppo. Fa questo lavoro da oltre 50 anni e dal punto di vista tecnico quando vuole sa esattamente come agire sulla meccanica. L'intonazione è opera sua, venne due volte consecutive, durante la prima ci vollero circa 5 ore, si fece quasi notte.
In base a quello che abbiamo detto l'ipotesi che io ritengo più probabile, conoscendo il suo approccio tecnico, è che cominciava ad esserci attrito, e con la nuova martelliera, per compensare e risparmiare tempo, togli oggi e metti domani, alla fine la pesatura si presenta così.
A mano sua chiaramente non si percepiva assolutamente nulla. Ovviamente se il pianoforte lo possiedo io che sono un privato le cose cambiano, perché il tecnico ad ogni minimo cambiamento di attrito prima del concerto lo sistema. Mentre a mano mia, che lo suono molto ore tutti i giorni, la situazione tende ad essere meno controllabile, anche se lo strumento rimane comunque buono. Ora sono anni che non si fa più carico di lavori di una certa entità, anche per via dell'età e forse perché non ne ha bisogno (ha tantissimi clienti). 
Sul perché una Abel da Steinway io una teoria l'avrei: abbiamo detto che la martelliera originale (e l’ho notato anch’io palmando quel vecchio martello) è più grande e più densa. Quindi la Abel è più elastica alle modifiche, e l’intonazione diventa più reversibile e con più possibilità anche senza togliere feltro (cosa che nel preparare il pianoforte da sala a sala, anche in base alle richieste del pianista è molto utile) sebbene il timbro, e lo sappiamo, è e rimane differente rispetto ad una Renner. 

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Certamente! Vorrei precisare una mia opinione: l'intonazione non è quasi mai "reversibile". Le fibre si spostano e lo scopo del bravo tecnico è "convogliare" l'energia verso l'apice del martello. Un martello può divenire sordo e non è certo una nuova impregnata a far tornare indietro le cose. Oggi molte martelliere , ben fatte, si lasciano intonare facilmente, ma osservando le buone regole dell'intonazione. Dopo questo intervento i martelli devono aver acquistato energia e non perderla. La Casa, e credo sia anche il caso di Schimmel, fornisce martelliere pre-intonate. E questo è un vantaggio perché bisogna compiere solo una piccola ultima fase che quasi mai compromette la timbrica e l'energia generale della martelliera. In questo caso ci vuole una Renner adatta a questo pianoforte e a questo modello.

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Giovanni, i nostri penso siano dubbi e curiosità giustissime, anch’io come vedete ho manifestato le stesse perplessità. Da subito mi è sembrato illogico che tra un tasto e l’altro ci potesse essere la metà del piombo di quello precedente.

 

Finalmente ho trovato il caricabatterie del mio vecchio Samsung che cercavo da ieri, fa le foto molto più nitide e ho fotografato meglio questa “striscia”.

Ora che l’ho guardata alla luce del giorno mi sono ricordato che lateralmente ai tasti è stata passata una resina, è una cosa che mi spiegò uno dei diversi tecnici che hanno visto lo strumento e conosce l’autore (a me sembra una sorta di flatting, io suppongo sia per proteggere il legno dall’umidità, non mi vengono in mente altri motivi).  
Ecco perché mette in risalto quello spessore centrale. Infatti dove non è stata passata (vicino alle placche dei tasti) è meno evidente. Questa striscia mi sembra uno strato di legno circa un millimetro e mezzo (sempre che in origine i tasti non nascono divisi in due e poi vengono assemblati?)
Il motivo per cui penso che questa striscia sia di fabbrica è perché mi sembra una cosa fatta troppo bene, anche nella curva non ci sono imperfezioni/sbriciolamenti (poi potrebbe essere un luogo comune dovuto al fatto che non conosco il mestiere del falegname e magari non so che certi attrezzi sono facilmente reperibili).

 

Un’altra cosa che mi sono ricordato, e qui sotto c'è la foto, è che sotto al tasto 88 (solo in questo) ci sono 5 grossi buchi vuoti, che ne pensate?

post-1542-0-09771600-1460893791_thumb.jpg

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Certamente! Vorrei precisare una mia opinione: l'intonazione non è quasi mai "reversibile". Le fibre si spostano e lo scopo del bravo tecnico è "convogliare" l'energia verso l'apice del martello. Un martello può divenire sordo e non è certo una nuova impregnata a far tornare indietro le cose. Oggi molte martelliere , ben fatte, si lasciano intonare facilmente, ma osservando le buone regole dell'intonazione. Dopo questo intervento i martelli devono aver acquistato energia e non perderla. La Casa, e credo sia anche il caso di Schimmel, fornisce martelliere pre-intonate. E questo è un vantaggio perché bisogna compiere solo una piccola ultima fase che quasi mai compromette la timbrica e l'energia generale della martelliera. In questo caso ci vuole una Renner adatta a questo pianoforte e a questo modello.

 

 

Sono perfettamente d'accordo e confermo, quando il mio pianoforte è stato intonato nel modo corretto, sebbene migliorò palesemente non era più come all'inizio,

ha perso a occhio un buon 5-10% della resa iniziale.

Certamente una volta modificatone la consistenza, è impossibile tornare esattamente come prima...

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Comprendo che possa esserci un lato affettivo verso il proprio tecnico, rassicurato e confortato dal fatto che abbia una folta clientela,

 

ma (mio parere personale), da quello che si può vedere dalle fotografie, sono state fatte un pò di cose che normalmente non si fanno.

 

Ad ogni modo... le tastiere nascono da cartelle uniche di abete (per evitare future crepe) e non vengono verniciate, trattate, né aperte in due, ma solo finemente carteggiate. Almeno così avviene nella maggior parte delle fabbriche.

 

Si notano dei fori sulla barra dei martelli, probabilmente in origine c'era una placca frontale in alluminio.

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caspita, sei entrato a casa mia e non me ne sono accorto!  :D  


Proprio così, dove l'hai trovata? Io in un sito americano 3 anni fa avevo visto uno Schimmel con la stessa finitura, mi pare fosse proprio il 208, e la dicitura era "for istitutional use" per uso istituzionale o qualcosa del genere, ecco perché ho ipotizzato quelle cose sulla finitura, adatta ad ambienti pubblici o ad essere spostato senza che restano troppi segni. 

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Comprendo che possa esserci un lato affettivo verso il proprio tecnico, rassicurato e confortato dal fatto che abbia una folta clientela,

 

 

 

No, forse non mi sono espresso bene nel discorso, dicevo che ha una folta clientela non per sostenere quello che ha fatto al suo (in quel periodo) pianoforte (nemmeno io sono d'accordo con questo genere di lavori), ma che, semplicemente accordando e regolando gli strumenti degli altri (siccome ne fa tanti) per lui è più che sufficiente dal punto di vista economico, tanto che non si fa carico di lavori più gravosi come le sostituzioni alle martelliere ai clienti, le rifeltrature, ed è stato difficile persino convincerlo a fare l’intonazione (nonostante la sappia fare, eccome se la sa fare), forse anche perché ora ha una certa età (che altro posso pensare?).

Non ti dico le mie arrabbiature in quel periodo, come dovevo fare a suonare con un tasto afono e l’altro no? Ma lui niente. Non sono l’unico che si è lamentato comunque di questo “lasciare i lavori a metà”. Tra l'altro il fatto dei tasti afoni è che punzonava dove il problema del suono metallico erano delle corde, quindi si dispensava dal sostituirle, nonostante lo sapesse. Ho dovuto chiamare un altro tecnico e chiedere questo genere di intervento.

Già che ora riesco a direzionare gli intervalli dove dico io mi sembra di essere nell’oro, il peggio è passato. Cerco quindi di non pensarci se no mi sale la pressione.  :D E il fatto che ho appreso un po' di basi almeno sulla regolazione, mi fa stare più tranquillo.

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I buchi vuoti sono fatti per svuotare il tasto e farlo pesare meno, lo stucco sul lato dei tasti, carteggiato poi, non è normale... Fa pensare alla riparazione di una rottura da buoni che si sono "ossidati" e gonfiati e che hanno crepato il tasto, forse perché pressati troppo.

 

Se è stato fatto in fabbrica o dopo è facile dirlo, vedo dallo foto che è stato fatto dopo! Il motivo te lo dico dopo che ci arrivi da solo :)

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Stavolta non ti seguo. Pressato?
Invece sull’ “è stato fatto in fabbrica o meno”, se ti riferisci ai buchi direi di no per via dei trucioli che ci sono sul bordo, forse lì il taglio sarebbe venuto decisamente più pulito.

 

 

 

A proposito, qui ci sarebbe una foto migliore dei cavalletti, ora che la sto confrontando con la tua noto che sono molto diversi.
Il tallone mio è differente da quello che mi hai mandato, è intero mentre il tuo è "tagliato". La leva di ripetizione tua è più cicciotta in prossimità della vite che regola la sua inclinazione.
Anche questa vite da te è cava e si ruota con il giravite italiano, mentre da me la vite è il giravite italiano stesso…Non è che alla fine scopriamo che di “Schimmel” c’è solo il coperchio?
(tra l’altro sulla meccanica la scritta del marchio non compare davvero da nessuna parte)

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Se postassi qualche foto più ampia e generale, con l'aiuto del Maestro Ferrarelli, si potrebbe dirti qualcosa di più.

 

In ogni caso diffiderei sempre dai discorsi "questo era il mio painoforte", "questo lo usavamo per i concerti"... sono frasi di rito che usano quasi tutti i rivenditori per piazzare il pianoforte. Le usano così tanto che escono naturali anche senza volerlo.

 

In merito al "institutional use" è una formula che molte fabbriche utilizzano sui pianoforti di una certa dimensione in su. Un 208 non essendo propriamente una misura da casa, ma neppure da concerto tout-court, viene spesso inquadrato attraverso queste indicazioni.

 

Sulla verniciatura credo che sia una semplice questione di scelta. Se è veramente come nella fotografia che ho inserito, allora non c'è stata manomissione. (In una tua precedente foto dove si intravedeva una porzione, sembrava invece molto danneggiata la vernice)

 

La Schimmel avrà fatto una serie così, col nero spruzzato direttamente sul legno non trattato in modo da lasciare le venature.

 

Il cavalletto è normale, non ha niente, solo che (mi sembra) che oltre ad aver tolto le mollette, hanno anche tolto il cordoncino verde alla base della forcola che ha la funzione di trattenere la molletta durante il funzionamento.

 

Dall'aspetto generale della meccanica, considerata l'età abbastanza giovane dello strumento, è come se avessero cercato di rimediare a qualche pasticcio... è strano vedere barre frontali così sporche, con residui di vernici che non ci dovrebbero essere.

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