Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Opinioni discordanti su Giovanni Allevi


stefano
 Share

Recommended Posts

Dov'è finita/o Pink? Oh, ma ci cascate sempre  :D  :D  :D

Per fortuna che qualcuno mi pensa!!! SONO STATA BANNATAAAAAAA!!!!!

Eppure non mi sembrava di aver scritto nulla di offensivo.

Prima di venire bannata di nuovo vorrei segnalarvi una bellissima iniziativa! (La comunicazione è di oggi)

Il 18 maggio, Giovanni Allevi, con il Coro dell'Opera di Parma e l'Orchestra Sinfonica Italiana, terrà un concerto a favore di AIRC per la lotta ai tumori infantili, al Teatro degli Arcimboldi di Milano.

Nel concerto Allevi dirigerà musiche di Bach, Haendel, Mozart, Rossini, Verdi, Orff e... sé stesso!  :lol:

Link to comment
Condividi su altri siti

 

Effettivamente un problema c'è.... Qualcuno ti ha taggata come Spammer. Dopo un certo numero di tag il sistema blocca in automatico.

 

TheSimon,

non è piacevole essere escluse all'improvviso da una discussione, ma ce l'avevo messo in conto.

In ogni caso, restando coerenti col titolo del topic, credo sia necessaria anche l'altra campana.

 

Teniamo d'occhio Celibidache. Pur essendo animato da un profondo risentimento contro Allevi (che mal riesce a dissimulare), dice qua e là cose molto significative, che avrei voluto approfondire, se non fossi stata allontanata.

 

Se dovessi essere bannata di nuovo, per favore, datemi un ragionevole preavviso.

Grazie!

 

 

Pink

Link to comment
Condividi su altri siti

Forse non mi sono spiegato bene. Riformulo il concetto... Qui dentro i privilegi per bannare le persone ce li ho solo io e non ti ho bannato.

Se però un certo numero di persone ti tagga come spammer il sistema è calibrato per allontanare automaticamente senza che io debba fare nulla e proprio per questo non posso saperlo e non posso avvertire nessuno. Questo dimostra la democrazia che vogliamo avere su questo forum in cui non sono solo io a decidere ma tutta la comunità. Il motivo per il quale ti hanno presumibilmente taggato come spammer non è difficile da immaginare...

Questo non è un forum su Giovanni Allevi, se vieni qui e partecipi unicamente alla discussione di Giovanni e in nessun altra sezione e, in aggiunta pubblicizzi i suoi eventi, i suoi libri ed altro suo materiale, non è difficile capire come mai ti abbiano taggato come spammer.

Come si suol dire, se sei stata allontanata non da me ma da un certo numero di persone, fatti una domanda e datti una risposta...

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Semplice Pinksword, basta evitare di fare il troll. In caso di dubbi wiki aiuta sempre

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Troll_%28Internet%29

 

Un suggerimento potrebbe essere quello di partecipare anche ad altre discussioni, e non solo questa :)

 

Vedi ad esempio:

 

Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e deciso su una questione vissuta come sensibile e già dibattuta dagli altri membri della comunità (per esempio una religion war). In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.

 

Ma leggi tutto che ti fa bene ;)

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

non sono un pianista e non sono in grado di giudicare ma sta di fatto che se un musicista diventa famoso puo' avere forse poca tecnica ma sicuramente molta capacita' comunicativa , ed e' questo che conta , molti musicisti si preoccupano di diventare bravi sprofondando nel loro creativo egoismo atto a soddisfare solo loro stessi , meglio meno note meno tecnica ma l'accortezza di comporre pensando a chi ti ascoltera' , una bella differenza c'e' in chi suona per se stesso e chi invece lo fa pensando agli ascoltatori , o per lo meno a entrarmbi le cose , altra cosa importante da aggiungere e' che non riusciamo a vedere il lato positivo di questo fenomeno , e cioe' che per una volta , rara volta , che un musicista che sa suonare uno strumento ( e non mi interessa a che livello sia la sua tecnica)  ,  venga per miracolo conosciuto dal grande pubblico , siamo noi stessi a tentare di distruggere il mito , solo perché non e' successo a noi , voglio vedere ognuno di noi al suo posto . io ho imparato a non invidiare , a non giudicare , l'unica cosa che mi interessa e' ascoltare e imparare sempre , gioire della vita da musicista che mi e' stata data , gioire anche della musica degli altri ... ci fossero mille duemila , milioni come allevi che sono riusciti a farsi conoscere , allora la cultura musicale crescerebbe , io sono felice che un pianista sia riconosciuto e diventato famoso , perché per una volta possiamo illuderci che questa società , questo pubblico di poca cultura , possa finalmente aprire gli occhi e apprezzare uno strumento davvero suonato e un musicista che suona !   fatelo , perché se non lo facciamo noi  non faremo altro che ingrandire il gregge di pecore !

Link to comment
Condividi su altri siti

Da quello che dici si capisce benissimo che non hai letto tutte le risposte degli utenti. Qui nessuno è invidioso di Giovanni Allevi e questo risulta evidente in tutta la discussione... Per quanto mi/ci riguarda quello che ci preme ricordare è che ci sono persone molto più preparate di Giovanni Allevi, sia dal punto di vista del compositore che del pianista, Maestri che stanno a spasso perché non hanno avuto la fortuna di conoscere le persone giuste nel posto giusto e al momento giusto (non per "miracolo" come hai eufemisticamente descritto nel tuo post) e questo è perfettamente in linea con l'Italia di oggi dove non si investe sulla cultura e le menti geniali sono costrette ad andare all'estero per avere un po' di luce, proprio perché il posto che spettava a loro qui in Italia è stato occupato da qualche burattino che è stato immeritatamente messo lì da qualcun altro... Non per meriti dunque, ma per conoscenze e spinte politiche. Tu parli di "cultura musicale" ed Allevi non è certo l'esempio... La cultura musicale si fa studiando ed investendo tempo su di essa, con il sacrificio e con tanto ascolto, certamente non ascoltando qualcosa che arriva subito proprio perché scarso di contenuti. Per fare un parallelo se devo parlare di cultura letteraria prendo come esempio Dante, certamente non Fabio Volo (con tutto il rispetto) anche se i numeri sembrerebbero spostare l'ago della bilancia proprio su Fabio Volo.

Il motivo è molto semplice... Fabio Volo utilizza sicuramente un linguaggio più semplice ed immediato, arriva a tutti proprio perché la sua lettura non richiede una preparazione letteraria. In Dante c'è il genio. Ricordo ancora quando studiavo la Divina Commedia al liceo scientifico... Alcuni passi mi facevano venire la pelle d'oca. In essa si gusta la perfezione della struttura, i continui riferimenti alla conoscenza umana nella varie discipline (non solo letterarie ma anche scientifiche, storiche, linguistiche). Non possiamo dire di poter esprimere veramente un'opinione seria su un'opera letteraria se non ci siamo confrontati con le opere più impegnative, quelle che non arrivano subito e che vanno lette, studiate e approfondite. Se non si conosce la letteratura non si possono esprimere pensieri che abbiano a che fare con i tecnicismi e l'unica cosa che possiamo dire è: 

 

- Mi è piaciuto -

 

oppure 

 

- Non mi è piaciuto - 

 

La musica non fa eccezione e se non si conoscono profondamente le opere dei grandi della musica così come è vero lo stesso parallelo di Dante nella letteratura italiana, la nostra opinione non gode di grosse credenziali ed appare, a chi invece conosce: grossolana e inutile. 

 

Tornando dunque all'argomento di questo topic, come ho già detto nei post passati, la grandezza di un compositore la si riconosce "nel tempo". Solo i grandi della musica hanno saputo lasciarci qualcosa che perdura e resiste al tempo ed ai vari stili che si sono susseguiti, così come ha fatto Dante per la letteratura. Se ci pensi questo è straordinario. Non volendo necessariamente parlare di teatro ed opera, tanto per abbassare il tiro, basta pensare al grande pubblico: nei cinema, come nella radio vengono ancora oggi utilizzati brani della musica cosiddetta "colta". Se Allevi non rientrerà nella categoria dei grandi questo potrà dimostrarlo solo il tempo e comunque io, come altri, nutro forti dubbi che la sua musica resti a galla.

 

Oggi non esistono scuse per essere delle "pecore". La stragrande maggioranza degli italiani sono delle pecore perché sono schiavi di un sistema malato, sono pigri, non hanno voglia di imparare, di crescere e di crearsi un proprio bagaglio culturale. 

Per le persone del nostro tempo trovare informazioni è facile al pari di bere un bicchiere d'acqua. In un mondo connesso l'informazione è a portata di mano 24/24 - 7/7. Se non si sa una cosa si apre internet e la si cerca, possiamo comprare libri in ogni parte del mondo in modo istantaneo, ebook ecc.  Pertanto la soluzione non è sentire la prima cosa che ci propinano i media e fare il loro gioco ma confrontarsi con le grandi opere che hanno resistito al tempo, studiare e poi valutare con cognizione di causa quello che altri vogliono farci ascoltare... La soluzione è appassionarsi ad un argomento e studiarlo a fondo cercando di documentarsi il più possibile. 

 

In definitiva nessuno si sarebbe accanito con Giovanni Allevi se fosse stato una persona più umile, senza spingersi a proferire parole che hanno tentato di intaccare la grandezza di Beethoven e che, per risposta, hanno ovviamente ridicolizzato lui che ha avuto la faccia tosta di dirle... Per quanto mi riguarda (mia considerazione personale), i Grandi sono quelli che condividono il loro sapere con passione, in modo semplice, con il sorriso sulle labbra e con grande umiltà perché non hanno nulla da dimostrare, a differenza di qualcun altro che si è immolato "inventore della nuova musica classica"; ecco i messaggi virali e pericolosi che fa passare Allevi, messaggi ai quali ovviamente credono le "pecore" e quando dici "ci fossero 2000 Allevi" aumenti esponenzialmente questo pericolo: ovvero dare come esempio di "alto" qualcosa di basso e la cultura musicale non solo non crescerebbe ma cadrebbe in picchiata peggio di come è ridotta allo stato attuale. 

Del resto, come prova del nove, mi sembra che nessuno abbia nulla da dire contro Fabio Volo, lui fa il suo lavoro e non c'è nulla di male in questo a prescindere dalla qualità della sua penna (poi ci sarà chi compra i suoi libri e chi non li compra perché preferisce altri generi o altri autori), e questo forse succede perché Volo non ha mai avuto la faccia tosta di dire che Dante non avesse "senso della metrica". 

  • Like 5
Link to comment
Condividi su altri siti

 Maestri che stanno a spasso perché non hanno avuto la fortuna di conoscere le persone giuste nel posto giusto e al momento giusto (non per "miracolo" come hai eufemisticamente descritto nel tuo post) e questo è perfettamente in linea con l'Italia di oggi dove non si investe sulla cultura e le menti geniali sono costrette ad andare all'estero per avere un po' di luce, proprio perché il posto che spettava a loro qui in Italia è stato occupato da qualche burattino che è stato immeritatamente messo lì da qualcun altro... Non per meriti dunque, ma per conoscenze e spinte politiche. Tu parli di "cultura musicale" ed Allevi non è certo l'esempio... La cultura musicale si fa studiando ed investendo tempo su di essa, con il sacrificio e con tanto ascolto, certamente non ascoltando qualcosa che arriva subito proprio perché scarso di contenuti. 

Mio caro Simone , innanzitutto ciao!

 Io ho apprezzato molto questo tuo intervento, accorato e appassionato, come spesso accade nei tuoi interventi simili. Ho dato un like perché penso che quello che scrivi sia sostanzialmente vero e, soprattutto, sia la battaglia - o una delle battaglie - che noi - e per noi intendo la "migliore Italia" - dobbiamo continuare instancabilmente a sostenere.

Epperò io penso che sia giusto non cadere mai in un errore - e questo a prescindere dalle nostre idee, politiche o non politiche che siano - e cioè quello di non voler - o saper - riconoscere quello che di buono ci può essere o c'è, nella classe politica che ci dirige. Proprio oggi 1 maggio, - festa dei Lavoratori - il governo ha stanziato 1 miliardo per la cultura e 2,5 miliardi per la ricercaPenso di non essere in errore dicendo che dal 1945 ad oggi, nessuno degli innumerevoli governi che si sono succeduti, abbai mai stanziato così tanto per questi argomenti. Ora - ripeto: a prescindere e senza nulla voler togliere dalle nostre idee o convinzioni politiche - penso sia onesto dare atto a chi ci governa di avere questo merito che crea, quanto meno, le radici di una svolta di atteggiamento nei confronti della cultura e della ricerca.

Questo, ovviamente e senza alcun dubbio, non vuol dire che ora dobbiamo abbassare la guardia e non dobbiamo continuare a pretendere sempre maggiore attenzione verso tutto ciò: anzi al contrario: dobbiamo continuare ad incalzare chi ci governa e governerà su questi argomenti ma -scusami se mi  ripeto - ingiusto e non onesto, sarebbe il non riconoscere a chi di dovere, una volontà, un atteggiamento e un atto pratico diversi verso il passato. 

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Ne prendo atto, ma resto sempre con i piedi per terra perché le cifre restano cifre se non si vedono i risultati e normalmente la prassi ahimé è sempre questa. Facendo l'avvocato del diavolo tanto per portare un esempio, sono stati stanziati miliardi di euro anche per l'immigrazione che hanno visto arricchire solamente le cooperative, non vorrei che questo sia l'ennesimo tentativo di propaganda elettorale che poi sfocerà nel solito "magna magna generale".

La mia non è malafede ma, tanto per portare un esempio tra tanti, qui a Roma ultimamente si sta vivendo una situazione quantomeno ambigua... Premetto che non seguo il calcio ma ho letto da fonti attendibilissime che la società A.S. Roma vorrebbe costruire un polo sportivo con adiacenti zone commerciali, ristoranti ed intrattenimenti. Oltretutto, non avendo ottenuto nulla dall'amministrazione comunale si sono trovati dei fondi privati, dei finanziatori del progetto, pertanto il comune non dovrebbe investire neanche un euro. Per la realizzazione di questo progetto sono stati chiamati all'appello grossi enti e personaggi che hanno già costruito stadi importanti in tutto il mondo e la cosa bella è che tutto questo dovrebbe essere costruito in una zona paludosa. Capisci bene poi che potrebbe rappresentare un grande valore aggiunto per l'Italia per ciò che concerne la candidatura alle olimpiadi di Roma 2024, che farebbe risparmiare un bel po' di soldi allo stato per la costruzione dei 3 poli sportivi richiesti per lo svolgimento delle attività olimpiche, avendo già a disposizione uno stadio con design di ultima generazione. Un progetto del genere porterebbe migliaia di posti di lavoro e bonificherebbe una zona che non vale nulla aumentando intrinsecamente il valore degli immobili già esistenti nelle immediate vicinanze. Insomma non ci sono contro ma solo pro ! Sono stati già effettuati tutti i controlli geologici che hanno dato l'ok alla realizzazione.

Ora non sono riuscito a trovare nessun'altra spiegazione alla negazione dei permessi se non per il fatto che essendo un progetto privato, finanziato da privati, l'amministrazione non ci si possa mangiare sopra qualche milioncino come succede sempre nelle finte gare d'appalto comunali e regionali. Tu potresti dirmi che se il rischio è questo allora il comune avrebbe potuto partecipare da subito. Anche questo non può succedere perché attualmente il comune di Roma ha un debito di circa 13 miliardi di euro quindi non ci sarebbero soldi da investire in un progetto del costo di un miliardo di euro. Stessa cosa dicasi a livello regionale dal momento che anche la Regione Lazio ha indebitamenti che si avvicinano a 11 miliardi di euro (cifra aggiornata ad aprile 2016 secondo il bollettino di debito della regione lazio). 

Del resto ormai, visti i precedenti, non riesco più ad essere positivo. Quando ti scotti una volta, prima di rimettere la mano sul fuoco ci pensi due volte.  

 

Tornando alla ricerca, tra le altre cose, ho molti miei colleghi universitari che sono restati in università a fare il dottorato di ricerca ed ora sono ricercatori e non mi parlano bene dell'ambiente... Stipendi da fame a parte ci sono una serie di problemi seri a livello strutturale da risolvere. Secondo me bisogna dare dei pesi perché dire di investire 1 miliardo di euro sulla cultura e 2,5 miliardi sulla ricerca è molto vago. Al momento le università non hanno neanche i soldi per rifornire i laboratori didattici. I ricercatori (che dovrebbero fare ricerca) si ritrovano spesso a fare anche didattica per mancanza di personale (perché non ci sono i soldi). Tutto questo con uno stipendio che nella migliore delle ipotesi non arriva ai 900 euro al mese !! 

Ecco perché penso che le parole dei politici lascino un po' il tempo che trovano. Per valutare effettivamente come stanno le cose bisogna entrare dentro gli enti, dentro gli istituti di ricerca e vedere se realmente si registra un cambiamento. Io personalmente non sono mai stato un fanatico delle parole, ma ho sempre valutato i fatti. Ho avuto tanti amici che mi hanno detto di volermi bene e poi dietro le spalle me ne hanno combinate di tutti i colori. Preferisco un amico che non mi dica niente e mi dimostri che alla mia amicizia ci tiene. Qui il discorso è totalmente analogo. 

 

In ogni caso non ho nessun problema a riconoscere i fatti a prescindere da chi (destra, sinistra o centro) li abbia compiuti, mi ritengo molto imparziale in questo e 3,5 miliardi di euro di investimento sono una cifra decisamente considerevole e dovrebbero portare dei risultati visibili quindi staremo a vedere questi risultati e magari ne riparleremo tra qualche tempo... Incrociando le dita nell'attesa e con la speranza che le mie titubanze siano solo frutto della mia fervida immaginazione... Insomma mi auguro di riscrivere tra qualche mese felice di essermi sbagliato. 

  • Like 3
Link to comment
Condividi su altri siti

Ne prendo atto, ma resto sempre con i piedi per terra perché le cifre restano cifre se non si vedono i risultati e normalmente la prassi ahimé è sempre questa. Facendo l'avvocato del diavolo tanto per portare un esempio, sono stati stanziati miliardi di euro anche per l'immigrazione che hanno visto arricchire solamente le cooperative, non vorrei che questo sia l'ennesimo tentativo di propaganda elettorale che poi sfocerà nel solito "magna magna generale".

 

Io non ho problemi a sottoscrivere tutto quello che hai scritto - anche in argomento di "amici" :rolleyes: - e, per questo ho detto che mai e poi mai bisogna abbassare la guardia. E' importante guardare i fatti perché a parole siamo tutti bravi: destra, centro, sinistra e chi non vuole essere inquadrato in questi schieramenti ma si definisce trasversale. Il problema nostro - uno almeno di essi - è che abbiamo scarsa memoria e spesso ci facciamo influenzare dal giorno per giorno, dimenticando il passato - o come si dice a Napoli; scurdammuce il passato - mentre invece la memoria storica è basilare nel valutare l'oggi e il futuro.

Dunque, la lotta continua e continuerà sempre per domandare, un mondo più giusto e migliore perché questo lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi. Sconti non se ne fanno nessuno, ma altrettanto l'onestà intellettuale non deve mai venire a meno ed essere messa in secondo piano da pregiudizi di parte.

  • Like 3
Link to comment
Condividi su altri siti

Ripetendo le parole di Zenigata, quoto anch'io ogni singola parola del tuo intervento !  ;)  ^_^

 

Caro Simone...

Pensando al tuo post del primo maggio (che iniziava "Da quello che dici si capisce benissimo che non hai letto tutte le risposte degli utenti").

A parte il fatto che apprezzo i contenuti (e questo si capisva dal 'like' che ho messo)... Mi viene anche da dirti: complimenti per la pazienza!!! :wacko:

Link to comment
Condividi su altri siti

Il pubblico di Allevi ha tutta la mia comprensione, capisco il suo disagio culturale e questo mi dispiace moltissimo, non mi rende assolutamente contento perché so che in gran parte la colpa non è sua, è solo la vittima finale della lunga catena di un circolo vizioso che ha come primo anello le istituzioni.

Queste non formano e non elevano l’uomo alla cultura ma lo spingono verso la mediocrità perché sono gestite da mediocri, che, non avendo i mezzi intellettuali per migliorare il loro popolo e un po’ per interesse personale cedono “alla richiesta dei più” anche se questo fosse antiformativo e distruttivo: ecco cos’è il populismo di cui si parla tanto.
Allevi ha composto sia del pop commerciale, sia ha fatto dei vaghi tentativi inneggianti alla musica colta" di qualità estremamente più bassa rispetto a quello che un bravo compositore è mediamente capace di scrivere… c'è un continuo “fare occhiolini a tutti” che rende le sue composizioni sciatte e prive di un messaggio sincero e profondo: manca la sostanza realmente di valore.
Persino nella musica di tradizione che si definisce "colta", composta nel 1700-1800-1900 c'è una parte che si può considerare scadente, quanti compositori del passato sono stati dimenticati? Lo stesso accadrà con Allevi.

 

Quindi sulla vicenda Allevi per me hanno delle colpe un po' tutti, meno che il suo pubblico:

-Le ha Allevi perché si pone come il "Mozart del 2000", provoca in modo del tutto fuori luogo per far parlare di sé e disinforma il pubblico.
-Le hanno le istituzioni, es. il concerto di Natale al senato che lo ha pubblicizzato moltissimo, e non dimentichiamoci delle numerose apparizioni televisive in RAI dove è idolatrato da presentatori non competenti in trasmissioni che hanno un enorme auditel (quanta influenza ha la tv di stato sulle masse? come è gestita? E da chi?).

 

Come può una persona avvicinarsi alla cultura se non ha alcuno stimolo?

Il consiglio che di solito cerco di dare a chi ascolta Allevi e se ne compiace in maniera sproporzionata è di fare un percorso di ascolto sulla grande musica, sia "colta" che "pop". Deve affrontare la sua condizione culturale poco per volta, con onestà, e senza la presunzione di saperne più dei professionisti di livello.

Anch'io quando mi sono approcciato per la prima volta alla grande musica non capivo alcuni compositori, e certa musica risultava per me pesante. Così come un lettore novello farebbe fatica a leggere e comprendere libri di alta filosofia: è fisiologico che sia così.

Allevi può vantare per il 95% di un pubblico ingenuo e non competente. Questo dovrebbe far riflettere.

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Il pubblico di Allevi ha tutta la mia comprensione, capisco il suo disagio culturale e questo mi dispiace moltissimo, non mi rende assolutamente contento perché so che in gran parte la colpa non è sua, è solo la vittima finale della lunga catena di un circolo vizioso che ha come primo anello le istituzioni.

 

Premesso che sono assolutamente d'accordo con l'ultima parte del tuo scritto, mi permetto di dissentire invece da questa parte. Questo, non perché voglia essere il paladino, l'avvocato, delle istituzioni, ma perché penso sia sempre giusto fare dei distinguo e, soprattutto, quando si fanno delle valutazioni che vanno a intaccare le istituzioni e le loro eventuali responsabilità.

Ho l'impressione che il vecchio detto "piove, governo ladro" sia ormai - purtroppo - diventato una convinzione e un luogo comune a quasi tutti e, questo, non giova certamente perché da un lato si fa di tutta un'erba un fascio -creando sfiducia verso tutto e tutti - e dall'altro non serve a risolvere i problema alla loro reale radice.

Io non penso che nella creazione di un fenomeno - in questo caso musicale - il problema sia di carattere istituzionale. Noi viviamo in un sistema fondato sul guadagno ad ogni costo e, un personaggio come Allevi, si presta - casca a fagiolo - per costruire una macchina che fa incassare tanti quattrini a lui - in primis - ma anche ai tanti che attorno lui fanno affari e, naturalmente tutto ciò, a completo discapito della reale meritocrazia e della reale cultura. Questo è dunque il primo anello di quel circolo vizioso e non le istituzioni.

Istituzioni che per altro, possono diventare, in buona fede o in cattiva fede, complici di questo fenomeno.

Non sta me ora decidere se sia stata buona o cattiva fede - non ho i mezzi e le conoscenze per esprimermi in un senso o nell'altro - e mi limito dunque a registrare quanto avvenne nel 2013, durante il concerto natalizio.

 In presenza del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, del presidente della camera, Gianfranco Fini, di Silvio Berlusconi - non più primo ministro -, di ministri e parlamentari, il presidente del Senato, Renato Schifani - e cioè colui che data la sua carica aveva preso quella decisione - giustificò questa scelta con queste parole: “Il maestro Allevi  è autore di una nuova musica che coniuga il linguaggio antico e tradizionale della classica con elementi ritmici e melodici dei nostri giorni, dando vita ad un’armonia originale e accessibile a tutti”.

Ora, io non conosco il rapporto di Schifani con il  repertorio "antico e tradizionale della classica" ma è per me evidente che - se in buona fede - è assolutamente ignorante in materia ed è stato consigliato da persone che sicuramente avevano l'interesse che ciò avvenisse. Se in malafede, potrebbe egli stesso essersi reso complice e promotore di questa pubblicità.

Ma, ripeto, non ci sono gli estremi per poter dire quale fu la verità!

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Ora, io non conosco il rapporto di Schifani con il  repertorio "antico e tradizionale della classica" ma è per me evidente che - se in buona fede - è assolutamente ignorante in materia ed è stato consigliato da persone che sicuramente avevano l'interesse che ciò avvenisse. Se in malafede, potrebbe egli stesso essersi reso complice e promotore di questa pubblicità.

Ma, ripeto, non ci sono gli estremi per poter dire quale fu la verità!

 

purtroppo in un caso o nell'altro la sostanza non cambia :(

Link to comment
Condividi su altri siti

No, adesso basta.

Ve lo dico io quale è il vero motivo del successo di Allevi.

Io ieri sera c'ero all'Auditorium di Milano, e voi suppongo di no.

Ha diretto, con il coro, l'orchestra e quattro solisti, in prima assoluta una sua cantata sacra, che ha lasciato tutti A BOCCA APERTA!

Voi non potete immaginare...ritmi contemporanei, contrappunti a sei voci, virtuosismi dei solisti...un Monteverdi, un Palestrina catapultato oggi!!!

Ma non solo...melodia, emozioni...l'orchestrazione piena, un suono fresco, nuovo.

Penso a tutte le parole spese qui sopra...le istituzioni, l'educazione, il marketing...

Allevi sta dove sta perché ha un talento IMPRESSIONANTE!

 

Si è detto che verrà dimenticato.

Io invece penso che Allevi deve essere ancora scoperto.

Link to comment
Condividi su altri siti

Mi dispiace danielescarpetti ma devo dissentire completamente. (pur non avendo gli esatti colpevoli, abbiamo le conseguenze, che penso sia già qualcosa di valido)

 

Attenzione a non fare, a monte,  il nostro solito errore tutto italiano: banalizzare l’ovvio. E’ stato proprio questo il danno maggiore. Esattamente perché considerato tale è stato spesso accantonato creando danni molto maggiori.
-Ci sembrava così ovvio fornire delle basi solide dell’arte e della musica nelle scuole ai nostri figli?
-Ci sembrava così ovvio che chi siede nelle poltrone istituzionali fosse competente per stabilire un criterio serio e appropriato? (mi viene da pensare anche al modo disastroso nel quale sono organizzati i trienni, parlando di noi musicisti).

L’ “ovvio” ha sempre portato ad una mancanza di approfondimento profondo.

 

Occhio all’argomento scientifico di base: è l’Antropologia, che lo stato ci rientri è solo una logica conseguenza.
Non si può, antropologicamente, non considerare lo Stato parlando dei problemi della società, sarebbe come non considerare le sigarette parlando di un tumore ai polmoni: sia che lo amministra bene sia che lo amministra fa male è lui il primo responsabile della situazione culturale, non meno della mentalità collettiva che determina quella economica e sociale. (Il suffraggio universale, in questo senso ci ha rovinati).
Chi è che ha organizzato le scuole? Chi è che ha formato la generazione attuale? Chi è che ha formato culturalmente i loro padri?
Difatti in una società lo stato fa le veci del buon padre di famiglia, e i figli di un inetto, hanno molte più probabilità di diventare inetti…
La mentalità  non cambia certo da sola, cambia al variare dei contesti in cui si vive, della qualità delle scuole, e molto gradualmente: se oggi non si fa nulla per migliorare la cultura, tra due generazioni non potremo stupirci o banalizzare il fatto che non sia cambiato nulla. Bisogna cominciare innanzitutto a cambiare la mentalità dei figli attraverso le scuole e le istituzioni, che quando saranno padri a loro volta, dal punto di vista psicologico potenzieranno ulteriormente i loro figli.

Link to comment
Condividi su altri siti

No, adesso basta.

Ve lo dico io quale è il vero motivo del successo di Allevi.

Io ieri sera c'ero all'Auditorium di Milano, e voi suppongo di no.

Ha diretto, con il coro, l'orchestra e quattro solisti, in prima assoluta una sua cantata sacra, che ha lasciato tutti A BOCCA APERTA!

Voi non potete immaginare...ritmi contemporanei, contrappunti a sei voci, virtuosismi dei solisti...un Monteverdi, un Palestrina catapultato oggi!!!

Ma non solo...melodia, emozioni...l'orchestrazione piena, un suono fresco, nuovo.

Penso a tutte le parole spese qui sopra...le istituzioni, l'educazione, il marketing...

Allevi sta dove sta perché ha un talento IMPRESSIONANTE!

 

Si è detto che verrà dimenticato.

Io invece penso che Allevi deve essere ancora scoperto.

 

 

ascolta più musica che puoi.... Mahler, Mozart, Bruckner, Bach, Prokofiev, Rachmaninov, Chopin, Liszt, Mendhelsonn, Brahms, Tchaikovsky, Saint Saens, Kachaturian, Mussorgsky... Stravinskij! cerca i più bravi direttori d'orchestra della storia, Toscanini, Furtwangler, Celibidache, Kreibler, Franco Ferrara, De Sabata ecc... i pianisti Horowitz, Cortot, Rubinstein, Eugene D'Albert, Bohzanov, Sokolov, Kocsis, Gilels, Wilhelm Kempff, Schnabel la lista è molto lunga.... :rolleyes:  :wub: 

 

 

Link to comment
Condividi su altri siti

 

*kLeiber* Mendelssohn (oh non ne azzecco una oggi)

 (ho fatto un distrastro, mandato i post cento volte, scusate! ho la connessione lenta :wacko: 

 

https://www.youtube.com/watch?v=iCEDfZgDPS8

 

C'è un errore di fondo.

E' totalmente inutile cercare di demolire Giovanni Allevi (…e poi qualcuno mi spieghi perché bisognerebbe farlo) contrapponendo a lui i grandi compositori del passato.

Ripeto, è inutile, anzi, controproducente, perché si può generare nell'opinione pubblica ancor di più l'idea che Giovanni Allevi abbia "superato" la tradizione.

Link to comment
Condividi su altri siti

   

C'è un errore di fondo.

E' totalmente inutile cercare di demolire Giovanni Allevi (…e poi qualcuno mi spieghi perché bisognerebbe farlo) contrapponendo a lui i grandi compositori del passato.

Ripeto, è inutile, anzi, controproducente, perché si può generare nell'opinione pubblica ancor di più l'idea che Giovanni Allevi abbia "superato" la tradizione.

 

 

no ma che contrapporre  :lol:   c'è una realtà meravigliosa e ricchissima e nel mio piccolo cerco di farla conoscere affinché tutti ne possano godere!  :D e tra i tanti sono sicuro che ci sono anche quelli che capiranno! :rolleyes: 

 

Stravinskij e kachaturian sono contemporanei!  :)  uno è morto nel 1970 e l'altro 1978... sono due tra i compositori che preferisco... 

 

 

 

non posso contrapporre la persona di Allevi neppure ad Einaudi, che pur componendo lo stesso genere dimostra decisamente più serietà e onestà intellettuale come uomo, senza autodefinirsi il "nuovo Brahms", dire che "Beethoven non ha ritmo" o "sono compositore di musica classica contemporanea". 

 

Sai, nell'ottocento c'erano degli scrittori e dei musicisti che venivano criticati. Baudelaire e Liszt criticavano la moglie di Chopin, George Sand, per le sue frasette che "compiacevano tanto i borghesi", faceva davvero degli ottimi cachet: guarda quante persone oggi leggono Baudelaire e ascoltano Liszt, e quanti invece leggono George Sand? E' veramente triste che spesso non venga questa voglia di emanciparsi, non ci sia quella frizzante curiosità che ci spinge a migliorarci e ci chiudiamo nel nostro guscio delle convinzioni...

La curiosità dovrebbe essere una fonte di energia inesauribile, perché la musica è vita, fatta da uomini vivi per altri uomini vivi. Non una forma di ritorsione per chi guadagna sulle nostre spalle senza che gli spetti?  :huh: 

 

 

 

post-1542-0-78073100-1462624250_thumb.png

Link to comment
Condividi su altri siti

 

no ma che contrapporre  :lol:   c'è una realtà meravigliosa e ricchissima e nel mio piccolo cerco di farla conoscere affinché tutti ne possano godere!  :D e tra i tanti sono sicuro che ci sono anche quelli che capiranno! :rolleyes: 

 

Stravinskij e kachaturian sono contemporanei!  :)  uno è morto nel 1970 e l'altro 1978... sono due tra i compositori che preferisco... 

 

 

 

non posso contrapporre la persona di Allevi neppure ad Einaudi, che pur componendo lo stesso genere dimostra decisamente più serietà e onestà intellettuale come uomo, senza autodefinirsi il "nuovo Brahms", dire che "Beethoven non ha ritmo" o "sono compositore di musica classica contemporanea". 

 

Sai, nell'ottocento c'erano degli scrittori e dei musicisti che venivano criticati. Baudelaire e Liszt criticavano la moglie di Chopin, George Sand, per le sue frasette che "compiacevano tanto i borghesi", faceva davvero degli ottimi cachet: guarda quante persone oggi leggono Baudelaire e ascoltano Liszt, e quanti invece leggono George Sand? E' veramente triste che spesso non venga questa voglia di emanciparsi, non ci sia quella frizzante curiosità che ci spinge a migliorarci e ci chiudiamo nel nostro guscio delle convinzioni...

La curiosità dovrebbe essere una fonte di energia inesauribile, perché la musica è vita, fatta da uomini vivi per altri uomini vivi. Non una forma di ritorsione per chi guadagna sulle nostre spalle senza che gli spetti?  :huh: 

 

 

 

Mai parole sono più azzeccate e puntuali.

Giovanni Allevi è l'unico compositore nel panorama contemporaneo, che non si accontenta, che continua a sorprendere, che spiazza i suoi stessi fan con opere sempre più profonde, diverse, complesse.

Solo tre giorni fa ha diretto in prima assoluta la sua cantata sacra "Sotto lo stesso cielo" all'auditorium di Milano, un brano da brivido, per innovazione, imponenza, leggerezza e profondità.

E non posso non pensare al concerto per violino, alla toccata e fuga per organo…Non si può proprio dire che Allevi stia venendo incontro al pubblico, con queste forme dilatate, eppure il suo pubblico lo segue ed è fiero del suo coraggio.

Insomma, fino ad ora mi ero trattenuta dall'esprimere un giudizio, ma dopo il concerto dell'altra sera a Milano non posso che vedere in lui un punto di riferimento indiscutibile, soprattutto nell'onestà intellettuale.

Link to comment
Condividi su altri siti

Guest
Questa discussione è chiusa.
 Share

×
×
  • Crea nuovo...