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Piano Concerto - Forum pianoforte

Il Legame Fra Musica E Matematica...


Giusantsot
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Salve a tutti! Apro questa nuova discussione,perchè oggi con la mia professoressa di matematica,stavo parlando delle mie attività fuori dalle aule,e fra queste è spuntata la musica...Ella sostiene che la matematica c'entra molto con la musica e sostiene che chi è musicista è anche un pò matematico,e chi è matematico è anche un pò musicista...Io all'inizio ho dato ragione alla mia insegnante,ma poi sono rimasto nel dubbio...Esiste o non esiste il legame fra musica e matematica?E se esiste in che modo si manifesta?In questa discussione invito tutti gli utenti più esperti a rispondermi...Grazie dell'attenzione e mi raccomando rispondete!!!!!!!!!!

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sicuramente non sono l'utente piu' esperto, ma posso darti indicazioni in linea generale.

Io studiavo musica quando ero un pò piu' piccino, mi dicevano di questa relazione ma la capivo relativamente.

 

Ai tempi dei greci cera un certo Pitagora, che sosteneva che tutto era associato al numero.

La divisione del monocordo venne fatta in modo tale che gli intervalli avessero una simmetria(secondo la definizione antica).

Con la conquista di nuove conoscenze la fisica(acustica)ha diviso il monocordo con tali leggi e non solo la semplice "aritmetica".

 

Questi sono argomenti che da poco ho iniziato a studiare da testi di fisica, quindi mi scuso per qualche imprecisione.

ciao

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Secondo me, e non solo, sicuramente sì. Il Musicista non impara a fare i conti o ad usare le derivate, ma entra in perfetto sincronismo con la "divisione" ritmica. La definizione Platonica del ritmo come "ordine del movimento" implica una grande organizzazione matematica in tempo reale nella mente del Musicista. Pensiamo a quanto c'è di matematica nella divisione dei gruppi irregolari!!!! Tre contro due, tre contro quattro, cinque contro due ecc... Tutto l'aspetto matematico della musica si deve ben comprendere durante il periodo di "formazione". Un serio studio del Solfeggio significa essere padroni delle "figure musicali" e nell'ambito della precisione aquisita nel realizzarle, poter essere leggermente flessibili nei tempi, quasi piacevolmente morbidi e negare un po' quella "spigolosità" che si viene a determinare proprio grazie alla "divisione matematica". Quindi la Musica come dolce applicazione della Matematica, che comunque fa da guida inevitabilmente al discorso musicale. Diciamo che nella Musica, la Matematica si inserisce unitamente alla temporalità, cioè i fenomeni di proporzione e divisione si realizzano realmente in un lasso di "tempo" che inesorabilmente scorre fluidamente. Una visione simpaticamente"metalmeccanica" di ciò si può ottenere pensando alla Musica come ad una massa fluida e incandescente che, in forna cilindrica, come un tubo, scorre davanti a noi. Noi abbiamo in mano una pinza e stringiamo più o meno energicamente quella massa fluente, lasciando delle imponte più o meno profonde. Dopo il raffreddamento, potremmo osservare il "Disegno Ordinato" che chiamiamo ritmo potremmo constatare distanze uguali e ripetitive a gruppi ordinati. Matematica e geometria insieme!!!!! Non credete?

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Che visione quella della massa fluente! Mi fa pensare a un brano jazz, diciamo d'avanguardia, in cui la funzione di pinza la farebbe un sassofono che emerge a sprazzi dalla massa sonora in movimento, ma cosa interessante è che mio figlio piccolino vi trovava un ritmo, una pulsazione, oscillando regolarmente, spontaneamente.

 

Vorrei dire che, a proposito di divisioni ritmiche e di bambini, forse occorrerebbe considerare che in (molto) tenera età manca proprio quel background matematico utile a capire in modo razionale le problematiche ritmiche di un brano e quindi i metodi di insegnamento ne dovrebbero tener conto, trovando altre leve e punti di vista.

 

Riguardo al legame in generale tra la matematica e la musica è certo che per governare un fenomeno siamo tentati di farlo, in buona parte, in modo razionale così come si fa con la fisica, specialmente nel suo approccio riduzionista, e la fisica usa pesantemente la matematica come strumento di calcolo e di indagine, in un certo senso come motore. Quindi è abbastanza naturale e affascinante inquadrare il fenomeno musicale nell'ambito matematico.

Allora due cose mi piace notare. Spesso la bellezza deriva proprio dal discostarsi un po' dagli schemi matematici più semplici, vedi ad esempio la non linearità dell'orecchio, l'inarmonicità delle corde, l'irrazionalità, magari in piccole dosi, nelle composizioni. Ma anche è vero che questi schemi semplici non saranno stati inventati per caso e probabilmente stanno alla base della natura, pur non esaurendola, per cui Pitagora aveva sicuro ragioni da vendere e anche noi moderni che vediamo l'oscillatore armonico ovunque...

 

saluti e scusate le divagazioni

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bell'intervento. A proposito dei bambini la Pedagogia Musicale sostiene che fino a 5 -6 anni non abbiano la concezione della regolarità e quindi non possano sviluppare il senso del ritmo. E', come hai sostenuto, molto importante sviluppare l'aspetto ritmico da quell'età in poi. Il nostro corpo è fatto di ritmi, cioè di movimenti ordinati e che si ripetono periodicamente. La veglia e il sonno, la sistole e la diastole, la fame e la sazietà...insomma sono dentro di noi una sorta di ritmi chiamati "circadiani"....niente paura, sono così chiamati perchè si compiono in "circa "24 ore( cfr. FREISSE. Psicologia del ritmo). Se cambiamo fuso orario...tutto si scombina...ma dopo qualche giorno tutto va a posto, cioè rientriamo nei nostri ritmi circadiani!!!!!

 

...Scusate anche me per le divagazioni

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Mi piacciono i commenti e mi affascina come la mente umana riesca a trovare modelli per descrivere cose che esistono.

 

La loro esistenza è, a prescindere dalla matematica dalla fisica(strumenti che servono alle nostre testoline per comprendere,capire e studiare).

La matematica, la fisica, la conoscenza in generale, la razionalità nell'affrontare i problemi aiuta nello studio della musica, nella assimilazione di concetti, ma ad un certo punto credo che ci si deve dimenticare di tutto, per cominciare a fare musica.

 

Credo che un pianista dare il megliou, deve diventare musica anche lui. Non pensare alle suddivisioni che ha quello che suona nel tempo, non pensare ai gesti, all'interpretazione del brano(sono problemi già affrontati), deve cercare di staccare la testolina e diventare semplicemente musica.

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Bhè grazie di tutti i vostri interventi,adesso ho sicuramente più chiaro il legame fra Matematica (e le scienza) e Musica...Volevo solo aggiungere che,sempre la mia professoressa di Matematica,sostiene che,un brano di Bach (non mi ricordo quale9,si possa addirittura tradurre in un espressione composta da polinomi e che sia,molto difficile risolverla...

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Caspita che discussione! beh, avete già detto tutto voi... Si, anch'io credo che ci sia legame tra musica e matematica, eppure la musica è quel qualcosa che "supera" la matematica, che può arrivare duole nient'altro arriva. Ad esempio: nella vita reale, se abbiamo una bottiglia da un litro, non riusciremo a farci stare di più. in musica, invece, se abbiamo una misura da quattro quarti (dunque otto crome), con i gruppi irregolari possiamo farci "stare" di più del normale... Pensiamo alle terzine...

in ogni caso si, musica-matematica esiste. :)

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Quando ho letto il titolo del topic ho pensato subito a 2 compositori: Bach e Xenakis (ovviamente i primi 2 a caldo) che rappresentano 2 modi molto diversi di concepire un opera musicale sfruttando le “geometrie” matematiche.

Che penso sia un tema leggermente diverso da quelli trattati sin d’ora, la butto li ;)

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Qualche ascolto

 

Iannis Xenakis - Metastasis (Spectral View)

 

Xenakis - Rebonds

http://www.youtube.com/watch?v=ziQjykdLDVU&feature=related

 

Xenakis Mélanges

 

Collaborò anche con E. Varèse e Le Corbusier al Poème electronique (1956) e comunque sia Xenakis ha pubblicato vari saggi, tra cui La musica stocastica (1961) e Musica. Architettura (1971).

 

 

Altri testi utili

XENAKIS a cura di Enzo Restagno - EDT

 

Universi del suono" di Xenakis

 

Un paio di Link

 

http://www.tedde.net/tedde/giorgio/text/MusicaArchitettura.pdf

 

http://www.emis.de/journals/NNJ/Capanna-it.html

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