Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Simone Renzi Plays Chopin - Ballade n.1 in G min


thesimon
 Share

Recommended Posts

Aggiungo questo nuovo video pregando il moderatore della sezione Chopin di inserirlo tra la lista delle interpretazioni del forum. 

Ci sto sopra da pochissimo tempo, appena 10 giorni con grande sforzo (mi ci sono dedicato praticamente 3 ore a sera tornato da lavoro). Tastiera digitale a parte, che è molto limitativa per un certo genere di repertorio, devo ancora pulire qualche cosina ma il risultato mi sembra già abbastanza buono, sul pianoforte acustico è un'altra cosa. 

 

La registrazione è in presa diretta line out tastiera -> line in scheda audio, è stato solo aggiunto un po' di riverbero in post produzione ed equalizzato.

 

 

Grazie a chi vorrà commentare. 

  • Like 4
Link to comment
Condividi su altri siti

Mi piace il modo in cui suoni (lo sai che non te lo dico per allisciarmi), sei misurato, rigoroso ma al tempo stesso restituisci il giusto carattere del pezzo (mi tornano in mente i discorsi affrontati qualche volta qui sul forum su Lang Lang in veste di solista).

Mi sembra (nonostante lo abbia ascoltato al telefono) che la linea melodica sia sempre mantenuta nitida.

Ben definita la "contrapposizione" tra mano destra e mano sinistra, senza alcuna sovrapposizione.

Agogica pesata e sentita.

Un'interpretazione che funziona.

Bravo

Link to comment
Condividi su altri siti

Complimenti davvero! Mi piace. Pulito, chiaro, preciso.....misurato e impeccabile nelle scelte interpretative. Come hai fatto in 10 gg??

 

Però meriterebbe di essere eseguita sull'acustico....dai...il digitale non si può vedere!ti prego, regalaci l emozione di sentirla e vederla su un bel pf che vibra!!

Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie Nancy per i complimenti. Hai perfettamente ragione, fare un video sul digitale è un cazzotto in un occhio, ma suonarla sull'acustico per me implica diverse problematiche da risolvere... Il primo, cacciare da casa mia mamma e mia nonna, che vive con noi già da due o tre anni. Per mia mamma non ci sarebbero grossi problemi. È in grado di stare in silenzio senza tv ed andare in un'altra camera a leggere un libro oppure andare a fare un giretto, ma per mia nonna la vedo dura. È stata già una guerra quando ho dovuto fare dei video sul pianoforte per la mia tesina sugli algoritmi per l'accordatura del pianoforte in vista di un esame universitario; ha 90 anni, è una donna dello scorso secolo e bisogna anche capire le sue esigenze, non è più un'atletica donzella. Il secondo problema è che dovrei montare tutta l'attrezzatura per catturare un buon suono, cosa che richiede tanto tempo e tante fatiche. Ho registrato roba sull'acustico ma in altri tempi, ovvero quando non c'erano tutti questi impedimenti. La registrazione sul digitale l'ho fatta per una questione di praticità di suono ma soprattutto per il poco tempo libero a disposizione, questa registrazione infatti è stata fatta praticamente in 20 minuti, il tempo di suonare, aggiungere un po' di riverbero a quello che avevo registrato e sincronizzare l'audio con il video. Inoltre vivo in un condominio ed ho degli orari in cui poter suonare. Durante il giorno lavoro, esco la mattina alle 9 da casa e rientro la sera alle 19 ed ho appena un'ora da poter passare sul pianoforte acustico (fino alle 20), tutto questo dal lunedì al sabato, e la domenica sono distrutto, non avrei proprio la voglia di perdere 3 ore solo per montare tutto e trovare il suono per una registrazione di 10 minuti. La maggior parte dello studio lo faccio nel dopo cena nella mia saletta di registrazione insonorizzata, sul digitale, dove non mi sente nessuno, ma troppo piccola per poter ospitare un pianoforte a coda. Ti assicuro poi che far uscire un bel suono sull'acustico fa perdere veramente tanto tempo. Suonare sull'acustico poi sarebbe anche molto meglio per me, soprattutto a livello interpretativo e tecnico. Tante sfumature col digitale non si possono realizzare e nei punti di virtuosismo tecnico il digitale è veramente molto faticoso da far suonare. Il tasto non ha quella prontezza che trovi sull'acustico perché, almeno sul mio digitale, non c'è il complesso gioco di leve tipico della meccanica dei pianoforti acustici; la meccanica del mio acustico consta praticamente di un'unica leva attaccata al tasto che rappresenta il peso, pertanto i trilli devono essere scanditi con esasperazione altrimenti viene fuori un groviglio di note, anche i ribattuti vanno estremizzati, insomma non è un modo di suonare naturale e per questo faccio molta fatica. C'è da dire una cosa però... Se riesco a pulire perfettamente un pezzo sul digitale quando poi vado sull'acustico le mani mi suonano da sole, devo solamente pensare al suono che voglio far uscire e alle intenzioni, null'altro. Sicuramente studiare sul digitale è una cosa buona perché ascolti ogni singola imprecisione che sul coda può essere facilmente camuffata dal gran numero di fenomeni armonici che intervengono quando suoni repertorio impegnativo; c'è chi dice che quando dal digitale torni sull'acustico non ti  ci trovi più ma ti assicuro che il feeling con l'acustico si riacquisisce nel giro di una ventina di minuti. Come tutte le cose ci sono i pro e i contro... In genere io lavoro nelle prime fasi di studio sul digitale per pulire bene tutti i passaggi più impegnativi poi quando vado sull'acustico vado alla ricerca del mio suono. Riguardo i 10 gg, sì è vero che sono 10 giorni che la sto praticando ma stavo sulla partitura di questa ballata già da tempo pur non "mettendola mai in atto" fisicamente sul pianoforte. Si trattava solo di imparare le note e per quelle non ci metto molto...

Grazie per il tuo commento.

Link to comment
Condividi su altri siti

Non avevo visto il commento di Maurizio. Grazie anche a te. Con te questi discorsi li abbiamo presi tante volte, mi riferisco alle interpretazioni. A me piace essere il più possibile pulito e misurato, perdo ore sane anche solo su 10 battute se ce n'è bisogno. Penso che ogni autore non abbia messo mai note a caso in partitura, ognuna ha la sua importanza e deve uscire fuori per il suo grado d'importanza. Tolti gli errori di emozione che si possono commettere bisogna comunque cercare di puntare alla perfezione quando si prepara un brano, sia tecnica che interpretativa. Ovviamente poi la perfezione tecnica è un qualcosa che ha un valore oggettivo, quella interpretativa è invece soggettiva quindi può piacere o non, però l'autore di norma in partitura da tutte le indicazioni che servono all'interprete per capire come vanno tirate fuori quelle note. Sta all'interprete poi riuscire a leggerle non solo in modo superficiale ma addentrandosi per cogliere il significato "tra le righe". Nonostante ogni pianista faccia le sue scelte poi la soggettività ha dei margini. Ci sono interpretazioni che sono oggettivamente sbagliate. Riguardo la parentesi di Lang Lang non starai mica dicendo che l'ho suonata meglio io in 10gg su un pianoforte digitale che lui in concerto su uno Steinway !!!  :lol:  Ovviamente scherzo !

Lang Lang è un grandissimo virtuoso della tastiera ed un grande pianista, devo riconoscere che il suo livello tecnico è mostruoso seppur non condivido il suo modo di suonare da solista (riferendomi alle interpretazioni esasperate per il solo gusto di dar spettacolo). Mi urta il suo modo di fare perché non è al servizio della musica ma tutto il contrario: si serve della musica per mettersi in bella mostra e questo è tutto ciò che dovrebbe evitare un pianista di successo. Mi urta il fatto che un pianista di talento come lui debba rovinare tutto per mancanza di umiltà, non nei confronti degli spettatori ma nei confronti della musica e degli autori. È uno spreco, dico solo questo...

Link to comment
Condividi su altri siti

No! Per carità! Cacciare la nonnina no!...il fatto è che suoni così bene da far desiderare di vederti sotto le dita un gran bel piano.e anzi sei doppiamente bravo per aver tirato fuori quell esecuzione da un digitale..a me innervosisce suonarci anche solo come lettura!!

Link to comment
Condividi su altri siti

Non avevo visto il commento di Maurizio. Grazie anche a te. Con te questi discorsi li abbiamo presi tante volte, mi riferisco alle interpretazioni. A me piace essere il più possibile pulito e misurato, perdo ore sane anche solo su 10 battute se ce n'è bisogno. Penso che ogni autore non abbia messo mai note a caso in partitura, ognuna ha la sua importanza e deve uscire fuori per il suo grado d'importanza. Tolti gli errori di emozione che si possono commettere bisogna comunque cercare di puntare alla perfezione quando si prepara un brano, sia tecnica che interpretativa. Ovviamente poi la perfezione tecnica è un qualcosa che ha un valore oggettivo, quella interpretativa è invece soggettiva quindi può piacere o non, però l'autore di norma in partitura da tutte le indicazioni che servono all'interprete per capire come vanno tirate fuori quelle note. Sta all'interprete poi riuscire a leggerle non solo in modo superficiale ma addentrandosi per cogliere il significato "tra le righe". Nonostante ogni pianista faccia le sue scelte poi la soggettività ha dei margini. Ci sono interpretazioni che sono oggettivamente sbagliate. Riguardo la parentesi di Lang Lang non starai mica dicendo che l'ho suonata meglio io in 10gg su un pianoforte digitale che lui in concerto su uno Steinway !!!  :lol:  Ovviamente scherzo !

Lang Lang è un grandissimo virtuoso della tastiera ed un grande pianista, devo riconoscere che il suo livello tecnico è mostruoso seppur non condivido il suo modo di suonare da solista (riferendomi alle interpretazioni esasperate per il solo gusto di dar spettacolo). Mi urta il suo modo di fare perché non è al servizio della musica ma tutto il contrario: si serve della musica per mettersi in bella mostra e questo è tutto ciò che dovrebbe evitare un pianista di successo. Mi urta il fatto che un pianista di talento come lui debba rovinare tutto per mancanza di umiltà, non nei confronti degli spettatori ma nei confronti della musica e degli autori. È uno spreco, dico solo questo...

Condivido in pieno anche su Lang Lang. ....

Link to comment
Condividi su altri siti

Su Lang Lang intendevo quello che hai sempre sostenuto, se anche a me, che non sono un pianista, è apparso immediatamente esagerato nel modo di porsi nel repertorio da solista, a te e ad altri avrà suscitato un effetto ben più accentuato.

Io ho sempre sostenuto che è più difficile essere credibili suonando lentamente, magari dei passaggi ritenuti semplici, rispetto ad altri molto veloci, proprio camuffando per mezzo di giochi di pedale sustain e risonanze, dei punti non proprio riusciti in fase di esecuzione.

Invece la gente continua a rimanere imbambolata quando vede qualcuno eseguire passaggi velocissimi (spesso fuori luogo, ridicoli e magari anche mal eseguiti).

Mi viene in mente Cziffra (attenzione, intendo diversamente però), ti ricordi quando te ne parlai tramite e mail?

A me sembrò veramente superlativo a livello di pulizia e precisione, queste cose si notano e si avverte se uno è fuori luogo o riesce a rendere bene una esecuzione rispettando il senso e l'intento del compositore.

La velocità espressa forzatamente o comunque a tutti i costi è come la lunghezza dei pezzi:

cercare di stabilire una lunghezza sempre maggiore per un pezzo può andare a discapito della qualità, perché si cerca di colmare la mancanza di quest'ultima attraverso la lunghezza mancando quindi la sostanza.

Negli anni (nonostante rimanga il rammarico e la consapevolezza, attualmente, di non avere quella condizione mentale per studiare pianoforte e ovviamente composizione) ho cambiato radicalmente approccio: sono passato dalla stesura di decine di tracce per un pezzo ad un massimo di 8/10, in alcuni casi anche meno, proprio per concepire un risultato, auspico, soddisfacente riducendo anche il minutaggio, u.a sorta di sintesi, che non ha nulla a che fare con il mio modo di parlare (e scrivere), evidentemente (spesso) logorroico.

Ma proprio per rimanere in tema di precisione, è bene ricordare (a chi non avesse avuto modo di vedere certe trasmissioni) che non poche volte si è assistito a scene ridicole, come ad esempio un bambino cinese mi sembra, scarrozzato qua e là dai genitori, convinti di avere un talento in casa, convinzione anche da parte della Clerici (ricordo un monento in particolare) che non potè fare a meno di esprimere il suo stupore a fronte di un'esecuzione di un pezzo di Mozart eseguito malissimo, vero che si trattava di un bambino (di 5/6 anni mi sembra), ma sappiamo bene che ci sono molti bambini che suonano veramente bene, invece questi contattano quelli che ricevono più visualizzazioni su youtube o riescono ad avere più pubblicità.

Mi viene in mente (pure sta mente, ricordo quello che non dovrei e dimentico al volo ciò di cui ho bisogno, sto messo bene) una puntata (un estratto visto su youtube) di questi programmi piaga denominati talent (non se ne può più, ci sono più "talent" che cavallette al mondo), era stata girata all'estero e c'era un pianista dilettante, un amatore, diciamo così, ebbene, suonò semplicemente delle scale (fattibilissime, perché chi fa musica riesce a capire se sono passaggi particolarmente difficili oppure sono eseguibili senza eccessive difficoltà, la pulizia poi è una cosa a parte) mentre eseguiva un suo pezzo:

dato che lavorava come facchino (mi sembra, l'alzheimer è vicino) si venne a creare il tipico effetto "me fai pena perché fai un lavoro che non te piace, però te stimo perché suoni come cristo comanda" (detto alla semi romana), quindi i "giudici" (che spesso se non sempre hanno una sensibilità musicale pari alla mia conoscenza della biologia molecolare) sono rimasti esterrefatti e non hanno potuto esimersi dal votare "si".

Quello che voglio dire è: avrà avuto tra i 30 e i 40 anni, dovrebbe sapere che al mondo ci sono persone 400 volte più brave e credibili (non parlo in modo specifico dei pianisti con cultura classica, ma di quelli che suonano lo strumento essendo veramente personali, non avendo alle spalle per forza un percorso formativo classico o comunque avendone seguito uno).

Io non avrei neanche provato, perché non sono in grado di dire la mia in quello specifico "contesto" che è la musica strumentale suonando cone solista.

Link to comment
Condividi su altri siti

Ciao Simone,

 

mi è piaciuta tantissimo. Una decina di anni fa la studiavo anche io.

 

La tua interpretazione mi ricorda quella eccezionale di Peter Schmalfuss. Non è molto conosciuto, ma forse insieme a Nikita Magaloff uno di quelli che mi trasferiscono le emozioni suonando Chopin.

 

Della questione tastiera sinceramente penso che sia oro colato vivere in un epoca in cui con 300 euro ci si può permettere un "mezzo" così.

 

Mi fanno ridere quelli che vorrebbero sentire uno Steinway o un Bosendorfer per ogni esecuzione. Ma hanno idea questi del paese (e mondo) in cui viviamo?

 

Hanno idea di che razza di pianoforti suonava Chopin?

 

No perchè a volte mi vengono dei dubbi.

 

Comunque potrei sapere per curiosità il piano elettronico che hai utilizzato?

Link to comment
Condividi su altri siti

Ciao Enrico, grazie tante, mi fa piacere che ti sia piaciuta. 

Il pianoforte è uno Yamaha P95. Alcuni brani di repertorio impegnativi sono ancor più impegnativi su questa tastiera, non c'è il ritorno che ti aspetteresti su un pianoforte tradizionale e non puoi sfruttare tanti artifici tecnici per fluire bene nei passaggi veloci e nei ribattuti. In ogni caso sono d'accordo con te, sono una manna dal cielo !

 

A presto

Link to comment
Condividi su altri siti

> appena 10 giorni con grande sforzo (mi ci sono dedicato praticamente 3 ore a sera tornato da lavoro)

Sono contento che ogni tanto torni a casa base :)

 

Nonostante il poco tempo e l'uso di uno strumento che amplifica alcune difficoltà devo dire che hai fatto un buon lavoro!

 

Sbaglio o nel registro sovracuto lo strumento è molto carente?

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

10 giorni ?? Sei un alieno ?

I miei più sinceri complimenti. Un'esecuzione molto misurata e ben interpretata. Con spartito alla mano si vede subito la cura e l'attenzione che hai prestato alle indicazioni di Chopin. Mi piace anche la scelta dei tempi oltre alle scelte interpretative. Direi una modo di suonare romantico ma molto nobile, sicuramente un modo di interpretare non romanzato, cosa che non si accosta a Chopin nonostante in molti credono che Chopin vada romanzato. 

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Comunque, scusa se aggiungo, continua assolutamente a suonare nonostante il lavoro ti tolga tanto tempo e nonostante l'Italia sia ridotta in questo modo con la musica classica. Hai eccellente talento, una bella mano, ottima tecnica e bellissime intenzioni espressive, suoni con grande maturità. Continua a coltivare la tua passione e dedicati alla musica, sarebbe veramente natura sprecata se non lo facessi.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie mille Stefano per il tuo commento, l'ho apprezzato veramente moltissimo. Come dicevo anche a Nancy, non sono un alieno, in 10 giorni ho dovuto solo imparare le note perché già da tempo sono sulla partitura di questa ballata. Ci sono certamente delle imprecisioni ed alcune indecisioni, nonostante la partitura davanti stavo praticamente suonando a memoria (in un punto del video infatti si vede che giro due pagine insieme perché una l'ho completamente saltata avendola suonata a memoria). Purtroppo a me la memoria mi inganna, non sono mai stato abituato a suonare a memoria in pubblico, muro che avrei dovuto abbattere già da piccolo, e temo sempre il blocco. Quando suono a memoria non sono impegnato a pensare alla musica ma a ricordarmi le note e questo non può essere, quando si suona bisogna pensare alla musica. Il punto è che la partitura davanti mi da una sicurezza che mi mette a mio agio e mi lascia concentrato sulla musica. Rispetto all'anno scorso con la memoria ho fatto veramente passi da gigante. Non ricordavo mai nulla di quello che suonavo e se avessi dovuto suonare in pubblico senza partitura non avrei mai saputo finire un tempo di una sonata. Ora ho parecchio repertorio a memoria, quasi tutto il mio repertorio attuale, anche quello a 4 mani, ma il blocco resta sempre, quella sorta di terrore di sbagliare per un vuoto di memoria. Mi esercito in questo modo: partitura sulla scrivania dietro le mie spalle, comincio a suonare e quando mi blocco perché non ricordo mi giro per leggere la partitura e fissare le note che non ho ricordato. Ovviamente studio bene a memoria entrambe le mani separatamente. Ho capito che alla fine il segreto è imparare bene a memoria la sinistra, questo mi da sicurezza ma in concerto preferisco sempre suonare con lo spartito. Alla fine la gente viene al mio concerto per ascoltare e non per guardare se davanti ho lo spartito o no. Non è una giustificazione, è una scelta, ma a conferma della mia tesi è celebre un'intervista del grande Richter il quale parlava dell'esecuzione a memoria come di una inutile gara che limita il repertorio di un pianista; intervista che allego:

 

"Mi sono deciso ahimé troppo tardi a tenere davanti lo spartito durante i concerti, nonostante avessi intuito da tempo che bisognava farlo.

È paradossale ma in un'epoca in cui il repertorio era più ristretto e meno complesso si suonava abitualmente con lo spartito e questa saggia usanza fu interrotta da Liszt.
Oggi la testa - piuttosto che ben fornita di musica - è sovraccaricata da una abbondanza superflua, e rischia di affaticarsi pericolosamente. Che infantilismo e che vanità, fonte di fatiche inutili, questa specie di gara di prodezza della memoria, quando bisognerebbe soprattutto fare della buona musica che tocchi l'ascoltatore! Mediocre routine in cui si crogiola una gloria mendace e che il mio caro professore Heinrich Neuhaus tanto biasimava.
L'incessante richiamo all'ordine dello spartito darebbe meno licenza a questa "libertà", a questa "individualità" dell'interprete con cui si tiranneggia il pubblico e si infesta la musica, e che non è nient'altro che mancanza di umiltà e di rispetto per la musica stessa.
Certo non è cosi facile essere assolutamente liberi quando si ha lo spartito davanti e ci vuole molto tempo, lavoro e abitudine, per questo è meglio cominciare il più presto possibile.
Ecco un consiglio che darei volentieri ai giovani pianisti: adottare finalmente questo metodo sano e naturale che permetterà loro di non annoiarci vita natural durante con gli stessi programmi, e di crearsi loro stessi una vita musicale più ricca e variata."
 
Altro che problemi di memoria in età adulta, come qualcuno citava... Quella di Richter è stata una scelta ! Scelta che io condivido.
Memoria o non memoria io credo che il tutto si restringa alla qualità della musica. Se la musica che esce dalle mani di un pianista è buona musica, almeno per me non ha nessuna importanza se sul pianoforte sia montato oppure no il leggio. 
 
Personalmente credo che non smetterò mai di suonare finché la vita e la salute me lo permetteranno. Perderei una parte importante di me e sicuramente non sarei più in grado di affrontare la vita nello stesso modo di come l'affronto adesso. 
La musica è la mia più grande passione sin da quando ero bambino e figurati che ho rinunciato anche alle ragazze che invece di esortarmi a studiare e perfezionarmi volevano limitarmi perché ci spendevo troppo tempo. Ragazze che non capiscono una cosa del genere non fanno per me, sono troppo stupide. Preferisco quelle che mi spronano ad ottenere risultati su ciò che reputo la mia passione principale e che si appassionino a loro volta a qualcosa di così nobile come la musica classica. 
 
Riguardo al fatto dello Chopin romanzato io mi trovo perfettamente d'accordo ed anzi è stata una mia prerogativa non romanzare. Il problema è che quando si cerca di essere misurati si rischia di fare il contrario, ovvero suonare Chopin come suoneresti Liszt. In Chopin non bisogna dimostrare le proprie doti tecniche bisogna solo fruire della sua musica senza smielarla troppo. Chopin era molto attento a questo problema con i suoi allievi. 
La mia esecuzione ha certamente i suoi limiti, alcuni certamente dovuti alla tastiera che ho utilizzato, altri dipesi ancora dall'attenzione che rivolgo ad azzeccare le note. Man mano che continuerò a suonarla, quando non avrò più bisogno di pensare alle note sono sicuro che su questa ballata acquisirò molta consapevolezza anche perché la sento molto mia. 
 
Grazie ancora per il tuo commento. 
  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Hai detto qualcosa di sacrosanto...secondo me ognuno dovrebbe poter suonare come si sente meglio senza per questo essere giudicato. Il pubblico dovrebbe essere educato a concentrarsi sulla musica e non su quelli che con pregiudizio sono considerati elementi di virtuosismo...spesso includendo la memoria fra questi...

Ogni interprete dovrebbe potersi sentire libero di suonare come si sente più sicuro..non c'è un modo giusto e uno sbagliato.

Io per esempio preferisco a memoria. Sento di più quello che suono....e con lo spartito sono più impegnata a seguire le note....lo trovo più diffiCile! È del tutto soggettivo. Per chi come me ha la tendenza a leggere e mettere subito in memoria ci vuole più attenzione a non perdersi durante lo studio indicazioni preziose dell autore sull interpretazione indicata.

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

Secondo me se da un lato suonare a memoria può essere solo un aspetto "coreografico", capita che alcuni passaggi (non tutto un brano per intero) possono richiedere tutte le nostre risorse che ovviamente non sono libere per guardare la partitura. C'è musica che non è scritta per essere memorizzata....vedi quella di Bach; per cui si richiede all'interprete un lavoro "mastodontico" e probabilmente inutile. Per cui direi che la partitura ci sta sempre, pensate anche a quei poveri organisti :D

 

Aggiungo una riflessione. Non essendo io Liszt o chi so altro, la mia musica non vieme mai eseguita a memoria. Non so se sia "deontologico"  o meno, ma anche se potrebbe sembrare che alcuni compositori "meritino" la memoria ed altri meno di fatto su un inedito diventa fallace la memoria "musicale"...tanto più se non si suona da soli (intendo musica da camera, etc.). Se sei il primo, o sei in grado di immaginarti tutte le parti ..... immaginarti il risultato sonoro nel complesso ... memorizzarlo, oppure leggi :)

 

Devo dire che la ripetizione all'infinito di un brano considerabile di repertorio agevola il passaggio al: "lo conosco a memoria"...ma siamo in un'epoca in cui succedono cose un po' "innaturali"...in tutte le epoche si è sempre suonata la musica dei vivi,  sapendo scegliere fra la fuffa che gira le cose meritevoli (capacità ormai atrofizzata, meglio andare sul sicuro, suono Beethoven e non sbaglio ... e continuiamo ad ingrassare la SIAE). Perchè c'è tanta bella musica in giro poco eseguita. Se tutto fosse veramente naturale, la presenza degli inediti cancellerebbe di fatto il "problema" della memorizzazione e probabilmente si porrebbe solo nell'astrazione di conoscenza profonda di brano.

 

Un altro aspetto è dato dal fatto che la scrittura di oggi è talmente minuziosa che la "carta" (o ipad che sia) risulta veramente necessaria per l'esecutore...e non solo, l'occidente è arrivato dove sappiamo grazie alle grande progettazioni che non si possono improvvisare (mi riferisco anche al compositore).

Provate a costruire un grattacelo che stia in piedi senza progetto, nero su bianco :)

  • Like 2
Link to comment
Condividi su altri siti

Si figlio mio, ma in 10 giorni io forse riuscirei a leggere 2 o 3 pagine...

 

Concordo anche su quello che hai detto circa l'uso dello spartito. Se un pianista riesce a emozionarmi poco m'importa se stia suonando con lo spartito o senza. In orchestra si suona con lo spartito, quasi tutti gli strumentisti suonano con la partitura, questa cosa del pianoforte a memoria mi pare solo un discorso di tradizione a partire da Liszt in poi. 

  • Like 1
Link to comment
Condividi su altri siti

@ Stefanus

 

Ti assicuro che è tutta una questione di allenamento. Con il tempo si diventa veloci ad assimilare. Se poi hai suonato un po' di cose del repertorio di Chopin ti accorgi che i gesti tecnici sono più o meno sempre quelli (e comunque li trovi tutti dentro i suoi studi, se li hai almeno letti stai già un passo avanti), una volta che possiedi la tecnica giusta il passo è breve, fidati, nulla di trascendentale, il difficile è trovare il giusto suono. Questa ballata poi, tecnicamente, a parte il finale non presenta particolari difficoltà. Secondo me è di gran lunga più difficile la quarta ballata che presenta numerosi punti di difficoltà tecnica alta.  

 

@ Nancy & Frank

 

Concordo su quello che dite ed è chiaro quello che dice Frank. Suonare con lo spartito non significa non memorizzare in todos. Ovviamente ci sono passaggi che sono talmente difficili tecnicamente che è impensabile stare lì a guardare lo spartito ma vi posso dire che la maggior parte dei problemi io li ho trovati, paradossalmente, sempre nei brani più facili. Se prendiamo una sonata di Mozart, imparo a memoria agevolmente il primo ed il terzo tempo. Mi resta difficile memorizzare l'andante. Può sembrare assurdo ma è proprio così. Almeno nel mio caso, suonare con lo spartito è solo una sicurezza che mi concedo, un gesto psicologico che mi mette a mio agio e mi fa pensare alla musica senza dover temere disturbi esterni. È probabile che in un brano guardi solo in poche frasi lo spartito e di queste in quelle più facili. In questa ballata, ho avuto difficoltà a memorizzare tre punti (i più semplici). 

Link to comment
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Bene SImo, Sai che la ho ascoltata dal vivo più di una volta e so bene il tuo sacrificio e il tuo impegno. Delle quattro la prima non è affatto facile. Direi che dopo la quarta ( difficile anche perché più impegnativa interpretativamente) la prima la ritengo la più difficile. A me all'ottavo anno ha dato molto filo da torcere. ....Ma devo dire che la bellezza del pezzo ripaga il sacrificio. In così poco tempo impararla....mi stupisce!!!!!!!! Bravo!!!!

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...