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Piano Concerto - Forum pianoforte

Martelliera Abel per Yamaha C3


francescochopin90
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Salve ho comprato un buon pianoforte usato del 1973, Yamaha C3. Tutto in ottime condizioni, tranne la martelliera Abel che porta, eccessivamente brillante nonostante diverse intonazioni. Acquista un bel suono subito dopo l'intonazione, ma diventa eccessivamente brillante e martellante dopo una decina di giorni. Il tecnico ha detto che monta una Abel tipo S&S. Vorrei sostituirla. Vorrei chiedere:

 

1) Se fidarmi della Abel o richiedere una martelliera originale Yamaha, magari completa di stiletto.

 

2) Se optassi per Abel, ho notato che esistono diversi prodotti adatti al C3 con sottofeltro dorato o rosso. Qual è il più simile all'originale? Mi piacerebbe ottenere un suono morbido, ma allo stesso tempo cantabile.

 

3) Come "interpretare" i vari numeri nelle specifiche di ogni martelliere di questo catalogo?http://ftppianoforti.com/it/96-abel-per-coda?p=10Quindi quali sarebbero le specifiche di una martelliera originake Yamaha?

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Caro Francesco

Come già accennato su altro messaggio a te spedito, non è "pane" per non esperti montare una martelliera. Anche se è possibile bypassare le fasi di foratura e incollaggio, la martelliera va allineata e va data una giusta inclinazione. Dopo di che inizia l'intonazione. È tutto cosa da esperti, da veri esperti. Addirittura alcuni " tecnici" commettono errori e/o ingenuità. Abel ha tutta la mia stima e costruisce ottime martelliera. Serve solo un bravo tecnico. Comunque prima di gettare la vecchia ,io credo che con una buona intonazione suonerebbe bene.

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Ma non voglio certo cambiarla io

 

È una cosa che dovrei concordare con il rivenditore essendo la meccanica in garanzia (non credo la martelliera peró).

 

Però mi piacerebbe avere un po' di cultura ed essere parte attiva nella decisione. Quel senso di vuoto si è tolto anticipando il punto di scappamento che era stato ritardato per farlo assomigliare allo Stainwey (almeno questa è la spiegazione che mi è stata data).

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Salve a tutti. L'osservazione della martelliera intonata che dopo un numero limitato di giorni ritorna "dura" e troppo brillante (urlante) è capitato anche a me. Credo che sia dovuto al fatto che alcuni tecnici pungono velocemente e leggermente nella zona molto prossima alla testa del martello. Per logica ho sempre pensato che pungendo in testa, le fibre di lana del martello  si rompono verso l'esterno, rendendo l'apice sempre più duro. Forse erro. Ultimamente ho visto una intonazione eseguita pungendo il martello lateralmente. Se posso vorrei chiedere al M° Ferrarelli che cosa ne pensa di questo tipo di tecnica laterale. In molti anni di attività, io non l'avevo mai vista. grazie Buona giornata

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Il tecnico l'ultima volta ha intonato leggermente in punta e ha fatto un'intonazione più profonda sui laterali. Vedo i martelletti alquanto messi maluccio: sono molto lanosi, con le fibre che vanno verso l'alto, anche se me li ha compattati. Poi mi ha spiegato che il colore del sottofeltro varia a seconda della brillantezza richiesta: la mia martelliera porta il sottofeltro dorato. Ho visto altri Yamaha, C3, C5 e C7x, con un suono dolce e allo stesso tempo cantabile e sonoro, montanti martelliere con sottofeltro rosso. Il tecnico mi ha spiegato che il colore del sottofeltro spiega quel tipo di suono.

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Chiariamo subito che il colore del sottofeltro è solo una identità e non cambia la qualità e il suono dei martelli. Invece è importante come i martelli vengono costruiti. Alcuni sono durissimi e anche impregnati, per essere poi pre-intonati e intonati sullo strumento. Yamaha e Steinway fanno questo. Quindi pressatura estrema e a caldo.All'altro estremo abbiamo martelli meno compressi e più leggeri. L'intonazione NON E' un semplice punzecchiamento!!!!! Bisogna saper portare l'energia del martello verso l'apice, che pur restando solido e compatto, deve ricevere l'impatto alle corde e reagire appoggiandosi sulle "spalle laterali" più elastiche. Questo in due parole, ma il processo è complesso. La "tecnica laterale" consiste proprio in questo, ma in genere va eseguita dalla Casa. Quando si cambia una martelliera, si deve saper scegliere quella adatta a quello o questo strumento e poi saper praticare quella tecnica di intonazione ( detta anche "radiale"). Non è che se scelgo una martelliera Steinway, questa sia adatta per un pianoforte Kaway!!! 

Una tecnica di intonazione sbagliata può danneggiare il martello IRREVERSIBILMENTE.

Si deve evitare il punzecchiamento profondo in testa. Si fa solo per creare il cosiddetto "cuscinetto del pianissimo"(che poi però deve essere ricompattato). Il fatto che il martello rimanga lanoso in cima non va bene!!! Le fibre vanno rimosse e gli acuti battuti e compattati...insomma le favole del giorno dopo o di alcuni giorni dopo fanno sorridere. 

Comunque è meglio una intonazione superficiale che una "a fondo " ed errata! Non è consigliabile "tradire" il suono che la Casa ha voluto. Non potremo mai a trasformare un Kaway o uno Yamaha i avere  un pianoforte con un suono morbido. Quel tipo di strumento è stato progettato per avere "quel tipo di suono" e snaturandolo troppo si finirebbe per renderlo inespressivo. Quindi la scelta della martelliera è importante e deve essere fatta con esperienza e competenza. Da alcune Case costruttrici di martelli, si possono avere delle compressioni differenziate, ma bisogna sapere cosa ordinare!!!

Una cosa sulla rasatura. Sono personalmente contrario alla rasatura dei martelli. I martelli dovrebbero comunque rasati RISPETTANDO la forma originaria e non arrotondando gli acuti come spesso si vede! Allora tutta la "geometria" della meccanica cambia per il fatto che il martello diviene più piccolo e quindi viene spostato il punto di foratura e...il punto di battuta!!! Per quello che riguarda il martello in se: va reintonato da capo!!!! Pero' questa volta lavoreremo con meno feltro sulle spalle e sull'apice( suono comunque più aspro e legnoso)!!!!!! Buona Musica

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