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Piano Concerto - Forum pianoforte

Meccanica


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...nella lezione 3 sugli attriti si è parlato di peso di discesa e peso di ritorno del tasto....scusate forse è una domanda stupida ma....cm faccio a misurare qst peso nel mio pianoforte??...e ke differenza c'è tra la meccanica del pianoforte a coda e quello verticale apparte la grandezza delle corde e la derivante migliore qualità del suono (ke io sappia)??....grz 1000

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...nella lezione 3 sugli attriti si è parlato di peso di discesa e peso di ritorno del tasto....scusate forse è una domanda stupida ma....cm faccio a misurare qst peso nel mio pianoforte??...e ke differenza c'è tra la meccanica del pianoforte a coda e quello verticale apparte la grandezza delle corde e la derivante migliore qualità del suono (ke io sappia)??....grz 1000

 

Ciao Daniele,

Il peso di discesa è il peso che serve a far cadere il tasto dalla posizione iniziale (a riposo) nella sua posizione finale ovvero il suo fine corsa. Questo peso nei pianoforti a coda va dai 47 ai 58 grammi circa a seconda della qualità della meccanica ed ovviamente a patto che la meccanica non sia rovinata, invecchiata o mai regolata. Il peso di ritorno invece è il peso che il tasto esercita sul dito del pianista quando dalla sua posizione finale deve tornare alla posizione di riposo. Il peso di ritorno è inferiore a quello di discesa per un discorso legato innanzitutto alla gravità. Nella discesa infatti il pianista esercita una forza che deve far sì di vincere gli attriti statici della meccanica e tutti i suoi organi interni che sono stati spiegati da Pianoexpert e la forza peso, nella fase di ritorno del tasto invece la gravità aiuta ed alcuni organi come ad esempio la leva di scappamento si sono posizionati in modo che non provochino attrito durante il loro ritorno in posizione. Quindi, il peso del martello, il peso del cavalletto (Quell'insieme di leve di forma triangolare) ecc. aiutano a far tornare il tasto in posizione. Per misurare il peso di abbassamento bisogna mettere, con il tasto nella posizione di riposo dei piombi di cui conosciamo il peso aumentandoli fin quando il tasto non scende da solo. Si procede di grammo in grammo. Appena aggiunto il grammo che fa in modo che il tasto si abbassi quello è il peso di abbassamento della tua tastiera quindi immagina che più peso ci vuole per abbassare il tasto più il pianista avvertirà una tastiera dura viceversa ovviamente meno peso equivale ad una tastiera più morbida e maneggevole. Per verificare che la tua tastiera sia omogenea si deve pesare ogni tasto ed i pesi devono essere posizionati alla stessa altezza per tutti tasti. Si concede solitamente qualche grammo di errore, penso un errore di circa 2 grammi ma per sapere la cifra giusta dovrebbe risponderti Pianoexpert.

Per il peso di ritorno invece si procede al contrario. Si preme il tasto di cui vogliamo misurare il peso di ritorno e ci si mette un bel peso già da subito perchè questa volta andremo a scalare. Scaliamo grammo dopo grammo fin quando il tasto non tornerà nella sua posizione finale. Il totale di peso presente sul tasto al momento della risalita equivale al peso di ritorno.

 

Riguardo alle differenze tra pianoforti verticali ed a coda ce ne sono molte, alcune di queste le ha già mensionate Pianoexpert nei suoi videotutorial ma non si è dilungato perchè dobbiamo fare dei tutorial anche sulla meccanica del verticale quindi ne spiegherà maggiormente le differenze quando parleremo del verticale.

 

Sommariamente ecco le differenze:

 

Lunghezza delle corde: Maggiore nei pianoforti a coda -> Questo determina un'assottigliamento delle corde nei coda quindi meno errori armonici e dunque più pulizia, rotondità e pienezza del suono.

Tavola armonica: Molto più grande e strutturata nei coda -> La tavola armonica nei coda è studiata affinché un suono sia propagato su tutta l'area della tavola ed essendo più grande ritroviamo una maggiore amplificazione e concentrazione del suono.

Meccanica di trasmissione: Il posizionamento su piano orizzontale delle corde rendono la meccanica del coda meno complessa del verticale in quando è la stessa forza di gravità che svolge un lavoro importante nel coda evitando ulteriori componenti della meccanica per il riposizionamento della stesso nella posizione di riposo. Meccanica meno complessa significa meno attriti, tastiera più pronta e più "veloce" rispetto al verticale.

 

 

Attendiamo comunque una risposta di Pianoexpert ai tuoi questiti che saprà senz'altro approfondire la risposta.

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Ciao Daniele,

 

Eccomi a risponderti. Mi scuso per il ritardo.

 

La risposta che ti ha anticipato Simone è eccellente. Vorrei aggiungere alcune precisazioni.

 

Innanzi tutto dovresti avere degli speciali pesetti che si usano all'uopo. Il pesetto viene posto sul ciglio anteriore del tasto. Bisogna tenere sollevata la meccanica degli smorzatoi che non devono essere "conteggiati" nella misura. Il tasto deve abbassarsi lentamente FINO AL PUNTO DI SCAPPAMENTO.

 

Le differenze tra il verticale e il coda sono numerose. Uscirà un video tutorial sull'argomento. Il coda è da preferire dal punto di vista meccanico. La sua "ripetizione" è più facile e più rapida (ammesso che sia stato ben regolato).

 

Sulla qualità complessiva ho qualche osservazione. Sai, a volte preferiamo bere un ottimo spumante al posto di un cattivo champagne e questo claza bene con la differenza tra la qualità dei due strumenti. Alcune piccole code hanno una resa sonora pessima. Alcuni verticali di grande marca suonano da "Paradiso". Bisogna fare anche i conti con la "commercialità" e con....il portafoglio!!!!! Insomma quello che fa la qualità complessiva di un pianoforte è: la raffinatezza del progetto ( cordiera, tavola armonica, posizione del capotasto, posizione dei ponticelli e loro rispettiva qualità di materiali), la misura( Il più alto o il più lungo avranno maggiori prestazioni) Qualità della martelliera e della meccanica di trasmissione tutta. Nella raffinatezza del progetto, come indicato da Simone e come già detto nei miei video, ha molta importanza la proporzione tra peso di abbassamento e peso di ritorno. Buona musica. Paolo

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