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Piano Concerto - Forum pianoforte

Vienna non merita Beethoven ... ma neanche Schubert, Brahms e Schoenberg


danielescarpetti
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Sei anni fa, quando per la prima volta ci andai, constatai di come Vienna fosse oggi Mozart-centrica - ma con fini esclusivamente turistico-commerciali - e avesse dimenticato in buona parte tutti gli altri compositori che, in una qualche maniera, avevano fatto grande il suo passato musicale.
Tale fu la delusione che mi ero ripromesso di non rimettere più piede su quel suolo ma, visto il desiderio del mio figliolo più piccolo di visitare le case e le tombe dei grandi compositori - sei anni fa era ancora molto piccolo e non studiava musica - ho ceduto, sperando almeno in parte di ricredermi su questo mio primo giudizio.
Invano in questi giorni ho cercato un concerto "serio". Gli unici che a mo' di venditori ambulanti mi sono stati proposti erano incentrati sempre su Mozart e le sue ouverture dalle più celebri opere liriche e di Johann Strauss che proprio non sopporto per nulla. Ad un certo punto ho detto apertamente a chi mi offriva sempre le stesse salse: Beethoven, Schubert, Brahms, Schoenberg ... questi sono i compositori che voglio ascoltare. Perché Vienna si è dimenticata di loro? Mi guardavano perplessi e stupiti ... e non rispondevano 
Se questo Mozart-centrismo può trovare una qualche giustificazione nel fatto che fu il più grande compositore austriaco puro,  non giustifica però la dimenticanza degli altri compositori austriaci: Schubert - che pure è un gigante - relegato a due case, quella natale e quella della morte e Schoenberg - altro gigante - la cui tomba- unica testimonianza a lui dedicata - è dimenticata da tutti i visitatori.
La realtà è che Vienna è costretta a subire la presenza ingombrante di un Beethoven a cui dedica di malavoglia qualcosa ma, per il resto, esiste solo Mozart.
La statua di Mozart è in un bellissimo parco con davanti un'aiuola di fiori a forma di chiave di violino e con frotte di turisti che la fotografano. La statua di Beethoven è la, in un punto disperso, assai rovinata e con davanti solo me, mio figlio e mia moglie.
La casa di Mozart pur se originariamente solo al primo piano ora occupa l'intero palazzo con ogni ben di Dio.
La casa Pasqualati - la casa principale in cui abitò Beethoven fra le innumerevoli a Vienna - è un piccolo appartamento e non si è neanche sicuri che sia quello che occupò il compositore.
La casa di Brahms è stata distrutta nel 1906 per motivi che non conosco ed ora, egli trova ospitalità in una piccola camera della casa di Haydn.

Per il resto ... nulla!

... per fortuna che c'è "Il fregio di Beethoven di Klimt!

... e per fortuna che ho comprato i 69 cd dell'opera integrale di Schubert!


... e anche che mio figlio, per la prima volta, ha posato le sue mani su un clavicembalo. Era meravigliosa la sua felicità!

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Grazie per la dritta. Visto che tra poco di più 5 anni è il 150° anniversario della nascita di Beethoven, pensavo di andare a Bonn e Vienna. Ma se mi dici che a Vienna non c'è niente di che, relativamente a Beethoven, mi sa che non ci vado, considerando anche il fatto che sia cara (almeno così ho sentito dire!).

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Caro Daniele

 

mi spiace che hai confermato questa impressione di cui già sapevo.

Sono invece felicissimo che a tornarci ti abbia spinto il tuo figliolo più piccolo B):)

 

Ovviamente, essendoci stato anch'io a Vienna con te, concordo su ciò che dici. In parte mi spiace. Ma fino a un certo punto.

 

Cosa intendo dire con "fino a un certo punto"?

Intendo dire che Beethoven (e gli altri Grandi) non sono lì, nelle tombe, e nelle abitazioni dove vissero e composero. Ma nei cuori di chi tiene viva la loro musica, eseguendola, ascoltandola, amandola.

Quando sono stato a Vienna, dall'erba che cresce sulla tomba di Beethoven ho raccolto un banalissimo trifoglio che, da allora, pende essicato tra il secondo e il terzo movimento della mia partitura della Patetica. Ma il mio era solo il gesto di uno che vuole essere un po' fanatico (sapendo però di esserlo :P ).

il quel trifoglio non c'è niente di Beethoven, come non c'è niente di lui nelle ciocche di capelli che ci sono rimaste o in altro oggetti della sua vita quotidiana. Oserei dire che c'è - non 'niente' - ma molto poco di lui anche nelle partiturte autografe e negli quaderni di abbozzi pervenutici.

Ma dove la sua musica viene eseguita e ascoltata, lui c'è. Vienna o non Vienna. (lui come tutti glia altri che hai menzionato).

 

Sono arrivato a questa convinzione quando in Piazza della Scala gramita di gente è stata eseguita a teatro vuoto la marcia funebre dell'Eroica in memoria di Abbado. Avere a fianco tutte quelle persone in silenzio che si lasciano afferrare dalla musica di un uomo vissuto duecento anni fa...... Se non è essere vivi tutto questo!?....

Forse anche in questo c'è il senso di quel «dal cuore possa giungere ai cuori»

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