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Piano Concerto - Forum pianoforte

Come comporre in maniera esatta?


pianothor
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Buonasera a tutti! Da molto penso che ciò che io scriva sia sbagliato, non ho mai studiato composizione, armonia, etc.. ma semplicemente tutto ciò che scrivo è diverso da tutto ciò che ascolto quindi c'è sicuramente qualcosa che non va..

 

Come compongo in maniera esatta? Non funziona come con il tema alle superiori? idee + scaletta + brutta + bella ? perchè io seguo questo schema anche per la musica dato che non ne conosco alcuno..

Il frutto di tutte le mie composizioni sono un sacco di idee sulla stessa tonalità (oppure messe insieme con qualche modulaizone) e stop, non so come sviluppare un tema.. insomma sembra sempre qualcosa di ammucchiato lì! Mi spiace perchè le idee che ho mi piacciono molto, ma non riesco a svilupparle se non collegandole ad altre idee.. 

 

Qualcuno può spiegarmi (in breve perchè immagino sia un discorsone) il percorso che devo seguire?

E da cosa si decide il tipo di composizione? Ciò che scrivo cosa sono? Preludi, sonate, invenzioni...

 

Grazie mille in anticipo :)

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Discorsetto lungo quello da farsi, ne so qualcosa e ne pago le "conseguenze" (quasi dei sensi di colpa nei confronti della stessa musica).

Ipotizzo che il termine "sbagliato" lo pensi facendo appunto il paragone con della musica che, non appena ascoltata, ti restituisce quella sensazione di qualcosa che quadra, che funziona, magari nonostante la complessità della scrittura.

Dico bene?

Il problema dello sviluppo di un'idea lo vivo anche io, so a cosa è collegato e non è "solo" questione di musica, ma non ne parlo altrimenti si alimenterebbe come al solito la polemica.

Comunque in realtà non c'è qualcosa di sbagliato, soprattutto se quello che fai ti piace, il problema semmai entra in gioco se ritieni che quello che scrivi (pur piacendo a te) non sia in grado di suscitare interesse o almeno le stesse sensazioni che provi tu (ma si sa che ognuno vive la musica a modo suo).

Prima bisogna vedere se conosci abbastanza bene te stesso (penso che non sia mai sufficienre quello che pensiamo di sapere di noi stessi), di conseguenza i propri limiti in uno specifico campo:

ad esempio per quanto mi riguarda, sono rimasto ad un accenno riguardo le progressioni e non sono più andato avanti (inutile star qui a disquisire sui perché, anche qui polemiche a non finire, parlo per esperienza), quindi è come se fossi regredito.

Sono "tornato" a fare un altro tipo di musica con la quale ho più dimestichezza e in cui riesco ad imprimere esattamente quello che ho in testa, ma questo non significa che non mi interessi poter scrivere musica più complessa e per la quale è necessaria maggiore attenzione.

Sono due facce della stessa medaglia, esattamente come io stesso vivo le cose, in modo ambivalente.

Che tipo di musicista ritieni di essere?

Partendo da quello che sei, da quello che sai, sa quello che potresti teoricamente volere e fare.

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Assolutamente cerco un livello abbastanza degno per la mia musica, altrimenti mi fermerei ai quattro accordi con relativi arpeggi.. Io sento che, se conoscessi le leggi dell'armonia e come si compone, potrei scrivere pezzi validi.. Voi stessi mi avete detto che ho un "gusto musicale", la tristezza è che non so come applicarlo nella composizione perchè non so quale percorso seguire al fine di costruire anche un solo pezzo di 3 minuti. Ogni pezzo che compongo è pieno zeppo di idee di 30 secondi e non collegate come vorrei...

 

Esempio, ho notato che tanti dei grandi compositori propongono una o più idee, e nel corso del pezzo ci girano attorno, le riprendono, le traspongono.. Io non so fare questo, come faccio? Dove imparo? Grazie della risposta

 

PS: Riguardo al genere sarebbe musica per pianoforte solo, non jazz e non new-age

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Uno dei "principali" problemi è prendere spunto da lavori di un certo tipo e cercare di riproporre il proprio punto di vista, ma in un contesto assolutamente diverso, sotto molteplici aspetti, primo fra tutti l'approccio alla composizione:

 

come componi?

 

- Ti viene in mente qualcosa e cerchi di scriverla al volo, ma non sempre il risultato è uguale o simile a quello che avevi in mente?

 

- Mentre provi vari passaggi (melodici e armonici) ti "ritrovi" tra le mani qualcosa che ritieni sul momento valido, ma in seguito l'euforia scema un pò e ridimendioni tutto? (È il momento in cui il confronto con composizioni di assoluto livello ti flagella)

 

- Inizi "diligentemente" ma ad un certo punto parti con "le prove" a orecchio (come suona il tutto?)?

 

Negli ultimi anni ho scritto prediligendo l'aspetto ritmico a quello armonico (che per forza di cose non padroneggio), esattamente quello che faccio da sempre con la musica elettronica.

So bene di cosa parli quando dici che potresti scrivere meglio avendo più cognizione.

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In breve:

 

- l'arte è l'antitesi del giusto, per cui esatto e arte non sono il miglior accostamento anche se immagino tu ti riferisca alla grammatica della musica o alla sintassi di linguaggi come quello tonale

- le idee non te le può dare nessuno ma mi sembra di leggere che ritieni di averne

 

Premesso questo, probabilmente senti che ti manca la tecnica, per cui dovresti iniziare un percorso orientato allo studio della composizione. Pensi di fare da solo o farti seguire?

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Esatto, sento che mi manca la tecnica compositiva (infatti io sono sempre e solo andato a lezione di pianoforte). E assolutamente si, vorrei iniziare a studiare composizione, ma da solo.. per puro sfizio personale..

 

@Piccinesco compongo solo quando ho idee in testa, non mi metto giù per forza. Altra cosa, compongo al pianoforte, non sono capace di comporre senza il pianoforte al momento.. anche perchè non ho mai fatto solfeggio, quindi mi metto con Finale di fianco al piano e scrivo mano a mano.

 

Una delle cause penso sia il fatto del comporre solo quando ho idee in testa, probabilmente è per quello che il pezzo alla fine è un insieme di idee..

 

Esempio: Oggi mi viene in mente un idea, tonalità Sol minore, la scrivo e la provo, suona bene (E qui tutto ok perchè siamo alla prima idea), il giorno successivo o anche dopo poche ore mi viene in mente un'altra idea, magari neanche nella tonalità di Sol minore ma noto che con la precedente ci sta bene, quindi la traspongo in Sol minore e la attacco alla precedente. 

 

Così è circa come compongo io, e io sento che è sbagliato.. Quello che vorrei è dare un senso alle mie composizioni, non farle sembrare un sacco di idee ammucchiate a casaccio. Io in prima persona penso che prese come singole idee siano belle, ma ciò che ne viene fuori alla fine è senza senso, perchè mi sembrano solo tante idee ammassate

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In musica non sempre ciò che bello è anche giusto e viceversa, ma mentre il bello non si può insegnare (fino a un certo punto...), il giusto sì.

Secondo me un buon punto da cui partire è la STRUTTURA di un brano. Parti da una struttura semplice, ad esempio un'esposizione di romanza, e cerca di stare dentro a un numero prefissato di battute. Ad esempio se la tua idea iniziale in sol minore è di 4 battute, costruisci una risposta a questa idea che sia anch'essa di 4 battute. Non ragionare in termini di durata, 2 minuti, 3 minuti, no, ragiona in termini di battuta, di struttura. Se nell'idea iniziale dici una cosa, ad esempio: "Ciao come va?" nella risposta dirai: "Ben grazie, e tu?", per cui la risposta va su accordi che la proposta non tocca, è un modo semplice per non essere ripetitivi pur rimanendo nella stessa tonalità.

Dopo il primo botta e risposta riproponi l'idea iniziale leggermente variata, nel senso che puoi aggiungere qualche fioritura alla melodia, qualche nota in più nell'accompagnamento, ma stesso numero di battute e poi una seconda risposta, dello stesso numero di battute, anch'essa diversa sia dal tema principale che dalla prima risposta.

In pratica è lo schema 4 batt. T(tema) - 4 batt. R1 (risposta 1) - 4 batt. T' (tema leggermente variato) - 4 batt. R2 (seconda risposta).

Questo già dovrebbe funzionare. Fai in modo che l'ultimo accordo di ogni sezione si colleghi bene al primo accordo della sezione successiva.

A questo schema di base puoi aggiungere delle varianti prima e dopo, una piccola introduzione o una piccola coda, spesso come introduzione e coda funzionano i pedali, cioè rimanere sullo stesso basso cambiando le armonie sopra, i pedali più usati sono quelli di tonica (I grado) e di dominante (V grado).

Potrai avere un piccolo brano di 16 misure, con intro e coda potrebbero diventare 24-26-28....poi magari il tema inizierà a essere di 6 invece che di 4 battute, insomma ci sarà modo di aumentare le proporzioni. 

Questo è solo uno dei tanti schemi che si possono seguire.

 

Mi capita spesso di avere allievi che hanno delle idee ma che non sanno svilupparle e si limitano letteralmente ad "azzeccarle" l'una all'altra: ciò avviene perchè non ragionano in termini di struttura, è come voler costruire un palazzo senza un progetto ma semplicemente iniziando a impastare qualche mattone con la calce e vedere quello che succede.

Col tempo magari scoprirai che a volte "il naufragar in questo mar è dolce" e farsi portare dove vuole la fantasia non è male ma per evitare di affogare i primi tempi (e anche i secondi e i terzi...) è meglio seguire una struttura.

 

Un'ultima cosa: anche quando avrai imparato a padroneggiare bene la tecnica compositiva, l'orchestrazione e quant'altro, continuerai a sentirti un microbo in confronto ai grandi compositori, perchè lì entra in gioco un fattore del tutto incontrollabile, personale e fuori da ogni dinamica legata alla didattica: il sacro fuoco del GENIO. 

Puoi scrivere la fuga più "giusta" che ci sia, con i contrappunti più "corretti" che ci siano, poi senti i contrappunti dell'Arte della fuga di Bach e dici: "Vabbè, abbiamo scherzato" chiudi tutto e ridi e piangi allo stesso momento.....

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Be', visto che dici che le idee non ti mancano, dovresti iniziare a studiare l'armonia, che è un po' il vocabolario di un compositore. Più conosci, più puoi permetterti di creare e di osare (magari infrangendo le regole, il punto è che una regola, prima di essere infranta, deve essere conosciuta)...Allo stesso tempo, visto che il tuo problema maggiore è quello che il tuo pezzo manca di "coerenza" formale, ti direi di iniziare anche lo studio della forma (il Bas è un ottimo trattato)...Conoscere le forme musicali e come esse possano essere strutturate è fondamentale per dare organicità e senso compiuto a un brano. E' la base per poter poi arrivare, se lo vorrai fare, un giorno, a scrivere dei movimenti in forma sonata che durano anche 15/20 minuti. 

L'analisi è anch'essa fondamentale. Parti da cose semplici, magari dalle stesse sonatine se non vuoi iniziare con le sonate vere e proprie, oppure con le Romanze senza parole di Mendelssohn. Il resto verrà da sè, tanto ascolto e tanto studio, sono pochi coloro che "nascono imparati".

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“Tutto ciò che scrivo è diverso da tutto ciò che ascolto quindi c’è sicuramente qualcosa che non va”. Cosa vuoi di più dalla vita? Non buttare via questa cosa preziosa andando a studiare da un maestro che - se va bene - ti farà scrivere cose “giuste”, uguali a cose che già esistono, inutili. Esempio perfetto quello del buon Geppino. 

“Quello che vorrei è dare un senso alle mie composizioni, non farle sembrare un sacco di idee ammucchiate a casaccio”. Prendi una sola idea. Non cercare di collegarla ad altre idee. Concentrati solo su quella, fino a capirla davvero. Come puoi far capire questa idea anche agli altri? Cerca di trovare una soluzione. Prendi i tuoi pezzi preferiti, e cerca di capire come fanno i veri compositori.

“Le idee che ho mi piacciono molto”. L’unico consiglio che potrei darti è: impara a credere davvero in queste idee. Quando farai ascoltare la tua musica a un “esperto”, lui ti segnalerà tutti gli errori che hai fatto. Tu dovrai lottare per difendere le tue idee, e per trovare la forza di lottare ci dovrai credere davvero - altrimenti non servirà a nulla.

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Però Red io sentito un paio di suoi brani, secondo me non sente diverse le idee ... ma il processo elaborativo dell'idea stessa che praticamente non fa. Ergo, tutti abbiamo studiato da un maestro .... per cui non mi sembra così poco centrato come suggerimento :)

 

Semmai non tutti i maestri sono Maestri....per cui capita che ti insegnino ad essere l'ombra di se stessi. Ma forse è un discorso troppo avanzao, qui siamo all'ABC.

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Dal mio punto di vista Mozart è andato a lezione da Padre Martini, Beethoven da Haydn, Liszt da Czerny, Berg da Schoenberg, Grisey da Messiaen, etc. ... per cui il Mestro non guasta mai, semmai il problema è la mancanza di personalità del compositore a non rendere credibili (e riconoscibili) le proprie idee e la propria impronta. Anche se è pur vero che ci sono personalità soffocanti, spesso ci sono compositori non compositori :)

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Ho come l'impressione che il mio pensiero sia arrivato solo a metà.

 

 

Dici nulla! Chi sono oggi insegnanti del calibro di Haydn, Schönberg, Messiaen?

 

 

Fra le mani di Messiaen è passato quasi tutto il '900, c'è un libro intero di nomi ... ma di fatto chi sono? Appunto

 

Dubito che Hydn abbia avuto un solo allievo e dubito pure che Schoenberg ne abbia avuti solo due, tutto questo ci dice che non basta andare da Haydn per diventare Beethoven. E in effetti scrivevo:

 

 

il problema è la mancanza di personalità del compositore a non rendere credibili (e riconoscibili) le proprie idee e la propria impronta.

 

Chiarito questo, mi sembra approssimato trascurare del mio post Padre Martini o Czerny di turno, che sarebbero del calibro di cosa? Eppure Mozart è Mozart e Liszt è Liszt lo stesso. Ma ci sono un milione di esempi (basta pensare a Rossini e tanti altri, tutti geni che andavano comunque a lezione da sconosciuti) e in effetti  quello che volevo dire io è che persino le più grandi menti della musica sono andati a lezione, non ci vedo niente di male ad andarci e nel suggerirlo. A fronte di questa parte del post

 

 


Io ho avuto diversi maestri, ma solo uno - con una singolo incontro di 2 ore - mi ha dato una vera lezione di composizione (fra l’altro, proprio spiegandomi come si lavora su unidea).

 

perfezionerei il suggerimento dicendo di scegliere bene il Maestro (anche se la M maiuscola non è mai a caso): uno che non soffoca è che ti fa lavorare sulle tue idee.

 

In effetti scrivevo che l'autore del topic a mio avviso è fortunato perchè gli manca solo la tecnica...le idee ce le ha.

 

Mi spiace che mi capita spesso di incontrare musicisti che hanno avuto bisogno girare tanti maestri prima di trovare il Maestro, e in effetti anche Red sente di averlo trovato (insomma, chi non è mai andato a lezione? Sarà mica un peccato :) ). Francamente io faccio lavorare esclusivamente sulle idee, anche se fosse essa stessa una becera melodia, un accordo, un suono, un rumore, etc. Oggi si può dire che anche il "solo" materiale può essere l'idea stessa. Il fatto è che l'idea nessuno te la può dare, come farla diventare un brano di musica si; all'inizio si avrà l'impressione che la tecnica compositiva sia quella del maestro o dei grandi Maestri ma col tempo, se il Maestro è bravo, dovrebbe sostanzialmente diventare inutile e l'allievo, ben supportato dall'ascolto analitico dei brani di repertorio, infiniti esempi e un grande lavoro di interiorizzazione ...avrà tutti i mezzi per prendere la sua strada.

 

Sembra una favoletta eppure è molto difficile sentirla raccontare :)

 

Comunque questo è solo il mio pensiero didattico, sono certo che ci sono esempi diversi che possono andare a suffragio di altre idee.

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Eppoi volendo, boulez è vivo e vegeto, part uguale, gubaidulina, pederencky, etc.

 

Come dicevo, non è che chiunque va dalla Gubajdulina diventa il più grande compositore della terra, probabilmente è già tanto se uno riesca a farle il verso :)

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Premesso che non ne faccio un discorso generale, basandomi sul fatto che...

 

E assolutamente si, vorrei iniziare a studiare composizione, ma da solo.. per puro sfizio personale..

 

... è pianothor a voler studiare da solo, per sfizio personale; detto questo, devo riconoscere che nutro dei seri dubbi su una certa didattica della composizione che mi ha fatto perdere letteralmente degli anni, una didattica della composizione bella a parole ma incapace di creare una professionalità compositiva (non per niente, sono dovuto andare all’estero per fare una lezione con l’insegnante italiano di cui scrivevo sopra). Ma in fondo questo ha poco a che vedere con le richieste di pianothor!

 

Per quanto riguarda i casi specifici, che io sappia Boulez non ha mai avuto fama di insegnante di composizione, semmai di direzione dorchestra (attività che del resto non esercita più). Sulle capacità didattiche di Pärt, Gubajdulina e Penderecki non saprei pronunciarmi - ho però il sospetto che non si dedichino molto all’insegnamento.

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Grazie a tutti delle numerose risposte, volevo precisare che, al momento, pensavo di guardarmi composizione da solo in maniera molto leggera perchè vorrei dedicare il tempo prima allo studio del pianoforte..

 

Al momento studio Pianoforte, non Composizione e.. prima di iniziare un percorso didattico sulla composizione avrei gradito ricevere un'infarinatura della materia sia dal forum, che da buoni siti/testi..  (Il fatto è che ho l'esame di ammissione al triennio accademico a settembre e per me l'ambiente del conservatorio, come funziona, etc.. è nuovo, avrei voluto leggermi qualcosa questi mesi intanto che il tutto si avviasse e successivamente, quando le acque si calmeranno e con la mente un po' più sgombra, studiare composizione privatamente, da un Maestro) Insomma, da non arrivare a lezione senza sapere niente, mettiamola così :)

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Al momento studio Pianoforte, non Composizione e.. prima di iniziare un percorso didattico sulla composizione avrei gradito ricevere un'infarinatura della materia sia dal forum, che da buoni siti/testi..  (Il fatto è che ho l'esame di ammissione al triennio accademico a settembre e per me l'ambiente del conservatorio, come funziona, etc.. è nuovo, avrei voluto leggermi qualcosa questi mesi intanto che il tutto si avviasse e successivamente, quando le acque si calmeranno e con la mente un po' più sgombra, studiare composizione privatamente, da un Maestro) Insomma, da non arrivare a lezione senza sapere niente, mettiamola così :)

Però il titolo è un po' forviante, perdonami.

 

Non è che al conservatorio si scrive in modo esatto :) Si approfondiscono degli stili (e dei linguaggi), si spera quelli più significativi per la storia della musica. Dalla fuga, al pezzo per pianoforte, per ensemble da camera, per orchestra, etc. trattando tonalità, modalità e tecniche compositive del '900.

 

Ma intendi il triennio di composizione? Non so dove farai l'ammissione ma dubito che uno riesca ad essere ammesso sapendo "0". Il triennio dovrebbe equivalere ad un corso superiore di composizone e ci si aspetta un candidato che almeno abbia smarcato già un bel po' di roba.

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Nono io faccio l'ammissione al triennio di pianoforte, però avrei voluto imparare qualcosa per conto mio sulle tecniche compositive, gli stili etc.. e penso che andando a lezione di composizione, che sia privatamente o tramite conservatorio, di sicuro si migliori la propria tecnica compositiva (questo intendevo col titolo, anche se, come ho scritto prima, ho chiesto qui sul forum perchè al momento non ho il tempo materiale di andare a lezione e dedicare attenzione alla composizione in maniera seria, quindi al momento avrei gradito una sola infarinatura)

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