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Piano Concerto - Forum pianoforte

Corrado Augias svela Beethoven


danielescarpetti
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Caro Daniele… un grazie immenso per questa segnalazione.

Ma soprattutto perché sei sempre così attento alle cose beethoveniane interessanti sparse per il web e il fatto che ce le segnali.

Non ti puoi immaginare quanto io apprezzi questo escursus divulgativo di Augias sull’Eroica.

Ottima la contestualizzazione che fa nell’epoca napoleonica.

Ottimo che osa fare riferimenti a Guerra e pace portando le sue personali e considerazioni e coraggiosi accostamenti.

 

Per amore di correttezza bisogna rilevare tre svarioni:

1) Marcia funebre.

All’inizio della marcia funebre non sono i timpani a imitare il rullare dei tamburi (ta-ta-ta-tan) ma i contrabbassi da soli, quando alla battuta 8 è l’oboe a prendere la melodia, il “rullo di tamburi” viene fatto dall’intera sezione degli archi. I timpani si limitano a punteggiare il tempo forte della battuta con un singolo colpo.

 

2) Quarto movimento. Inizio.

Affermare che il Finale inizia con «una grande fuga degli archi» è piuttosto equivoco. È chiaro che intendeva dire che nelle batt. 1-11 gli archi si producono in una figurazione vorticosa, veemente, rapinosa… e può anche starci che sembra che la musica “fugge”.

Ma in musica, lo sappiamo, parlare di ‘fuga’ vuol dire tutt’altro.

 

3) Quarto movimento. Sesta variazione.

Non è in do maggiore ma in sol minore.

 

Ci sarebbe anche da rilevare che, parlando del primo movimento, indica come secondo tema quelle figurazioni discendenti di tre note (batt. 45-54) che Giovanni Bietti, nella puntata di Lezioni di musica sull’Eroica, indica come il primo di tre episodi modulanti che portano al secondo tema (secondo tema, che Bietti identifica alle batt. 83-90).

Ma su questo non c’è troppo da “ammalarsi” (come si dice a Milano)… Della Seta, nel suo lavoro sull’Eroica, avverte che non ci si è mai messi troppo d’accordo su quale sia il “vero” secondo tema. Che sia quel tema – stupendo, in mi minore – che appare nelle fasi avanzate  (b. 284) dello sviluppo?... In effetti è l’unico che suona come vero ‘alter ego’ del primo tema. Se così fosse si darebbe il caso, singolarissimo, di un secondo tema assente dall’esposizione. Da Beethoven ti puoi aspettare anche questo…

 

Ma a parte queste cose, trovo stupenda questa lezione di Augias. Entusiasmante, per me…. Da esserne grati!

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Sì Luca, tutto vero quel che dici.come è vero che bisogna essere grati che Corrado Augias che non è certamente un musicista, un musicologo o quant'altro di relativo alla musica ma è soprattutto un uomo molto onesto e con una cultura generale notevole, abbia deciso di dedicare questa sua lezione a Beethoven e non ad altri. D'altra parte, se ben ricordi, nella sua trasmissione televisiva "I visionari", dieci puntate dedicate a 10 grandi, si dedicò, in una,  proprio a Beethoven: è dunque evidente da parte sua, una forte attenzione verso il compositore di Bonn.

Quello che ancora una volta mi è dispiaciuto - ma ovviamente non mi ha stupito - è il constatare da parte di tutti gli studenti, la completa ignoranza su tutto quello che Augias spiegava.

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