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Piano Concerto - Forum pianoforte

Semplice armonizzazione bassi dati


TomomoT
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Ciao a tutti. Da qualche mese seguo un corso di armonia "complementare/classica" al S.Louis di Roma.

Premetto che si tratta solo di una infarinatura dei concetti di base.

 

qualche giorno fa a lezione uno dei miei insegnanti mi ha segnato come errore un movimento del tutto simile a quello evidenziato in nero nel file allegato.

io sono abbastanza persuaso che abbia preso un abbaglio in quanto ci sono 2 note che sono ad una quinta di distanza ma restano ferme nell'accordo successivo...

 

che ne pensate? riscontrate altri errori nell'esercizio svolto???

 

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Non mi sembra che ci siano errori (sto vedendo dal telefono) e quello indicato non è un errore, il re ed il la sono legate e non c'è movimento parallelo che comporti una successione di quinta, solo il re del contralto si muove salendo al fa mentre il basso scende di terza minore, non è un errore.

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Potrei dire una boiata perché una cosa così non mi è ancora capitata ma a mio parere non mi pare errore... Non è una quinta parallela né diretta... Personalmente per evitare quel problema avrei mosso tutte le 3 parti superiori per moto contrario... In ogni caso sì farà vivo a breve Frank o qualcun'altro e mi smentirà o confermerà

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Ci riferiamo alla penultima riga, se non erro quella incriminata.

 

L'ulima battuta non ha un problema in se (fra l'altro loscambio fra le parti re fa del Contraldo e fa re del Basso funziona molto bene) ma probabilmente l'inghippo sta fra la penultima e l'ultima battuta...che cadenza è quella che hai scritto?

 

Sappi che è nota e praticabile...forse non ama il V46 nel movimento I II e III della scala, ma con gii accordi che conosci quale altra soluzione potresti usare? Appunto. Al massimo si potrebbe mettere una settima diminuita al posto dei 46...ma non so se la sai già usare.

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Nell'ultima battuta del terzo rigo c'è un V grado armonizzato in 4,6, poi un IV grado armonizzato in 3,5; non condivido molto questa scelta, il V(4,6) lo puoi nella cadenza composta consonante, ma lì la cadenza di fatto non c'è. Avrei armonizzato il do come III riv dell'acc. di settima di dominante (do - fa# - la -re) che risolve su III(3,6), come effettivamente è. Per il resto non ci sono errori. Il II riv nei passaggi I-II-III e viceversa va benissimo...

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Trovo troppo facile l'armonizzazione in parti strette com'è stata fatta. All'esame ti darei un bel sei. Dovresti sforzarti di usare una scrittura a parti late con scambio a parti strette, dove bilanciare le parti ed evitare errori è molto più difficile.

 

Ricorda anche che la sensibile nelle parti interne (contralto e tenore) non ha l'obbligo di salire ma può anche scendere alla quinta dell'accordo successivo. L'obbligo della sensibile ascendente riguarda solo il soprano (parte melodica) dove puoi comunque trovare soluzioni meno monotone e ripetitive.

 

Puoi anche non fare errori di successioni e relazioni intervallari, ma se musicalmente non regge devi approfondire alcuni aspetti lineari.

 

Molla il Mazzotta e usa il trattato pratico di Rimsky Korsakov ;)

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Scusa Feldman ma mi permetto di dissentire, se uno non sa scrivere a parti strette difficilmente scriverà a parti late. Visto che da quanto ho capito è alle prime lezioni...difficile fare di più.

 

Tutti saprebbero dare un consiglio: "hai scritto a parti strette, l'ideale sarebbe scrivere a parti late"...verrebbe meglio.

 

Allora io dico che avrebbe dovuto orchestrarlo per quartetto...

 

... e un altro rilancerebbe, etc.

 

Bisogna tenere conto del livello della persona ... e non un suggerimento astratto.

 

Almeno secondo me.

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Trovo troppo facile l'armonizzazione in parti strette com'è stata fatta. All'esame ti darei un bel sei. Dovresti sforzarti di usare una scrittura a parti late con scambio a parti strette, dove bilanciare le parti ed evitare errori è molto più difficile.

 

Beh … Sarebbe come dire a uno che ha appena cominciato a studiare pianoforte: “Troppo facile il Quaderno di Anna Magdalena, dovresti sforzarti di suonare il Clavicembalo ben temperato! All’esame ti darei un bel sei!”.

 

Voglio dire … Se poni la questione in questi termini non ha molto senso. Se invece intendi che la scrittura a parti late permette (o meglio impone) un controllo più accurato del moto delle parti, e per questo motivo la consigli, allora sono d’accordissimo!

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