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Piano Concerto - Forum pianoforte

Pianisti Verticali, Figli Di Un Dio Minore?


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Ho visto gli ottimi e piacevoli video del Maestro Ferrarelli. Guardando il video numero 5, ho appreso che il pianoforte verticale è stato costruito per una esigenza commerciale, cioè per vendere a un numero maggiore di persone il pianoforte essendo di dimensioni ridotte. Ora mi sorge il dubbio che noi che possediamo il pianoforte verticale, possediamo in realtà non un vero pianoforte, ma un pianoforte minore: non solo di dimensioni, ma di tutto. Soprattutto per quanto riguarda la qualità del suono, che differenza c'è tra un pianoforte buono verticale (io ho un Bechstein concert 8) e un pianoforte a coda di pari prezzo?

 

Un caro saluto

 

Cristina

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Bé non esageriamo... Il principio di funzionamento è sempre lo stesso ! Sia il pianoforte verticale che il coda sono strumenti che producono un suono tramite percussione delle stesse corde d'acciaio armonico. Le differenze sono piuttosto nello sviluppo di questi elementi primari. Nel coda tavola armonica e corde sono disposte in orizzontale, la cassa armonica è di maggiori dimensioni rispetto ad un verticale e la meccanica sfrutta la forza di gravità rendendo possibile l'utilizzo del sistema di "doppio scappamento" anche se sappiamo che lo scappamento in realtà è solo uno, c'è un solo montante di scappamento. I verticali moderni, al fine di diminuire l'inarmonicità delle corde ed aumentare il transiente d'attacco hanno optato per la soluzione a corde incrociate, ovvero dove non solo è possibile sfruttare la diagonale di un quadrato che è sicuramente maggiore del singolo lato (sfruttando una maggiore lunghezza è possibile montare corde più lunghe e fine per produrre lo stesso suono, questo ha effetto su una minore inarmonicità in quanto la corda si avvicina di più a quella ideale) ma incrociando le corde è possibile produrre più armonici messi in moto per simpatia dalle corde che passano sopra o sotto a quella percossa (ammesso che siano state liberate dagli smorzatori). Nel verticale per ovvi motivi i ritorni che nel coda avvengono per gravità sono simulati da insiemi di molle e tiranti, quindi la meccanica (ammesso che siano entrambi regolate come si deve) sul verticale in qualche modo difetta da quella del coda. A livello di suono non è affatto detto che un verticale suoni peggio di un coda. Al conservatorio ho suonato su un verticale steinway, secondo me il suono era migliore di molti pianoforti a coda che ho avuto modo di provare. Stessa cosa vale per lo Schimmel e per numerose altre marche che producono anche pianoforti verticali. La qualità del suono deriva dunque da numerosi fattori: lunghezza delle corde, qualità dei martelli, qualità della tavola armonia e sua capacità di risonanza e non ultimo anche la qualità del tocco del pianista. Che il verticale sia una scelta commerciale può essere vero, infatti nei concerti non si usano pianoforti verticali, che vengono invece usati molto in fase di studio. Ma da qui a definirlo un non vero pianoforte... Ce ne passa !

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D'accordo con Simone.La mia affermazione non deve essere presa alla lettera. Anche le grandi marche hanno costruito verticali, tra cui quel magnifico strumento che possiedi!!Bluthner, Bechstein e Steinway verticali sono un sogno. Naturalmente siamo fuori dal "commerciale": Sono infatti strumenti che sono riservati a professionisti. C'è inoltre il vantaggio di ascoltare il suono "di fronte" esentire molto più vicino "il dito sulla corda". E' infatti un nostro obiettivo "pianistico" sentirsi più vicini possibile al corpo sonoro. Leveillant, che citerò nel mio prossimo video sulla tecnica pianistica, che uscirà fra non più tardi di una settimana, invita il pianista ad immaginare di produrre il suono come se si toccasse direttamente la corda. Quasi come "superare" quella interposta e complesa meccanica, contro la quale" non dobbiamo lottare". Affidarsi al pianoforte. Non sfidare il pianoforte. Complimenti

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Guest Gennarino

Cristina,

il pianoforte e' solo uno strumento, come dice la parola stessa!

Pertanto esso non e' il fine, ma il mezzo.

La stessa cosa ho provato io da giovane con le chitarre classiche e metal: cambiava solo la lista dei nomi. Ma, alla fine, non ha senso possedere uno strumento molto al di sopra delle proprie possibilita'.

Nessuno strumento al mondo, nemmeno il miglior Fazioli, Steinway, Bosendorfer, BechStein, Pleyel, etc....., puo' competere con il Tuo piacere di fare e sentire musica, quindi non Ti preoccupare eccessivamente.

Diciamo che uno strumento e' ottimo e insuperabile quando, per il livello al quale sei Tu, esso non Ti impedisce di realizzare i concetti musicali che vuoi esprimere o verso cui tendi.

Il resto serve o al pubblico che Ti ascolta (ma la bellezza del suono dello strumento non e' la bellezza del suonato!), o a chi deve vendere.

In definitiva, se abiti in un appartamento e non in una reggia, che fai, rinunci a suonare o no?

Se hai dei vicini, che fai, li assordi con un Piano a coda o speri di tenerli buoni con una potenza sonora piu' limitata?

E, se il tuo salotto misura 5 x 5, che fai, non ti godi i fortissimi del coda perche' l'ambiente non e' adatto?

E poi, ricordate che esistono vagonate di musica che vengono meglio su un verticale che su un qualunque coda! (provare per credere!)

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Grazie mille a tutti, mi avete dato risposte soddisfacenti. Non vedo l'ora di vedere il nuovo video che il Maestro Ferrarelli sta per caricare. Sono molto lieta di essere registrata a questo sito, lieta per la competenza e per la gentilezza di voi tutti. :blink:

Un caro saluto

Cristina

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Gennarino ha scritto:

"ricordate che esistono vagonate di musica che vengono meglio su un verticale che su un qualunque coda! (provare per credere!) "

Ti credo. Anche Chopin amava suonare, in privato, su piccoli Pleyel verticali.

Ma quali sarebbero, secondo te, queste "vagonate di musica"?

 

Dài, che voglio proprio provare.

Grazie.

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...Qua mi devo impegnare proprio :blink: .

 

Il terzo video tratterà i diversi grandi Autori che trattano di tecnica pianistica...ma faremo delle osservazioni e delle distinzioni che in seguito ci aiuteranno molto ad individuare e a risolvere.... .........sto dicendo troppo. Grazie del vostro interesse

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Gennarino ha scritto:

"ricordate che esistono vagonate di musica che vengono meglio su un verticale che su un qualunque coda! (provare per credere!) "

Ti credo. Anche Chopin amava suonare, in privato, su piccoli Pleyel verticali.

Ma quali sarebbero, secondo te, queste "vagonate di musica"?

 

Dài, che voglio proprio provare.

Grazie.

Chopin amava suonare su un verticale? Wow!!! Questa sì che è una bellissima notizia. Grazie mille Boesendorfer.

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Si, Cristina.

Cito da Wikipedia:

"I pianoforti di Pleyel sono tutt'oggi di grande prestigio, ed anche al suo tempo furono molto apprezzati da grandi compositori come Frédéric Chopin o Franz Liszt. Il primo, tra l'altro, asseriva di preferire, quando suonava per sé stesso, un pianoforte verticale che uno a coda, per un maggior senso di "intimità", che si riconosce nel timbro proprio degli strumenti di Pleyel."

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Guest Gennarino

Quando dico vagonate, intendo vagonate, mica robetta piccola.

Il fatto e' che si pensa sempre alla musica classica (sopratutto periodo classico e romantico), da un lato, e alle esecuzioni concertistiche, dall'altro.

Se mettiamo assieme le due cose, allora l'ovvia risposta e' che sia necessario un coda, in quanto la potenza e la persistenza acustica necessarie per rendere "pubblico" anche il suono "privato" si ottengono solo con una cassa armonica (e corde) di rilevanti dimensioni.

Se, invece, consideriamo l'altra dimensione del fare musica, che e' quella privata, allora non serve avere un basso tuba, anzi, un clarinetto rende meglio l'idea (anche se pure il basso tuba ha proprie energie).

Non mi dilungo sui pro e contro, ma non dimentichiamo - tanto per fare un esempio - che, nel coda, la distanza fra lo strumentista e il suono e' massima e questo, se e' un vantaggio per certi aspetti, e' uno svantaggio per tutti quegli aspetti che fanno capo alla realizzazione e alla fruizione della musica da parte di chi la esegue. Qui parla anche la mia anima giovanile di chitarrista classico e la meravigliosa sensazione che dava la risonanza della cassa armonica sul mio corpo.

Un altro aspetto, affatto trascurabile e di carattere filologico, e' che anche molta della musica c.d. classica e' stata scritta per strumenti che non avevano affatto le potenze sonore oggi generabili persino da un verticale.

Io ho un verticale Schimmel e, se venite a casa mia a prenderVi un caffe' (e quella signora intollerante del piano di sotto qualcuno me la porta fuori in vacanza!), tempo cinque minuti di una sonata di Mozart, (la facciamo suonare a PianoExpert o TheSimon, cosi' che non si possa dire sia l'effetto del mio modo di suonare), vi e' venuto il voltastomaco per la pressione sonora che Vi distrugge le orecchie, anche se andate in un'altra stanza; e allora, addio al piacere!

Anche nella musica, come nel sesso, la delicatezza puo' incontrare il favore degli altri!

 

Fatta questa premessa, provate a cercare fra cose del genere (e non Vi fermate alla mia lista, solo apparentemente ampia, ma cercate, cercate!):

 

Autori

- Classica : Frescobaldi (Canzoni: > 80), Couperin (Libri: 4), Bach ("Clavicembalo ben temperato", "Ventiquattro Preludi e Fughe", Variazioni Goldberg, Preludi, .....), Domenico Scarlatti (Sonate: >500), Chopin (Ballate, Mazurke, Andanti, Preludi, Notturni, Walzer.....), Haydn (>40 Sonate + >30 Variazioni + ....), Mozart (Piano Sonate, Adagi, Danze, qualche Divertimento, Minuetti, Rondo', ..... ), Hummel (24 Preludi in tutte le chiavi, Sonate, Fantasie ), Clementi (Sonate : >100, Sonatine, Studi); e mi fermo, senza citare altri grandi, come Grieg, Sibelius, etc.... perche' comincio ad essere stanco!

Passo ora a quello che mi sconfinfera:

- Rag time : Scott Joplin, Joseph Lamb, James Scott, Tom Turpin, Zez Confrey, Irving Berlin, Jelly Roll Morton, Eubie Blake, ......(Debussy ?)

- American & Salon Music : Louis Moreau Gottschalk (> 150), solo per citarne uno che amo tanto.

 

Editori

- Musica napoletana : cercate gli spartiti per piano e piano/canto della Ferdinando Bideri, della Curci, ....

- Musica italiana : che ne dite di Carisch, Ricordi, Ariston .....?

 

Ah, scusate se adesso torno indietro, ma mi piace anche ricordare l'opera di due grandi ricercatori, come Béla Bartók e Zoltán Kodály, che ha prodotto cose come i due volumi "For Children", "Microcosmos" e le mie amate "Danze popolari Rumene".

 

Mi fermo qui, spossato.

 

Cercate, cercate e troverete........

 

Mi aspetto che Qualcuno ci dia un Suo atteso parere quando sara' a un quarto almeno delle esecuzioni citate (nella doppia esecuzione). Mica tutti possono arrischiare un Fazioli.

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Gennarino ha scritto:

"Un altro aspetto, affatto trascurabile e di carattere filologico, e' che anche molta della musica c.d. classica e' stata scritta per strumenti che non avevano affatto le potenze sonore oggi generabili persino da un verticale.

Io ho un verticale Schimmel e, se venite a casa mia a prenderVi un caffe' (e quella signora intollerante del piano di sotto qualcuno me la porta fuori in vacanza!), tempo cinque minuti di una sonata di Mozart, (la facciamo suonare a PianoExpert o TheSimon, cosi' che non si possa dire sia l'effetto del mio modo di suonare), vi e' venuto il voltastomaco per la pressione sonora che Vi distrugge le orecchie, anche se andate in un'altra stanza; e allora, addio al piacere!

Anche nella musica, come nel sesso, la delicatezza puo' incontrare il favore degli altri!"

 

 

Grazie per aver chiarito cosa intendevi per " vagonate", ed è proprio quello che intendo anch'io : musica del periodo barocco-classico, e poi Bartòk, Kodàly e tutto quello che hai citato.

Se mi dai l'indirizzo, vengo con i miei amici alpini a prelevare l'intollerante signora e la portiamo in ferie sul ghiacciaio della Marmolada, dove ci sono molti crepacci, e ......... :mellow:

Anch'io suono su un verticale Schimmel, che ha voce vigorosa, ma ho rimediato con pannelli fonoassorbenti e coperte di lana

sopra lo strumento, tanto io non le adopero, perché mi riscalda il vino amico. :D:lol:

 

Cin cin alla tua salute,

Bösendorfer

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Ah.. dimenticavo, scusa, Gennarino, visto che abbiamo entrambi pianoforti Schimmel, volevo chiederti come ti trovi suonando con il pedale sinistro abbassato.

Taluni dicono che non si deve usare ( ma allora perché l'hanno messo?). Io lo uso molto spesso al posto dell'orribile sordina, non noto nessun problema nella meccanica e nemmeno nel tocco.

Io penso che la meccanica Renner in questo caso sia proprio la migliore.

Cosa pensano i nostri grandi esperti?

 

Grazie

Bösendorfer

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Guest Gennarino

Ringrazio Bösendorfer per quello che riguarda l'offerta di vacanza per l'intollerante vicina, sopratutto in virtu' della sovrumana bellezza della zona in cui abita, che in me induce la grande speranza che la signora rimanga affascinata dai silenzi della Marmolada e dalle profondita' dei crepacci del celeberrimo ghiacciaio.

Circa i pannelli fonoassorbenti e/o le coperte, molto dipende dalle modalita' di trasmissione dell'energia sonora.

Nel palazzo ove abito l'energia si trasmette sopratutto tramite risonanza della struttura e non attraverso la diffusione di energia nell'aria; cio', in estrema sintesi, riduce enormemente la possibilita' di interventi.

Inoltre, la signora e' veramente una persona intollerante, nel senso che - tanto per fare uno fra mille esempi - e' riuscita persino a prendersela all'Epifania con la mia piccola nipotina di un anno e mezzo che si tirava appresso una lumachina di legno su ruote (questo alle ore undici!).

Quindi, confermo il ghiacciaio e' una buona soluzione.

Appena ritorno in Italia, Vi invito tutti per il citato caffe', ovviamente con una puntata a casa della signora di sotto!

 

Circa il pedale sinistro, non capisco perche' non si debba usare, visto che - quasi completamente - non cambia la timbrica ma solo il volume. Io non ho mai avvertito problemi, neppure nella risposta al tocco.

 

Circa la qualita' delle meccaniche, lascio volentieri il compito a chi, come il carissimo PianoExpert le consoce tutte, ma proprio tutte!

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Guest Gennarino

Oh, scusa, dimenticavo!

Visto che hai i pannelli, le coperte e anche il Vino amico, potremmo anche - senza crepacciare la signora - provare a farla trasferire al piano sotto al Tuo, con l'offerta di una vista sognante e di un silenzio immenso! Io aggiungerei anche l'offerta di un fresco perenne e di un vino sublime! (se pero' non riesci proprio a rinunciare al vino, lasciamo solo il fresco!).

Rimango in attesa spasmodica della opzione prescelta!

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Al piano di sotto ho la legnaia e la cantina.

Nella legnaia ci sono due accette, una motosega ed altri strumenti di tortura....

Nella cantina, che si trova proprio sotto la stanza con pianoforte, il fresco è perenne e la vista è stupenda: seducenti bottiglie di Teroldego, Marzemino, Blauburgunder, Pinot, Müller-Thurgau, Gewürztraminer e grappe di pura vinaccia. La tua "amica" potrebbe trovarcisi benissimo, il pianoforte si sente appena, ma temo che la sua presenza potrebbe inacidire i miei preziosi vini.

 

Qui sopra leggo che Simone chiede l'età della (per ora) tua vicina. Digli che ha vent'anni, chissà....

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Guest Gennarino

@TheSimon

 

Non so quanti anni abbia, ma so quanti ne dimostra: circa 200!

 

@Bosendorfer

 

Il Teroldego e' talmente buono che sarebbe sprecato anche solo per farle compagnia!

 

Ciao a tutti, ma torniamo adesso da Plojesti, in mezzo a una tormenta e adesso scappiamo a mangiare e subito poi a letto!

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  • 8 years later...

Del verticale, come anticipato da Paolo, è possibile toccare la corda, anzi, addirittura il suono stesso prodotto. Su questo il coda ha un suo "limite": è fatto per essere ascoltato dal pubblico e spesso chi sente di meno è proprio il pianista. Possiedo un mezzacoda Pleyel/Schimmel che mi ha colpito per la sua limpidezza; caratteristica apprezzata da tutti tranne... da chi in quel momento lo sta suonando!!! In un ambiente domestico poi si mettono di mezzo anche problematiche acustiche. Ma stesse sensazioni anche in teatro con i migliori pianoforti da concerto: suoni che vanno "qua e là", quasi che vuoi rincorrerli (queste sono le mie sensazioni!). Questo per un artista è molto frustante. È vero che un buon verticale è migliore di un pessimo coda. Però è da considerare la principale differenza, che non è nel "doppio scappamento" il quale è stato ideato successivamente per migliorare le prestazione all'aumentare delle masse necessarie a produrre potenza sonora. La vera differenza sta proprio nel fatto che tutto si muove nella stessa direzione della forza peso ed è proprio nella gestione di quest'ultimo che si creano le varie sfumature. Nel verticale c'è sempre il limite di dover vincere delle forze che non seguono la stessa direzione del dito, la direzione della gravità. La gravità si vince col peso, le altre forze di attrito si vincono con forze aggiuntive alla forza peso. E poi un'altra constatazione: il tocco si gioca nel punto di scappamento, la corsa del tasto serve a gestire l'energia, quindi la dinamica; ma tutto si gioca sullo scappamento, punto cruciale! Nel verticale mi sembra di "perdere" il martello proprio nel momento più importante, quasi se tutto si giocasse nella parte di discesa del tasto fra la posizione di riposo e lo scappamento e poi niente di più! 

In conclusione il verticale è uno strumento "intimo" (da non fraintendere con la potenza sonora), che permette al pianista di essere in contatto col suono; il coda permette di esprimersi, ma è più estroverso, è un donarsi artisticamente a chi ti ascolta, spesso lasciandoti non pienamente conscio di ciò che accade; il suono lo pruduce il pianista, ma lo "tocca" l'ascoltatore. 

Ci tengo a precisare che le mie non sono considerazioni tecniche, ma dettate da sensazioni mie personali. 

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Aggiungo una mia considerazione sul pedale sinistro. Esplica la sua vera azione sul coda, spostando lateralmente la meccanica e colpendo le corde (tutte o escludendo una, in base ai gusti e a come si regola un'apposita vite sul blocchetto di destra) su una parte del martello intonata diversamente, più morbida. Nella maggior parte dei pianoforti verticali tale pedale accorcia la distanza martello-corda e, siccome lascia inalterato l'affondo, personalmente non lo uso: preferisco un'intonazione più accurata sul pp e "giocare di dita" a questo punto. Magari accorciando la distanza martello-corda diventa più semplice, ma io avverto un inganno al cervello.

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