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Piano Concerto - Forum pianoforte

Chi sa più di musica un maestro di conservatorio o un DJ famoso? Confrontiamo la musica classica con quella leggera con una concreta riflessione...


Guest EmanuelePianoforte
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Sono completamente in disaccordo con Strauss e condivido invece ciò che dice Thallo (soprattutto perchè conosce i Uochi Toki  :D  ) .

é però difficile argomentare perchè il discorso è davvero troppo generico e non ha secondo me alcun senso.

 

Ne sa di più un jazzista californiano o un bluesman del Mississippi? 

Ne sa di più un pianista cubano o un pianista brasiliano? (a parte il personalissimo " Ma chiss... ")

 

Poi vorrei davvero sapere a chi ci si riferisce in questa discussione quando si parla dei DJ

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Personalmente (almeno vado a "colpo sicuro") mi riferisco ai dj (ma allargherei la cerchia) a cui piace la pappa pronta.

In questo senso, anche se ognuno approccia e risolve (più o meno, sempre se ci riesce) a modo suo le difficoltà che gli si pongono dinanzi nel momento in cui prova a fare qualcosa, ci sono sostanziali differenze nell'usare un piano acustico (già da uno digitale) ed un sintetizzatore con pad impostabili.

Negli anni ho avuto parecchi sintetizzatori, ad esempio con una tastiera d'accompagnamento cercai di trovare il modo per realizzare degli effetti altrimenti impossibili vista la mancanza di un lettore di campioni o un campionatore (strumento che in ogni caso non ho mai voluto usare), per me questa è una differenza non da poco rispetto al ragazzetto che importa campioni di suoni e percussioni (anche particolari) sui pad (come le vecchie batterie elettroniche) ed usa anche groove come se fossero stampini. Nella jungle e la drum'n'bass si fa largo uso dei soliti effetti (compressore, gain, overdrive, ecc...) per potenziare il sound, ma la maggioranza sono fotocopie, non ho mai lavorato in questo modo, i groove me li creavo da me, così come per le basi hip hop (che ancora devono essere utilizzate ed in molti casi ho quasi pronte dal 2002, quindi in tempi non sospetti), provai a farne alcune perché spinto da alcuni amici che intendevano preparare dei testi (forse per quest'anno si riesce a fare qualcosa).

Quando andavo nei negozi di musica a provare dei sintetizzatori, il 99,9999999% dei ragazzi provava solo strumenti con accompagnamenti automatici, pad con suoni, groove, pattern pre programmati, cd con parti già suonate e cose simili, questo per dire che l'impronta personale (se escludiamo quella originale dei sound designer) è più che altro, (nei casi in cui si faccia uso e/o largo uso di frasi pronte, non parlo di singoli suoni) riconducibile ai soggetti tra parentesi. Lo so, ognuno spende i propri soldi come vuole, ma l'impressione che subiscono (nel senso che rimangono letteralmente impressionati) nel momento in cui ascoltano pezzi di un certo tipo, sarebbe ridimensionata se solo sapessero come si è arrivati ad un certo risultato, ma se le pongono queste domande? No.

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Sono completamente in disaccordo con Strauss e condivido invece ciò che dice Thallo (soprattutto perchè conosce i Uochi Toki  :D  ) .

é però difficile argomentare perchè il discorso è davvero troppo generico e non ha secondo me alcun senso.

 

Ne sa di più un jazzista californiano o un bluesman del Mississippi? 

Ne sa di più un pianista cubano o un pianista brasiliano? (a parte il personalissimo " Ma chiss... ")

 

Poi vorrei davvero sapere a chi ci si riferisce in questa discussione quando si parla dei DJ

E' un tuo diritto essere in disaccordo ... ma giusto per chiarezza ... io non sono in disaccordo con Thallo, ma faccio una precisazione doverosa quando lui parla di nicchie ... anche lui ha ammesso "parlare di Bjork è come vincere facile" ... in tutte la arti le nicchie sono da sempre l'argomento di rifugio in caso uno non sappia più dove andare a parare ... citando artisti di nicchia troverai sempre qualcosa di diverso da opporre a chiunque non sia d'accordo con te e proprio per questo ho fatto la precisazione di cui sopra ... Cosa centra Bjork con le discoteche ? cosa centrano gli Uoki Toki con i DJ o con la musica cosiddetta commerciale ? ... mi dispiace contraddirti ma la risposta è : non centrano nulla proprio perchè sono di nicchia ! ... ne ho sentiti fin troppi di discorsi come questo, intendo su certi artisti alternativi tirati in ballo quando non ce n'era bisogno o che centrano come i cavoli a merenda. Sarebbe come parlare delle opere di Puccini e tirare in ballo Brahms che non ha mai scritto opere liriche.

 

Piccinesco poi ha centrato il discorso ... qui non parliano degli Uoki Toki, o di Bjork ecc,. ma parliamo della musica a più larga diffusione, come del resto la domanda iniziale diceva parlando di "discoteche" vs sale da concerto.

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Le conclusioni di tutta questa discussione dunque potrebbero essere queste: si può essere DJ ed avere una grande cultura musicale e, "maestri di conservatorio" - ho usato i due estremi proposti da Emanuele che, nelle migliori tradizioni ha gettato il sasso e poi ha ritirato la mano senza più dire la sua :unsure:  :ph34r:  - con cultura musicale relativa. perché, di per sé, non è l'abito che fa il prete.

Ognuno ascolti la musica che gli è più consona perché non è assolutamente vero che tutta la cosiddetta musica d'arte sia tale e non è altrettanto vero che tutta la musica pop sia robetta commerciale. 

Via la puzza da sotto il naso perché ci sono tanti "sconosciuti" che professando musiche "altre", che hanno molto da dire in fatto di musica contemporanea e avveniristica.

 

Onde evitare malintesi in tutto quello che ho scritto non c'è ironia, ma è quello che penso.

 

Claudio io ho ascoltato tutta la musica che tu hai proposto e l 'ho apprezzata anche se, devo dirti che quella che veramente ho sentito  interessante è solo quella  degli "Uochi Toki. Lo dico non da DJ e tanto meno da compositore o maestro di conservatorio. A parte la bestemmai che dicono e che era meglio non esserci ,è' l'unica che continuerò ad ascoltare, tutto il resto è, secondo me, parte di un deja-vu, più o meno rivisitato.

Mi auguro che comunque, il tuo ragazzo, sia altrettanto disponibile ad ascoltare la musica che solitamente tu ascolti - o ascoltavi? -: Wagner, Scelsi...

 

Dimenticavo: perché scandalizzarsi se un dj particolarmente quotato prende tanti soldi - se veramente ne prende tanti: a dir la verità non ho neanche la più pallida idea di quanto possa prendere, ma la cosa non mi meraviglierebbe affatto - dopo tutto viviamo in un mondo dove chi tira calci a palloni  prende delle cifre scandalose. Ma è tutto normale no?. Chi fa la classifica siamo solo noi dopo tutto con le nostre preferenze.

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Marco odia Wagner :-) 

 

Comunque, a prescindere dalla questione delle nicchie, io faccio mia l'attenzione di Simone alla produzione, al sound. Che non è di nicchia, è ormai un livello minimo richiesto a tutti. 

Detto questo, non sono AFFATTO un esperto di DJ, djing e musica da discoteca, ma sono certo che il nostro discorso sia banalizzante anche in questo senso. E per una volta vorrei che voi vi sforzaste :-) il voi va a RStrauss e a quelli che la pensano in questo modo: che cosa si ascolta in discoteca oggi? 

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Ecco, Claudio, il punto è esattamente questo: aldilà di Marco, ogni volta che io leggo discussioni di questo genere mi pongo questa domanda che non mi sembra affatto impertinente e che dovrebbe, comunque, presupporre una meditazione: parlo in prima persona, io, solo in questi ultimi anni della mia vita, ascolto esclusivamente - si fa così per dire naturalmente perché sto parlando di duemila anni di storia della musica e non mi sembra poco - musica  - come la vogliamo chiamare - colta, d'arte,  o...?. Ma nella mia vita  ho ascoltato spesso musica pop, e anche a tutt'oggi - non ho nessuna difficoltà a trovare del bello e del buono anche in quella musica.

Mi domando: quanti di quelli che amano e ascoltano esclusivamente - o quasi esclusivamente - musica pop fanno il contrario?

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Articolo meglio ciò che ho detto prima per non risultare soltanto polemico: durante questa discussione diverse volte si è detto " quanti sanno che si fa così? " , " loro non si fanno le domande " , " loro hanno fatto la gavetta suonando...altro che computer! " . Ma davvero sappiamo così tanto su tutte le persone dell'ambito della musica leggera? perchè poi vorrei ricordare che la discussione è relativa alla musica leggera, non semplicemente alla musica da discoteca ( ma poi: quale sarebbe questa musica da discoteca? esistono diversi tipi di discoteche con diversi tipi di musiche! esiste l'house, esiste l'hardcore, esiste la techno, esiste la minimal, la breakbeat, etc.) .

Poi Thallo dice che Pharrell è un controtenore e fa bene a dirlo perchè lui propone un ascolto e poi lo analizza. Ma io credo che l'importante non sia il fatto che Pharrell è un controtenore (fralaltro, lo saprà lui stesso di esserlo? e se lo sa, a che gli serve? ) ma siano semmai i claps, le reminiscenze gospel e tutto il resto e che non possono essere analizzati con gli strumenti tradizionali ( leggi: i Soft Machine come Puccini per la voce all'ottava) propri della musica "classica" .

In ultimo: che suonare sia utile lo sappiamo tutti, mi sembra proprio un po' scontato doverlo sottolineare. Ma vorrei anche ricordare che anche utilizzare un software e farci sopra la gavetta non è una cosa molto semplice, non è che tutti utilizzano Garage Band o Fruity Loop , il chitarrista dei RadioHead processa il suo suono attraverso Max Msp, gli Autechre suonano tramite Max Msp, c'è chi pratica il Live Coding  e quant'altro. Fare la gavetta solo suonando in alcuni di questi ambiti serve a ben poco, la programmazione non è proprio una stupidaggine.

Certamente gli ultimi di cui ho parlato sono delle nicchie ma vorrei sapere, dato che parliamo di Puccini, chi, in sala come Thallo, sarebbe in grado di "disquisire " sulle raffinatezze armoniche del compositore ( così come aveva ad esempio fatto Frank in un suo post su Suor Angelica ).           - ho modificato il msg perchè il video copriva parte del testo -

Esempi di live coding :

 

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La domanda che ha posto Daniele nel suo penultimo post la trovo più che pertinente (non in riferimento al titolo della discussione, ma in merito al ruolo, con tutte le possibili sfumature, che ha il fruitore, l'appassionato, il "fissato", il musicista che predilige la musica pop, hip hop, r&b, soul, rock, ecc...in rapporto alla musica di cui maggiormente si discute qui sul forum). Normalmente sono più attento quando si tratta di parlare di musica di un certo tipo (sinfonica, da camera, corale) e più aggressivo quando si tratta di musica "più semplice". Nel 2002 feci dei pezzi, diciamo basi hip hop che alcuni definivano strane, troppo complicate per quel genere, ora però i ragazzi sono cresciuti e dopo aver ascoltato più di me riguardo questo genere, hanno iniziato a dire che sono avanti anche agli americani (sarei più soddisfatto se riuscissi a scrivere una fuga, una sinfonia, un quartetto d'archi anziché un pezzo di musica elettronica, ma non si può essere diversi da quello che si è. Ho ascoltato parecchio materiale e, in ambito hip hop molta della produzione americana è ridicola, fosse per me non meriterebbe la pubblicazione, sono una persona insicura, ma in certi casi non è necessaria l'esperienza o la gavetta, bisogna, e su questo non ho peli sulla lingua, dire che molta musica hip hop e rap fa letteralmente ridere, perché l'approccio è statico, passivo, ripetitivo, e si sente, basta ascoltare "le basi", purtroppo non riesco ad essere buonista e diplomatico, non avrebbe senso, neanche se fossi in punto di morte e chi stesse vegliando su di me è colui che ho aspramente criticato) visto che le facevo già più di 10 anni fa certe cose (sempre rimanendo in questo genere), perché l'approccio era ed è fare musica per quello che sono e non basandomi sul genere (che "prevede" una cassa così, il rullante in quel modo, la ritmica fissa, ecc..), risultato? Contattato da persone che (a detta loro) cercavano basi alternative, hanno poi risposto "eh però se il rullante non è a tempo e la base non "è fissa" come faccio a rapparci sopra"?, ed io "non me ne importa niente, vuoi fare cose alternative? Prova, ma non inserire annunci in cui cerchi cose diverse se poi ti rifugi nella prassi. Questo per dire che i software li usano quasi tutti, ma come vengono usati? Io vedo lo stesso atteggiamento anche nella fotografia (e la "pratico" da pochi mesi), nei forum si disquisisce di metodica, di tecnica, e poi "tutti" a ricercare le stesse cose (adesso faccio un comparativo tra musica e fotografia): compressione/effetti_hdr; random pattern_scatto a raffica; phrase loop_image stabilizer; e la lista non sarebbe finita.

Batto sempre su questo punto perché da sempre sento persone che hanno come quasi unico scopo, il fine, non importa come possono arrivarci, l'importante è spiattellare il risultato. Personalmente chiuderei due persone in due diverde stanze, fornirei loro gli stessi mezzi e poi tornerei per constatare i risultati: a parità di approccio, chi ha sempre sostenuto "la via più facile" ne uscirebbe distrutto, altro che video, cd, copertine, slogan, spot, e altre cazzate del genere. Tornando alla domanda di Daniele, ho sentito persone che non hanno mai sentito parlare di Bach (succede), dipende dal vissuto, dal contesto, un pò da tutto; non noto quasi mai persone che ascoltano musica leggera, nominare Chopin, Brahms ed altri, alcuni sono convinti che Song in A dells Keys sia tutta opera sua, mentre lo "spunto" deriva dalla sonata denominata Al chiaro di luna di Beethoven, ancora un altro pezzo della Houston che prende spunto da "Per Elisa". Insomma, se è comprensibile il fatto di non poter conoscere tutta la musica, è altrettanto vero (ed è un "sintomo" di come molti percepiscono o non percepiscono l'importanza di certa musica ritenuta sorpassata, quando al contrario quella che difendono fa cadere il latte dalle ginocchia) che se una persona ritiene una cantautrice come la Keys la reale autrice del tema della sonata op 27 di Beethoven, dimostrando di non conoscere l'originale (uno dei piu famosi pezzi al mondo, e non da una settimana), apre la strada ad una riflessione sul grado di conoscenza che molte persone hanno. Ovvio che può succedere, non è obbligatorio ed automatico sapere tutto, però dico che un pò incide questo stato di fatto.

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Ecco, Piccinesco, tu hai dato una risposta alla mia domanda!

 

Anagraficamente parlando, vengo da una generazione che ascoltava i Genesis, la Premiata forneria Marconi, il Banco del Mutuo soccorso, Zepelin ecc,, Oppure i cantautori come Bob Dylan e Fabrizio De André. Questo, quelli "Impegnati, se no gli altri ascoltavano Fin che la barca va e Scende la pioggia.

Io, proponevo a questi miei coetanei la musica di Beethoven, Mozart, Bach, Brahms... 

Ascoltavo la loro musica e, non avevo alcun problema a trovarla bella e interessante al punto di farla mia in molte sue espressioni: d'altra parte tutti quei gruppi - ma loro lo sapevano? - si ispiravano alla grande tradizione classica.

Loro ascoltavano la mia musica e spesso lo facevano per compiacermi: fin che si trattava della Quinta o della Quarantesima di Mozart, o del concerto K 467, tutto andava bene ma, appena gli offrivo l'Offerta musicale di Bach ... qui iniziavano i problemi.

Ho frequentato anche tanto le discoteche: allora si sentiva e ballava disco-dance, e ogni volta che uscivo di lì mi stupivo come riuscissi a coniugare l'ascolto di quella musica con quella che prediligevo.

Se proponevo ad uno dei miei amici della discoteca qualcosa della "mia" musica mi sentivo dire che era musica vecchia e barbosa.

Mi domando: quanti di loro si rendessero conto di ballare anche sulle note di Per Elise o della Quinta opportunamente riviste e rimodernizzate?

 

Qui sta il punto secondo me! Qui sta la differenza!

 

Oggi, quanti di quegli ascoltatori - non parlo dei compositori perché non lo so - di prodotti di nicchia del pop sono consapevoli di essere comunque figli di quella tradizione che getta le sue radici sulla musica greca e cristiana con tutto quello che ne è conseguito?

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eh caro Daniele!... l'Offerta musicale (ops. Das Musikalische Opfer) non è una cosa da offrire :) ... Chi ci arriva ci arriva.

 

Sull'ultima tua domanda, e sulle riflessioni di Piccinesco, io ribadisco fino alla morte:

Educazione musicale di base!!!  La scoperta dell'acqua calda.

Nè più nè meno di quello che si fa per la Letteratura italiana.

è così che si forma il gusto > proponendo le cose, senza fanatismi e dogmatismi.

 

Un po' come dire: ora che sei grande e vivi da solo sei liberissimo di mangiare al McDonald tutti i giorni, ma non puoi andare in giro a dire che un risotto, un minestrone, un ragù, una carbonara, non sai cosa siano. Quando ero io a cucinare per te, ogni tanto te li proponevo.

Ecco Piccinesco: la "riflessione sul grado di conoscenza che molte persone hanno", per me, è una strada che inizia e finisce quì.

Oggi la scuola italiana non propone nemmeno un uovo al tegamino: la sonata op. 27 n. 2

(con tutto i rispetto per la sonata di Beethoven e l'uovo al tegamino. Li adoro entrambi)

 

Chi? Chi ha interesse in Italia  a non cambiare questa situazione? 

Cambiamento che si potrebbe fare senza spendere un Euro...

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Io non capisco, ma questa è una discussione d'educazione musicale? Perchè l'argomento era un altro e io non capisco dove si vuole arrivare: chi conosce la musica classica e sa che ha potuto influenzare altri generi musicali è forse migliore di chi non se ne rende conto?

Perchè a me sembra che si stia dicendo esclusivamente questo: Io mi rendo conto delle influenze greco-cristiane nella musica e lui no: questa è la differenza. ( A proposito, e le influenze dell'Africa ? )

Ok, è un dato oggettivo, la conoscenza vs l'ignoranza, sappiamo perfettamente chi vince.

Ma allora perchè non entrare ancora di più nello specifico? Chi sa - davvero - analizzare Beethoven? Oppure comprendere all'interno di un'improvvisazione perchè il solista sta facendo determinate note piuttosto che altre, che cosa cambia da un solo ad un altro? Chi sa come si utilizza che ne so un Mini Moog o come settare un organo Hammond? Se parliamo di un ascolto musicale più consapevole credo che allora non ci si debba limitare a dire Riconosciamo la presenza della V in una traccia disco music, penso che si debba andare più in profondità, proprio perchè noi per primi abbiamo riconosciuto che la musica contiene sempre qualche cosa in più di quello che ci aspettavamo.

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No, non è migliore chi conosce musica classica e sa che molta della produzione leggere, rock ed inerente ad altri genere ha fatto uso di temi per alcuni, ma non tutti, riconoscibiii, non si può comunque conoscere tutto.

Io più che educazione musicale (che serve, è necessaria sicuramente per sapere cosa si sta facendo, cosa si sta ascoltando, serve ad avere più mezzi a disposizione per comprendere ed apprezzare tutto ciò) intendevo ed intendo la sensibilità con la quale si ascolta qualcosa.

E' assolutamente naturale che ognuno possiede la sua sensibilità e non può cambiarla da un momento all'altro, dopotutto ci sono "casi" di persone che a prima vista sembrano cafone, arroganti, che alla fine rivelano una passione per musica bistrattata da altri che magari sono figli di papà, o della città "bene" (con 200 B, BBBBBBBBBBBBBBBBBB), ed è altrettanto naturale che se una persona non dimostra una certa "sensibilità" (attenzione, curiosità, apprezzamento, meraviglia?) per una passione di Bach, magari sarà più sensibile dell'appassionato per quest'ultima che al contrario del suo predecessore, non dimostra di essere sensibile ad una condotta che contempli il rispetto altrui, e via dicendo con esempi del genere.

La sensibilità che intendo (per me) può averla anche (parlo per me, non sapendo come sono gli altri non conoscendoli) uno come me, uno che non ha un bagaglio di studi classici, che non frequenta le sale da concerto, che non frequenta le discoteche, che non conosce la composizione né sa suonare uno strumento, per dire che quando si critica (in positivo ed in negativo) non sempre è necessario il "curriculum" che permette di evitare da parte di chi (spesso avviene) si offende (anche per terzi) di dire "tu chi sei per dire questo?", mentre se giudichi in modo positivo "l'essere o meno qualcuno" (in che senso poi, nell'ambiente, perché se uno è conosciuto vale di più il suo giudizio, è al di sopra di ogni critica?) viene meno ed è tutto a posto.

Ho fatto questo esempio partendo da una discussione nata su facebook, discussione in cui dopo aver ascoltato vari pezzi per pianoforte di una persona gli ho scritto, dicendo che per me erano un pò troppo statici e prevedibili i passaggi che usava, non ho aggiunto altro, in risposta  questo mi scrisse un utente (che evidentemente si è sentito preso in causa perché lui scrive allo stesso modo) dicendo "come ti permetti di dire queste cose, non ti rendi conto del gravissimo danno che hai procurato a questa persona", aggiungendo poi "quando c'è una critica da fare (come se le critiche fossero solo negative) meglio scrivere in privato, mentre se devi complimentarti puoi (hai capito? Puoi) farlo pubblicamente, io non sopporto i critici proprio perché stroncano le carriere", ma quali carriere? Se una persona non è in grado di comprende se quello che scrive è banale, scontato, ridondante, senza senso (a me hanno detto che scrivo cose senza senso), oppure brillante, bello, interessante, potenzialmente migliorabile, un'altra persona, sempre con i suoi limiti, gli farà notare (da ascoltatore) che forse quella che ha intrapreso (che è comunque personale, quindi è una sua scelta, non deve assolutamente provare a cambiare per gli altri, senza però ritenersi cristo in terra, sotto mentite spoglie però, perché questo è il giochetto che molti mettono in atto usando la parola "umiltà", ma quando mai) è una strada già segnata ed anche se fosse, per quel "genere" priva di spunti di interesse (almeno personalmente, poi c'è sempre qualcuno che dice "bellissimo", "stupendo", "continua così" perché a sua volta si aspetto complimenti del genere o comunque li esprime perché, forse, non conosce altro, e qui sta il punto di cui si parlava stamattina).

Sono ignorante sotto molti aspetti, ma questo non mi limita nell'apprezzare Bach, Chopin e molti altri, così come non disprezzo capolavori della musica leggera e di altri generi, però (e qui non uso mezzi termini, quasi da razzista) di fronte a certa musica, veramente stupida, perché esiste e purtroppo tocca sorbirsela quando qualcuno la "propone" a mazzetta, è difficile essere comprensivi.

A prescindere dalla fatica che deve fare un musicista per studiare il suo o i suoi strumenti, un compositore per avanzare negli studi, un cantante per allenare la sua voce, non mi dispiace affatto, ma ripensando agli anni 90 (sono stato un trauma per me, in senso ironico) in cui veniva usata la musica di Pinocchio per farci delle emerite stronzate, scusate, ma lì la censura avrebbe dovuto fare la sua comparsa, perché certe cose sono assolutamente incomprensibili, non si capisce proprio come facciano a piacere, in questo senso allora bisogna ribaltare tutto e dire (in questo caso di me stesso) "sono stupido perché non arrivo a comprendere la grandezza di quei pezzi (così deturpati e rovinati aggiungo), sia chiaro, non sto sottintendendo che chi non ascolta musica classica sia stupido, ma parla veramente e sarcasticamente di me stesso come se fossi stupido per il fatto che non ho proprio capito niente di quegli anni, sarà così?

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Io non capisco, ma questa è una discussione d'educazione musicale? Perchè l'argomento era un altro e io non capisco dove si vuole arrivare.

 

Lo schema, fino a qui, è questo:

 

ne sa di più tizio o caio? Ne sa di più caio (così si auto rispondeva l'iniziatore della discussione). Ma allora perchè guadagna di più tizio?... Questioni di vendibilità > questione di gradimento (di gusti) > come si forma il gusto? (in campo musicale)

 

Risposta (mia, opinabile) > con l'educazione musicale.

 

Dove potrà arrivare  la discussione invece non sono in grado di prevederlo. Nè m'interessa saperlo in anticipo.

(un grazie a Emanuele)

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La "butto" sul drammatico (ironicamente): il dj è sicuramente sopravvalutato, intendo per come è percepito, la pubblicità ha molto peso in questo. A volte capita di vedere quei "banner" pubblicitari in cui vengono annunciati i movimentatori della serata, il tutto rafforzato con la parola "event" o comunque "evento", ma evento di cosa? Scusate ma non riesco proprio a farmeli stare simpatici questi dj, che come persone forse potrei anche trovarmici bene (magari loro non con me), ma a me sembra tutto esageratamente pompato. Ho sempre avuto la sensazione (e la convinzione, che non è comunque assoluta, perché ad esempio nel metal non si può pretendere di suonare "con delicatezza", o "con le molle") che la sostanza, in questo caso tra musica da discoteca, propriamente definita dance (quella che non ha a che vedere con i pezzi tra gli anni 80 e 90, ma quelli più recenti), sia direttamente proporzionale al volume a cui si ascolta i viene proposta: fermo restando che la musica sinfonica produce dei livelli di volume molto alti in alcuni casi, ciò non è dovuto a particolari e potenti sistemi di diffusione, ma dalle indicazioni del compositore oltre alle direttive del direttore d'orchestra; contrariamente una musica (prendiamo uno dei peggiori pezzi mai proposti, Pinocchio in versione neanche dance, diciamo da discarica) che presuppone alti volumi ha in sè poca potenza, per cui l'innalzamento del volume serve a colmare la mancanza di sostanza, di qualità. Una buona musica mantiene la sua forza anche a minimi livelli di volume.

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eh caro Daniele!... l'Offerta musicale (ops. Das Musikalische Opfer) non è una cosa da offrire :) ... Chi ci arriva ci arriva.

 

Sull'ultima tua domanda, e sulle riflessioni di Piccinesco, io ribadisco fino alla morte:

Educazione musicale di base!!!  La scoperta dell'acqua calda.

Nè più nè meno di quello che si fa per la Letteratura italiana.

è così che si forma il gusto > proponendo le cose, senza fanatismi e dogmatismi.

 

Un po' come dire: ora che sei grande e vivi da solo sei liberissimo di mangiare al McDonald tutti i giorni, ma non puoi andare in giro a dire che un risotto, un minestrone, un ragù, una carbonara, non sai cosa siano. Quando ero io a cucinare per te, ogni tanto te li proponevo.

Ecco Piccinesco: la "riflessione sul grado di conoscenza che molte persone hanno", per me, è una strada che inizia e finisce quì.

Oggi la scuola italiana non propone nemmeno un uovo al tegamino: la sonata op. 27 n. 2

(con tutto i rispetto per la sonata di Beethoven e l'uovo al tegamino. Li adoro entrambi)

 

Chi? Chi ha interesse in Italia  a non cambiare questa situazione? 

Cambiamento che si potrebbe fare senza spendere un Euro...

 

Sì Luca, è così e, lasciando da parte ogni remora di "correttezza politica" che fin'ora ho cercato di mantenere affermo: è soprattutto questione di educazione musicale e, caro Micamahler, non sto parlando di quella educazione musicale che ti permette di analizzare per filo e per segno un brano musicale. Parlo di quell'educazione musicale che può dare a tutti la conoscenza di base della musica su cui appoggia la nostra cultura musicale. 

La cultura musicale - come ogni altra cultura - fa la differenza

In Germania questo avviene e tutti - indistintamente tutti - hanno questa cultura di base musicale.

In Italia no!

Ma si vede anche la differenza fra la Germania e il resto dell'Europa, sotto ogni punto di vista.

 

ps:  @ Micamahler

 

Le influenze che la cultura africana potrà avere sulla nostra cultura si potranno misurare fra un po' di tempo, non ora! E dunque, questo sì non c'entra con questa discussione!

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