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Piano Concerto - Forum pianoforte

Un'altra invenzione


Piccinesco
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Giusto per dare un parere.. Io vedo Bach in questa invenzione dal punto di vista stilistico e, secondo me, i compositori di oggi sbagliano ad emulare i grandi del passato...

 

Questa invenzione è una cosa che esiste già, per di più composta da un grande compositore come Bach, non porta niente di nuovo... e ovviamente, chiunque in futuro studierà Bach non Marcozzi. (Non è un accusa di plagio ma una proposta alla riflessione)

 

Ovviamente come musica "nuova" non intendo gianna nannini, al bano o quel che è ma ovviamente Musica "stilisticamente nuova".

In Musica è già stato scritto tanto, se non tutto... Dal Barocco, Classico, Romanticismo.. fino alla musica dodecafonica ma io conosco davvero pochi compositori che hanno utilizzato i tempi dispari nelle loro composizioni (non il comune 3/4, ma 7/8, 15/16, 13/16, 5/4 e così via).

I pochi compositori in cui ho notato un'utilizzo di tempi dispari sono stati quelli che scrissero musica dodecafonica ma che io trovo alquanto scomoda da ascoltare e non piacevole nemmeno da suonare, ma secondo me una composizione, qualsiasi, in tempi dispari (non dodecafonica) sarebbe una novità carina da proporre al mondo musicale..

Se vuoi coglierla come sfida per la tua prossima composizione, vedi te :)

 

Ho composto un pezzo con alcuni tempi dispari tempo fa, nonostante la versione che sta sul forum sia alquanto obsoleta prossimamente registrerò la versione definitiva e te la farò ascoltare, ovviamente tutto umilmente.. Non pretendo che tu prenda spunto da me :)

Io sono un "ignorante" della composizione, conosco a malapena il giro delle quinte e le modulazioni e sicuramente ne sai più di me ma trovo l'utilizzo dei tempi dispari molto espressivo poichè ciò che pensi non dev'essere corretto in 4/4 e quindi è tutto molto più "libero"

 

Ciao :)

 

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Capisco cosa intendi, dal punto di vista stilistico può, potrebbe ricordare Bach, ma sono sicuro che facendo un'analisi spunterebbero errori di condotta delle voci e appunto, parlando di prassi stilistica, sarei e sono lontano da una riproposizione di quello stile. Teoricamente non sono avanti, anzi devo ancora studiare le modulazioni, quindi sto un bel pò indietro, ma nel momento in cui scrivo (almeno all'inizio) cerco di applicare (soprattutto ultimamente) ritmicamente degli schemi riconoscibili, il tutto scrivendo quello che mi piace (ma la soddisfazione non è quasi mai sufficiente). Il fatto è che non voglio copiare Bach, ma mi piace talmente che l'intento (non sempre, perché per i pezzi per strumento solista mi viene naturale, ma ripeto, naturale non significa che pensi di fare bene, perché chiunque riuscirebbe a scovare errori stilistici e non solo) è quello di riuscire a scrivere un pezzo che mi ricordi il suo modo di fare. Non mi pongo molto il problema di scrivere qualcosa di particolare, perché in questi ultimi ho proprio fisiologicamente, sia psicologicamente, bisogno di qualcosa che sia "riconoscibile", "semplice", "fluido" e piacevole, per questo ho un pò cambiato approccio alla scrittura rispetto a qualche anno fa. Se vedessi uno spartito che scrissi nel 2000, con diversi cambiamenti di tempo, con una linea melodica che cercai di mantenere in primo piano nonostante l'uso di accordi in un certo senso complessi, forse penseresti che sono peggiorato visto l'andazzo, però non è detto. Mi trovo più a mio agio con la musica elettronica e con questo tipo di musica ancora non ho azzardato nulla di particolare (bisogna mettersi lì, concentrati e con un'idea chiara in mente, per me non sempre è così, anzi). Ho appena finito di scrivere una mini cantata per 11 strumenti e 4 voci, ho già scritto che ricorda molto la Bwv 25 di Bach, ma non è questo il problema se pensi che era proprio mia intenzione scriverla in questo modo, perché sono talmente affascinato dalla sua che ne volevo scrivere una simile. Ovviamente non è la stessa cosa, cambia il ritmo e il testo (il testo è mio), ma fino a quando non (può anche darsi che non avverrà mai) me la sentirò di provare a scrivere qualcosa che si discosta un pò da quello che ho fatto fino ad ora, preferisco fare quello che posso e non avventurarmi in qualcosa che (almeno per ora, visto il mio grado culturale, la mia non preparazione, il mio stile di vita, ciò che mi piace fare) non sono in grado di fare. Però una cosa vorrei precisarla, stilisticamente può far pensare a Bach (per me è un complimento, con tutte le dovute precisazioni e le distanze prese da chi ha saputo fare meglio di me, questo è indubbio), ma tra tutte le invenzioni che ha scritto non penso di averne ascoltata una simile a questa, spero sia compreso il senso, che non vorrei fosse inteso come assoluta certezza ed autocelebrazione, niente di più sbagliato, intendo dire che, in modo semplice, può anche ricordarlo, ma se non è veramente simile o peggio uguale, perché dovrei evitare di scrivere in questo modo? Dopotutto molte persone criticano in modo negativo questo modo di fare (che per me non è "modo di fare", perché non è mia intenzione scrivere esattamente alla Bach, ma scrivere quello che mi viene spontaneo, e se questo ricorda lui ben venga), ma alla fine non vedo tutta questa vena innovativa. Anche tra i contemporanei sento troppo spesso prassi ormai sentite e risentite, pochi mi "attraggono", pochi sanno scrivere pezzi anche brevi, concisi, con sostanza e senza esagerare in scrittura ad effetto. Non vorrei che questa mia risposta suscitasse polemiche, in generale intendo, non sento tutta questa novità in campo musicale senza "uscire di senno", ovvero scrivere pezzi per cui è necessario il dizionario ed il vocabolario, insomma la musica deve anche essere piacevole e non mi pongo più come una volta il problema di provare a fare qualcosa di particolare, se (al momento, per quello chs ora sono) non mi riesce e neanche me la sento, perché forzare? Ribalterei la domanda: quanti sono i compositori che sono capaci di scrivere pezzi veramente complessi, ma al tempo stesso capaci di scrivere in stili "ormai superati" essendo però credibili? È una provocazione la mia, e non darei per scontato che chiunque di questi (ipotetici) riesca, non è detto. Comunque questo non ha a che vedere con quello che ho scritto (il pezzo intendo), è una provocazione, tutto qui.

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In Musica è già stato scritto tanto, se non tutto... Dal Barocco, Classico, Romanticismo.. fino alla musica dodecafonica ma io conosco davvero pochi compositori che hanno utilizzato i tempi dispari nelle loro composizioni (non il comune 3/4, ma 7/8, 15/16, 13/16, 5/4 e così via).

Un paio di osservazioni:

- dopo la dodecafonia ci sono almeno 100 anni di musica

- l'indicazione metrica non è mai sintomo di nulla...semmai il suo utilizzo.

 

Sinceramente non ho capito cosa si intenda con tempi dispari ...

 

Il confronto Piccinesco / Bach non regge perchè chiunque sceglierebbe Bach...anche se ci fosse dall'altro lato Mozart :). A parte gli scherzi, Bach non avrebbe mai potuto scrivere una cosa come quella proposta da Piccinesco...il sound è differente. Fermo restanto che non sono convinto che sia un brano che abbia in se una  certa dose di modernità. Dal mio punto di vista fa un libero utilizzo di materiale già usato...questo stilisticamente. A livello tecnico e di fattura se ne può ragionare in altri termini...che in fin dei conti è l'unica cosa su cui si può discutere...i gusti sono gusti e pure il senso estetico sono una cosa personale.

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Forse sono stato frainteso, non intendevo dire che tu abbia copiato Bach.. ma che noto una sua grande influenza sulla tua composizione, insomma si sente che non sei influenzato da Chopin ma più da Bach(per capirci).

 

Sono d'accordo sul fatto che la musica debba essere piacevole e proprio per questo sponsorizzo l'utilizzo di tempi dispari (occasionali) poichè non limitano il compositore a pensare in 4/4.

Io compongo ad orecchio, spesso ho idee in testa che poi suono e mano a mano che mi immagino la musica semplicemente la metto su pentagramma. Non ricorro ad alcuna regola della Composizione poichè sono ignorante in merito..

Forse è proprio per questo motivo che, dato che sono ignorante, non sento il dovere di rispettare regole e scrivo semplicemente quello che ho in testa. (Prometto che caricherò la registrazione definitiva della mia composizione al più presto)

 

So che le accademie hanno spesso minimizzato la figura di Keith Emerson ma secondo me spiega al meglio la mia idea di musica Classica "moderna"

Sarebbe potuto essere meglio, sono d'accordo, ma Keith Emerson nel suo Piano Concerto no. 1 ha agito come io penso si debba agire nel comporre nuova Musica, senza "limiti" di "tempo". (Notare che non è pieno zeppo di tempi dispari ma sono utilizzati saltuariamente per introdurre brevi idee quasi indipendenti dalla composizione)

 

@Oracolo

 

Io non trovo mai niente di contemporaneo di "decente" da ascoltare, potresti consigliarmi compositori (per pianoforte) tu se per caso ne conosci qualcuno? :)

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@Oracolo

 

Io non trovo mai niente di contemporaneo di "decente" da ascoltare, potresti consigliarmi compositori (per pianoforte) tu se per caso ne conosci qualcuno? :)

Scusa, se quello che hai ascoltato (cosa?) non ti piace è una valutazione di gusto ... decente è una valutazione che sfocia un po' altrove. C'è tantissimo di musica più che decente in giro, ma solo tu puoi sapere cosa ti piace veramente. Per cui frequenta le sale da concerto ... e fatti una buona idea :)

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Continuo a non capire cosa si intenda con tempi dispari ...

 

 

> la figura di Keith Emerson secondo me spiega al meglio la mia idea di musica Classica "moderna"

... probabilmente è la musica che ti piace, non spiega molto sulla modernità in generale. Anche perchè la musica mostra e non dimostra...

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Per me "è chiaro", per tempi dispari stai cercando dire che si rischia di essere scontati e prevedibili in un pezzo, mentre usando tempi dispari (ma già l'uso di accenti e di legati può modificare la percezione di un ascolto) si viene a creare un interruzione della costante in un lavoro che, a seconda di come lo si è impostato, potrebbe risultare interessante, proprio perché si è presi alla sprovvista.

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Per me "è chiaro", per tempi dispari stai cercando dire che si rischia di essere scontati e prevedibili in un pezzo, mentre usando tempi dispari (ma già l'uso di accenti e di legati può modificare la percezione di un ascolto) si viene a creare un interruzione della costante in un lavoro che, a seconda di come lo si è impostato, potrebbe risultare interessante, proprio perché si è presi alla sprovvista.

Scusate, ma cosa dovrà mai prendere alla sprovvista un 'indicazione metrica?

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Abate ha centrato il nucleo della discussione (o comunque uno dei punti più importanti), la credibilità, è un pò come costruirsi una reputazione in un qualsiasi campoe, ed essere veramente come ci si presenta.

Cero! Per cui cosa centrerebbe in tutto ciò un indicazione metrica? Ma per favore.Come se 4/4 fosse meglio di 5/4 o viceversa...forse è come uno li utilizza che fa la differenza :)

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Il discorso si può allargare anche al movimento verticale, si potrebbe pensare alla ritmica (orizzontale) in senso verticale, adottando una metodica (specifica per un pezzo) in cui la disposizione delle note in senso verticale (singole e non) è stabilita in base ad un procedimento che riproponga uno o più schemi ritmici, il difficile sta nel far collimare una cosa del genere con la musicalità, non riducendo un lavoro a mera tecnica.

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Il discorso si può allargare anche al movimento verticale, si potrebbe pensare alla ritmica (orizzontale) in senso verticale, adottando una metodica (specifica per un pezzo) in cui la disposizione delle note in senso verticale (singole e non) è stabilita in base ad un procedimento che riproponga uno o più schemi ritmici, il difficile sta nel far collimare una cosa del genere con la musicalità, non riducendo un lavoro a mera tecnica.

Personaggi ritmici dice niente a nessuno? Questa sarebbe la novità carina da proporre al mondo musicale? E' sicuramente un idea bellissima che ha superato di poco il secolo di vita e pure proseguita alla grande qualche decennio dopo :)

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Per me "è chiaro", per tempi dispari stai cercando dire che si rischia di essere scontati e prevedibili in un pezzo, mentre usando tempi dispari (ma già l'uso di accenti e di legati può modificare la percezione di un ascolto) si viene a creare un interruzione della costante in un lavoro che, a seconda di come lo si è impostato, potrebbe risultare interessante, proprio perché si è presi alla sprovvista.

Questo è il fulcro del discorso che volevo spiegare!

 

Comunque Emerson prendetelo con le pinze, io apprezzo molto di più Prokofiev, Bach, Chopin, Rach, Beethoven, Liszt che lui, ma proprio perchè lui è dei nostri giorni allora l'ho preso in considerazione più di altri (che ahimè non conoscevo) per cercare di farvi capire ciò che intendevo.

 

Poi ovviamente chiunque è influenzato da ciò che ascolta e io non voglio assolutamente che Piccinesco componga quello che io penso, non saremmo in libertà e innanzitutto non è possibile comporre con la testa di altri ;)

 

I tempi dispari non sono l'indicazione tipo Allegro con fuoco, Andante etc ma la durata della battuta, in Emerson e forse anche nel concerto no.2 di Prokofiev ma anche in tanti altri sono presenti alcuni tempi dispari (15/16, 7/8, 5/4)

 

@Oracolo frequento già sale da concerto, ma putroppo non trovo mai autori contemporanei da ascoltare poichè tutti eseguono autori romantici, classici, a volte decadenti.

Per questo sono all'oscuro di quello che è successo nell'ultimo secolo... è molto raro assistere ad un concerto di un'autore dell'ultimo secolo (questo periodo di tempo è a me oscuro appunto)

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