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Piano Concerto - Forum pianoforte

La fuga di Muti


danielescarpetti
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Sì, scusate, ma, in realtà volevo mandare un messaggio ed è saltato fuori quell'obbrobrio, poi non son riuscito più a rimediare. non so se è colpa del mio computer o a problemi tecnici nel forum.

Comunque avrei voluto chiedere ad Ettore come avrei dovuto interpretare il titolo: fuga di Muti e l'affermazione: mi sembra una notizia "marginale".

Confesso che avrei preferito un'esposizione più esplicita del pensiero di Ettore per poi poter, di conseguenza, rispondere e dire la mia.

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Sì, scusate, ma, in realtà volevo mandare un messaggio ed è saltato fuori quell'obbrobrio, poi non son riuscito più a rimediare. non so se è colpa del mio computer o a problemi tecnici nel forum.

Comunque avrei voluto chiedere ad Ettore come avrei dovuto interpretare il titolo: fuga di Muti e l'affermazione: mi sembra una notizia "marginale".

Confesso che avrei preferito un'esposizione più esplicita del pensiero di Ettore per poi poter, di conseguenza, rispondere e dire la mia.

Anche io ho avuto qualche problema, non quando quoto, ma quando rispondo senza quota.

 

Ma tu del video cosa ne pensi?

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e non mi sembra una notizia così marginale, almeno in un'ottica di cronaca italiana. Muti è uno dei più grandi direttori d'orchestra viventi, e i sindacati di un Teatro in cui quello pagato meno prende 2000 euro al mese hanno creato una situazione mafiosa che sarebbe inaccettabile in moltissimi altri paesi.

 

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Anche io ho avuto qualche problema, non quando quoto, ma quando rispondo senza quota.

 

Ma tu del video cosa ne pensi?

Io i problemi li ho sia quando quoto che quando non lo faccio. Ora ad esempio per quotarti sono impazzito.

Del video, penso che posso essere d'accordo, in linea di massima col direttore di Repubblica.

Sul fatto Muti e tutto ciò che ne consegue invece, io sono d'accordo al 100% con Claudio e, continuo a non capire - limite mio naturalmente - dove Ettore vuole arrivare, e lo invito ad essere ancora una volta più esplicito, se gli va e può!

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Non mi sembra che una politica di soffocamento dei teatri dipenda dagli orchestrali, al massimo hanno fornito una comoda scusa a Muti per togliere il disturbo. In effetti c'è da considerare che con la crisi finanziara che c'è, Muti non è uno che fa risparmiare soldi. Se 1+1=2 allora a me sembra una storia già scritta.

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Ragazzi, sembra che si sia verificata un'exception su questa discussione, sono costretto a cancellarla. Se avete ancora cose da dire potete ricrearne un'altra. La cancellerò domani cosicché tutti i partecipanti ne possano prendere atto. 

Ho spostato i messaggi qui a seguito del nuovo topic ricreato da Ettore (cassata l'altra discussione), vediamo se funziona così non perdiamo post :)

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Penso che, aldilà delle ragioni o dei torti di Muti, - e comunque è limitativo e, soprattutto fuorviante, ridurre il suo comportamento ai suoi capricci - il problema sia un altro: l'ingovernabilità e la situazione di collasso in cui versano i nostri enti lirici e la musica in generale in Italia.

E sull'ingovernabilità bisognerà domandarsi di chi sono le responsabilità a cominciare - non solo naturalmente - dalle organizzazioni sindacali che, appunto in quanto tali, dovrebbero avere una visione ben più ampia e lungimirante della situazione se veramente vogliono assolvere il loro compito: salvaguardare i posti di lavoro e salvaguardare la vita musicale in questo martoriato Paese, e non richiudersi in motivazioni ideologiche o, ancor peggio, corporative.

Tirare la corda quando è completamente lisa, equivale a spezzarla. E quando si sarà spezzata ... ciao!

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per me il problema è anche di principio. Se sei un morto di fame e passa il Papa dalla strada in cui chiedi l'elemosina, forse potrebbe non fregartene niente del Papa. Ma se sei uno che fa un lavoro bello, remunerato, ti batti per dei diritti (lecitamente) e però poi nella tua lotta di classe ti vieti una delle occasioni più bella della tua vita, ovvero nello specifico lavorare per anni con Muti, allora dovresti iniziare a capire cosa conta davvero.

Inizio la mia filippica e dico che questa epoca del grillismo a me non piace. Tutto è monetizzato, Muti non è uno dei più grandi direttori d'orchestra viventi ma uno che prende tanti soldi, suonare nell'orchestra dell'Opera di Roma non è il sogno di una vita ma un posto di lavoro qualunque su cui fare le pulci ogni volta. Vogliamo dire le cose come stanno? L'Orchestra dell'Opera di Roma è un'orchestra di secondo piano, il coro dell'opera di Roma è un coro di secondo piano, tutta l'organizzazione artistica e tecnica non vale un'unghia di quanto vale, non so, quella del MET. E la conferma di questo è che vivono loro stessi non come artisti ma come lavoratori, vivono il loro Teatro non come un luogo di formazione ed espressione ma come un ufficio. Ripetiamo ancora che l'arrivo di Muti non ha costretto nessuno a rinunciare a niente, non ha portato nessuno a lavorare 8 ore al giorno, a caricare sacchi di calce o a (OMMIODDIO!) rifare audizioni o studiare di più. Le proteste in Teatro non le fanno i precari, le fanno gli assunti con contratto a tempo indeterminato, che sono gli unici ad essere rappresentati sindacalmente. 

E quella di Muti non è una fuga.

Forse Ettore vuole provocare, ma io non so bene quanto si sia capito che Muti E' uno dei più grandi direttori d'orchestra viventi. Forse se lo ripeto abbastanza si capisce: Muti è uno dei più grandi direttori d'orchestra viventi, e lo era anche 10 anni fa e 20 anni fa, è uno che ha fatto la storia dell'interpretazione musicale, uno che se ti manda a *anculo forse è il caso che rifletti su quello che hai fatto, perché da persone così si può e si deve imparare. 

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Inizio la mia filippica e dico che questa epoca del grillismo a me non piace. Tutto è monetizzato, 

A costo di sembrare noioso, dirò ancora una volta che sono completamente d'accordo con Claudio.

Mi piace però riprendere questa parte del tuo discorso per dire che, qualcuno potrebbe ribatterti che oggi siamo in tempo di renzismo e non di grillismo. Qualcuno, ben inteso, non io!

In realtà, sia il grillismo che il renzismo - e ancor prima il berlusconismo - sono tante facce della nostra amata Italia, facce da cui non riusciamo ad emergere perché ...

Personalmente continuo a pensare che fra le tante iettature con cui ci piace immergerci, il renzismo - condizionale assolutamente d'obbligo - potrebbe essere l'inizio di una fioca luce in un tunnel che non ha mai fine. In attesa di appurare se sarà così o meno, cominciamo tutti a fare il nostro dovere e a piangerci un po' meno addosso e pensare che tanto, la colpa è sempre solo degli altri.

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Opera di Roma: dopo l'uscita di Muti, ipotesi di "esternalizzazione" delle masse artistiche.
Vale a dire: spostare fuori dal perimetro delle responsabilità del management i rapporti con orchestra e coro.
Fate una bella cooperativa fra di voi. Ogni anno io, Teatro, vi faccio un bel contrattino in convenzione per la stagione, e pattuisco un fisso da pagare alla cooperativa. Tutto compreso, non un centesimo in più.
Poi per i salari dei musicisti e coristi, per straordinari, trasferte, indennità, ve la vedete voi, non voglio sapere niente.
Volete prenderli in Albania, in Romania, in Cina, dove costano meno?
Mi va bene, basta che suonino e non scioperino.

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Io credo che se andiamo a parare sui discorsi legati alla politica qui non ne usciamo fuori vivi. Menzionare le problematiche economiche alla base di certe scelte è quasi palese nel senso che viviamo nell'epoca della moneta euro. L'introduzione dell'euro ci ha dato una moneta forte che dovrebbe essere un fattore positivo se non fosse che questo ci ha portato ad essere poco competitivi per l'esportazione e molto competitivi per l'importazione; in sostanza avendo una moneta forte conviene comprare dall'estero a poco ma non si riesce a vendere. È come se un guerriero avesse una spada molto massiccia e tagliente, ma il fatto di essere massiccia la rende molto pesante e difficile da manovrare; siamo lenti a muoverci e basta che arrivi il primo scemo con un coltellino svizzero in mano che riesce a tagliarci la gola. Da qui è facile dire che se i soldi si portano fuori qui non ci resta mai niente ed il debito aumenta per cui questo comporta il fatto che quando si deve assumere si preferisce farlo con gli extracomunitari che abituati agli stipendi del loro paese quando guadagnano 700 euro qui per loro è moltissimo. Molti extracomunitari sono venuti qui in Italia per farsi il "c**o" 10 anni, vivere come zingari in 20 dentro la stessa casa per farsi il gruzzolo, tornare al loro paese e comprarsi i palazzi per poi affittare gli appartamenti e vivere di rendita...

Questo è un problema reale per noi italiani ma con questo discorso non voglio dire che Claudio non abbia ragione quando dice che gli orchestrali dovrebbero vivere il teatro come luogo di formazione anziché come ufficio. Dico solo però che questo dovrebbe richiedere un qualche genere di serenità mentale. Io onestamente non riuscirei a svolgere bene il mio lavoro se nella testa avessi il pensiero che il prossimo anno potrebbe finire tutto. Questo vale anche per chi fa ricerca all'università. Dopo la legge Gelmini i ricercatori hanno tutti contratto a tempo determinato annuale rinnovabile. Come si può pensare di fare ricerca in queste condizioni ? Ci sono ricerche che durano più di un anno, cosa facciamo se abbiamo iniziato una ricerca e l'anno successivo non viene rinnovato il contratto. 
Gli impegni ci devono essere da ambo le parti.

Poi certamente bisogna rettificare, questa è l'epoca del Renzismo... Non voglio offendere nessuno, ma mi sembra che questo premier oltre a comprarsi voti con 80 euro non abbia ancora fatto nulla di positivo per questo paese. Finora ho letto e ascoltato solamente promesse, gli 80 euro sono stati solo una manovra elettorale nella quale sono incappati in molti, tanto più che ne ha dati 80 con una mano e tolti 300 con l'altra (vedi la rimozione dell'IMU sulla prima casa a favore della TASI - Imposta sui servizi pubblici, mi verrebbe da dire: "quali servizi ?", comunque calcolata sul reddito catastale di casa, proprio come l'IMU ma che per l'80% della popolazione comporta un aumento di spese nell'ordine del 35-40 %). 

Questa politica fatta di furbetti che vogliono truffare gli italiani ha fatto il suo tempo. Dai record di potenza mondiale di 20 anni fa, siamo passati a collezionare tutti i record negativi. Bisogna prendere una strada diversa e fare un cambio radicale di direzione altrimenti il botto è dietro l'angolo e vi dirò che lo sto aspettando trepidamente.

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non andiamo off topic :D

Mi sembra interessante, piuttosto, cercare di capire cosa implica questa esternalizzazione. Ci sono molti "a prescindere". Il primo è un a prescindere dal fatto che, secondo me, non si riuscirà a farla, perché ci sono ancora molti contratti a tempo indeterminato all'Opera di Roma e ciò vorrebbe dire o aspettare la loro conclusione o esternalizzare "parti" dell'orchestra e degli assunti, con conseguente lotta serrata sindacale, considerata la disparità di trattamento; un altro a prescindere e l'a prescindere il fatto che questa esternalizzazione esiste già in moltissime realtà, non solo per figure amministrative, per servizi di pulizia, promozione etc (che svolgono un lavoro tanto quanto gli orchestrali), ma anche per cori e orchestre: di fatto l'Aslico, l'associazione per cui lavoro come artista del coro, è un soggetto "altro" rispetto ai teatri per cui opera, e la stessa orchestra che suona durante la stagione del circuito lirico lombardo è una sorta di "costola" dei Pomeriggi Musicali, un'orchestra del tutto autonoma rispetto ad Aslico e rispetto, ancora, ai teatri del circuito. Da cui non vedo questo scandalo: sono forme contrattuali e artistiche presenti in Italia e altrove, che non hanno comportato la morte dell'arte.

Messi da parte gli "a prescindere", ci sono, però, delle conseguenze. Goffredo parlava di quelle economico-contrattuali, che non sono così pesanti come diceva lui, visto che in Italia a prescindere (ancora) dall'azienda in cui lavori, vigono dei contratti nazionali piuttosto tutelanti. Lavorare per un teatro come quello dell'Opera di Roma, poi, permetterebbe una stabilità de facto. La prospettiva pessimistica della cooperativa di immigrati albanesi che di giorno mendicano in metropolitana e di sera suonano in teatro è folklore. 

La prima conseguenza artistica che mi viene in mente è quella della Direzione Artistica comune. Ogni Orchestra ha una Direzione Artistica, che decide assieme alla direzione amministrativa come gestire e programmare concerti, prove, spostamenti etc. Nonostante i soggetti amministrativi sarebbero diversi (tra orchestra e teatro), la direzione artistica nel caso di un'esternalizzazione dovrebbe essere di fatto comune, visto che un Teatro come quello dell'Opera di Roma ha un'intera stagione da programmare. L'idea alla base di questa scelta è quella di rendere più flessibili le libertà di contrattazione, di licenziamento, di assunzione etc, ed effettivamente in questo modo ci sarebbe la possibilità di licenziare con più facilità, di gestire il personale in modo più flessibile. Ma il personale rimane quello, e il Teatro ha bisogno di quel personale. E' possibile che il primo flauto possa organizzarsi una sua propria tournée senza chiedere permesso alla Direzione del Teatro, ma di certo il Teatro avrà bisogno per l'intera stagione di quel primo flauto. Diverso sarebbe se l'ipotetica "Associazione Orchestra Romana" fosse così grande da potersi occupare anche di altro, proprio come fanno i Pomeriggi Musicali a Milano. In quel caso il Teatro dell'Opera sarebbe solo uno dei clienti dell'Orchestra, e quindi non ci sarebbe un solo organico orchestrale ma più formazioni: una quella sera suona Traviata in teatro, l'altra è a Tivoli a fare un concertino in Auditorium. E, ovviamente, non posso tenere tutti a tempo indeterminato, li chiamerò rispetto alle mie esigenze, a quanti concerti ho in quel periodo. Ma nel momento in cui almeno uno dei clienti è il Teatro dell'Opera di Roma, che è una struttura mastodontica, che ha bisogno di PROGRAMMARE per tempo un numero alto di prove, che ha necessità di un organico stabile per tutto l'anno, allora non penso ci saranno grossi problemi di precarizzazione

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http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2014/10/02/opera-romacda-licenzia-orchestra-e-coro_4388b2a5-9e1e-4f81-80f6-2b90b3711801.html
Teatro dell'Opera di Roma licenzia coro e orchestra. Franceschini: "Passaggio doloroso ma necessario"

DOMANDA : se Muti non si fosse dimesso sarebbe andata così?
Ora che non devono più pagare a Muti un contratto che immagino oneroso, le finanze del Teatro non dovrebbero andare meglio? Com'è che ADESSO si scopre che i conti non tornano, a tal punto da licenziare tutti o chiudere baracca? La cosa ha un sapore inequivocabile di punizione di massa, tipo il sergente di Full Metal Jacket.

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Trovo significativo che in un Teatro d'Opera vengano licenziate tutte le masse Artistiche e al contrario rimangano saldamente in ruolo i macchinisti , gli amministrativi , i segretari , i dirigenti .... cioè la rovina dei Teatri (molti dei quali sono stati messi in ruolo dal Sovrintendente o dal Direttore artistico di turno !!)
Credevo che un Teatro vivesse grazie a coloro che praticano arte; evidentemente mi sbagliavo !!
Questa è una VERGOGNA NAZIONALE che ci vedrà come sempre tutti stupiti e incazzati per una settimana e poi ognuno guarderà solo a se stesso come sempre ... io direi intato di smetterla di essere solidali solo sul WEB! (Ho letto certi messagi su facebook) Questo è un atto gravissimo per tutti noi musicisti e credo che da domani tutti i teatri dovrebbero fermarsi per fermare questo scempio !
Spero che anche il sindacato nelle sue molteplici forme e sigle si vergogni per aver portato lo stato della musica e dei musicisti a questo punto !!

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In totale disaccordo con me vuol dire:

>Credevo che un Teatro vivesse grazie a coloro che praticano arte; evidentemente mi sbagliavo !!

Evidentemente il teatro lo fanno macchinisti , gli amministrativi , i segretari , i dirigent

>Questa è una VERGOGNA NAZIONALE

Evidentemente dobbiamo esserne fieri


> ci vedrà come sempre tutti stupiti e incazzati per una settimana e poi ognuno guarderà solo a se
> stesso come sempre ... io direi intato di smetterla di essere solidali solo sul WEB! (Ho letto
> certi messagi su facebook)
Evidentemente è sufficiente cantarsela e suonarsela da soli su Facebook e Forum


> Questo è un atto gravissimo per tutti noi musicisti
Qui avete ragione, verso tutti i lavoratori. Scusate il "lapsus"



> Spero che anche il sindacato nelle sue molteplici forme e sigle si vergogni
Evidentemente ne devono essere fieri, forse aveva ragione Mendelssohn

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Trovo significativo che in un Teatro d'Opera vengano licenziate tutte le masse Artistiche e al contrario rimangano saldamente in ruolo i macchinisti , gli amministrativi , i segretari , i dirigenti .... cioè la rovina dei Teatri (molti dei quali sono stati messi in ruolo dal Sovrintendente o dal Direttore artistico di turno !!)

Credevo che un Teatro vivesse grazie a coloro che praticano arte; evidentemente mi sbagliavo !!

Sì. è vero un teatro vive grazie a coloro che praticano arte ma, di conseguenza, muore perché chi fa - o più esattamente dovrebbe far arte - in questo caso, si dimentica di quello che è il suo dovere assolutamente primario. Un dovere verso chi ama e vuole usufruire di quell'arte e solo lo può fare affidandosi a professionisti seri e motivati e non dei "suonatori" che per ogni loro capriccio mettono in discussione la possibilità di poter usufruire di quello spettacolo, già per altro, regolarmente pagato dagli ascoltatori.

 

Questa è una VERGOGNA NAZIONALE 

La vera vergogna nazionale è constatare che la possibilità di ascoltare la musica è affidata a questa gente.

 

Spero che anche il sindacato nelle sue molteplici forme e sigle si vergogni per aver portato lo stato della musica e dei musicisti a questo punto !!

Questo è l'unico punto su cui sono d'accordo con te e che però mi pare in netta contraddizione con quanto tu prima affermi.

Il sindacato - da cui io provengo - ha delle responsabilità gravissime su come è la situazione della musica in Italia. E... non solo la musica!

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