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Piano Concerto - Forum pianoforte

Intervista 2004/2007 al compositore Paolo Castaldi


Ludovica
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D'accordissimo che la musica funziona in modo «molto strano»: quando parla della «lama sottile del presente», che è ciò che possiamo "toccare", e la memoria del passato che ci aiuta a ricostruire l'intero.

Aggiungo (scoperta dell'acqua calda) la 'memoria del futuro': il fatto che di un'opera che abbiamo ascoltato già altre volta abbiamo la memoria di "dove andrà"; anche se non sappiamo "come ci andrà" e con che "faccia" (e questo è il bello dell'interpretazione B)).

 

Per nulla d'accordo sull'affermazione che la musica sia fatta di fogli di carta in quanto quelli sono ciò che di tangibile il compositore ci ha consegnato.

Va bene: «le note sono l'interpretazione della musica» (io intendo questo come: le note sono l'interpretazione di un'idea sonora).

Ma le note (scritte) non sono la musica. Suvvia!

Che poi ci sia bisogno della partitura in mano per sfuggire al questa «maledizione»...  Maledizione!?...

Ma è la bellezza di un'arte che si svolge nella dimensione del tempo. Altro che maledizione!

Per chi ascolta ci vogliono orecchie, testa e... voglia. Non una partitura in mano.

 

A volte vorrei non saper leggere il pentagramma per avere un rapporto più 'sonoro' con ciò che ascolto, senza che una parte di me vada a distrarsi (a mio avviso inutilmente) immaginando il tracciato su carta di ciò che sto ascoltando. (Esagero, ma solo per render l'idea)

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Francamente no, non mi sembra molto preciso ... anzi, mi sembra piuttosto generico.

Comunque ho ascoltato solo un paio di cose di Castaldi, senz'altro troppo poco per farsi un'idea, ma devo dire che non mi è chiaro per quale motivo la sua musica è sensata (o dotata di significato? boh?) e quella degli altri compositori da lui citati no. O meglio, capisco dove va a parare con Stockhausen. Ma con Donatoni? Dov'è che la musica di Donatoni si abbandona al grafismo fine a sé stesso? ... Mah!

 

Anche secondo me è troppo vago, certo, il Donatoni che scrive brani su frammenti di giornali sparsi qua e la per terra...è un discorso, altri brani un'altro. Per cui come notava RStrauss, troppo vago in tutto. E ome hanno detto anche altri, a volte si capisce dove vuole andare a parare ma il suo percorso non è molto chiaro...sempre se segue un percorso.

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Condivido quasi tutto quanto detto da Castaldi ... quello che non mi è piaciuto è il commento su Mozart, viziato anche da un'evidente contraddizione : parla di una splendida sinfonia basata sulle note "pe-pe-pe po-po-po" e poi definisce la musica di Mozart "inutile" ... allora è splendida o è inutile ? Bah ... parlare adesso di inutilità di una musica scritta nel 1700 è fuoviante. Lui dice che Mozart era come adesso la musica Pop e che la si può ascoltare durante il pranzo o durante altre attività ludiche. Tirata un pò ci può anche stare, ma non si può certo generalizzare ... potrei essere d'accordo se parliamo dei trii, di qualche concerto per pianoforte o di qualche sinfonia giovanili ... non si può certo definire così le messe, le ultime sinfonie, i concerti della maturità le opere ecc.

Praticamente RStrauss, se volessimo trovare un criterio "comune", potremmo dire che si "salvano" dal discorso di Castaldi le opere più contrappuntistiche, che per definizione sono anche quelle più "dotte" (soprattutto se il contrappunto sfocia nella fuga)

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zazza, si ... volendo sintetizzare ... ma sintetizzare qui non funziona, anzi cadi nello stesso errore di Castaldi. Quello che lui ignora o vuole ignorare è che Mozart scriveva quasi tutto per intrattenimento ... musica destinata ad essere eseguita alle "accademie" durante le quali una parte del pubblico ascoltava e gli altri facevano tutt'altro ... la musica è sempre la stessa, quello che è diverso è il pubblico.

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Diciamolo, chiunque potrebbe scrivere musica per fare il gradasso, per ostentare tutta la sua conoscenza, per dimostrare chissà cosa, questo vale per chiunque, sempre e fermo restando che quest'ultimo chiunque precisi il suo intento.

Ieri vedevo un intervento di Carmelo Bene di qualche anno fa (me lo ha consigliato un amico mentre parlavamo di Leopardi), non conoscevo e non conosco Bene, non so cosa ha fatto, però da quel poco che ho potuto vedere l'impressione che ho avuto è di una grandissima arroganza, mascherata in alcuni momenti da una serietà che bisognerebbe analizzare per vedere se era vera o ricercata.

Poi non avendo (io stesso) conoscenze in merito a specifici argomenti non saprei e potrei rispondere o trarne conclusioni, o comunque pareri; però l'atteggiamento è quello che per primo colpisce, e se una persona, seppur con una grande cultura è così arrogante, preferisco una un pochettimo più ignorante, ma con la quale ci si può parlare, questo senza nulla togliere al merito.

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mi piacerebbe capire per cosa scrive lui la sua musica ? ... per conciliare l'appetito ... oppure forse il sonno ? ... la musica è intrattenimento !

 

Già scrivere musica che per conciliare il sonno mi pare una cosa nobile... Ma in ogni caso: non credo esista musica inutile.

 

Esiste musica composta per intrattenimento, per ballare, per creare l'atmosfera giusta per fare sesso, per pregare, per lavorare, per rilassarsi, per proclamare nobili ideali, per pranzare, per correre, per prendere sonno, per non prendere sonno, per esaltare alla lotta, per esercitarsi nella composizione, o perchè semplicemente... sia piacevole (ad altri), oppure sia piacevole anche solo all'autore (non lo escluderei),

 

Una musica ha sempre una funzione in origine.

Una funzione che, a seconda delle idee personali, possiamo approvare disapprovare o guardare con sospetto.

 

Poi succede che, nella fruizione, si possono mischiare le cose; e un brano composto con una funzione venire usato per scopi a volte anche molto lontani da quello originale.

E anche in questo caso... a volte ci sono "contaminazioni" interessanti, a volte si assiste a grosse porcate (ma anche in questo il giudizio soggettivo :rolleyes:)

 

P.S. Personalmente non ho nulla contro nessuno di quegli scopi che mi sono venuti in mente e ho elencato (chissà quanti ne ho dimenticati).

Mi sento infastidito solo dall'idea di una musica in cui la vendibilità e il ritorno commerciale siano non già la conseguanza finale (sacrosanta), ma... l'idea "ispiratrice" iniziale.

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 ... la musica è intrattenimento !

mmhmm, a me è subito venuta in mente la musica sacra. Dubito che un corale Luterano serva ad intrattenere, è parte integrante del protestantesimo. Come questo esempio ce ne sono molti altri, vogliamo paralre degli inni? Cosa dovrebbero andare ad intrattenere?

 

Chiedo, giusto per capire se mi è sfuggito qualcosa :)

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mmhmm, a me è subito venuta in mente la musica sacra. Dubito che un corale Luterano serva ad intrattenere, è parte integrante del protestantesimo. Come questo esempio ce ne sono molti altri, vogliamo paralre degli inni? Cosa dovrebbero andare ad intrattenere?

 

Chiedo, giusto per capire se mi è sfuggito qualcosa :)

Hai ragione, infatti io non volevo sconfinare, ma restare nell'ambito di quello che ha detto Castaldi. Sono d'accordo che la musica sacra non ha niente a che fare con l'intrattenimento, infatti la definiamo sacra !

 

LucaCavaliere

Avrei un esempio del tuo P.S. e cioè di musica creata solo a scopi commerciali : G. Allevi. La massima espressione del marketing musicale a beneficio di un personaggio inventato da uno staff di persone di altissimo livello professionale e che io rispetto (solo loro).

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Siamo sicuri che la musica deve essere per forza logica?

Molta musica è logica :)

 

Diciamo che, pensando alla didattica, spesso capita che il maestro di composizione cerchi di trasmettere un po' di logica ai discenti, anche perchè la fantasia non è insegnabile :D

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Dai, non siamo pessimisti. La fantasia va comunque stimolata. E sfaterei un po' il mito legato al fatto che tutto è ispirazione, che sul totale del lavoro cuba una piccola percentuale, guai se non ci fosse...ma se manca tutto il resto, ai voglia ad "espirare".

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Dai, non siamo pessimisti. La fantasia va comunque stimolata. E sfaterei un po' il mito legato al fatto che tutto è ispirazione, che sul totale del lavoro cuba una piccola percentuale, guai se non ci fosse...ma se manca tutto il resto, ai voglia ad "espiare.

 

Stimolare la fantasia non è propriamente insegnarla, ma concordo sul discorso e serve moltissimo mestiere per esprimersi nella composizione.

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Caro Luca, ispirazione versus "espirazione" :D

 

 

Alcune classiche "battute" (dove non si sa se ridere o piangere, il confine è sempre sottile) "nascondono" un fondo di verità :)

 

 

Consiglio per direttori d'orchestra - Quando la trama contrappuntistica di un passaggio orchestrale si fa densa, non stare troppo a preoccuparsi: continuare a battere e alzare gli occhi verso il soffitto, si farà la sporca figura di direttore "ispirato" invece che ..."espirato"!
 

 

Studiare musica è per un 5% ispirazione e per un 95% ...traspirazione (altra variante)

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Dai, non siamo pessimisti. La fantasia va comunque stimolata. E sfaterei un po' il mito legato al fatto che tutto è ispirazione,

 

Esatto, Messiaen si faceva ispirare dagli uccellini, Xenakis dai numeri... ognuno si cerca gli stimoli con cui ha più confidenza :)

... ma questi sono solo punti di partenza :)

 

 

 

Siamo sicuri che la musica deve essere per forza logica?

 

la musica è musica, non è logica, ma ha una logica ;)

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