Ludovica Postato Luglio 3, 2014 Report Share Postato Luglio 3, 2014 Beh, gli perdoniamo le opinioni su Mozart, perché il resto è fantastico! Intervista 2004/2007 al compositore Paolo Castaldi Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 4, 2014 Report Share Postato Luglio 4, 2014 mi sa che qualcuno salterà sulla seggiola! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Luglio 6, 2014 Report Share Postato Luglio 6, 2014 mi sa che qualcuno salterà sulla seggiola! A quale intervista ti riferisci? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 7, 2014 Report Share Postato Luglio 7, 2014 A quale intervista ti riferisci? beh, già la prima (dove parla di semantica) non è proprio da sottovalutare, poi a parte Mozart (porello), anche l'avanguardia non la tratta mica tanto bene Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
AbateFaria Postato Luglio 7, 2014 Report Share Postato Luglio 7, 2014 A ma ha incuriosito molto il discorso che fa sugli allievi, non è facile dire a uno: "non è cosa tua"...sarebbe più comodo succhiargli il sangue Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Zedef Postato Luglio 7, 2014 Report Share Postato Luglio 7, 2014 Io sono abbastanza d'accordo pure su Mozart o almeno su una parte della produzione mozartiana.. tanti stimoli, da rifletterci a lungo. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Luglio 7, 2014 Report Share Postato Luglio 7, 2014 "tanti stimoli, da rifletterci a lungo" Concordo con Zedef, in realtà io è già da tempo che mi confronto con altri musicisti su queste tematiche e rifletto molto su alcune questioni. Ma a parte riflettere bisogna anche osservare. La butto li, chi sa quanti docenti di composizione girano a Milano? Fatti cento, quanti (onestamente) ne conoscete? E quanti sono noti al di la della frontiera? Giusto per allacciarsi al discorso "colleghi". Solbiati? Lorenzini? Vogliamo metterci Vacchi? Brusa? ...e glia altri? Volgiamo ricordare Ferrero, Manca, Garuti? E gli altri. Io penso che già qui qualcuno si chiederà di questi 7 … ma alcuni chi sono? Sulla dodecafonia è sottile ma incisivo. Fondamentalmente ha ragione, ma è stato un modo, uno dei modi che ricorda, per esplorare altre strade. Difficilmente si sarebbe potuto senza scelte radicali. Ma alla fine abbiamo opere dodecafoniche veramente notevoli, per cui ne è valsa la pena. Onestamente non ho ben capito il discorso che fa su Webern e del postwebernismo, o meglio, ho capito dove vuole andare a parare, ma non ho capito in che modo… Nel suo rapporto con gli allievi si definisce "disonesto" solo perchè piuttosto che dire no li gira ad altri. La domanda vera è, perchè gli altri non dicono di no o a loro volta non li girano ad altri ancora? Pensando agli allievi, ad esempio alconservatorio di Parigi non gli interessa avere posti "vacanti", prendono solo coloro che ritengono meritevoli (magari uno può non concordare i parametri di selezione, ma c’è una selezione). Da noi la logica mi sembra quella di fatturare, per cui piuttosto che posti vacanti, meglio sovraffollamento Il discorso della contemporanea in relazione alla "semantica", termine che usa in modo improprio (io parlerei di sintassi), non penso che sia così irrazionale, nel senso che molti degli amici compositori (che lui indica come colleghi) non si accorgono di errori di esecuzione anche nei loro brani...figuriamoci in quelli degli altri; in effetti ritiene necessaria la partitura (io aggiungo che servono pure eccellenti doti). In questa accezione potrebbe pure aver ragione, oltre a fare riferimento alla partitura, di fatto nel finale fa anche riferimento a Cage con cognizione di causa, per cui non penso che tratti male la contemporanea...più che altro descrive (a suo modo, sicuramente discutibile, ma ci sono i presupposti per aprire una riflessione) delle implicazioni… riconoscendo che oggi tutto è possibile. Su Mozart, Daniele se ne ricorderà (ne avevamo parlato in passato), seppur "sbagliando" il modo e i termini, potrebbe non esserci andato lontano. Per questo chiedevo a Bianca a quale delle diverse interviste si riferiva. Non è così scontato che uno salti dalla seggiola, in che modo... e a quale proposito. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 Il discorso della contemporanea in relazione alla "semantica", termine che usa in modo improprio (io parlerei di sintassi), Per questo chiedevo a Bianca a quale delle diverse interviste si riferiva. Non è così scontato che uno salti dalla seggiola, in che modo... e a quale proposito. mica tanto improprio, parla di "risorto" e di "risotto" e dice che "un linguaggio è un insieme di suoni ... che hanno una loro possibilità semantica di rinvio..."; questa non è sintassi Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Frank Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 Ho sentito Bianca, anche l'esempio Arpa, Carpa, Scarpa, Sciarpa...fra l'altro in quest ultimo caso ha anche un refuso sulla lettera d'aggiungere per trasformare Scarpa in Sciarpa . Premesso che la musica non è un linguaggio semantico, al massimo ci sono errori di sintassi. In effetti VI II V I è una sintassi, non ha nessun tipo di significato. Per cui può partire da dove ne ha voglia, ma alla fine, come dicevamo in un altro topic, ci sono concatenamenti accordali che non sono imbrigliabili neanche in una sintassi...figuriamoci in un "significato". Se scrivi ho "suonato la scarpa" in italiano POTREBBE essere un errore di semantica, in quanto si presume si crei un incongruenza. A parte che detto fra noi, nell'ambito dei brani di nuova liuteria, nessuno mi vieta di montare delle corde a delle scarpe e suonare la scarpa, per cui nessun errore semantico ...se suono la successione VI III V I al posto di VI II V I, che tipo di errore si genera? Ammesso che sia un errore. A te cosa è arrivato del suo discorso e in riferimento alla musica...? Si intravede qualcosa, ma bisogna mettercene di fantasia e di proprio Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 Premesso che la musica non è un linguaggio semantico, al massimo ci sono errori di sintassi. In effetti VI II V I è una sintassi, non ha nessun tipo di significato. Per cui può partire da dove ne ha voglia, ma alla fine, come dicevamo in un altro topic, ci sono concatenamenti accordali che non sono imbrigliabili neanche in una sintassi...figuriamoci in un "significato". Anche Soggetto-Verbo-Complemento è una sintassi, ma a seconda di come la usi comunichi significati differenti ; anche PA (gli assiomi di Peano) sono una sintassi, ma a seconda di come li interpreti hanno infiniti significati (i numeri naturali sono il significato che di solito si intende interpretare). Il fatto che la musica sia un linguaggio asemantico produce, a mio parere, un falso-concettuale che ha profonde radici. Quanti appassionati di musica che sostengono l’asemanticità della stessa, direbbero che anche le arti figurative sono dette asemantiche? Il fatto è che non c’è quasi nulla nell’espressione umana che sia non-semantico, e la logica lo insegna molto bene. Quindi quello che io interpreto voglia dire nel video (anche se non lo condivido appieno) è che un certo tipo di musica (o di autori) sia incapace di esprimere un qualunque contenuto emotivo che, in quanto tale, è significato. Del resto del suo discorso, devo dire che mi è piaciuto il fatto che parli senza peli sulla lingua. Se scrivi ho "suonato la scarpa" in italiano POTREBBE essere un errore di semantica, in quanto si presume si crei un incongruenza. A parte che detto fra noi, nell'ambito dei brani di nuova liuteria, nessuno mi vieta di montare delle corde a delle scarpe e suonare la scarpa, per cui nessun errore semantico ...se suono la successione VI III V I al posto di VI II V I, che tipo di errore si genera? Ammesso che sia un errore. Dato un certo contesto, è un errore di grammatica musicale. In Italiano se usi complemento-verbo-soggetto alla maturità magari ti bocciano anche se ne capiscono il significato, in Sardo magari va bene. Ogni poetica (non solo musicale) ha la una propria grammatica e una propria sintassi con cui esprimere significati... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 Io mi interrogherei su cosa vuol dire semantico. Rosa sono è un insieme di fonemi, ma che vuol dire quel determinato fiore perchè c'è una convenzione (e solo in una determinata zona del mondo, anzi altrove rosa può voler dire altro). In musica non penso sia possibile. Qual'è il significato (che deve essere unico e convenuto) della BWV 1006? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Dante Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 Io mi interrogherei su cosa vuol dire semantico. http://it.wikipedia.org/wiki/Semantica La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle singole lettere (negli e degli alfabeti antichi) e delle frasi (semantica frasale) e dei testi. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 . Qual'è il significato (che deve essere unico e convenuto) della BWV 1006? è proprio questo il punto, non deve essere unico! anzi. I modelli di PA (i modelli "sono" la semantica della logica) sono infiniti. Per convenzione, quando a un matematico parli di PA, lui intende il modello standard, ovvero il significato che corrisponde ai numeri naturali. Lo stesso vale per la musica Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 http://it.wikipedia.org/wiki/Semantica La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle singole lettere (negli e degli alfabeti antichi) e delle frasi (semantica frasale) e dei testi. meglio qui http://en.wikipedia.org/wiki/Semantics ma sempre di wiki si tratta Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Luglio 8, 2014 Report Share Postato Luglio 8, 2014 è proprio questo il punto, non deve essere unico! anzi. Allora non c'è significato (per cui semantica), al massimo c'è senso..anzi, tanti sensi Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Allora non c'è significato (per cui semantica), al massimo c'è senso..anzi, tanti sensi ti consiglio di non dire mai una cosa del genere ad un esame di Logica o di Matematica Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Bianca, sai che pensavo che nell'intervista (oggetto del topic) si parlasse di musica? Ovvio che il mio approccio ad una lingua semantica sarebbe diverso Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Bianca Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Bianca, sai che pensavo che nell'intervista (oggetto del topic) si parlasse di musica? Ovvio che il mio approccio ad una lingua semantica sarebbe diverso il fatto è che qui stiamo proprio discutendo questo. La tua precedente affermazione era di carattere generale. Comunque io credo che ciascuno possa e debba avere e sostenere la propria opinione, però è importante saper mettere in dubbio le proprie convinzioni. Da un certo punto di vista potrebbe anche solo trattarsi di capire quali sono le estensioni dei concetti che si usano. Perché usare "semantica", a proposito della musica, nell'accezione "linguistica" e non piuttosto nell'accezione "matematica"? Dopo tutto quanti musicisti e teorici proclamano una maggiore affinità della musica con la matematica piuttosto che con il linguaggio verbale? E perché poi non usare "semantica", a proposito della musica, in un'accezione "musicale"? In effetti si può anche usare il termine "senso" al posto di "significato", ma quello che occorre stabilire allora è la posizione relativa dei due a proposito di quello di cui parliamo. Tanto per dare anche un altro punto di vista che potrebbe almeno far capire che non si tratta di una pure questione sofistica: http://www.cogsci.ucsd.edu/~coulson/CNL/koelsch-needle.pdf buona lettura Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
rstrauss Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Condivido quasi tutto quanto detto da Castaldi ... quello che non mi è piaciuto è il commento su Mozart, viziato anche da un'evidente contraddizione : parla di una splendida sinfonia basata sulle note "pe-pe-pe po-po-po" e poi definisce la musica di Mozart "inutile" ... allora è splendida o è inutile ? Bah ... parlare adesso di inutilità di una musica scritta nel 1700 è fuoviante. Lui dice che Mozart era come adesso la musica Pop e che la si può ascoltare durante il pranzo o durante altre attività ludiche. Tirata un pò ci può anche stare, ma non si può certo generalizzare ... potrei essere d'accordo se parliamo dei trii, di qualche concerto per pianoforte o di qualche sinfonia giovanili ... non si può certo definire così le messe, le ultime sinfonie, i concerti della maturità le opere ecc. quindi il buon Castaldi fa un discorso molto limitato e supponente senza scendere nei dovuti dettagli. Stessa cosa di quando parla di Beethoven dicendo che "suona male". Parlarne così in generale senza contestualizzare (sopratutto in relazione al periodo storico) e senza fare le dovute precisazioni/distinguo ce lo fa percepire approssimativo oltre che irritante per l'arroganza con cui nè parla. Magari nell'intervista non voleva scendere in particolari o dilungarsi troppo ... allora in questo caso poteva evitare l'argomento ... equivale a tirare il sasso e nascondere la mano ... 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Piccinesco Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 A me è venuta in mente una cosa che ha a che fare con l'aspetto psicologico: la sicurezza che (fin troppo) traspare dal suo modo di porsi e definire ogni cosa che affronti (con le dovute interpretazioni, altrimenti rischierei anche io, che sicuramente sono molto più ignorante rispetto non solo a lui, ma a molta altra gente), anche se (e questo lo penso quando mi trovo di fronte a "casi del genere) dovuta senz'altro a grande passione, stimoli e consapevolezza, non fa del tecnico un valido compositore. Intendo dire che essere "supportati" da una grande sicurezza in sè, non è direttamente proporzionale al "presunto" valore di quello che si compone. Questo per potermi legare anche ad altri contesti. Poi é naturale che potrei anche percepire delle grandi cose da ciò che scrive. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Gerardo Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Stessa cosa di quando parla di Beethoven dicendo che "suona male". Secondo me non aveva un accezione negativa, anzi, definisce quel modo come il "sound" beethoveniano. In sintesi, il suo bello. Probabilmente era un riferimento velato alla raffinatezza, che ovviamente è intrinseca nella scrittura di Mozart. Beethoven è tutto tranne che raffinato. A tal proposito, riferendomi al tuo commento su Mozart, parti dal presupposto che una cosa splendida sia anche utile. Il passaggio non è così scontato, comunque condivido la tua osservazione per la parte relativa a WAM Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Piccinesco Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Conosco poco del lavoro di Beethoven, ma non lo percepisco così "rude" come spesso si scrive, al contrario trovo che Mozart (è un'impressione) si è anche "trattenuto". Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Ma Castaldi considera sensata la propria musica? Immagino di sì (perché dovrebbe scrivere qualcosa di insensato?) ... Mi chiedo però per quale ragione la musica di Castaldi sarebbe sensata, e quella di Donatoni no. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Ettore Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 mmhm Red, torna il concetto di "senso" e non significato. A me sembra, seppur in modo approssimato, che delle motivazioni (ovvio, sue) le dia. Tira fuori Donatoni in un contesto molto preciso, o sbaglio? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
RedScharlach Postato Luglio 9, 2014 Report Share Postato Luglio 9, 2014 Francamente no, non mi sembra molto preciso ... anzi, mi sembra piuttosto generico. Comunque ho ascoltato solo un paio di cose di Castaldi, senz'altro troppo poco per farsi un'idea, ma devo dire che non mi è chiaro per quale motivo la sua musica è sensata (o dotata di significato? boh?) e quella degli altri compositori da lui citati no. O meglio, capisco dove va a parare con Stockhausen. Ma con Donatoni? Dov'è che la musica di Donatoni si abbandona al grafismo fine a sé stesso? ... Mah! 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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