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Piano Concerto - Forum pianoforte

Vergogna!


Dino
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Perché vergogna? Francamente a me sembra di una cosa assolutamente nobile

 

 Solo Una  festa Popolare  può offrire l'Opportunità della Libera Espressione di Tutte Quelle PERSONE Che, prescindendo dall'attività Professionale, o aspirando a Una Carriera musicale, desiderano esibirsi di Fronte annuncio ONU Vasto Pubblico.

 

A me sembra, nello spirito e nel fine una delle cose più belle e democratiche- E lo dico nel più alto significato dei termini. 

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bhe se vuole essere una battuta... francamente

 

Chi sa perchè non le propongono mai agli idraulici queste iniziative :)

 

 

Suppongo che questa voglia essere una battuta di spirito...

 

Però, volendo ad una festa popolare possono servire anche gli idraulici - a volte possono capitare anche degli inconvenienti no? - e se qualcuno vuole prestare gratis il suo lavoro ben venga.

 

ma poi perché sto a rispondere  a queste ....!?!?

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In effetti sarebbe stato molto incentivante evitare

 

A supporto di tale manifestazione si prevede lo stretto coinvolgimento di un pubblico esercizio, in grado di garantire al pubblico presente la possibilità di acquistare e consumare in loco alimenti e bevande, una sorta di ‘pic-nic in musica‘ con una struttura pratica, funzionale e non impattante rispetto alla location individuata e agli intrattenimenti previsti.

 

come del resto faranno i musicisti

 

I musicisti sono invitati ad esibirsi gratuitamente e tutte le esibizioni sono gratuite per il pubblico.

 

Tutti a loro modo dovrebbero contribuire alla festa della musica....e lo dico nel più alto significato del termine.

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capisco e condivido il tuo disappunto Dino

 

nell'articolo che tu hai rimarcato mettendo in rosso i termini a cui tenevi, è evidente il sottile pregiudizio che essendo la musica fatta di aria la musica non costa niente (a meno che uno abbia... un Nome <_< ..... eehhh... allora la musica cambia (in tutti i sensi :rolleyes: )

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Fermo il fatto che fare musica non può essere paragonato al lavoro di un idraulico, un impiegato, un professionista o un salumiere, in verità, di questi tempi, capita a molti di dover lavorare gratis, soprattutto se autonomi. 

Senza scomodare il ben noto modo di pagare della pubblica amministrazione, vi assicuro che un sacco di lavori si fanno e... ciccia... O addirittura, in cambio del lavoro e della paga ti si chiede di elargire "un paio" di lavoretti extra, ovviamente gratis.

 

Concedersi ogni tanto, magari in iniziative come queste, può servire anche a farsi conoscere e, soprattutto, a far conoscere la musica che si ama. L'aspetto "pubblicitario", sebbene apparentemente non abbia nulla a che fare con l'arte, è invece importante per tutti e soprattutto per chi fa musica.

 

Le cose belle hanno bisogno di divulgazione. Pensate che "l'uomo di strada" andrebbe mai a pagare un biglietto per un concerto, che so, di musica antica? Se invece passeggiando per strada gli capita di assistervi chi lo sa, magari (per quanto improbabile), potrebbe anche venirgli la voglia di andare per la prima volta a un vero concerto... a pagamento.

 

Insomma, il limite dovrebbe sempre essere dato dalla dignità di quello che facciamo, qualsiasi cosa esso sia. E' questo che impedisce di svendersi.

Fare musica, per una sera, magari riuscendo a coinvolgere persone ricevendo e dando calore gratuitamente penso che sia assolutamente dignitoso, anzi utile.

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Fare musica, per una sera, magari riuscendo a coinvolgere persone ricevendo e dando calore gratuitamente penso che sia assolutamente dignitoso, anzi utile.

in sè, questo che dici è vero.

Ma in un mondo ideale tutti vengono congruamente compensati per il proprio servizio senza che debbano fare scioperi battaglie o, più mestamente, opera di sensibilizzazione sul valore del proprio ruolo.

 

E poi è evidente che un musicista - così come un idraulico, un impiegato, un professionista o un salumiere - non campa solo di soddisfazioni e applausi.

 

[mica penso davvero che un musicista sia un produttore di 'aria tremula']

 

E poi, a proposito di tangibilità del "prodotto"... quanti personaggi ci sono in giro che vengono strapagati solo per fare da "testimonial" a un qualsivoglia evento!?...

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Allora, sono sostanzialmente d'accorto con Pestatasti,

Il comune di Parma - in questo caso, ma potrebbe essere anche qualsiasi altro comune - ha deciso di fare una festa della musica. A tal proposito chiede a chiunque ne abbia voglia e se la sente, di suonare  di partecipare volontariamente, e questo a prescindere dal grado di preparazione e dal  tipo di musica e questo è assolutamente democratico -. E' bello pensare che chi ha il dono - tale va sempre considerato - di saper suonare e di poter trasmettere tramite la musica forti emozioni a sua volta lo doni alla moltitudine che questo privilegio non ce l'ha. A casa mia tutto questo si chiama  volontariato che, appunto perché sempre più raro è assai auspicabile. Dunque non c'è nulla di vergognoso in tutto ciò: questa parola vergogna che ad ogni piè sospinto viene usata sarebbe meglio adoperarla più appropiatamente laddove - ce ne sono innumerovoli purtroppo di casi  - necessita.

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Anche se non sembra capisco i vostri punti di vista, ma ultimamente ci sono solo iniziative dove uno deve prestare la propria prestazione professionale gratis.

Se su 1000 iniziative solo una fosse a base di volontariato capirei, ma quando succede che su 1000 annunci 999 sono per lavorare gratis e 1 no (e in questo singolo caso chi sa quando li prenderai)...forse si troveranno parole più appropriate di Vergogna.

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Io capisco molto questo tuo ultimo punto di vista e su questo non posso che essere solidale e d'accordo con te!

Il punto della questione è purtroppo molto semplice e triste: le amministrazioni comunali non hanno soldi e, non avendone, non possono certo prevedere spese che vanno oltre lo stabilito. E questo è un dato di fatto su cui c'è ben poco da discutere.

Il problema relativo alla musica e al doversi mantenere con essa è molto più ampio e qui affermandolo scopro la classica acqua calda. E' un problema che poi in Italia si fa macroscopico rispetto ad altri paesi europei dove essere musicisti non vuol dire essere troppo spesso disoccupati, come accade da noi.

Speriamo in tempi migliori come sempre senza mai perdere la voglia di lottare per cambiare lo status quo. Banale, nauseante, forse il ripeterlo, ma non vedo altre alternative.

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Le cose belle hanno bisogno di divulgazione. Pensate che "l'uomo di strada" andrebbe mai a pagare un biglietto per un concerto, che so, di musica antica? Se invece passeggiando per strada gli capita di assistervi chi lo sa, magari (per quanto improbabile), potrebbe anche venirgli la voglia di andare per la prima volta a un vero concerto... a pagamento. [Pestatasti]

 

Speriamo in tempi migliori come sempre senza mai perdere la voglia di lottare per cambiare lo status quo. [Daniele]

 

«(per quanto improbabile)»... penso sia molto improbabile che "l'uomo di strada" più o meno adulto (dai 18 ai 100 anni) decida di andare a un vero concerto di un genere a lui sconosciuto solo perchè si è imbattuto in un musicista volenteroso che sta facendo divulgazione. Lo dico amaramente.

Sarebbe come un astemio che a una sagra di questo o quel vino decida di non esser più tale. Può accadere... però...

 

io la mia "acqua calda" ce l'ho per fare in modo i tempi migliori vengano e coloro che lavorano in ambito musicale abbiano solido e sufficiente sostegno economico dalla loro arte.

Fare seriamente e profondamente educazione musicale nei giovani e giovanissimi che non suoneranno mai nessuno strumento, non leggeranno mai un pentagramma... ma sentiranno la musica come "qualcosa" della loro vita a cui non vorranno mai rinunciare.. E (come accade a me) riterranno soldi spesi bene tutti quelli spesi per concerti o acqusito CD di artisti affermati o giovani che siano....

 

Educazione musicale? > > > famigliarità con l'ascolto delle opere musicali!

 

nozioni di musica > > > copiatura di pentagrammi / classificazione degli strumenti musicali / biografie dei compositori / acustica Hertz Decibel . . .

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Ma il punto della questione, caro Luca e cari tutti, è proprio questo.

Finché non ci sarà una presa di coscienza da parte della classe politica - ma ovviamente non solo di essa - che la scuola e l'istruzione in un contesto di riforma globale, deve farsi carico in modo imprescindibile dell'educazione musicale e artistica, non se ne esce.

Si parla tanto di disoccupazione di mancanza di consumi e, tuttavia, chiunque non voglia in maniera miope continuare su strade ormai stantie e impraticabili, sa bene che non si può continuare a consumare con i ritmi precedenti se vogliamo salvare questo pianeta dalla disfatta.

Allora i nostri consumi, finalizzati a creare lavoro e ricchezza, non devono più essere finalizzati  ad oggetti che spesso sono inutili e riempono le nostre case di cianfrusaglie, ma a beni culturali, quali le arti, la musica, i concerti, i teatri, il cinema i, testi - non più su carta naturalmente Simone - e, naturalmente turistici.

Io, altre ricette non le ho, ma come Kundera penso che l'Europa, se vorrà salvarsi, potrà farlo solo attraverso la sua cultura.

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Fermo il fatto che fare musica non può essere paragonato al lavoro di un idraulico, un impiegato, un professionista o un salumiere ...

Credo di capire quello che vuoi dire, ma io ci penserei più volte prima di dire una frase del genere: si fa presto a deformare "la musica non è un mestiere come gli altri" in "la musica non è mestiere" (ma - sottinteso - un passatempo). Invece il messaggio da far passare è che la musica è davvero un mestiere, e per essere fatta bene ha bisogno di professionalità e di risorse come tutti gli altri mestieri.

 

Fare seriamente e profondamente educazione musicale nei giovani e giovanissimi che non suoneranno mai nessuno strumento, non leggeranno mai un pentagramma...

 

Questo è un altro male da contrastare. L'ascolto va bene, sottoscrivo la proposta di un insegnamento di Storia della musica in tutti i Licei e non solo nei Licei musicali (perché Letteratura sì, perché Storia dell'arte sì, e Storia della musica no?). Ma ancora più urgente è la diffusione di una formazione musicale di base, ovvero più Scuole medie a indirizzo musicale: ci sono certe realtà in Italia (anche in alcune regioni del meridione, che in questo hanno mostrato maggiore sensibilità e intelligenza del settentrione) dove l'indirizzo musicale ha avuto modo di radicarsi, e questo costituisce una grandissima risorsa per lo sviluppo culturale del territorio.

Avere corsi di musica in ogni scuola secondaria, sul modello delle nazioni del nord Europa, è forse un'utopia per l'Italia: ma costituirebbe la svolta decisiva.

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@ RedScharlach

 

tutto buono tutto auspicabile quel che dici.

 

io oggi come oggi sarei già contento se nella scuola media a "indirizzo generico" 70 ore di musica all'anno non veinssero impiegate al 90% per ... nozioni di musica

(ovviamente parlo del mio piccolo piccolo oritcello... ma in due anni di scuole medie, con due differenti insegnanti, questa è la realtà che abbiamo vissuto... e che altro posso dire se non ciò che vedo!?)

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