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Piano Concerto - Forum pianoforte

Ecco un altro "genio"


Zazza
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Che peccato che non ci sia un po' di ironia in queste performance....

 

Un minimo tentativo di comunicare all'ascoltatore un briciolo di divertimento, qualche bizzarria, uno strizzare l'occhio per dirti " adesso ti faccio vedere io...".....

 

Nel video avrei fatto inciampare le ballerine... avrei fatto entrare un falegname che segasse le gambe dello sgabello.... avrei mostrato un primo piano di un maiale in smoking che sorseggia champagne  al tavolo.... Avrei collocato delle bombe collegate alla tastiera , in modo che il pianista  avrebbe dovuto evitare i tasti esplosivi, continuando a suonare  comunque la melodia ( questa è una citazione)

 

Mi aspetto sempre qualcosa di piu' da questa gioventu'.... 

 

Ma  è sempre troppo solenne, e terribilmente seriosa. 

 

Possibile che non colgano tutto questo ?

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considerazioni sparse:

1) il pezzo non mi piace.

2) questo pezzo appartiene a quel "genere" che oggi potremmo definire piano easylistening, che è un genere ben preciso, con grande seguito internazionale, un giro di soldi considerevole e, come vedete dal videoclip, linguaggi "visivi" molto simili a quelli del pop.

3) dal punto 2 consegue, secondo me, una semplice considerazione: giudicare questo genere con le categorie della classica è sbagliato. Come si dice in queste situazioni, se giudichiamo un pesce per la sua capacità di arrampicarsi sugli alberi lo troveremo sempre inadeguato.

4) Come mi capita spesso di dire, se vogliamo dare un giudizio serio e non vogliamo trasformare questi topic in conversazioni da bar, dobbiamo sforzarci di capire la musica dall'interno, non dall'esterno. In etnomusicologia si parla di punto di vista "etico" e punto di vista "emico". Il primo è un punto di vista esterno, quello secondo cui i cantanti folk sono calanti. Il secondo è un punto di vista interno, quello che giudica un genere musicale rispetto ai valori di quello stesso genere musicale. Ecco, secondo me sarebbe interessante sforzarsi di giudicare questo pezzo "come se" fossimo dei fan di questo genere. Capire, per esempio, perché Michael Nyman era meglio e questo è peggio.

5) Michael Nyman è un grande compositore ed è stato un grande musicologo e critico musicale. Potete non apprezzare le sue composizioni, ma sarebbe bello che chiunque si sforzasse di distinguere i propri giudizi di gusto da considerazioni di carattere professionale. A voi piace Ockeghem? Probabilmente non molto, ma non penso che vi mettereste a dire che sarebbe stato meglio abbatterlo. Chissà perché con Nyman e altri compositori contemporanei, invece, i giudizi sprezzanti si sprecano. E' possibile, e sarebbe auspicabile, riconoscere ai compositori "famosi" la loro professionalità, e un posto nella storia dell'arte. Michael Nyman è fuori da ogni dubbio uno dei più importanti compositori di musica da film viventi e ha un'invidiabile fama e capacità anche in altri generi.

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Michael Nyman è fuori da ogni dubbio uno dei più importanti compositori di musica da film viventi e ha un'invidiabile fama e capacità anche in altri generi.

...e  Delord?

 

Altri generi non ne ho sentiti e soprattutto, dov'è il film? Per cui cosa resta? Un inutile ripetizione. Francamente chiudendo gli occhi e ascoltando il brano in questione non mi viene da dire: ecco, Delord! Anzi, mi viene da dire...è solo uno nel mucchio :)

(non specifichiamo la tipologia di mucchio che è meglio)

 

Francamente c'è gente che improvvisa canzoni al pf (compresa la voce, volendo) ... più belle

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Mi sono espresso così perché condivido il giudizio di Thallo ma ascoltare questa "roba" mi ha riportato indietro nel tempo ai tempi del liceo.

C'era un mio compagno di classe che non aveva nessun tipo di nozione musicale, sapeva solo come si chiamano le note e come erano disposte sui tasti del pianoforte. Non sapeva cosa fosse un accordo, non sapeva niente di niente in fatto musicale ma aveva una piccola tastierina elettronica di queste della bontempi da 61 tasti regalatagli dal papà quando era bambino a Natale. 

Si divertiva a mettere insieme qualche nota con le due mani e vi assicuro che il risultato era più o meno quello ottenuto da questo "Delord" nel suo video.

Possiamo parlare di etnomusicologia e di etnomusicologia comparata quanto vogliamo ma secondo me ci si inalbera sempre di più senza mai trovare il bandolo della matassa; per risolvere questi imbrogli bisogna sempre riportare le questioni non al gusto, ma al buon senso...

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Concordo al 100%. La composizione mi interessa relativamente, parlo dell'esecuzione.

Se si spiega il fenomeno come mutamento dell'estetica, per cui oggi si preferisce un modo di suonare grezzo, naif... dove la mancanza dei fondamenti tecnici di base  è addirittura apprezzata (non parlo di virtuosismo, parlo della capacità di far suonare lo strumento come lo strumento è in grado di fare)... allora sia consentito criticare questa evoluzione estetica come frutto di incultura.

Ovvio poi che snobismo e intolleranza sono da censurare: ognuno ha i musicisti che si merita.

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ricordatevi il punto 1, a me il pezzo non piace :-) però secondo me dire che è suonato male non basta per giustificare il suo basso livello. Come dire, se fosse la sonata al chiaro di luna sarebbe comunque un capolavoro, anche se suonata male, e potremmo dire "Delord scrive bene ma suona male".

Secondo me, invece, i problemi del pezzo sono altri. E' lungo, le pause non si capisce a cosa servano, il giro armonico è sempre quello e anche la configurazione ritmica, la scrittura pianistica è banale, non c'è neppure una melodia riconoscibile.

Facciamo un confronto con il pezzo più famoso di Nyman, "The Sacrifice" dalla colonna sonora di "The Piano"

https://www.youtube.com/watch?v=QsxHuW26rc8

 

qui il pezzo non è molto lungo, ha una struttura appassionante, un clymax, un movimento armonico, perfino la scrittura a contrappunto a una voce (di cui abbiamo parlato altrove) riesce ad essere varia, perché le note che fanno la melodia stanno in posti diversi tutte le volte, e con il rallentamento finale, un procedimento semplicissimo, riesce a dare una sensazione conclusiva, di cadenza, e in un modo molto originale. 

 

Ma vi faccio sentire anche William Duckworth, un compositore meno conosciuto ma che è il vero padre spirituale del piano easylistening e delle composizioni post-minimaliste per pianoforte. Questo è tutto il primo libro dei preludi.

 

 

lui scrive preludi, che è una specie di "genialata" perché effettivamente tutte queste composizioni sono preludi, o toccate, nelle intenzioni e nella forma (libera). La scrittura del contrappunto a una voce è variata in mille modi, con suddivisioni ritmiche interne molto interessanti, pur essendo minimaliste. Riesce a creare varietà con mezzi minimi, piani e forti, contrapposizioni tra parti diverse della tastiera, ambiguità maggiore-minore. Da un punto di vista armonico sembra Bartok, altro che Allevi! Ed è per questo che quando sento Allevi mi arrabbio, perché persone come Duckworth SONO riuscite a rendere interessante il post-minimalismo al pianoforte. Ok, non sono capolavori assoluti, ma sono pezzi interessanti, non solo gradevoli. 

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