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Piano Concerto - Forum pianoforte

(zxxz) J. S. Bach - Little Preludes and Fughettas - BWV 939


zxxz
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Bravo. Sei pulito e corretto. Riguardo alla tecnica: Devi sviluppare, specie in Bach le piccole falangi e devi per questo non aver timore di suonare troppo forte. Sei un po' "retratto" come se suonassi sulle uova. Non aver timore di "cavare" di più il suono. Il " punto zero" è avere tutto l'apparato muscolare fuori tensione e "poggiarlo" sulla punta delle dita che devono, cerebralmente, comprendere come sopportare il peso. Da là si costruisce il resto. Non molta articolazione va bene, ma con coscienza di dove si trova il fondo del tasto. 

Ovviamente il pianoforte è ancora poco "intonato" e tu senti il suono troppo forte, troppo aspro. Deve essere preparato in modo da permetterti di non ritrarre il tuo appoggio muscolare…perché senti troppo suono. Quindi intonazione più morbida. Controllare anche l'affondo che non deve essere inferiore, in quel modello, a 10mm. L'accordatura così e così, ma va bene. Ci può essere quindi più equilibrio tra bassi e acuti.

Mi sembra di intuire dal video che sei una persona alta e longilinea. Non sedere troppo alto….ma credo che tu osservi questo principio. Vedo però che che sei incline a trovare energia alzando il polso e l'avambraccio. Questo può provocare una spinta dalla spalla e troppa compartecipazione dei muscoli forti "contro" la tastiera. Invece è opportuno che tu sviluppi un tranquillo appoggio della mano, un po' più anche raccolta ( tu hai dita lunghe, che sono un vantaggio, ma che vanno maggiormente governate nella posizione corretta all'inizio).

Insomma queste mie osservazioni, però, non tolgono la lode al tuo lavoro che sta andando bene. Scoprirai nuove sensazioni muscolari, specie se ti affidi al "fuori tensione"

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Grazie mille a tutti per i commenti!

Ciao Zxxz. Anche a me è piaciuto. Da quanto tempo lo stai studiando?

3 settimane circa...ma purtroppo con molta poca costanza :-(

paolo sapessi quante volte gliel'ho detto io che suona sulle uova ahahahahah 

...eh si... :-) ci sto lavorando :-) 

 

pianoexpert...ancora una volta resto basito dall'accuratezza dei tuoi commenti...come se mi conoscessi da tempo :-) per gli standard italiani sono relativamente alto (184) e ho le mani relativamente grandi e in effetti sto ancora esplorando la mia seduta...un tempo ero seduto troppo alto, e troppo vicino alla tastiera, mentre adesso sono decisamente piu' basso e piu' passa il tempo piu' mi rendo conto che mi sento piu' comodo allontanandomi dai tasti...per il discorso della spalla...e' una di quelle cose che anche la mia maestra mi fa notare...perche' irrigidisco le spalle ma poi mi basta dirlo che cerco di rilassarle...a volte uso alcuni esercizi del Duvernoy per cercare di spostare di piu' il peso sulla dita cercando di tenere gli avambracci e le spalle rilassati.

 

Questo weekend cerco di ristudiare il brano facendo piu' attenzione alle pause che mi sono mangiato e magari posto un altro video :-) 

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Se sei magro…ti puoi mangiare qualche cosa…Ah ah ah :D

 

Comunque grazie dei consensi e dei complimenti. Spero soprattutto di essere utile e di non creare troppi dubbi e dissensi. I suggerimenti devono essere ,sì, nuovi elementi di attenzione, ma non li dobbiamo mai porli davanti a noi, come ostacoli. La naturalezza è alla base. Tu la possiedi e, sempre secondo me, fai bene a lavorare su questa a piccoli giusti passi. Buono studio

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Sei un po' "retratto" come se suonassi sulle uova. Non aver timore di "cavare" di più il suono. 

 

Voglio narrare una piccola ma divertente coincidenza, anche se un po' fuori tema: in una fuga per piano che sto scrivendo per il laboratorio di Frank, un paio di giorni fa su una frase ho proprio scritto l'indicazione "sulle uova", ma ero incerto se potesse essere comprensibile (non sono un pianista). Dal commento di Pianoexpert, ora ho compreso che, in effetti, quella indicazione rende l'idea dell'effetto che volevo suggerire :)

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D'accordo. Ma anche quando si suona levando peso dalla spalla e facendo una sorta di suono " sur l'escapement" cioè facendo suonare il martello senza arrivare al fondo del tasto, le dita devono suonare "sinceramente", alzandosi e cadendo neutralmente senza forza muscolare, con il proprio peso. E' l'esempio della variazione di biscrome del secondo tempo della Wanderer di Schubert da me postata su Audio, pop. l'ultima variazione del secondo tempo della sonata Appassionata di Beethoven ( la posterò presto). In questo senso il suono è nitido e delicato al massimo. Per rendere l'idea si faccia un esperimento: si metta un ascoltatore in un angolo di una grande stanza, poi si vada  a recitare una qualsivoglia passo di prosa o di poesia dalla parte opposta. Bisbigliando le parole senza articolazione delle labbra equivale a non farsi comprendere affatto. Ma non appena chi legge inizi ad articolare, sempre bisbigliando, le sillabe, comprese quelle finali, tutto diviene comprensibile. Spesso, anzi sempre, nel nostro strumento si richiede una "pronuncia" sincera" , anche nel pianissimo e la caduta naturale delle dita ci aiuta in questo. Risulta invece "suonare sulle uova" ( se questa metafora vi è piaciuta) il ritrarsi come pensando: sto suonando troppo forte…adesso mi sollevo un po', così levo un po' di suono…così vado nel piano. Appoggiare i martelli alle corde non equivale a suonare piano. Il suono potrebbe uscire poco chiaro e impersonale. Con la tecnica della caduta delle dita, che poi equivale al "jeu perlé" così caro ai Francesi, i martelli colpiscono lievemente le corde, ma con una certa decisione, da cui la chiara "pronuncia". Naturalmente bisogna "lavorare "in tal senso e trovare l'uniformità di tocco nel "fuori tensione"Spero di aver illustrato chiaramente la mia idea

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Diciamo di sì, anche se , nel caso del nostro amico che ha postato il buon video, non deve intendersi in modo assoluto. Diciamo che credo bisogna guardarsi da questo modo di trovare il contatto con la tastiera. All'inizio bisogna rinunciare un poco agli esperimenti sul piano e sul pianissimo. In seguito, con consapevolezza, si può sperimentare l'alleggerimento della gravitazione e dei diversi modi di pronunciare le note. Le parole non possono essere esaurienti e non vorrei quindi creare confusione. Dipende anche dal contesto musicale, dallo stile dell'Autore da interpretare..e anche dal tipo di strumento.

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