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Piano Concerto - Forum pianoforte

Si parlava delle difficoltà di compendere quanto si legge...?


Frank
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Si parlava delle difficoltà di compendere quanto si legge...?

 

http://www.ilpost.it/2014/04/07/leggere-online/

 

Ci sono differenze fra lettura online e lettura su stampa?

 

«Il cervello è duttile per tutta la sua vita, si adatta costantemente», spiega Wolf, che è una dei massimi esperti mondiali sullo studio della scrittura e fu colpita l’anno scorso dalla scoperta di come sembrasse essersi adattato anche il suo, di cervello.
Dopo un giorno passato sul web e leggendo centinaia di mail, si sedette a leggere “Il gioco delle perle di vetro” di Herman Hesse, e «non sto scherzando: non ci riuscivo. Era una tortura riuscire a concludere la prima pagina, non riuscivo a forzarmi a rallentare: selezionavo le parole utili, organizzavo il movimento degli occhi per raccogliere più informazioni nel minor tempo possibile. Mi vergognavo di me stessa».

 

 

Il cervello non è progettato per leggere. Non ci sono geni per la lettura come ce ne sono per il linguaggio o la vista. Ma spinto dall’emergere dei geroglifici egizi, dell’alfabeto fenicio, dalla carta cinese e, infine, dalla stampa di Gutenberg, il cervello si è adattato a leggere.
Prima di internet, leggeva soprattutto in modi lineari: a una pagina ne seguiva un’altra, e così via...

 

 

Internet è diversa. Con tante informazioni, testo linkato, video e parole mescolate e cose interattive ovunque, i nostri cervelli creano scorciatoie per orientarsi, scorrendo velocemente su e giù e cercando parole chiave. È un tipo di lettura non lineare che è stato descritto anche in diversi articoli accademici. Alcuni ricercatori pensano che per molte persone questo stile di lettura stia diventando predominante anche quando abbiamo a che fare con strumenti di lettura più tradizionali.

 

mmhmm

Mi sembra molto interessante e forse (non so quanto) preoccupante

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il tema è interessantissimo (grazie Frank!)

«il cervello non è progettato per leggere». Chissà?... Chissà per cosa è progettato il cervello.

Anche Socrate diffidava della lettura (visto che diffidava della scrittura).

Ma noi sappiamo qualcosa di lui, e di ciò che pensava, grazie alla scrittura (grazie Platone!)

 

in linea di principio sono d'accordo con quanto si afferma nell'articolo che hai segnalato. Però io penso un'altra cosa (molto più terra-terra) e ammetto che è una mia convinzione che non saprei motivare: il cervello non è progettato per guardare uno schermo.

 

che sia un PC, ma anche una TV in bianco e nero, o l0 schermino di un video-game anni '80... lo schermo ha questo potere diabolico (proprio in senso etimologico dia-bolico) di attrarmi, sedurmi, e in troppi casi di separarmi dalla realtà circostante.

 

è un 'idea che mi son fatto.

 

Quindi... non mi meraviglia più di tanto se uno schermo riesce anche a sapararmi dal desiderio di andara 'a fondo' in ciò che sto leggendo

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leggere qualcosa è sempre un 'portare dentro' di me dei contenuti (emotivi, nozioni, notizie) che prima qualcun'altro ha 'portato fuori' scrivendo (o su una tavoletta d'argilla, su un papiro, o su un forum come questo). Ma anche la scrittura è stata vista con diffidenza da chi la vede come una pericolosa esternalizzazione della memoria... e poi la diffusione della stampa: la facilità di accedere a un testo e averlo sempre a disposizione che rende più pigra la memoria...

 

sono cose che ho trovato due anni fa in questo articolo

 

http://www.corriere.it/cultura/12_gennaio_24/lecture_8fdc0244-469c-11e1-90ee-63dee1b6b376.shtml

 

l'avevo trovato molto interessante.

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Si parlava delle difficoltà di compendere quanto si legge...?

 

http://www.ilpost.it/2014/04/07/leggere-online/

 

Ci sono differenze fra lettura online e lettura su stampa?

 

«Il cervello è duttile per tutta la sua vita, si adatta costantemente», spiega Wolf, che è una dei massimi esperti mondiali sullo studio della scrittura e fu colpita l’anno scorso dalla scoperta di come sembrasse essersi adattato anche il suo, di cervello.

Dopo un giorno passato sul web e leggendo centinaia di mail, si sedette a leggere “Il gioco delle perle di vetro” di Herman Hesse, e «non sto scherzando: non ci riuscivo. Era una tortura riuscire a concludere la prima pagina, non riuscivo a forzarmi a rallentare: selezionavo le parole utili, organizzavo il movimento degli occhi per raccogliere più informazioni nel minor tempo possibile. Mi vergognavo di me stessa».

 

 

Il cervello non è progettato per leggere. Non ci sono geni per la lettura come ce ne sono per il linguaggio o la vista. Ma spinto dall’emergere dei geroglifici egizi, dell’alfabeto fenicio, dalla carta cinese e, infine, dalla stampa di Gutenberg, il cervello si è adattato a leggere.

Prima di internet, leggeva soprattutto in modi lineari: a una pagina ne seguiva un’altra, e così via...

 

Penso che, in realtà. chiunque passi un'intera giornata leggendo "altre cose", non possa poi chiedere dopo al cervello di leggere... ancora. E questo a prescindere da cosa. In altre parole tutto ha un limite e, soprattutto, tutti i cervelli hanno i loro limiti: chi prima e chi dopo. Questo è il punto. 

Wolf, sicuramente, il giorno dopo e soprattutto, dopo una sana dormita che gli ha resettato il cervello - anche quello ne ha bisogno dopo tutto no? - ha ripreso in mano il libro di prima mattina e lo ha letto comprendendo tutto.

Insomma: tutto va bene, l'importante è prenderlo nelle giuste dosi.

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Penso che, in realtà. chiunque passi un'intera giornata leggendo "altre cose", non possa poi chiedere dopo al cervello di leggere... ancora. E questo a prescindere da cosa. In altre parole tutto ha un limite e, soprattutto, tutti i cervelli hanno i loro limiti: chi prima e chi dopo. Questo è il punto. 

Wolf, sicuramente, il giorno dopo e soprattutto, dopo una sana dormita che gli ha resettato il cervello - anche quello ne ha bisogno dopo tutto no? - ha ripreso in mano il libro di prima mattina e lo ha letto comprendendo tutto.

Insomma: tutto va bene, l'importante è prenderlo nelle giuste dosi.

 

Sono concorde, ma probabilmente l'esempio proposto serviva solo a rafforzare il concetto di fondo ovvero il fatto che se uno in modo continuativo cambia modalità di lettura, probabilmente si allontana dalla lettura tradizionale al punto che poi (forse) gli è necessario un percorso inverso per riacquisire detta capacità

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Io non penso che sia così Frank! :)

Il piacere, il desiderio o meno di leggere, lo si ha o non lo si ha. Dipende da tanti fattori, non ultimo un certo tipo di educazione famigliare, innanzi tutto - ma non solo famigliare -.

Periodicamente escono articoli allarmistici sull'uso delle nuove tecnologie e sulle loro eventuali ricadute sulle nostre abitudini. Fra questi si inserisce il discorso lettura.

Per chi è appassionato alla lettura, Internet è un'occasione ulteriore che da la possibilità di spaziare navigando e non è certo un'alternativa ai grandi testi letterari. Viceversa, per chi non è appassionato alla lettura, Internet può avere il pregio di offrire materiale che non richiede un impegno gravoso e costante e, di per sé, questo non è affatto negativo :) .

Insomma, non sarà certamente Internet ad allontanare gli appassionati dai libri e dai testi: la crisi di lettori - soprattutto dalle nostre parti - ha motivazioni ben più lontane e radicate che riguardano, soprattutto, il livello culturale medio di base. 

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Mi intrometto fugacemente nel discorso...sarà Daniele, ma io ci ho letto un'altra cosa nell'articolo. Non demonizza affatto Internet, semplicemente l'articolo dice che induce a un tipo di lettura differente da quella "tradizionale". Non nega affatto l'utilità di internet, anzi, parla di nuove capacità da acquisire o acquisibili...non è che hai saltato qualche riga, vista la lungaggine e pedanteria dell'articolo ? :)

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Mi intrometto fugacemente nel discorso...sarà Daniele, ma io ci ho letto un'altra cosa nell'articolo. Non demonizza affatto Internet, semplicemente l'articolo dice che induce a un tipo di lettura differente da quella "tradizionale". Non nega affatto l'utilità di internet, anzi, parla di nuove capacità da acquisire o acquisibili...non è che hai saltato qualche riga, vista la lungaggine e pedanteria dell'articolo ? :)

Sì, tu hai ragione Barbara non l'ho letto interamente ma, non tanto per la lungaggine e pedanteria, ma per motivi di stanchezza :) .

Detto ciò, io ho usato il termine Internet per riassumere un tipo di lettura che, secondo le tesi qui esposte, potrebbe disabituarci da quella più classica su stampa.

Io penso che l'una non annulli l'altra per chi è avezzo a leggere. Continuare a sostenere che l'abitudine alla lettura sul web, come dice Wolf, possi portare ad un affaticamento e disabitudine a leggere su stampa, non trovo sia giusto per i motivi che ho già detto.

Ho spesso l'impressione che si cerchi di demonizzare a fini sostanzialmente incomprensibili certe novità che la tecnologia porta con sé.

Ad esempio e per allargare il discorso: un testo letterario o saggistico è meglio leggerlo sul web o su materiale cartaceo? La risposta è secondo me: dipende da che punto di vista si vede la cosa. Se la vediamo come un passo importante verso il non annientamento di alberi - non immaginate in una casa editrice quanta carta viene buttata a macero - e in termini di spazio, sicuramente i libri elettronici sono meglio. Se lo vediamo come la sparizione di bellissime librerie piene di libri, alla non possibilità di accarezzare semplicemente un libro - e dargli la polvere - ecco, allora la cosa non è certamente migliore.

Infine penso questo: l'unica cosa che veramente importa - o dovrebbe importare - è leggere. Leggere quello che uno predilige, ma ... leggere!

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Discorso condivisibile Daniele, ma probabilmente adattissimo a topic di questa natura:

 

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1790-via-gli-spartiti-si-usa-il-tablet

 

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/999-niente-e-book-siamo-studenti-alluniversita-domina-la-carta/?hl=kindle

 

 

http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/693-kindle-per-leggere-spartiti-e-partiture

 

 

 

Nel caso specifico l'articolo pone l'accento su un altro piano, ovvero il confronto di modalità di lettura. Sul fatto che la lettura sia utile, necessaria e che è indipendente dal mezzo...dubito sia indubbio :)

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Non so quanti lo sanno, ma il 23 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. La Conferenza generale dell'#UNESCO rende tributo a libri e autori, incoraggiando tutti, e in particolare i giovani, a scoprire il piacere della lettura e mostrare un rinnovato rispetto per il contributo insostituibile di quelle persone che hanno promosso il progresso sociale e culturale dell'umanità.
 

L'evento nel sito CNI UNESCO -

 

http://www.unesco.it/cni/index.php/news/289-giornata-mondiale-del-libro-2014

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  • 3 weeks later...

Ecco come rislvere "tutti" i problemi

 

http://www.letturaveloce.net/

 

Io diffido un po':

 

"il tuo cervello è in grado di leggere a questa velocità, ma la scuola ti ha insegnato abitudini errate. 4 Video Gratuiti ti svelano come triplicare la tua velocità in 2 minuti."

 

Io dico che forse leggere è una cosa, capire è un'altra :)

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