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Piano Concerto - Forum pianoforte

ABRSM: cosa ne pensate?


zxxz
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Ciao a tutti,

ho cercato sul forum ABRSM e ho visto solo un thread al riguardo in cui TheSimon esprime il suo parere contrario al metodo in se'...pero' volevo comunque chiedere a tutti un giudizio sul contenuto del programma conoscendo i motivi che mi spingono a considerare un sistema del genere.

 

Dunque, come ho scritto nel thread in cui mi sono presentato, sono iscritto al secondo anno di un'Accademia di Musica comunale (in Belgio), dove studio solfeggio e pianoforte (50 minuti a settimana condivisi tra due persone).

 

La mia insegnante e' ok, e' sempre pronta ad aiutarmi, ma non segue un programma...ne' "standard" ne' su misura...non verifichiamo quasi mai gli esercizi di tecnica (a meno che non glielo chieda io) e mi fa praticamente sempre scegliere i pezzi da studiare...poi in genere sono io a proporre gli studi di tecnica perche' secondo lei la tecnica di fa studiando i pezzi...e quando e' lei a scegliere i pezzi, mi sembra di vagare a caso (per esempio mentre sto studiando il mio primo piccolo preludio di Bach mi da da studiare una "semplice" invenzione e due voci)...

 

Detto questo, io ho davvero bisogno di "vedere" un percorso per capire a che punto sono, e dove sto andando...per avere degli obiettivi...raggiungibili e progressivi...ho cercato i diversi programmi ministeriali italiani ma per me sono troppo vaghi...cosi', continuando le mie ricerche, sono finito sul sito di ABRSM (http://abrsm.org) che e' un sistema "a gradi" (1-8) che segue un programma ben preciso sia di tecnica che, soprattutto, di repertorio (tra l'altro con un repertorio piuttosto eterogeneo).

 

Mi rendo conto che arrivare al grado 8 non significhi certo essere ad un livello di decimo anno di conservatorio...ed essendo un "aspirante pianista adulto" le mie ambizioni restano sempre oggettive...insomma resto con in piedi per terra...quindi per me sarebbe già' un miracolo se riuscissi a suonare i pezzi del grado 8 :-) pero' ho davvero davvero bisogno di avere un programma da seguire...quindi...cosa ne pensate di questo programma:

http://be.abrsm.org/fileadmin/user_upload/syllabuses/pianoSyllabusComplete13.pdf

?

 

Forse sono un "adulto atipico" perche' a me non interessa saltare le tappe...o imparare a suonare un pezzo difficile senza esserci arrivato "naturalmente"...insomma per me il piacere sta anche nel "viaggio", non solo nella destinazione...

 

Spero di essere riuscito ad esprimere il mio pensiero e mi scuso per la lunghezza del thread :-)

Grazie a tutti in anticipo,

zxxz

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Io posso dire che il programma deve essere personalzizato per ogni allievo, difficile trovare qualcosa che vada bene per tutti...per questo spesso vengono scelte dalle opere didattiche i brani più congeniali per quell'allievo e di pari passo quella fetta di repertorio gradita allo studente ma che è anche tappa "obbligata" per crescere.

 

Intendo dire che dopo 4 o 5 invenzioni a 2 voci di Bach bisogna sceglierne 4 o 5 di quelle a 3 voci...poi ancora un paio di suite francesi, poi ancora un paio di suite inglesi...etc...

 

Tutto liberamente scelto ma in ordine progressivo e "obbligatorio" di tappe

 

Idem per le sonate, da Clementi, a Mozart e Beethoven...

 

...etc.

 

Comunque già una meditazione sui programmi ministeriali può aiutare...almeno per sapere come le opere che magari hai già studiato, a che livello di difficoltà si riferiscono :)

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Grazie mille a tutti! :-) 

Faro' un confronto con quello che ho studiato finora e magari chiedero' aiuto a voi per fare una selezione di esercizi o pezzi tratti dalle varie opere indicate...se lo chiedo alla mia insegnante, sono certo che mi risponderà "scegli tu"... :-( e no...non posso cambiare insegnante... :-)

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Non mi dilungherò sui programmi già esaurientemente prodotti e commentati dal competente Frank e non solo. Vorrei spendere due parole per ciò che zxxz reclama in fatto di "tecnica". L'insegnante vorrebbe ben sottolineare che la Tecnica è la Musica. D'accordo. Il libro di tecnica deve servire non a ripetere estenuanti esercizi e basta, ma a comprendere le formule basilari e applicarle con i conosciuti "gesti fondamentali" già da me illustrati nei Tutorials di tecnica pianistica. E' comunque opportuno insistere di più su quegli elementi che non ci sono congeniali e studiarli di più. E' utile poi ricercare questi elementi e le soluzioni per realizzarli sui pezzi dei grandi Autori. Cortot, nelle sue Editions de travail, ben illustra come "scorporare" le difficoltà e lavorarci sopra per poi, parole sue, riapplicarle al pezzo. Studiare tutte le scale, senza trovarsi di fronte alle scale delle sonate di Mozart o di Beethoven è lavoro sterile. Le due ultime scale della prima ballata di Chopin non sono altro che un sol minore per moto retto e per decima. Ma nel contesto del pezzo offrono una eccezionale esperienza oltre lo studio della scala di sol minore. Diciamo che tutti gli elementi tecnici che incontriamo in una composizione sono "motivati" da una emozione. La grande Callas consigliava, sì, di fare vocalizzi, ma diceva: " ..Si pensi di cantare un vocalizzo come una frase d'Amore". Cioè "il suono motivato". Non ci abbandoniamo quindi per troppo tempo all'"esercizio" ginnico, puro e semplice. Secondo me non serve a molto. Un po' e un po'…e con consapevolezza. In medium stat virtus( chissà se il mio latino è ancora giusto?). Questo penso

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Ciao pianoexpert,

sono perfettamente d'accordo con te! In medio stat virtus...infatti non intendo fare tecnica per il piacere di fare tecnica...secondo me l'approccio ideale sarebbe prendere un pezzo, analizzarlo identificando i mattoncini di tecnica necessari ad affrontare il pezzo e lavorare (magari in parallelo) il pezzo stesso e gli esercizi di tecnica relativi...

Nel tuo esempio, se dovessi studiare la prima ballata di Chopin, sarebbe utile studiare al tempo stesso la scala di Sol minore per moto retto e per decima...

 

Il problema e' che io, essendo un debuttante, non sono in grado di analizzare un brano estrapolando le difficoltà' tecniche, figuriamoci poi trovare degli esercizi di tecnica relativi...quello sarebbe uno dei compiti dell'insegnante...e se l'insegnante non lo fa allora mi devo organizzare da solo... :-) magari facendo domande idiote su un forum :-)

 

Nel mio immaginario ideale, ogni pezzo dovrebbe essere accompagnato da una serie di esercizi di tecnica preparatori al pezzo stesso...per voi esperti questo e' di sicuro immediato...ma per un povero debuttante come me no :-(

 

P.S. comunque adesso cerco i tuoi tutorial :-)

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La mia insegnante e' ok, e' sempre pronta ad aiutarmi, ma non segue un programma...ne' "standard" ne' su misura...non verifichiamo quasi mai gli esercizi di tecnica (a meno che non glielo chieda io) e mi fa praticamente sempre scegliere i pezzi da studiare...poi in genere sono io a proporre gli studi di tecnica perche' secondo lei la tecnica di fa studiando i pezzi...e quando e' lei a scegliere i pezzi, mi sembra di vagare a caso (per esempio mentre sto studiando il mio primo piccolo preludio di Bach mi da da studiare una "semplice" invenzione e due voci)...

 

Non è che stai andando alla grande (insomma, non mostri particolari problemi tecnici quando suoni il repertorio), fai scelte azzeccate relativamente ai brani ... per cui non entra nel merito? 

 

E' possibile sentirti all'opera e vederti? Giusto per capire se se ne "frega" o se è "fiduciosa"...

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Con un pochino di imbarazzo...ecco qualche link al mio "canale youtube"...mi fa sempre sorridere quando dico "ho un canale youtube"...LOL...

 

Qui c'e' piu' o meno tutto cio' che ho studiato in questo anno e mezzo...

 

NOTA: ho provato a mettere link alle playlist ma viene visualizzato solo il primo video...quindi se volete vedere gli altri video di ogni collezione bisogna andare su youtube...oppure mi spiegate come fare? :-) 

 

J.S. Bach - Notebook for Anna Magdalena:

 

M. Clementi - op. 36 no 1:

 

F. Chopin - Valse La m posth.: 

 

R. Vinciguerra - I preludi colorati: 

 

Attendo i vostri commenti  :unsure:

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Mi permetto di dire la mia. Sei molto composto e attento e questo è bene. Le esecuzioni mancano un po di fraseggio e di colore. Tecnicamente sei un po troppo "fermo", evitando di evidenziare i contrasti e le risposte (Bach). Nel caso di Chopin bisogna acquisire in concetto del rubato…che non appartiene solo a Chopin…ma che in Chopin è essenziale. Il pedale dovrebbe essere cambiato meglio ( con questo pedale cosiddetto "ordinario"). Sarebbe interessante applicare un pedale in "battere", ovvero quel pedale che dovresti "mettere" sugli accenti forti : giù la mano, giù il pedale. Sarebbe anche utile sperimentare la caduta delle dita con il loro peso ed evidenziare un poco di più la caduta di attacco. Tutto deve essere comunque naturalizzato, come hai ben naturalizzato gli elementi acquisiti sino ad ora. Naturalmente a parole è difficile suggerire una guida. All'Insegnante spetta osservare e suggerire da vicino!!! Buono studio

P.S. Se ti è possibile, fai accordare e intonare il pianoforte

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Ciao pianoexpert,

grazie mille per il tuo messaggio! In poche frasi hai riassunto perfettamente un po' tutta la mia situazione  ^_^

 

La valse di Chopin e' stato un errore di valutazione dato che non e' (ancora) alla mia portata...faro' tesoro dei tuoi preziosi consigli e proverò' a metterli in pratica quando lo riprenderò'...

 

Per quanto riguarda accordare e intonare il pianoforte, e' ormai da troppo tempo che rimando...stasera mando una mail per prenotare l'intervento del tecnico. 

 

Anche i punti seguenti mi sembrano piuttosto urgenti:

[...] Le esecuzioni mancano un po di fraseggio e di colore. Tecnicamente sei un po troppo "fermo", evitando di evidenziare i contrasti e le risposte (Bach). [...]

 

Per quanto riguarda l'assenza di colori e di contrasti, tristemente me ne rendo conto anche da solo... :( eppure ci provo...pero' mi sembra di ottenere risultati diversi quando cambio pianoforte, per esempio quando suono a scuola, dove la tastiera mi sembra piu' pesante di quella mia e di conseguenza riesco a sentire le dinamiche come in effetti cerco di suonarle...mentre a casa per quanto ci provi mi sembra tutto piu' o meno piatto...e tipicamente troppo forte...spero che l'intervento del tecnico possa aiutare in questo senso...ma comunque mi rendo conto di avere la mani pesanti...la mia insegnante mi dice che una certa sensibilità' al tocco arriva con lo studio (e il tempo)...

 

Per quanto riguarda il fraseggio...devo proprio lavorarci...se sento delle esecuzioni non mie mi rendo conto delle differenze, ma quando suono io il fraseggio c'e' in testa ma non arriva alle mani...insistero' con la mia insegnante su questo punto...

 

Domani porto a lezione il piccolo preludio BWV 939 e sara' un'ottima occasione di studio per far sentire bene le riprese del tema...che al momento non si sentono come dovrebbero (infatti la mia esecuzione non mi piace per nulla)...

 

Per caso ci sono pezzi, studi o esercizi che potrebbero aiutarmi a sviluppare una certa sensibilità' al tocco o il fraseggio? Oppure basta suonare come si deve quello che sto già' studiando?

 

Comunque grazie mille per il tempo che mi state dedicando! 

zxxz

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La valse puoi farla. Non è poi così impegnativa. (Poi anche il valzer op. 69).Anzi ti induce a spostare di più la sinistra e ti abitua all'espressione. A proposito di espressione Gli Studi di Heller per l'espressione, credo op. 47. Sono utili e divertenti. Poi iniziare i 23 pezzi facili di Bach e di pari passo almeno i primi due libri di Microcosmos di Bartok. Le sonatine di Clementi, la terza e la quarta. Libri di tecnica : Rossomandi, vari volumi. Per le scale comprerei Finizio che le raggruppa in un modo giusto. Hanon NO!!!!!!

Le mani non fanno quello che la testa dice: Spesso crediamo di realizzare quello che pensiamo. In realtà la nostra idea, che pur c'è, esce timida. Bisogna imporsi di evidenziare le scelte con molta decisione, anche se ci sembrano un po' esagerate, faremo a tempo ad affinarle. Tutto ciò che arriva giusto, in realtà ha origine in modo più forte e deciso. Si ascolti un pianista a metà sala e vicino al pianoforte. Quello che sentiamo in incisione o vediamo in video arriva un po' filtrato ed attenuato. Così si dica per l'attore o per il cantante. Dentro di lui, grande tensione e volume di voce con fiato ben appoggiato arrivano naturali e "giuste"..ma si provi ad ascoltarlo da vicino!!!! Il suono, vocale o strumentale che sia, deve essere più "pubblico" che "privato"…anche quando suoniamo a casa nostra dobbiamo pensare a questo! Quindi non bisogna aver timore di suonare un "piano" in modo "eloquente". Ciò che differenzia il piano dal forte è l'atmosfera e…..la compartecipazione della mano sinistra e l'accentuazione che si fanno più forti ed importanti.Buono studio.

 

P.S. Il tuo è sicuramente un buono strumento. Fai accordare bene e INTONARE bene, un po' più morbido. Sicuramente risulta molto sonoro e stridente e quindi , psicologicamente o meglio psicoacusticamente, ti induce a "ritrarre" il tuo naturale appoggio allo strumento, cosa che a scuola non succede, perché quello strumento, avendo una maggior consistenza, non"cava" un suono eccessivo. Fuori il suono con decisione e sincerità, poi, in seguito si imparerà a togliere peso dalla spalla per andare verso le "mezze tinte" e verso il piano e pianissimo. Un poco di articolazione imparando a far cadere le dita col proprio peso. Sviluppare il contatto delle dita con le piccole falangi che devono aggrapparsi senza la minima rigidezza di tutto l'apparato muscolare, piccolo e grande (Vedi miei Tutorials)

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@Zxxz

Confermo l'analisi di Pianoexpert, c'è da dire che le esecuzioni sono ordinate che per un allievo del tuo livello è già positivo. Col tempo arriverà anche la maturità musicale e il controllo per esprimerla al meglio.

A volte basta poco anche se difficile, ascoltando Vinciguerra ad esempio noterai che non si possono suonare tutte le note degli arpeggi alla sinistra con la stessa intensità e complressivamente la sinistra non può avere lo stesso peso, in termini di dinamica, della destra che invece ha la meldoia.

Una strada può essere quella di suonare, registrarsi, riascoltarsi e riprovare a correggere quanto non soddisfa...anche prendendo piccoli pezzettini e sforzandosi proprio di creare due piani sonori.

 

Il brano più sciolto invece mi sembra prorpio Clementi, che richiede meno difficoltà rispetto a  Chopin relativamente al suono e all'agogica. Mi sembra che comunque ci siano delle buone premesse e si trata veramente di avere solo la pazienza di percorrere quel percorso che un po' tutti abbiamo fatto o stiamo facendo.

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Ciao zxxz, 

leggo solo adesso questo bel topic !

Si, ho già discusso di questa storia dell'ABRSM in altri topic e onestamente ribadisco che non ci credo molto... Ma è solo una mia opinione. 

Credo che un pianista dovrebbe conoscere interamente i brani della musica classica che non possono essere porzionati e frammentati studiando un primo tempo di una sonata di Mozart e dimenticando gli altri due, idem per Beethoven, idem per le partite di Bach e per tutto ciò che segue. L'autore quando ha scritto un brano ha voluto certamente dare una continuità e, ad esempio, nelle sonate il secondo e terzo tempo non esistono solo perché la forma sonata deve essere tripartita.

Ho idea che quel programma di studi rappresenti un po' una scorciatoia rispetto ai programmi ministeriali forniti qui in Italia fino a qualche anno fa, che a dirla tutta erano anche troppo esagerati: conoscere bach va bene ma studiare un volume intero del clavicembalo ben temperato per l'ottavo anno mi sembra eccessivo.

 

Riguardo le esecuzioni che hai postato, mi trovo d'accordo con quanto ti hanno già detto... Avendo postato dei brani pubblicamente mi permetto di dirti alcune cose che ho notato: hai una bella mano, strutturata, ordinata, ma troppo sui binari e per certi versi timida. Credo che tu sia troppo concentrato sulla realizzazione tecnica quando suoni e poco sull'interpretazione pianistica o per lo meno ascoltando mi hai dato questa idea.

L'insieme delle doti tecniche acquisite servono a dare la sicurezza nel realizzare i passaggi tecnici, ma quando suoni devi dimenticartene. La tecnica deve essere una base sulla quale poggiare altre cose, quando suoni dovresti pensare di più ad entrare nella musica. Questo avviene evidentemente con il tempo, ovvero quando avrai assimilato e digerito i gesti tecnici; in questo modo la mano in modo automatico, senza pensarci, utilizzerà il gesto adeguato al suono che vuoi realizzare e tutto sarà più naturale... Solo così sarai dentro la musica.

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Non so come ringraziarvi per questi commenti! Continuo a leggerli e rileggerli per interiorizzarli. Mi rendo conto che ci vorra' del tempo ma mi armo di coraggio e continuo a provarci  ;)

 

Martedi ho suonato a lezione il piccolo preludio BWV 939 e la maestra era abbastanza contenta dato che l'ho suonato piu' o meno a velocità' e senza errori...ma io mi sentivo un po' come una scimmietta ammaestrata...troppo meccanico e freddo...le ho spiegato le mie sensazioni e mi ha detto che ho suonato quel pezzo alla noire mentre dovrei pensarlo alla blanche, e lei stessa ha notato il problema del fraseggio...ci abbiamo lavorato un po' su e continuerò' a farlo in queste due settimane senza lezione...poi mi ha chiesto di scegliere una invenzione...la 1 o la 8...mah...non so se aspettare e magari fare un'altra sonatina di Clementi (la 3 o la 4)...comunque le ho chiesto apertamente di lavorare un po' di piu' sull'espressione e il fraseggio in generale...e lei era propensa a farlo  :D

 

Il tecnico verra' lunedì, ho chiesto di fare harmonisation et accordage e mi hanno chiesto la modica cifra di 388 eur...di sicuro chiedero' di ammorbidire il timbro, per renderlo meno squillante e piu' morbido, poi volevo chiedere anche se e' possibile appesantire la tastiera...cosa ne pensate? Cos'altro mi consigliate di chiedere? 

 

Per il programma da seguire, ho pensato di usare quello italiano come guida ma facendo una selezione di pezzi/studi/esercizi dai libri indicati...per questo magari chiedero' aiuto anche a voi  B)

 

Ancora grazie e vi auguro una buona notte!

zxxz

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Con quella cifra…facci scappare anche un controllo della regolazione. Scatto del martello vicino alla corda, controllo affondo generale dei tasti ( circa 10 mm) distanza martelli-corde circa 45mm. Parata dei martelli nel tocco "forte" mm15 circa. controllo cinghiette e stacco pedale di risonanza. Accordatura e intonazione. Ciao

 

P.S: non alterare assolutamente il peso della tastiera. Controlla piuttosto se i perni di centro della meccanica sono troppo lento da far "ballare" lateralmente i pezzi(specie i martelli). Allora andrebbero sostituiti . Come pure controllare il gioco delle guarnizioni della parte anteriore dei tasti e della parte centrale. Sono elementi che danno una sensazione di "lentezza" e di troppo gioco se usurati. (I perni anteriori della tastiera si possono girare un po' perché ovali, ma anche se così, in seguito vanno cambiate le guarnizioni)

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Ciao pianoexpert, oggi e' venuto il tecnico, ha lavorato sul mio pianoforte per 3 belle ore facendomelo provare 2-3 volte in quel lasso di tempo in modo da affinare la regolazione secondo il mio gusto...

 

Devo dire che mi sembra quasi un altro pianoforte !  :D

 

Ha iniziato con l'accordatura, spiegandomi che il suono stridulo era in buona parte dato dalla scordatura...questione di armonici che ne se andavano per i fatti loro e magari qualche effetto di simpatia, non lo so...comunque ho notato un netto miglioramento dopo la prima ora di lavoro...

 

Poi gli ho chiesto di rendere il suono piu' caldo, piu' rotondo e gli ho spiegato (con le mie parole da profano) che pur conoscendo i miei limiti non riesco a suonare piano mentre su altri pianoforti ci riesco meglio...beh...dopo un'altra ora di lavoro (penso principalmente sui martelli) mi sono sentito come se avessi una tastiera nuova, con una risposta molto piu' vicina alle mie intenzioni...mi sembrava di avere acquisito molto piu' controllo...

 

Suonando le mie quattro cosine, mi sono divertito a fare dinamiche un po' a caso ma controllate...e quando volevo suonare piu' piano sentivo il suono piu' piano...e per farlo non avevo bisogno di suonare come sulle uova...anzi...mi sentivo ben piu' deciso del solito!

 

Mi sono accorto che in alcuni passaggi sentivo un picco piu' acuto su alcune note relativamente basse...gliel'ho detto e lui sorridendo mi ha detto "si si, lo so...non ho ancora finito"  ;)  sistemato anche questo ed ora sono contento come un bambino...anche se nonappena mi arrivera' la fattura saro' un bambino con circa 300 euro in meno...comunque un centinaio di euro in meno rispetto ai 388 eur che mi ha indicato il rivenditore. Il tecnico mi ha spiegato che il rivenditore tipicamente indica il prezzo massimo dell'intervento...ma poi e' il tecnico a definire il prezzo definitivo...quindi una buona sorpresa nel mio caso  :D  spero siano soldi spesi bene...

 

Nel complesso questo tecnico mi ispira molta fiducia, ogni volta che mi ha chiesto di provare il pianoforte durante le sue ore di lavoro, ha sempre messo i pannelli al loro posto, lasciandomi da solo per togliermi dall'imbarazzo dell'esecuzione pubblica (cosa non necessaria per me ma che ho comunque apprezzato); poi mi ha chiesto tante volte in che direzione volessi andare con le regolazioni...mi ha chiesto cosa volessi cambiare del timbro...ma io sinceramente non sapevo cos'altro dirgli...penso che lui abbia ottenuto le sue risposte semplicemente guardando la mia espressione da bambino felice quando provavo a suonare dopo alcune modifiche...o interpretando le mie frasi ermetiche in cui cercavo di spiegarli cosa mi piacesse...  B)

 

Quando mi ha visto in imbarazzo di fronte ad alcune sue domande, mi ha rasserenato dicendo che "anche io sono un pianista, seppur debuttante, e quindi anche io ho una preferenza per un tipo di suono/pianoforte piuttosto che un altro"...e che con il tempo svilupperò' una certa sensibilità' e maturita' musicale tale da potergli dire esattamente cosa voglio che lui faccia...insomma... non mi ha trattato come uno che (oggettivamente) non ne sa granché' ma anzi mi ha spronato a sviluppare una mia preferenza personale verso cose come timbro, tocco, etc.

 

Ho pensato di registrare il piccolo preludio di Bach, pero' pensavo, se non ti da noia, di registrare uno dei pezzi che hai già' sentito, in modo da confrontare non tanto le mie esecuzioni, quanto la qualità' del suono...hai per caso una preferenza?  B)

 

Grazie mille in anticipo!

zxxz

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Assolutamente disponibile ad ascoltare!!! Il tuo tecnico è bravo. Ne sono sicuro. Ha lavorato con perizia e con disponibilità. Anche se l'intonazione dei martelli non dovesse durare molto , non ti preoccupare. meglio intervenire non in modo radicale, cambiando il timbro generale dello strumento. Da quello che racconti ha curato l'intonazione con diversi passaggi(…"ancora non ho finito") cioè, intuisco, abbia abbassato il ton e generale e poi pareggiato le discontinuità e le differenze tra un tasto e il suo vicino. Sentiremo. Complimenti a te e a lui (anticipati ..su quello che mi riferisci)

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  • 1 month later...

l'ABRSM e' o troppo sopravvalutato, o troppo sottovalutato. Lo conosco molto bene e ho anche alcuni libri. Non e' male, fa quello che fa: organizza in maniera sistematica una conoscenza musicale professionale, ma molto di base, ma comunque seria, sul sito potete scaricare gratuitamente i 'syllabus' per ogni livello con i pezzi richiesti, ecc.

 

Inoltre i numerosi 'libri' sono troppi, te ne serve uno sulle, scale, uno sugli arpeggi, uno su questo, uno su quello, e per ogni grado. Ogni 'libro' ha si e no 20 pagine. Ma lamentarsi su questi punti ha poco senso: quello e' il sistema, prendere o lasciare.

 

Da autodidatta con esperienza, posso dire che e' meglio seguire l'ABRSM che non avere nessun sistema. Infatti io ho iniziato a darmi davvero da fare sulla pratica qualche anno fa, proprio venendo a conoscenza dell'ABRSM.

 

Poi comunque criticarlo non ha nessun senso, e' come criticare l'invenzione del biglietto del bus. Se ti va bene il bus, sei libero di usarlo, senno' scegli un altro mezzo, sicuramente l'ABRSM non toglie nulla a nessuno, e da quello che ho capito i ricavati vanno anche in beneficenza, per cui credo che i piagnistei siano inutili :)

 

Ci sono sistemi analoghi all'ABRSM, come la LCM o il sistema Trinity College, comunque. A  livello di qualita' alcuni dicono che l'ABRSM sia 'migliore' o sia 'piu' riconosciuto', ma secono me sono cazzate. Alcuni programmi ABRSM arrivano solo al livello 5 , come nel programma piano Jazz, che nel sistema LCM arriva al livello piu' alto, il livello 8, per cui ci sono cose che l'ABRSM non offre per nulla paragonato al LCM.

 

Altre differenze sono ad esempio: nell'ABRSM ti chiederanno di eseguire parecchie scale, nell'LCM o nel Trinity (non ricordo quale dei due) puoi scegliere di eseguire degli studi riconosciuti dai sistemi, invece delle scale.

 

Il problema e' questo: credere che l'ABRSM o gli altri siano un sistema completo di preparazione musicale per chi della musica ne fa la sua vita: non lo sono affatto, e' solo quello che ho detto prima, una preparazione professionale di BASE. Un punto di partenza per chi e' serio sulla musica, null'altro. Pero' secondo me e' qualcosa, e inoltre sono sistemi ben organizzati, su youtube si trovano anche degli esami (in inglese)

 

http://www.youtube.com/watch?v=plA1CQDnins&feature=plcp

 

 

 

Poi e' anche ridicolo pretendere dal sistema stesso, ad esempio per sostenere un esame di livello 8, puoi scegliere, chesso', tra delle sonate di Beethoven. C'e' gente che si prepara per il suo esamino per uno o due anni, e poi finisce che tutto quello che sanno fare e' suonare una sonata di Beethoven. Ma non e' certo colpa del sistema in se'. Un musicista che si definisca un aspirante professionista non e' un bambino, e nessuno meglio di lui stesso puo' decidere su quali miglioramenti fare o che percorsi cambiare.

 

Comunque a mio avviso sono tutti sistemi validi, l'ABRSM non e' una cazzatina, se non sai eseguire almeno abbastanza bene tutte le scale che ti chiedono, la lettura a prima vista, i test dell'orecchio, i pezzi ecc, non passi. Secondo me non ha senso ne' sopravvalutarlo ne' sottovalutarlo, e' comunque migliore che se non esistesse, non e' che quelli li' stanno togliendo nulla a nessuno. E' una serie di esami che richiede una preparazione di base ma riconosciuta attentamente dal sistema, ne' piu' ne' meno. Io personalmente non ho nulla in contrario, anzi secondo me' e' bene che ci sia e da musicista lo approvo benissimo, poi se a qualcuno non piace, non e' obbligato a far nulla.

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