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Piano Concerto - Forum pianoforte

Piccolo brano per fagotto e piano.


CromaDiBrera
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Scusate, mi dispiace molto dell'inconveniente, ma vedo che mi avete fatto la grande cortesia di linkare l'indirizzo corretto. Non ho capito cosa sia successo, ma ringrazio molto Yannick (e l'amico che mi aveva già segnalato il casino in privato)... Certo, che la gente debba lottare per ascoltarti non è un grande inizio :( , ma spero non abbiate perso la voglia di ascoltare il brano. Grazie a tutti per l'attenzione.

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Molto bello, dolce e cantabile come da premesse. Si respira una forte contaminazione barocca ben decontestualizzata, figlia forse dell'uso di progressioni (ma ben dosate), non so se sia una scelta, ma in partitura metterei segni di dinamica, articolazione e agogica ...almeno quelle che hai usato nel play back...anche perchè non penso che il brano sia riconducibile ad una prassi esecutiva ... il rischio è che nel caso di esecuzione reale, tu debba rimetterci mano; visto che hai già fatto il lavoro per il play back...perchè non rifinire la partitura?

 

Comunque complimenti!

 

PS

Solo un appunto, mi sembra un po' troppo forte la soluzione armonica fra 16 e 18 secondi in riferimento a tutto il resto del brano. E' voluto?

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Grazie, Abate Faria.

 

Hai ragione sui segni di dinamica; è che avevo alcune perplessità sul brano e mi sono fatto prendere dalla fretta di usarlo come "esercizio di studio" e di condividerlo qui.

 

Per quanto riguarda la soluzione armonica tra la 7a e l'8a battuta, mi sono fatto guidare dal canto dopo aver inserito quel Mi# del piano. Sulla carta, quella dissonanza sulla prima misura tra Mi# e Mi naturale è sbagliata, ma al mio orecchio il tutto suona e non capisco perché; forse il canto mi chiamava un effetto armonico che non ho saputo rendere bene: fermo restando il Mi#, che ho preparato nella battuta precedente, non sono riuscito a trovare un basso diverso. Quel Mi# realizza un V del V e mi permette di andare in Mi maggiore alla 9a battuta, ma non riesco a capire la funzione armonica della melodia (con quel La naturale...). Credo di essermi incasinato in un accordo di sesta e non mi ricordo come funziona. Tra l'altro, un paio di mesi fa, con l'auto mi hanno rubato il Piston che avevo nel portabagagli...

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A parte le segnalazioni fatte da Abate, mi ricollego al suo discorso alla dinamica per far presente che con i campioni (molto belli, a proposito quali hai usato?) lo strumento suona sempre bene in tutti i registri e in qualsiasi dinamica, ma dal vivo non è detto che sia lo stesso. Anche per questo non sarebbe male leggere le tue "vere" intenzioni.

 

Un'altra cosa...anche se parliamo di un Fagotto solista, non so quanto sia conveniente (a livello di appetibilità per un interprete) scegliere una tonalità con così tante alterazioni...in fin dei conti con una leggera trasposizione su o giù - in questo caso risultarebbe (forse) ulteriormente più morbido - si semplificherebbe di molto la lettura...non dico l' intonazione ...però....tutto fa brodo :)

 

Concordo comunque con Micamahler

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Anche a me piace molto. Piacevole e scorrevole, sono i primi aggettivi che mi vengono in mente.

Volendo muovere una critica, ma assolutamente costruttiva, direi questo: la scrittura del piano, secondo me, sacrifica un po le sue potenzialità espressive. Le note lunghe e un range timbrico sostanzialmente ancorato al registro centrale, non rendono pienamente onore a ciò che il piano avrebbe potuto dire in più, pur rimanendo in stile. Secondo me non sarebbe stato male giocare un po sui registri, anche solo per rievocare una polifonia tra strumenti solisti diversi o addirittura tra sezioni diverse (tipo concertino-tutti).

Così com'è, la scrittura del piano, la vedrei perfetta per un harmonium, che è uno strumento che ha un suo perché.

E così facendo, le note lunghe acquisterebbero un maggior senso e un sapore più intenso, magari appuntando qualche indicazione espressiva in più dei pedali, per l'esecutore.

E cmq torno a dire che è un brano piacevole, che funziona e che lascia intendere... "che l'autore si fará, anche se ha le scarpe strette e quest'altr'anno scriverá 4-5 sinfonietteeee!!!"

....

Scusate...è la minxxxata delle 18.49!

::-p

 

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Davvero bella !

Grande pace e tranquillità senza essere noiosa, molto musicale !

 

Mi piacerebbe sapere se l'hai scritta seguendo un filo logico o è un libero vagare.

 

A me sembra che nella 1a parte ci siano delle dissonanze un po' fortine; non che diano fastidio ma fanno drizzare un po' le orecchie e creano un'aspettativa che poi si perde perchè dopo un po' il discorso si distende ancora di più e diventa privo di asprezze. Forse questa è una piccola incoerenza su cui ragionare (sempre che sia così), cmq come già detto è un bel brano scorrevole e piacevole.

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Mi sembra gradevole Croma, tu ti senti soddisfatto e senti dei margini di miglioramento? Se si, dove? (A parte il punto individuato da Faria)

 

No, non ne sono molto soddisfatto. Il pezzo è partito da una suggestione molto emotiva (un incubo, in effetti) che poi ho ricondotto, per renderne comprensibile l'ispirazione, all'idea della morte di Argo (il cane di Ulisse). In questo libero peregrinare di emozioni tradotte in musica, le ragioni per le quali non sono soddisfatto sono:

 

1) Il brano non termina nella tonalità d'impianto, il che accentua l'impressione di una sostanziale discontinuità formale.

2) Il tema centrale è efficacie di per sé, ma stilisticamente è molto distante dalla sezione iniziale; per esempio, avrei potuto sostenere questa seconda sezione con degli arpeggiati, piuttosto che ostinarmi nel tenere criteri "barocchi".

3) Nella sezione centrale, trovo anche che l'andamento del piano abbia un ritmo "scolastico" e molto meno libero rispetto allo stile "dialogico" enunciato nella prima sezione.

4) avrei dovuto mantenere una coerenza nel numero delle voci impiegate, dato il tipo di scrittura; il che faciliterebbe anche un eventuale tentativo di arrangiamento per organici diversi (fagotto e archi, per esempio).

 

Di contro, del brano sono soddisfatto perché:

 

1) La linea melodica del fagotto, in gran parte del brano, è sufficientemente autonoma da rendere anche l'idea della sua funzione armonica: con più coraggio, penso che avrei potuto tentare la scrittura per strumento solo (era il mio proposito originale).

2) Rispecchia fedelmente lo stato d'animo che lo ha ispirato, aderendo ad un filo di tipo narrativo.

3) La cadenza evitata sul finale per rappresentare l'abbandono alla morte mi sembra particolarmente indovinata.

4) La prima sezione è sufficientemente originale, perde un po' in quella di mezzo, più orecchiabile e forse più banale, ma piazza qualche sorpresa nella sezione finale. Insomma, mi pare che riesca a tener desta l'attenzione.

 

Ciò detto, così com'è, non avrei il coraggio di proporla a dei musicisti seri, in carne ed ossa.

 

P.S. Per quanto riguarda la tonalità prescelta, potrei rendere tutto più facile abbassandola di mezzo tono, ma consultando l'Adler on line sono incappato in un paio di trilli che risulterebbero più ostici (pare). Rivedrò la questione, ma non volevo abbassare più di tanto per non perdere il timbro sofferto del fagotto nella sua estensione estrema.

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A parte le segnalazioni fatte da Abate, mi ricollego al suo discorso alla dinamica per far presente che con i campioni (molto belli, a proposito quali hai usato?) lo strumento suona sempre bene in tutti i registri e in qualsiasi dinamica, ma dal vivo non è detto che sia lo stesso.

 

Sì, ci ho pensato, anche se questo tipo di campioni sono realizzati "one by note" e, per esempio, se metti un trillo nel registro basso del fagotto, ne riproduce abbastanza fedelmente la difficoltà di suonarlo (anche i trilli sono campionati). Sono entrambi East West: l'Orchestra per il fagotto e il Quantum Leap Pianos per il Bosendorfer. Il problema che ho avuto è stato quello di regolare i volumi delle singole articolazioni, perché quelli di default non sono realistici.

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le ragioni per le quali non sono soddisfatto sono:

 

1) Il brano non termina nella tonalità d'impianto, il che accentua l'impressione di una sostanziale discontinuità formale.

 

Di contro, del brano sono soddisfatto perché:

 

4) La prima sezione è sufficientemente originale, perde un po' in quella di mezzo, più orecchiabile e forse più banale,

 

 

1- secondo me non è un problema: proprio perchè non c'è un impianto formale definito non si sente necessariamente il bisogno del "ritorno a casa".

Anzi, a livello concettuale è ancora meglio, dalla morte non si torna indietro ;)

 

4- era appunto quello che notavo, anche se non direi banale ma semplice, che è molto diverso, però lo stacco un po' si percepisce.

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@Croma

A parte i suggerimenti degli altri, trovo sempre utile affiancare anche l'autonalisi in quanto da un lato ci permette di mautare un autonomia di giudizio (e sapere cosa fare in più) e dall'altro confrontare la propria percezione del pezzo con quello che arriva dagli ascoltatori.

 

Il fatto è che comunque dobbiamo essere per primi soddisfatti noi.Un esempio di diversa visione è la tonalità del brano; Gerardo avrebbe cercato più morbidezza vista la cantabilità e la dolcezza che hai dimostrato...tu invece avevi un programma "segreto" da onorare...il fatto è che l'ascoltatore non lo conosce e comunque il programma non può "mediare" il senso della musica.

 

Come altri ho percepito questa troppo netta contrapposizione fra inizio e fine. Secondo me già cercare di mascerare un po' la struttura di alcune progressioni avrebbe fatto la sua parte.

 

Sulla falsa riga di ScalaQuaranta, aggingo che avrei cercato un minimo di dialogo fra il pf e il fg...seppur è vero che in diversi Lied di Schubert il pf accompagna è basta, c'è sempre uno scambio di ruoli nel duo.

Non che tutta la musica debba esse scritta tutto con la stessa tecnica... ma in effetti il pf ha molte risorse.

 

Dal mio punto di vista comunque mantiene la sua gradevolezza.

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Opinioni...?

 

 

Ho gradito :)

Secondo me chi pubblica un proprio brano si  può aspettare almeno tre tipi di opinioni (oltre la propria): quella di un pubblico generico, quella di un critico (più o meno professionista), quella di altri che come lui scrivono e pubblicano musica. Dal mio punto di vista la più rilevante (e di gran lunga, nel senso che è quella che personalmente terrei più in conto) è quella del pubblico generico. Gli altri generi di opinioni sono senz'altro utili, ma se la prima è buona, gli altri lasciano un po' il tempo che trovano.

Credo che il tuo pezzo potrebbe avere un ottimo successo anche presso un pubblico generico, che forse su un forum tematico non è molto presente :).

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Ho gradito :)

Secondo me chi pubblica un proprio brano si  può aspettare almeno tre tipi di opinioni (oltre la propria): quella di un pubblico generico, quella di un critico (più o meno professionista), quella di altri che come lui scrivono e pubblicano musica. Dal mio punto di vista la più rilevante (e di gran lunga, nel senso che è quella che personalmente terrei più in conto) è quella del pubblico generico. Gli altri generi di opinioni sono senz'altro utili, ma se la prima è buona, gli altri lasciano un po' il tempo che trovano.

Credo che il tuo pezzo potrebbe avere un ottimo successo anche presso un pubblico generico, che forse su un forum tematico non è molto presente :).

Grazie Bianca, le tue considerazioni mi sembrano da tenere in gran conto. Hai ragione, forse mi pongo troppi problemi, perché l'importante è fare della musica che possa dire qualcosa anche a quello che chiami "pubblico generico". Anzi, tutto sommato, forse la priorità dovrebbe essere questa, prima di fare "la quadra" sotto il proofilo tecnico. La tecnica  dovrebbe servire ad arrivare meglio al cuore delle persone, non ad ottenere un qualche premio nei concorsi di composizione. Solo che mi piacerebbe essere stato più bravo nel dire quello che volevo dire, tutto qui...

 

P.S. Colgo l'occasione di farti i complimenti per aver scelto l'icona della grande Isabella Leonarda, che adoro. ;)

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Dal mio punto di vista la più rilevante (e di gran lunga, nel senso che è quella che personalmente terrei più in conto) è quella del pubblico generico. Gli altri generi di opinioni sono senz'altro utili, ma se la prima è buona, gli altri lasciano un po' il tempo che trovano.

Credo che il tuo pezzo potrebbe avere un ottimo successo anche presso un pubblico generico, che forse su un forum tematico non è molto presente :).

...Esatto, uno dei motivi perchè esistono soggetti come questa....

www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3074-un-altro-fenomenoda-baraccone

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...Esatto, uno dei motivi perchè esistono soggetti come questa....

www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/3074-un-altro-fenomenoda-baraccone

Magari, per pubblico generico, non si intendeva proprio questo, ma semplicemente quello dei "non addetti ai lavori". Nel mio caso, ho colto quello che ha scritto Bianca (ma anche la domanda di Frank, in un certo senso: "sei soddisfatto?") come un invito a non lasciarmi prendere troppo dal fatto che debba essere ben fatta sotto il profilo tecnico, piuttosto che dal dover anche essere espressiva (o anche solo piacevole). La musica non può piacere solo ai musicisti, penso.

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