OmbraLuce Postato Dicembre 21, 2013 Report Share Postato Dicembre 21, 2013 Inizierei con questa domanda, forse sbagliando sezione ma non riuscivo a trovarne una adeguata.. Tra le mie spese future (ma neanche tanto), ci sarebbe anche l'acquisto di un software di simulazione di pianoforte di ottimo livello a cui collegare lo strumento fisico ma senza svenarmi economicamente. Ho avuto modo di testare il software Pianoteq a casa di un amico e ottimo tastierista/pianista e ne sono rimasto piuttosto affascinato.. inoltre è piuttosto accessibile in quanto il prezzo non contiene tre zeri e ci sono diverse versioni anche a prezzi inferiori della versione pro che verrebbe 399 Euro se non erro. Io sarei orientato verso Pianoteq ma prima di aprire il portafogli affrettatamente (esperienze negative) vorrei potermi guardare in giro su prodotti simili o chissà, anche migliori perchè altri non ne conosco. Qualche consiglio? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
micamahler Postato Dicembre 22, 2013 Report Share Postato Dicembre 22, 2013 http://www.synthogy.com/ Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
OmbraLuce Postato Dicembre 24, 2013 Autore Report Share Postato Dicembre 24, 2013 Molto interessante! Grazie! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Dicembre 28, 2013 Report Share Postato Dicembre 28, 2013 Valuta anche librerie... Ce ne sono una miriade. Secondo me ancora superiori ai modelli fisici. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
CromaDiBrera Postato Dicembre 29, 2013 Report Share Postato Dicembre 29, 2013 Io ho scelto questo qui e ne sono ancora molto soddisfatto: http://www.soundsonline-europe.com/Pianos P.S. Simone, cosa intendi per "modelli fisici"? Grazie. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Dicembre 29, 2013 Report Share Postato Dicembre 29, 2013 Da wikipedia... "Physical modeling (modelli fisici) Come detto più sopra, la generazione a modelli fisici analizza il suono originale nella sua complessità e non nelle sole componenti elementari, permettendo di ottenere una riproduzione (è più corretto parlare di una ri-generazione) del suono con le modalità del progetto. In altre parole, laddove per un pianoforte campionato si può scegliere se includere il riverbero del locale nel quale i campioni sono stati registrati, oppure arricchire il suono con un modulo separato di riverbero digitale, un pianoforte a modelli fisici disporrà già della struttura sonora delle corde percosse, della vibrazione di altre componenti dello strumento, dei riflessi acustici della cassa del piano e così via e non necessiterà quindi di post-trattamento del segnale. Avendo poi a disposizione detti modelli, il pianoforte a modelli fisici potrà consentire un certo margine di modifica del suono prodotto, in cui il musicista potrà impartire ad esempio una arbitraria profondità della cassa, uno smorzamento dato da un particolare tipo di trattamento del legno e altri dettagli, estremamente complessi quando non impossibili da realizzare, se simulati in modo tradizionale." Per me resterà sempre inferiore ai campioni. La realtà è troppo complessa per essere spiegata con formule matematiche. La fisica non è una scienza esatta, funziona sempre in un certo intorno. Se la precisione della formula ci basta ai fini dell'applicazione in cui essa viene applicata non c'è problema ed è un potente strumento di previsione. Se la precisione necessaria supera di gran lunga quella del dato teorico allora non ci possiamo avvalere di questa soluzione. Purtroppo o forse per fortuna, l'orecchio umano è uno strumento estremamente preciso, fin troppo ! Si accorge di tutto e, almeno a mio parere, i pianoforti a modelli fisici sono e saranno sempre inferiori agli ottimi campionamenti. Uno punto di forza di questi strumenti virtuali è la dinamica, che batte quella dei campioni. Per il resto, a livello di suono, non credo ci sia paragone. Ma è solo un mio pensiero... Con questo non voglio togliere nulla ai modelli fisici che restano dei bellissimi strumenti anche, in un certo senso, affascinanti dal punto di vista ingegneristico. E' solo questione di gusto la mia... 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
OmbraLuce Postato Dicembre 29, 2013 Autore Report Share Postato Dicembre 29, 2013 Valuta anche librerie... Ce ne sono una miriade. Secondo me ancora superiori ai modelli fisici. Molto interessante.. hai qualche consiglio su come reperirne o qualche preferenza? @ CromaDiBrera: interessante anche il link da te postato. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
CromaDiBrera Postato Gennaio 1, 2014 Report Share Postato Gennaio 1, 2014 Credo che il limite dei campioni sia nella loro dimensione e, soprattutto, nella loro sete di PCU; per usare la microfonazione completa del Bosendorfer della EW, occorre portare la Ram a 16 Gb, anche se il campionamento è "solo" a 44.100 Mhz. Poi c'è un'altra questione da considerare, secondo me: il realismo è necessario se ci si dedica ad un uso più o meno classico, ma in altri generi (come le colonne sonore, per es.) si preferiscono timbri che si discostano dallo strumento acustico. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 1, 2014 Report Share Postato Gennaio 1, 2014 @Ombraluce Cerca su google pianoteq oppure Physis Piano @Croma Campionamento a 44,1 kHz oppure 44100 Hz per i 44 MHz siamo già in piena banda delle portanti per trasmissioni broadcasting ma sicuramente è stato un errore di battitura, lo dico solo per non generare confusione in chi legge. Riguardo i campioni Bosendorfer della EWQL Pianos, credo sia proprio il Bosendorfer il set a cui fai riferimento... 8 Gb bastano ed avanzano se carichi solo quello. Le librerie si impuntano se l'hard disk è lento. Ecco perchè si consiglia sempre l'utilizzo di un hard disk SSD. In RAM in realtà non vengono caricati i campioni in toto. Anche perchè la Bosendorfer se non sbaglio si aggira sugli 80 gb, ed ovviamente nessuno o quasi ha 80 gb di RAM sul PC... Completamente d'accordo con te sul discorso dello stile... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
CromaDiBrera Postato Gennaio 2, 2014 Report Share Postato Gennaio 2, 2014 Giusto, pardon, è stata una svista Per la Ram, a me con 8 Gb il piano della EW non girava bene, ma forse era anche colpa della vecchia piattaforma Play (che non era a 64 bit per il Mac). In ogni caso, tempo fa mi consigliasti di portare tutto a 16 (anche per gestire gli altri suoni) e, in effetti, ho dovuto darti retta e ora gira tutto benone. Del resto, è stata una spesa modica. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 2, 2014 Report Share Postato Gennaio 2, 2014 Beh, avere un motore a 32 bit implica che anche avendo 32 gb di ram non se ne possano usare più di 4 ovvero 2^32. Ti consigliai 16 Gb perché tu componi... Capisci bene che se devi caricare parecchie tracce e dunque parecchi strumenti 16gb diventano necessari ma nel caso in cui devi caricare solamente un VST, 8 gb sono anche troppi. Ma che hard disk hai ? Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
giovannip Postato Gennaio 2, 2014 Report Share Postato Gennaio 2, 2014 Ciao Ombraluce,sono anch’io dell’idea che le librerie campionate siano migliori. Personalmente adoro la Ivory american concert D, prezzo abbordabilissimo e grande qualità. Per quanto riguardi il p.c più che tante ram avrai bisogno di un ssd gli hard disk si impuntano continuamente e sarai costretto ad usare la versione lite della libreria. Buon Anno a tutti.. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
CromaDiBrera Postato Gennaio 3, 2014 Report Share Postato Gennaio 3, 2014 Ma che hard disk hai ? Come velocità, intendi? Va a 7200 (capienza 1 Tb) e il mio Mac è a 64 bit. Ho dimenticato di dire, però, che io non ho mai usato il piano in stand alone, ma dall'interno o di un programma di notazione, o di un sequencer; non so se questo possa cambiare qualcosa (Sibelius e Garageband, per esempio, non supportano i 64 bit; Reaper 4, che ho iniziato ad usare da poco, invece sì). Inoltre, ci sarebbe anche la regolazione del Play (la piattaforma del piano in questione) in termini di "maximum voices" (ora ce l'ho a 1024) e di sfruttamento della memoria; limitando le voci a 256, per esempio, avrebbe senz'altro funzionato meglio (ma suonato anche peggio). E' anche vero che stiamo parlando di un VST da 1268 Mb di Ram... Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 3, 2014 Report Share Postato Gennaio 3, 2014 Facciamo un po' di chiarezza... Il numero di bit dell'architettura di una DAW limita il numero di dati indirizzabili alla RAM... A 32 bit. sono 2^32 indirizzamenti ovvero poco più di 4 Gb, a 64 bit sono 2^64, quindi non abbiamo più problemi. La RAM, associata ad una DAW a 64 Bit, limita il numero di VST caricabili. Es. Se dovessi caricare un intero organico di orchestra forse con 8 Gb ci andrei stretto, quindi meglio optare per 16 Gb considerando che una sezione intera di archi, se di buona qualità si ciuccia almeno 4 Gb, poi ci mettiamo il pianoforte, i fiati, le percussioni ecc ed arriviamo facilmente vicino alla saturazione delle 8 Gb. Se si arriva vicino alla saturazione poi diventa instabile il sistema perché se il DAW o altri processi devono caricare altri dati in RAM il PC si siede. La velocità dell'hard disk implica la possibilità di riprodurre ciò che abbiamo scritto in MIDI, senza dover utilizzare le funzioni di Freeze (In Logic) o di consolidate (in protools). Praticamente se faccio suonare tutto in MIDI i player devono continuamente far riferimento alla RAM per riprodurre i campioni delle note midi corrispondenti a discapito dell'hard disk, pertanto se l'hard disk è troppo lento si renderizzano una o più tracce midi, mantenendo comunque la traccia MIDI ma in mute, di modo che il carico di lavoro per l'hard disk sia minore dovendo riprodurre non più dati MIDI da indirizzare ai VST ma una traccia wave renderizzata per l'appunto... Tenere la traccia MIDI in mute ci assicura di poter fare ancora delle modifiche, ovvero poter tornare indietro, cancellando la traccia audio wave e riconosci dandogli una volta fatte le modifiche per poi rimettere quella MIDI in mute. Se si utilizza un Hard disk allo stato solido la velocità di trasferimento dati è molto più alta di qualsiasi altro hard disk a dischi magnetici standard pertanto è possibile mantenere quasi sempre tutto in MIDI senza dover consolidare tracce. Riguardo le voci... 32, 64, 128, 256, 512 ecc. sono il numero di campioni riproducibili insieme. Non viene inficiata la qualità del suono, quindi non si sente meglio o peggio variando il numero di voci, viene inficiata la polifonia. Il pianoforte ha 88 tasti pertanto andrebbero bene 128, dobbiamo però considerare che in alcuni casi utilizziamo pedale tonale + pedale "una corda", pertanto per essere certi che tutte le voci siano riproducibili dovremmo lavorare con 256 voci. Ma allora perchè in un lettore come il play si arriva anche fino a 1024 ? Semplicemente perchè è possibile miscelare diversi posizionamenti (3 prospettive per l'esattezza) dunque il numero di voci per garantire la polifonia si spinge fino a 1024. Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per altri player dove al loro interno inseriamo diverse librerie, ad esempio nel kontakt possiamo inserire tante librerie assegnando a ciascuna un canale MIDI diverso. In questo caso dobbiamo garantire la polifonia. Cosa succede se il numero delle voci che dovrebbero essere riprodotte sono minori del numero di polifonia impostato sul lettore ? Le voci vengono caricate su un array di indirizzi che effettua il routing di un dato MIDI su una posizione della memoria fisica in RAM che a sua volta rediretta il dato verso il campione corrispondente. Se il numero di dati in coda supera le posizioni disponibili dell'array (il cui numero di posizioni dipende dal numero di voci impostato) la prima voce chiamata viene cancellata per far spazio all'ultima dettata dall'ultimo dato MIDI in ingresso. Praticamente a livello acustico il primo suono riprodotto rispetto all'asse temporale viene cessato per far ascoltare l'ultimo. 1 Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
CromaDiBrera Postato Gennaio 4, 2014 Report Share Postato Gennaio 4, 2014 Riguardo le voci... 32, 64, 128, 256, 512 ecc. sono il numero di campioni riproducibili insieme. Non viene inficiata la qualità del suono, quindi non si sente meglio o peggio variando il numero di voci, viene inficiata la polifonia. Sì, certo; io ho scritto in modo rozzo che "suona peggio", ma intendevo il fatto che il taglio della polifonia si sente; senza saper misurare e spiegare il problema come hai fatto tu, ho regolato le voci a 1024 perché ho constatato a orecchio che questo era il valore minimo per far suonare tutto. Grazie per la spiegazione. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
thesimon Postato Gennaio 4, 2014 Report Share Postato Gennaio 4, 2014 Ottimo !! Come si suol dire alla fine non importa come si arriva ad un risultato, l'importante è giungere a quel risultato ! Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
geppino12575 Postato Febbraio 7, 2014 Report Share Postato Febbraio 7, 2014 Consiglio vivamente Piano in Blue 2 della Cinesamples. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pasquale Postato Giugno 16, 2014 Report Share Postato Giugno 16, 2014 Io uso con soddisfazione pianoteq. La cosa che mi serve e piace tantissimo, oltre alle innumerevoli varianti permesse, è la personalizzazione della curva delle velocity che mi permette di adattarla alla risposta dei tasti della mia master pesata. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Piccinesco Postato Giugno 16, 2014 Report Share Postato Giugno 16, 2014 Li ho provati parecchi, e fino ad ora ce ne sono 4 che rendono abbastanza bene, seppur utilizzando diverse tecnologie, in ordine (secondo me) dal migliore al "peggiore" pianoforte: Galaxy Steinway; The big one Sampletekk (che dopo aver richiesto campioni con un'altra estensione oltre alla Gigastudio 3 posso finalmente usare), Truepianos e Pianoteq (paradossalmente il 2.0 rispetto alla versione 4.0). Ad impatto (che significa non aver approfondito l'impatto conseguente alla modifica dei parametri per la modifica del suono) queste le mie impressioni, che non prendono in considerazione The Pianos della East West, che non ho, ma ritengo ottimi, e la libreria che ha consigliato geppino12575, non conoscendola. Ma non dimentichiamo i prodotti della 8Dio. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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