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Piano Concerto - Forum pianoforte

..la Meccanica Di Azionamento Dei Pedali...


torrese
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Caro Pianoexpert,eccomi di nuovo a...se hai un pò di tempo,potresti gentilmente fare una video-lezione sulla meccanica di azionamento dei pedali sia dei pf a coda che quelli verticali...è un capitolo che mi intriga esageratamente...anche perchè è sempre trattato,nei vari testi,in maniera blanda.

GRAZIE

 

saverio

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Ne parleremo. E' sempre opportuno dividere la meccanica della pedaliera da quella degli smorzatoi. La combinazione dei due meccanismi agisce sullo stacco degli smorzatoi dalle corde. Per il pedale sinistro ho già accennato alla differenza tra il verticale e il coda, ma mi soffermerò più dettagliatamente.

 

Il tonale, centrale, è importantissimo e forse ingiustamente poco usato. Geniale invenzione credo proprio di Steinway.

 

Vi ho incuriosito?

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Guest Gennarino

Beh! In effetti, sì!

La realizzazione del tonale e del quarto pedale sul Fazioli F308 sono una delle mie curiosità, oltre che per le modalità di funzionamento, anche per la paternità (possibile nessuno prima di Fazioli ci avesse pensato ?).

Sarebbe anche interessante sapere da Te quali ritieni siano stati le più importanti innovazioni apportate allo strumento, quelle che lo hanno fatto crescere lungo l'asse delle sonorità, della timbrica e della espressività.

Per esempio, se uno parla di chitarra armonica, si conoscono i passaggi rilevanti (es: ampliamento piano armonico dalla chitarra barocca, apertura bocca/bocche, la spalla mancante per l'accesso agli acuti, il truss rod o manico rinforzato, etc.), mentre del piano si conosce molto meno.

Sarà che ho cominciarto costruendomi le chitarre che suonavo e per anni le ho accordate o messe a punto, sarà per pigrizia sopravvenuta con l'avanzare degli anni, sarà perché le cose da conoscere per il piano sono molte di più perché più complesso.

Insomma, aiutami e aiutaLi a venire fuori da questa fossa di ignoranza!!!!!!

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Non esageriamo. Non si può sapere tutto. Posso parlare soltanto di quello che conosco ed ho esplorato negli anni. Le nuove" invenzioni", peraltro molto particolari non credo facciano parte della "base " dello strumento.

 

Non ho provato il "quarto" pedale di Fazioli, ma credo che si possa raggiungere lo stesso risultato con altri artifici. Sembrerebbe che le "invenzioni" facciano comparire il nostro strumento più completo, più "colmplesso" e quindi più interessante. A volte non è così e forse gli altri "non ci pensano" perché "non ci credono".

 

Per ciò che riguarda i pedali, ne vedo tre.

 

Il pedale di risonanza, fondamentale e geniale azionamento che allontana gli smorzatoi dalle corde e rinnova le armonia ogni qualvolta lo alziamo e lo abbasiamo di nuovo. Lo stacco degli smorzatoi mette ovviamente in vibrazione "simpatica" tutte le corde e tutti i parziali di queste ( è necessario avere il piano ben accordato per generare un buon effetto). Impariamo ad usarlo bene o male "per sempre". Spesso non si insegna ad usarlo e si ascoltano pianisti che si servono di esso solo per creare "confusione".

 

Lo scopo dell'esistenza di questo pedale è principalmente quello di "aiutare" a legare i suoni, ma non solo.

Da alcune "Scuole" è visto come il Demonio e viene "autorizzato" quasi come trasgressione. Su Mozart, Scarlatti o Bach può dare "scandalo".Tardare ad imparare ad usare questo pedale equivale a tardare di mettersi gli occhiali....alla fine quando è proprio necessario non si raggiungono più i 10/10.

 

Bisognerebbe imparare sin dai primi anni ad usarlo e capire che un corretto uso di esso "giova" alla Musica.

 

Esistono diverse modalità d'uso (in levare, in battere,sincopato, vibrato, in controtempo....) ma di questo uso sarebbe più opportuno parlarne in sede di Tecnica di esecuzione.

 

La sua regolazione è fondamentale. Deve avere, nella sua corsa, una parte iniziale a vuoto. Questo per non generare "colpi" nel suo "cambiamento rapido". Anche la fine- corsa deve essere adeguata. Gli smorzatoi devono "staccarsi dalle corde" quanto basta.

 

 

Il pedale di sinistra, detto "una corda", è così chiamato, nel coda, perché, spostando la meccanica verso destra, fa sì che i martelli suonino escludendo una delle due o tre corde dei cori. Ne consegue un suono più debole e di diverso timbro. A volte, per non modificare quest'ultimo, si riduce la corsa dello spostamento in modo che i martelli suonino su tre corde ma sulla parte di feltro più morbido. Nel verticale è tutto differente. Tale pedale porta avanti, verso le corde, i martelli, creando una parte di corsa "a vuoto". Ne consegue una minore forza di impatto dei martelli contro le corde.

 

 

Il Tonale è una vera e propria invenzione moderna. E' per questo che quasi tutti i pianoforti a coda lo hanno. Tutti riconoscono il grande vantaggio di poter far alzare gli smorzatoi di un singolo accordo o di una sola nota, lasciando i tasti relativi, per suonare legato o staccato in altre parti della tastiera. Purtroppo si crede che ciò sia solo utile per isolare armonie e accordi che devono sentirsi lungamente al basso come pedale armonico ( vedi seconda pagina del "chiaro di luna di Debussy).

Non serve solo a questo. Ho visto usare questo pedale sapientemente nella musica di Galuppi o Scarlatti come "discreto" pedale di risonanza. Può essere di grande aiuto ed effetto.

 

Insomma la cosa migliore è mettersi davanti al nostro strumento e sperimentare. Dedicare qualche seduta di studio solo ai pedali ed allo studio di essi.

 

Buona Musica

 

P.S. ...qui ci aiutiamo tutti a venire fuori dall "fossa"!!!!! E' per questo che ci tendiamo sempre una mano!!!! :lol:

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