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Piano Concerto - Forum pianoforte

Restauro pianoforte Schimmel 208 - Scelta martelliera


Musick
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Buongiorno, volevo porre qualche quesito al maestro Ferrarelli.

 

Come già ne ho parlato in passato, forse si ricorda, ho avuto vari problemi con questo pianoforte, riguardanti soprattutto il suono, nonostante la punzonatura fatta in diverse occasioni non ha cessato di riavere dopo poco tempo tutte le volte (nel giro 3-4 settimane) suoni metallici e di ogni tipo, davvero fastidiosissimi poichè molto divergenti tra di loro rispetto al normale. Nulla mi proponeva, avendomi lui venduto lo strumento, che andava bene in quello stato a detta sua.

 

Mi sono deciso allora a chiamare un nuovo tecnico, il quale mi ha proposto di cambiare la martelliera, insieme a paramartelli e rullini. Inoltre sostituzione intera dei feltri degli smorzi e loro regolazione.

Ha telefonato alla Abel: se manda lì i martelli facendoli rifeltrare e preintonare, il tutto, lavoro compreso, al preventivo ammonta a 2500 euro, è un prezzo onesto?

 

Io gli ho però chiesto di informarsi sul prezzo di una Renner rifeltrata/preintonata, ha detto che deve fare 2-3 telefonate e mi fa sapere, Quella che verrà sostituita era di questa casa e dice non era mai stata cambiata, è l'originale. Io sono davvero combattuto, che martelliera montare?

Lui mi ha superconsigliato una Abel dicendo addirittura di averne rifeltrata una per uno Steinway, e che a detta sua avendo un suono molto caldo è meravigliosa, mentre la renner è più squillante.

 

Al prezzo di questi lavori e materiali è ancora esclusa la rifeltratura dei fori di tutti i tasti, che ho richiesto visto che c'è molto movimento in laterale.

 

Prima di preventivare tutto ciò è venuto a regolare lo strumento per constatare alcune cose, e adesso ho l'impressione che ci sia troppa percussione, che il suono arrivi molto prima e la dinamica sia diminuita, lui dice che il problema è che ha tirato un po' troppo le molle e il pianoforte risponde troppo. A me piace un suono più pastoso, com'era prima. Dice di averlo regolato come uno Steinway. Ma la Schimmel avrà altri parametri o sbaglio? Non è un errore regolare uno strumento secondo un altro marchio? Ci sono altri pesi, altre misure... o sbaglio? Sento troppo il colpo adesso e ho più difficoltà a calibrare la dinamica.

 

 

 

Aspetto opinioni, grazie mille in anticipo..

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P.S. ho dimenticato di scrivere che in quel preventivo è inclusa anche la ripesatura. Facendo la perizia durante la regolazione si è accorto che i pesi nei tasti sono stati cavati, il tasto forato 6-7 centimetri più avanti e ripiombato, e questa è una cosa anomala.

 

Ricapitolando

 

-Martelliera rifeltrata/preintonata abel

-Rullini

-Paramartelli

-ripesatura

-smorzi

- lavoro

 

circa 2500 euro

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La rifeltratura alla Renner costa 400 euro.

 

ANon capisco che senso abbia questo tipo di intervento visto che in catalogo si trova la martelliera originale che monta lo Schimmel 208.

La rifeltratura ha senso quando il martello con le stesse caratteristiche dell'originale non si trova più...

Certo incollare una martelliera nuova costa più ore di lavoro.

 

Non ho capito poi l'intervento di pesatura se la martelliera rimane la stessa.... O perché era stata fatta.

 

Probabilmente vuole mettere il feltro Abel per farlo suonare di meno e sperare nella eliminazione del difetto (quel pianoforte non è nato col feltro Abel)

 

I paramartelli poi durano 100 anni proprio non mi spiego la sostituzione su un pianoforte giovane ...

 

Auguri

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Siamo al solito libero esercizio della delinquenza.

 

Mi associo con Fra, e molto probabilmente i tuoi martelli sono stati impregnati maldestramente con la nitro diventano metallici in continuazione, è normale.

 

Ti consiglio di rivolgerti alla Renner, sul catalogo della quale sono riportate tutte le martelliere originali per il tuo Schimmel.

 

Evita qualunque cosa possa arrivarti di produzione Abel, sempre che tu non voglia rinunciare a piè pari al suono del tuo pianoforte.

 

I componenti Abel, forniti entusiasticamente dai tecnici, non sono componenti originali.

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@Fra

La ripesatura dovrebbe servire a riportare lo strumento alla sua originalità. Dice che non ha capito il motivo per il quale la piombatura era stara rifatta in un altro punto del tasto riforandolo in un posto che non ha nulla a che vedere con il progetto di fabbrica.
Se non ho capito male ha detto che secondo lui l'operazione era stata fatta per avere lo stesso peso in tutta la tastiera, quando invece è normale che nella parte acuta, in tutti i pianoforti, ci sia un peso un po' più leggero rispetto al resto della tastiera ed è stato quindi un intervento fuori regola.

Comunque sembra che la tastiera sia stata rasata in passato,ma a me sembra ci sia abbastanza feltro, anche se non so quanto ve ne fosse in origine, e lo vedo molto duro. Voglio fare delle foto, anche se non vorrei estrarre la meccanica prima che venisse lui a controllare la questione delle molle.

Lui ha detto invece che è la rifeltratura e la preintonazione a costare di più...... piuttosto che la sostituzione dei martelli, boh.
_______________________

@Davehammerklavier

Chiederò se anche gli altri pezzi che mi monta sono originali Renner, se dite che montare una martelliera originale, piuttosto che rifeltrarla (sempre da Renner) è meglio, la richiederò. Più che altro probabilmente la fa rifeltrare allo scopo forse di averla già preintonata.
__________________________


@Fra
@Dave

Per quanto la riguarda la questione dei paramartelli ha detto che con la nuova martelliera potrebbero dare problemi. Il pianoforte ha circa 20 anni ma lui dice che ne dimostra di più, è abbastanza usurata la parte meccanica, in teoria sarebbe da rifare completamente dice, ma nonostante ciò secondo un lui è un gran pianoforte.
Matricola 310.109, era un pianoforte che è stato usato per molti anni per il noleggio, tuttavia la cassa armonica ha tenuto molto bene gli sbalzi.
dovrebbe essere primi anni 90, la data precisa non la so stabilire ho visto da qui http://www.besbrodep...er/schimmel.htm

La delinquenza... penso proprio di averlo strapagato, lo possiedo da due anni, "sono convinto" che chi me l'ha venduto (il mio tecnico di "fiducia") era al corrente di tutto il lavoro che doveva essere fatto, prezzo? 16.000 euro

Tra l'altro io lo volevo cambiare adesso, mi hanno detto che qui in un negozio vendevano uno Steinway B-220 al prezzo di 24.000 euro. A parte il fatto che quando ho chiamato di nuovo per sapere se si erano informati sul mio modello, ha aumentato il prezzo a 26.000 ahaha, dice che il mio pianoforte più 8000 euro non me lo valuta, la metà di quello che l'ho pagato due anni fa, non è voluto venire nemmeno per vederlo, sì, al buio, perchè dice che ha capito che modello è, è un modello difficile da vendere, è nero opaco con le venature del legno e non nero lucido ecc.....
Penso di avere preso una gran fregatura, e se l'ho presa è da denuncia quello che me l'ha venduto, al doppio del prezzo evidentemente,
Delinquenza un po' ovunque...

Voi che ne dite?

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Io dico che hanno fatto dei gran pasticci....

Meccanica da rifare tutta su un pianoforte di 20 anni? Non ci credo....

Sul fatto che ci sia tanto feltro ci credo in quanto lo strumento monta una Renner della massima misura (misura 6)

 

La pesatura magari è stata fatta su richiesta del precedente proprietario che lo voleva più pesante...anche perché non credo ci sia da ninfomane nulla su uno schimmel nuovo.

 

La rifeltratura costa 400 euro, una martelliera Renner per quel pianoforte circa 350 euro.. La differenza sta sulle ore di lavoro, poche se si rifeltra, di più se si incolla una martelliera nuova....inoltre far fare operazioni sui feltri prima di aver sentito come suona la martelliera (mi riferisco a quella che chiamano pre intonazione o intinazione grezza) che senso ha??? Per me nessuno! Oggi si abusa troppo dell'ago, talvolta in maniera inappropriata perché "fa figo" e con risultati poco soddisfacenti da punto di vista musicale, sempre più spesso sento pianoforti preparati anche per concerti importanti totalmente squilibrati tra bassi e acuti, non entra in testa che quel che si sente seduti alla tastiera è diverso da quel che si sente a 20 metri.... Trovo sbagliato fare operazioni sul timbro ascoltando male o dal posto sbagliato, figuriamoci prima di ascoltare!

Non è un atteggiamento professionale .... Si poi si dovesse tornare indietro cosa fa? Indurisce il martello? Sarebbe come andare dall'ortopedico da sani, darsi una martellata sul femore per poi farsi ingessare per giustificare una prestazione professionale....

 

Le corde le ha ascoltate senza batterci sopra con i martelli? Non vorrei che dopo aver cambiato la martelliera si scoprisse che non è cambiato nulla, dico questo perché mi è capitato di recente di sentire perizie fantasiose su presunti punti di percussione errati a seguito di sostituzione della martelliera su un pianoforte divenuto afono. Peccato che oltre alla martelliera avessero montato una cordiera nuova con corde basse totalmente sorde!

 

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Estrarre (con la dovuta cura) la meccanica non comporta nessuna variazione. Se ci fai cortesemente qualche fotografia della tua situazione, potremmo dirti qualcosa con più precisione, in modo da saperti orientare meglio quando verrà il tecnico.

 

Ad ogni modo non vedo l'utilità della rifeltratura, senza contare che i rifeltrati sono più morbidi di una martelliera nuova.

 

Volendo, senza esagerati sovrapprezzi e per "dribblare" l'intervento di mani poco di fiducia, la Renner può forare i martelli nuovi e preparare le code in base al tuo modello di pianoforte o anche attraverso i tuoi campioni. A quel punto resta solo da incollarli.

 

Vista l'ancora giovane età dello strumento, io metterei la martelliera nuova Renner.

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Innanzitutto vorrei suggerire a Davehammerklavier di usare giudizi, si', anche personalmente negativi, ma senza offendere chi esercita professioni . Ognuno di noi ha diritto ad esprimere le proprie opinioni su questo Forum, ma con il dovuto rispetto per chi esercita una professione o almeno tenta.

Partiamo del Tecnico: Ogni Tecnico sviluppa i suoi costi, entro certi limiti, e compatibilmente alle ore di lavoro necessarie all'intervento. Montare una nuova martelliera richede molta competenza, sia dopo una rifeltratura che con teste nuove da incollare o già montate su stiletti. I pesi, le dinamiche. le regolazioni della corsa degli stiletti ecc...richiedono competenza. Spesso leggo che molti di noi vogliano arrivare all'"osso" dei costi, calcolando semplicisticamente il valore di costi di fornitura. Non credo che questo ci porti a valuare la qualità di un intervento.

Allora, posso dire che anche io personalmente sono contrario, in questo caso alla rifeltratura. In questa caso come nella maggior parte per le code, conviene montare una nuova martelliera su nuovi stiletti. Due vantaggi: di avere rullini nuovi, perni nuovi, martelli nuovi. Secondo di conservare la martelliera originale già montata ( che non bisogna mai gettare via!!!!!!)

Riguardo ai martelli Abel, non mi dirigerei spietatamente verso una pubblicità negativa. Abel ha una grande fabbrica ed è attento ai diversi tipi di qualità di feltro come alle compressioni, alle forme, ai pesi. Si sta affermando bene in Germania e in Europa...e non solo per una questione di prezzo, che può variare a seconda dei dei dati di progetto richiesti. Possiamo parlare di ottime qualità e di diversa "filosofia" di costruzione. Martelli con una preventiva definizione dello stato di compressione, possono richiedere pochissima intonazione e questo è un vantaggio, non solo per i tempi di intervento, ma soprattutto perchè la pratica di intinazione è non molto "conosciuta" e ardua. Con una intonazione errata si può buttare via un completo set di martelli!!!!! Naturalmente Renner, o altri possono partire da altre prospettive. Le Renner sono fantastiche martelliere, non si discute, ma di diversa fattura. Ora, l'importante è la fiducia nella persona competente, che dovrebbe essere il Tecnico. Lui deve far riprodurre una martelliera con le stesse caratteristiche, forme, peso. Il bilanciamento deve poco discostarsi dall'originale. Questa è la mia opinione.

Sento parlare di paramartelli e smorzatoi. Allora il pianoforte non è così giovane?! Se è così, bisogna, unitamente ai martelli, controllare le corde e vedere se sia il caso di sostituire magari la zona del "cantabile". Buone scelte e Buon lavoro Mephisto 93

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Sono pienamente d'accordo con il discorso del Maestro, ma terrei a sottolineare, correggetemi se sbaglio, che non mi pare di aver minimamente offeso nessuno. (Preferisco i fatti alle offese)

 

Riguardo Abel, come ho già accennato, vengo da un uso assiduo di quei prodotti. Tuttavia, nessuna fabbrica importante monta Abel e dopo essere passato a Renner, ho compreso autonomamente la ragione di questa "preferenza"...

 

Non credo che si stia facendo pubblicità negativa, ma solo libera informazione d'esperienze che iniziano ad essere un pò sotto gli occhi di tutti. Questa pubblicità negativa viene semmai condotta e perpetrata da chi, un tempo, aveva la concessione Renner e oggi, non avendola più e ricercando diversi corsi del business, sparla e diffama Renner a tutto spiano.

 

Fermo restando che non ho nessun rapporto di reciproco interesse con Renner, trovo che i loro componenti (sia per caratteristiche timbriche che come fattura) sia imparagonabile e tecnicamente superiore ad Abel. Non c'è storia.

 

Poi, se si vogliono strumenti a coda che suonano come un verticale, è un altro discorso... de gustibus...

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"Siamo al solito libero esercizio della delinquenza".......mi sembra di aver letto, ma forse ho mal interpretato? Vorrei solo che non si facessero apprezzamenti con parole così "forti". Poi ognuno è libero di esprimere la propria opinione, si capisce, ma con pacatezza e anche, volendo, con un po' di beneficio del dubbio. Il dubbio lascia spazio ai diversi gusti ed esigenze. Ognuno desidera un certo suono ed insegue quello che corrisponde al proprio gusto. Molte scelte possono essere"giuste" perché corrispondono al proprio gusto. Non è così? Grazie.

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Vorrei assicurare con profonda sincerità che non c'era e non voleva esserci niente di forte nella mia espressione e mi scuso per il fatto che la mia formulazione, forse, era troppo astratta per essere compresa nella sua intenzione.

 

Come sosteneva Socrate, la verità è relativa, la falsità assoluta. Sono persuaso che Mephisto sia un ragazzo che studia che è stato a suo malgrado oggetto (per usare una terminologia giuridica, così non offendiamo nessuno) di "circonvenzione d'incapace", tecnica molto diffusa oggi tra certi tecnici.

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D'accordo. Io penso comunque che possono esserci tantissimi fattori che conducono ad una scelta, scelta che non possiamo e non dobbiamo giudicare falsa o errata in modo assoluto. Noi possiamo dire, secondo me, ciò che crediamo meglio "secondo noi". Sta a chi riceve il suggerimento riflettere e scegliere di fare le proprie esperienze. Anche io a volte mi sono espresso in maniera "definitiva", ma penso che si debba lasciare un margine. SI può, ad esempio, sostituire o rifeltrare una martelliera e tutti e due gli interventi possono essere validi. La scelta incontra anche il limite di spesa e la discussione che si instaura tra tecnico e pianista. L'importante è che si sappia che a diversi tipi di intervento, corrispondono risultati diversi. In questo caso bisognerebbe essere stati presenti al colloquio che ha portato tutti e due a scelte del genere.

Una volta, nel mio giardino avevo deciso di rivestire una scaletta con "tozzetti" di travertino. Mi consigliarono due fratelli che lavoravano bene ed erano piuttosto economici. A fine lavori i "tozzetti" erano tutti storti. Lo feci presente e loro, senza fiatare, buttarono giù il lavoro e rieseguirono tutto da capo. Alla fine erano ugualmente storti. Eppure bastava una stecca di legno dritta per allinearli!!!!! Un altro muratore, peraltro assistente di cantiere, venne in seguito a casa mia per una ristrutturazione che avevo deciso di eseguire nella mia sala-hobby. Era un piacere vederlo lavorare. Uno spettacolo. SI evinceva che era un artigiano di esperienza e che non tralasciava particolari, sia riguardo alla sostanza che all'estetica. I precedenti artigiani, in perfetta buona fede, avevano dei grandi limiti, pur applicando ottima buona volontà. Lavoro ...cosiddetto "basso".

Se posso, ecco, qui permettermi di suggerire, il pianista può chiamare un tecnico e metterlo alla prova. magari con una accordatura o con una regolazione, per poi decidere di affidargli un lavoro più importante. E' pur vero come dice Dave, che alcune persone fanno "molte chiacchere". Sta al pianista sapere di che cosa si sta parlando.

La ragione dei miei Tutorials è proprio questa. Il pianista non deve naturalmente sostituirsi al Tecnico esperto, ma deve sapere che cosa lui stia facendo sullo strumento. Solo così potrà scegliere il tipo di intervento che ve bene "per lui". Comunque ok. Lo scambio di opinioni e anche di modi di pensare,è sempre positivo.......Anche se la frase di Socrate ( che ammiro) è giusta.......( pensate che il cane che vedete in foto si chiama Socrate!!!!!) :)

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Parole sante... con i muratori poi, mi suonano come un dejavù...

 

A me spiace sinceramente aver osservato, sia in prima persona, sia assistendo altrui situazioni, che in molti, obiettivamente troppi casi, il tecnico intervenuto (di norma considerati persone serie, "luminari" e/o comunque iscritti all'aiarp) ha trasceso largamente il limite che sussiste tra quelle che chiamiamo "le diverse scelte possibili" e il "lavoro fatto male spacciato per perfetto" (e non involontariamente per incompetenza, come fecero i muratori in buona fede del nostro maestro, ma per poca voglia di soddisfare il cliente, per infelice manualità e, forse, ancora di più, per poca voglia di lavorare)

 

Sono stato personalmente oggetto di quella che si può solo chiamare maleducazione ai danni del cliente il quale, in fondo, non ha nessuna reale tutela; spesso viene altresì visto come un pretenzioso seccatore, talvolta affetto da delirio paranoide, soprattutto dopo il saldo della prestazione. Ho vissuto situazioni al limite del deplorevole, avendo per altro, oggettivamente/tecnicamente ragione. Se un tallone è fuori asse rispetto al pilota di diversi millimetri perché si è sbagliato a scegliere sul catalogo, o se un martello è stato forato con l'inclinazione sbagliata e poi, magari, incollato anche storto, non possiamo giustificare quello che è oggettivamente un "lavoraccio", dicendo che invece si tratta di una scelta possibile o, peggio, che è "l'estro creativo del tecnico", soprattutto se il pianoforte non suona più.

 

Ci sono molte scelte e risultati possibili ottimali, anche a parità di componenti utilizzati, ma se si vuole far accettare forzatamente o giustificare ad ogni costo per buona una professionalità che entra a pieno titolo nel sabotaggio, mi spiace, ma è cosa altamente condannabile.

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Mi associo al discorso di Paolo... In generale, salvo rare eccezioni è sempre sbagliato giudicare in modo totalmente perentorio una collega che lavora. Il mio professore di programmazione che per me è stato molto più di un professore mi diceva sempre: "Se apriamo il codice sorgente di un programma realizzato da un nostro collega e notiamo gravi discordanze nel flusso dei dati e nella pulizia del codice non dobbiamo mai parlarne male perché non sappiamo in quanto tempo ha dovuto realizzarlo, in che condizioni ha dovuto realizzarlo e soprattutto quanto è stato pagato per realizzarlo". Parole sante secondo me... Nell'ambito del restauro del pianoforte le cose non cambiano. Molto spesso arrivare ad un risultato sonoro richiede molto tempo e denaro, anche anni. Resto poi dell'idea che anche la qualità acustica dell'ambiente giochi un ruolo molto importante, insomma soffermarci sulla qualità dello strumento va bene, ma la percezione che noi abbiamo di un suono è influenzata da una miriade di fattori, sempre tenendo presente che il suono "bello" o "brutto" entro certi limiti, è una cosa di valore soggettivo.

Vi assicuro che ho suonato su un Samick 160cm martelliera quadrata dentro un auditorium con acustica splendida e mi sono divertito tantissimo. Percepivo un bel suono, con il giusto riverbero. La qualità acustica dell'ambiente è quella variabile insieme alla qualità del pianoforte che mettono in condizione il pianista di dare il suo meglio. Se si percepisce un suono gradevole si è portati naturalmente ad esprimersi con maggiore audacia, sicurezza, tranquillità, apertura mentale e di conseguenza sentimento. Ho risuonato lo stesso pianoforte preparato in un contesto acustico per una registrazione Jazz e sono rimasto totalmente deluso dal suono. Cerchiamo quindi di prendere in considerazione anche le altre variabili. Mi piacerebbe se Mephisto postasse le foto del posizionamento del pianoforte nella sala ed una foto della sala completa (tanto per avere un'idea della grandezza). Sono convinto che già ponendo i giusti accorgimenti nel posizionamento del piano nella sala la percezione del suono di questo strumento potrebe cambiare totalmente.

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Anche sulla stesura di un codice bisogna rispettare delle regole, non tanto per l'output che deve restituire ma affinché anche qualcun altro possa metterci mano.

 

Bisogna lavorare secondo le regole, indipendentemente dalla materia trattata. La differenza di tempo sta nelle abilità del tecnico, di certo non deve risponderne il cliente.

 

L'esempio non è calzante, un codice disordinato può produrre l'output giusto, un lavoro sporco su un pianoforte, sbagliato, brutto da vedere non porta mai a buoni risultati.

 

Indipendentemente dal preventivo chi accetta un lavoro deve assumersene le responsabilità e non scappare a gambe levate se qualcosa non va: il cliente non richiamerà più quel tecnico e neppure altri tecnici perché avrà perso la fiducia.

 

Come dice un mio maestro di vita, che è anche maestro costruttore di pianoforti e tecnico " il cliente non è un pollo da spennare"

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Una volta da me venne un tecnico di Milano per accordare il mio verticale.

 

Non capivo nulla di pianoforti al tempo, ma vedevo che inveiva contro lo strumento spostandosi a destra e sinistra del pianoforte, lamentandosi sul suono che era troppo violento, che non rimaneva fermo etc etc.... Sudava e inveiva. Usava la chiave come una zappa e alla fine raso sul posto e punse brutalmente i martelli.... A fine intervento il pianoforte non suonava, mi chiese 130 euro (due ore totali di intervento)...

 

Probabilmente in quella mattina doveva accordarne un altro, non so..... Sta di fatto che rovinó la martelliera tanto da costringermi a vendere lo strumento (era nuovo, teneva benissimo la accordatura e suonava come un mezza coda)....

 

Mi chiedo: che diritto aveva lui di sapere come doveva suonare il mio pianoforte? Purtroppo è un male comune, lavorare male ma anche non ascoltare il cliente...

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Naturalmente è una generalizzazione, ma un tempo il tecnico si proponeva più spesso con maggiore umiltà, ascoltando il musicista e cercando di comprendere le sue esigenze, giuste o sbagliate che fossero.

 

Oggi invece i tecnici tendono ad imporre cosa sia giusto e cosa non lo sia, come si debba suonare o come debba suonare un pianoforte, come se fossero loro la ragion d'essere di tutta la questione.

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Una volta uno mi ha detto che non ero abituato al doppio scappamento!!! In realtà il pianoforte era un cesso :) dovrò organizzare un giorno una chiamata a Staffelli di Striscia la notizia, con pianoforte perfettamente messo a punto!! Come fanno con gli idraulici e gli elettricisti :)

 

Dopodiché farei a uscire da dietro la porta un amico tecnico di pluriennale esperienza e un amico concertista uscito dal Busoni, sarebbe divertente :) prometto che lo farò ....

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@Fra

 

Ci sono ritmi di lavoro e tempi di consegna. Se per un lavoro da 5 mesi il datore lo vuole commissionato in un mese si deve rinunciare a qualcosa; non ci sono storie, giustificazioni o bravura del programmatore. Altra variabile il pagamento... Se devo fare un sito per 500 euro di sicuro non mi metto a fare l'ottimizzazione per i motori di ricerca, non lo standardizzo W3C, non gestisco gli errori e non mi metto ad ottimizzare la grafica per favorire la velocità di caricamento. Queste sono cose che sanno fare o dovrebbero per lo meno saper fare tutti i programmatori degni di questo nome. Non è questione di bravura è questione di tempo e retribuzione e le cose sono strettamente correlate. Se mi pagano 500 euro non mi metto di certo a perdere 5 mesi su un software per renderlo perfetto, idem se per fare quel software mi servono 5 mesi ma me ne danno solo 1.

In ogni caso abbiamo opinioni discordanti perché io non mi metto mai a giudicare un collega.

Tolte opinioni personali che comunque rispetto anche se non condivido, mi sembra che la discussione stia diventando sterile, priva di spunti interessanti, negli ultimi post ho letto solo astio verso tecnici che in un modo o nell'altro non vi hanno accontentato e parole, forse troppo audaci su Abel che per me resta comunque una buona industria produttrice di meccaniche. Credo che ormai la vostra posizione l'abbiano capita tutti, ritengo inutile proseguire su questa scia. Se non ci sono più cose interessanti da dire chiuderei qui la discussione.

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