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Piano Concerto - Forum pianoforte

thesimon
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@solminore

 

Ho effettuato questa prova su facebook proprio perché ho pochissime persone addette ai lavori. Su 450 contatti circa, 15 sono addetti ai lavori. Tra le altre cose ho notato, credo volutamente, che gli addetti ai lavori si sono astenuti. salvo rare eccezioni, dal votare sia l'uno che l'altro forse capendo la finalità della prova e non volendo inficiare.

 

 

Venendo ai discorsi da voi affrontati finora, credo sia vero il fatto che l'arte non è per tutti come credo che la cioccolata non sia per tutti (ci sarà sicuramente un campione di persone alle quali la cioccolata non piace), il problema è che sarebbe il caso di far assaggiare e far conoscere i vari tipi di cioccolata alla gente per poi poter dire "la cioccolata fa schifo". Che l'arte non sia per tutti mi sta bene ma non credete che i media non diano neanche la possibilità di far scegliere all'utente se quest'arte possa piacergli oppure no ? Mi spiego meglio... Fare, diciamo genericamente cultura può essere rischioso per chi deve muovere i fili del burattino, perché se il burattino avesse l'intelligenza e la capacità di poter scegliere in base a ciò che ha studiato probabilmente si chiederebbe come mai si sta facendo muovere da un cretino. Pertanto la decisione di non fare cultura mi pare proprio fatta a tavolino. Mi sembra di tornare all'asino che vola che si dice ai bambini... Infatti ritengo che un popolo si controlli meglio se non istruito perché dinnanzi ad un discorso capzioso di un buon politicante oratore, la popolazione ignorante (inteso nel senso stretto del termine latino ignorans-ignorantis, "che non sa") è più solita a cadere nel tranello. Del resto ultimamente mi sto concentrando a cercare la via più semplice per dimostrare i ragionamenti più difficili. Vogliamo veramente supporre che per la crescita di un paese i politici non sappiano che investire sulla cultura e la ricerca è una cosa di fondamentale importanza ? Se diamo per appurata la NON validità di questo concetto come si spiega il fatto che i tagli vengono sempre fatti alla cultura ? Probabilmente è una scelta ! Porto un esempio sulla musica classica... Da buoni cittadini italiani, la maggior parte di noi paga il canone RAI al fine di usufruire di un servizio PUBBLICO. Usufruire di un servizio pubblico significa che tale servizio deve essere libero da qualsiasi corrente politica e che i contenuti emessi dall'emittente debbano essere finalizzati solo ed esclusivamente ad un "miglioramento" della condizione di vita (che sia fisica o mentale) del cittadino pagante che ne usufruisce. Ora in RAI, nel palinsesto durante le ore dove lo Share è massimo ci sono i soliti giochetti, spesso copie di altri giochi americani, oppure fiction e telefilm. Alle 4 e mezza di mattina un concerto di musica classica oppure un programma culturale (che probabilmente non vedrà mai nessuno). C'è anche da fare un altro discorso però, che se oggi cambiasse il palinsesto e mettessero programmi culturali nelle ore pomeridiane, a pranzo oppure in prima serata, la RAI dovrebbe chiudere perché ormai il popolo è talmente assuefatto e rincoglionito che non apprezzerebbe più contenuti di un certo spessore, nessuno li guarderebbe, non si venderebbero più pubblicità ed il resto lo conosciamo tutti. Se consideriamo che ci sono persone che pagano a mediaset circa 100 euro per vedere il Grande Fratello e restano davanti alla televisione anche fino alle 4 di mattina per vedere questi imbecilli che si muovono dentro casa non mi sembra di aver detto proprio una cretinata !! Se avessero trasmesso il grande fratello ai tempi di mio nonno probabilmente avrebbero fatto la "prima rivoluzione mediatica" della storia. Pertanto l'unica nostra speranza è che le nuove generazioni incontrino insegnanti degni di questo nome che trasmettano non tanto la cultura ma la passione per il sapere. L'idea di non accontentarsi di ciò che qualcuno ha deciso di farci vedere ma di andare a cercare le informazioni per conto nostro. Questo deve cambiare nel nostro paese. Compito dell'insegnante alle medie e superiori deve essere anche quello di dare succulenti assaggi di cultura affinché un individuo possa trovare la sua passione in una delle branche culturali. Ma c'è poco senso di responsabilità anche in questo settore, perché eccetto rari casi, gli insegnanti, trovandosi a combattere con alunni che sono al limite del vandalismo e della delinquenza si arrendono a fare la vita di chi vuole arrivare solo fino alla fine del mese tanto per percepire qualche soldo. Io questa Italia la vedo proprio male male, sotto tanti, troppi punti di vista, ma non demordo, spero che prima o poi qualcosa cambierà, deve cambiare ! Le cose così non si reggeranno ancora in piedi per molto tempo...

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...sai che da qui il passo fra dire che Vivaldi è cultura ...e Stockhausen no ... è molto breve?

 

Io dico che già si sta ripiegando, se l'obiettivo è fare cultura...non può esistere cultura di Serie A e cultura di Serie B. Poi a dirla tutta è richiesto un altissimo livello culturale per certe opere...da qui il gioco a ribasso sino a Gigi d'Alessio...

 

No. Non c'è nessun "passo breve" tra quello che avevo detto io e arrivare a concludere che Vivaldi è cultura e Stockhausen non lo sia.

Nessun gioco al ribasso, ma un gioco di traguardi progressivi. Traguardi progressivi là dove il mio intento sarebbe quello di fare 'educazione musicale' (e non cultura in modo diretto).

 

La citazione che poi hai riportato del post di Xenakis (che citava Colombo) l'avevo già letta e avevo già dato un 'like'. E lo ribadisco il mio like.

La complessità ha un suo fascino in molte opere musicali. Ma per volare alto (cosa che auguro a chiunque) bisogna necessariamente prima aver volato basso, per solevarsi via via.

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Concordo molto di quanto ha scritto Simone, ma per dovere di cronaca e per evitare che ci sia ulteriore disinformazione rispetto a quanto già si sente a mo di mitragliatore in TV....

 

la maggior parte di noi paga il canone RAI al fine di usufruire di un servizio PUBBLICO.

 

...

 

Ora in RAI, nel palinsesto durante le ore dove lo Share è

 

 

http://it.wikipedia....isivo_in_Italia

 

In Italia il canone televisivo o canone RAI è un'imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.

 

 

La RAI in senso stretto non centra più niente da anni (e non pochi), basta che hai un cavo di rete e devi pagare...per cui uno non paga la tassa per avere il palinsesto RAI, ma per accedere ad un servizio televisivo composto da svariati palinsesti (compreso Mediaset...."Così, giusto per ricordarlo!")....

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Non sono assolutamente d'accordo Gerardo o forse hai letto in modo molto sbrigativo il link Wikipedia che hai anche postato, se ti soffermerai maggiormente a leggere ti accorgerai che non volendo hai fatto te disinformazione. Il canone viene denominato "Canone Televisivo" o anche "Canone RAI". Per la seconda denominazione deve esserci una motivazione... Infatti se scenderai in basso vedrai che esclusa IVA e Tassa di concessione governativa l'intero importo del canone va a finire nelle casse della RAI; è sempre stato così. Non a caso infatti a fine anno capita spesso di vedere l'informativa sul pagamento del canone sui canali RAI, non mi è mai successo di vederlo sulle reti mediaset.

 

Inoltre non è affatto vero che basta avere un cavo di rete per pagare... Si dovrebbe pagare il canone infatti solo per apparecchi radio televisivi, il testo riporta: "Un apparecchio si intende atto a ricevere i segnali radiotelevisivi se, e solo se, include nativamente gli stadi di un radioricevitore completo: sintonizzatore radio, decodificatore e trasduttori audio/video per i servizi televisivi e solo audio per i servizi radiofonici.", inoltre su altro comunicato del 21/02/2012 si legge: " il pagamento dell'imposta è riservato per il solo possesso di apparecchi atti alla ricezione televisiva e che non è mai stato richiesto il pagamento del canone per altri mezzi come computer, tablet e smartphone". Pertanto Mediaset non prende proprio una lira dal canone RAI, nonostante la mia aperta e già nota avversione per Berlusconi, quello che è giusto è giusto e bisogna riconoscerlo.

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Forse non mi sono spiegato io, paghi perchè hai una TV e non perchè vedi la RAI.

 

La RAI è solo l'ente incaricato (per ragioni storiche) di riscuotere per conto dello Stato, ma se tu decidessi di farti oscurare i canali RAI...pagheresti uguale :)

 

Non ho mai scritto che vengono girati introiti, da che mondo e mondo le tasse le paghi allo stato...e questa è una tassa non più il compenso per un servizio (o palinsesto che sia).

 

 

 

PS

Se hai un cavo di rete puoi vedere potenzialmente la TV in streaming...ergo, ci tocca pagare

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Altro esempio, giusto per...se sei abbonato a SKY il televisore lo hai. Un canone RAI è dovuto, indipendentemente se vedi la RAI o meno. Anzi, è dovuto anche se il televisore è per 365 giorni all'anno spento.

 

 

... alla fine l'abbonamento rai è una tassa di possesso

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Così, giusto per ricordarlo!

 

http://www.faresoldi...o-allesenzione/

 

Questo perchè l’abbonamento rai è stato trasformato in abbonamento tv, ovvero si paga il possesso del televisore e non il canone rai.

 

Per farla breve, cambiando semplicemente la sigla rai con la sigla tv non si può più sfuggire alla tassa annuale che viene pagata all’agenzia delle entrate e non più direttamente alla Rai.

Quello che molti non sanno però, è che ci sono alcune categorie di cittadini che sono esenti dal pagamento della tassa sulla tv.

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Il dato "interessante" :ph34r:

 

Hanno diritto alla esenzione del pagamento del Canone Rai tutti coloro i quali, avendo compiuto 75 anni di età prima della scadenza del pagamento del canone stesso,vivano da soli o con il coniuge, e abbiamo un reddito complessivo non superiore a € 6713,98.

 

 

Non si sfugge!

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Secondo me i palinsesti dipendono dagli introiti pubblicitari, più un programma tira e fa share e più è probabile che finisca in programmazione per spellare appunto gli sponsor…ma che poi alla fine poi si rivalgono sui consumatori finali, alzando i prezzi dei prodotti finali.

 

Per cui se tutti a fronte di 2 scelte scegliessero l'arte, chi si arricchisce facendo televisione, non avrebbe dubbi a mandare in prima serata programmi tipo “Lo dice Bollani”.

 

Ma dato che di fatto tira meno di altro, programmi come questo vanno in orari meno redditizzi….

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Allora la questione cambia, ma la si può fare anche senza scomodare Vivaldi :)

 

non capisco...

Vivaldi (le Quattro stagioni) era solo un esempio, non poi così tanto casuale.

Ma perchè poi preoccuparsi di non scomodarlo?... Penso che sarebbe orgoglioso di venire "scomodato" per una cosa così bella :)

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Ok, adesso hai detto una cosa diversa da quella che hai detto prima, ma comunque il senso non cambia e resta in parte errato. Che il canone sia una tassa sul possesso dell'apparecchio televisivo siamo d'accordo. Se hai il televisore anche spento o rotto la devi pagare, ma gli introiti, ad eccezione di IVA e TCG, vanno alla RAI per spesare gli oltre 13000 dipendenti e su questo ti assicuro che non ci piove. Poi continuo a ribadire che avere una connessione ad internet veloce non implica che tu debba pagare il canone. Il canone va pagato solo ed esclusivamente per apparecchi in grado di ricevere radiofrequenze audio/video. Devi pagare il canone solamente se al tuo pc hai collegato una pennetta DVB-T, e dunque se lo trasformi in una televisione. Non esiste nessuna legge che vincola chi ha una connessione ad internet a dover pagare anche il canone RAI te lo posso assicurare. Ti lascio anche io con un link dove la cosa viene spiegata benissimo riprendendo anche parti di comunicati RAI che chiariscono proprio questa posizione. http://www.webnews.it/2012/02/21/canone-rai-pc-tv/

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gli introiti, ad eccezione di IVA e TCG, vanno alla RAI per spesare gli oltre 13000 dipendenti e su questo ti assicuro che non ci piove.

 

Io invece ho dei dubbi, nel senso che la RAI è un ente dello Stato, io pago lo stato che gira i fondi alla RAI come ad altri enti...per cui formalmente non vedo più una connesione diretta. Fra l'altro il canone potrebbe essere insufficiente a spesare tutto quello che c'è da spesare ed ovviamente. come ci ricorda Marzapane, il motore è la pubblicità....che guarda caso una volta non veniva proposta sulla RAI o in misura veramente insignificante. Adesso sostanzialmente ha un'intensità uguale alle altre reti televisive ... (sono identici pure gli spot...salvo quelli pro-"causa"....)

 

Ok per il discorso cavo rete, in realtà la mia era solo un'iperbole per dire che paghi a prescindere che ci sia la RAI, addirittura potrebbe chiudere e si deve pagare lo stesso, dipendenti o non dipendenti ....

 

In caso di eventuale chiusura RAI i soldi continuano a finire nelle casse dello stato...poi liberissimo (se va bene ai votanti che confermano tramite votazione i politici che decidono in tal senso) di girarli agli enti più "bisognosi"...

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non capisco...

Vivaldi (le Quattro stagioni) era solo un esempio, non poi così tanto casuale.

 

Ma il punto non è questo, non ci si può illudere di fare cultura musicale facendo "solo" educazione musicale...l'introduzione nel discorso di un compostiore di musica d'Arte o Colta che sia conferma questo ragionamento.

Ci mancherebbe altro che Vivaldi non sia contento, ma pure io lo sarei...ma il punto iniziale non era questo e dopo aver educato qualcuno alle 4 stagioni, tu gli farai ascoltare la musica di un coevo di Vivaldi, che richiede una diversa conoscienza, e saresti punto a capo. Appunto perchè il punto di vista non quello è culturale, ma educativo.

 

E ti assicuro che non è così semplice già il passaggio Vivaldi--> Bach...figuriamoci altro.

 

Per cui educhiamo al canto, al ritmo, all'ascolto...educhiamo, educhiamo. Ma quando si tratta di cultura, la musica cambia subito e, mi ripeterò, ci sono in primis addetti ai lavori che non hanno voglia di andare oltre un certo limite...perchè una persona comune dovrebbe averne?

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Io invece ho dei dubbi, nel senso che la RAI è un ente dello Stato, io pago lo stato che gira i fondi alla RAI come ad altri enti...per cui formalmente non vedo più una connesione diretta. Fra l'altro il canone potrebbe essere insufficiente a spesare tutto quello che c'è da spesare ed ovviamente. come ci ricorda Marzapane, il motore è la pubblicità....che guarda caso una volta non veniva proposta sulla RAI o in misura veramente insignificante. Adesso sostanzialmente ha un'intensità uguale alle altre reti televisive ... (sono identici pure gli spot...salvo quelli pro-"causa"....)

 

Si, certo, assolutamente d'accordo, certamente l'introito è dello stato che poi lo gira e gli spot finanziano profumatamente il giro economico, ma comunque la RAI è un ente pubblico quindi stiamo parlando della stessa cosa, non per caso infatti esiste proprio un ufficio (ufficio abbonamenti RAI) che si occupa proprio del canone.

Ok per il discorso cavo rete, in realtà la mia era solo un'iperbole per dire che paghi a prescindere che ci sia la RAI, addirittura potrebbe chiudere e si deve pagare lo stesso, dipendenti o non dipendenti ....

 

In caso di eventuale chiusura RAI i soldi continuano a finire nelle casse dello stato...poi liberissimo (se va bene ai votanti che confermano tramite votazione i politici che decidono in tal senso) di girarli agli enti più "bisognosi"...

 

Certamente, il nome RAI è una "giustificazione" di dove vanno a finire questi soldi. I giri economici che poi vengono fatti realmente... E chi può saperli ? Io mi baso comunque sui comunicati ufficiali in cui è dichiarato che esclusa IVA e Tassa di Concessione Governativa, il resto va tutto in RAI. Domani comunque lo chiederò a mio zio che lavora in una delle agenzie di statistica che fanno i conti per lo stato, ammesso che ne sappia qualcosa. In caso vi farò sapere.

Comunque cerchiamo di ritornare in topic dal momento che ci siamo usciti da un bel pezzo... Faccio il mea culpa ;)

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Comunque cerchiamo di ritornare in topic dal momento che ci siamo usciti da un bel pezzo... Faccio il mea culpa ;)

 

Ok, ma penso che centri in misura del fatto che è la massa che decide i programmi, in base ai consumi....come ogni mercato.

 

La TV è alla fine della catena, per cui è a monte che si dovrebbe lavorare ... in modo tale che dopo uno poi possa scegliere verso una TV di cultura e non di scadente intrattenimento.

 

Questo è in topic :)

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@ Zazza

 

E' appunto quello a cui mi riferivo io. Ormai la società è così deteriorata che è impensabile mettersi lì e improvvisare nuovamente una nuova didattica musicale o culturale che dir si voglia. Anche perché questo deterioramento è avvenuto negli anni, e colpevoli di questo marasma non sono solamente le istituzioni, i media e gli insegnanti ma anche i genitori che, vuoi per esigenze lavorative, vuoi per proprie mancanze non hanno indirizzato i loro figli verso la strada della cultura.

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Ok, ma penso che centri in misura del fatto che è la massa che decide i programmi, in base ai consumi....come ogni mercato.

 

La TV è alla fine della catena, per cui è a monte che si dovrebbe lavorare ... in modo tale che dopo uno poi possa scegliere verso una TV di cultura e non di scadente intrattenimento.

 

Questo è in topic :)

 

Assolutamente in topic ;), infatti nel mio primo poema dicevo esattamente questo, ovvero che se la RAI dovesse incominciare a trasmettere programmi culturali in prima serata farebbe il botto perché ormai la popolazione italiana è plasmata a farsi piacere il grande fratello !

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se la RAI dovesse incominciare a trasmettere programmi culturali in prima serata farebbe

 

Il punto era proprio questo, non solo la RAI...perchè dal mio punto di vista sono tutte sulla stessa barca e si spartiscono da molto mercato pper cui anche eventuali "colpe". Onori e oneri.

Peccato che negli ultimi 20 anni dietro le 2 più grosse reti televisive pottebbe esserci l'influienza della medesima entità in duplice "veste"; per inciso ad entrambe le "vesti" fa comodo un popolo di ignoranti :)

 

...Famiglia e Scuola sono il motore di una rivincita!

 

E nell'ambito scolastico si che lo Stato in quanto tale dovrebbe metterci mano! ... il resto è demandato a chi deve mandare avanti la carretta. Ma ha o/ed è tenuto ad avere le competenze?

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Ma il punto non è questo, non ci si può illudere di fare cultura musicale facendo "solo" educazione musicale...

 

hai ragione. Non ci si può illudere di ciò.

Ma l'educazione musicale (che io vedo come l'educazione di una sensibilità attenta-appassionata-critica verso ciò che è musicale) è la base: il 'terreno buono' su cui far fiorire poi la cultura (terreno di coltura :lol:!), se mi concedi questa metafora.

 

Non so quale sia il tuo ambito operativo. io sono una persona comune, di cultura musicale limitata, che ascolta soprattutto musica tonale, pre-tonale e, comunque musica "di retroguardia".

Anch'io mi auguro quel che tu speri a livello di cultura musicale diffusa. Ma allo stato attuale dell'Italia mi sembra un sogno enorme.

Ecco dunque: quello che posso fare io è preparare il terreno (nei modi che ho detto nel mio primo post in questa discussione).

Poi, per la cultura, passo il testimone ad altri più preparati. :)

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  • 2 weeks later...

Troco lodevoli iniziative tipo quella descritta dal corriere della sera

 

«Vogliamo fare ascoltare la grande musica rendendola accattivante, in modo che chi ascolta, anche senza specifica preparazione, capisca e si diverta. Desideriamo proporre una cultura che sia educazione e ricreazione: divertimento e crescita interiore e intellettuale insieme»

 

http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/03/classica_Sentila_streaming_co_0_20131103_8dc8c4dc-4452-11e3-ad67-3333ff2de28e.shtml

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  • 2 months later...

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