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Piano Concerto - Forum pianoforte

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Ciao Marzapane. è sempre interessante la Quinta. Mi spiace scrivere solo ora dopo quattro giorni. La tua domanda è 'tosta'.

 

A mio avviso, non si può considerare questa sinfonia «romantica a tutti gli effetti» essendo anche un capolavoro di perfezione formale. L'aspetto formale vi è portato al massimo grado di perfezione sulla 'via della semplicità'. Intendo dire (penso in particolare al 1° movimento), che se in molte altre opere sinfoniche dello stesso Beethoven, e anche di altri autori, vi è un uso più 'raffinato', più 'complesso' (più 'magistrale' se vogliamo) della Forma-sonata, nel primo movimento della Quinta il 'destino' può bussare forte quanto vuole ma la Forma non ne viene prevaricata o indebolità. Tutt'altro.

 

Anche il buon Karajan, che dall'Eroica in poi non eseguiva i ritornelli dei primi movimenti in nome di una 'forma-processuale' che in tanta opera beethoveniana ha preso il posto di una 'forma-architettura', di fronte al primo movimento della Quinta (di fronte alla sua disarmante semplicità formale) eseguiva giustamente il ritornello (e ci mancherebbe!).

 

Nella Quinta l'aspetto formale è ben saldo... nonostante la dura prova del "destino". O forse grazie a questa dura prova. Mentre uno degli "ideali romantici" era invece l'insofferenza verso gli aspetti formali a beneficio dell'espressività che non doveva essere ingabbiata.

Quindi, se penso a questo aspetto della poetica romantica, la Quinta di Beethoven è quanto di più Classico sia mai stato creato (non solo in musica).

 

Se invece ci dimentichiamo degli "ideali dell'espressività" romantica (puntualmente disattesi: in molta musica del pieno ottocento la Forma... l'è ben salda!) e guardiamo solo al mondo interiore tipico del romanticismo (dissidio, lotta, destino avverso, forza dell'individuo, dell'artista ecc...), allora, sotto questo aspetto, per negare alla Quinta una massiccia dose di romanticismo bisogna davvero tapparsi le orecchie.

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Poi mi interesserebbe conoscere i migliori testi di analisi o che trattano l'argomento.

 

Essendo musica tonale puoi procedere in modo tradizionale, partendo dalla forma e identificando i percorsi tonali. Un lavoro interessante lo puoi fare anche con l'analisi schenkeriana; a memoria dovrebbe esserci ingiro anche l'esemplificazione di uno dei movimenti in modo da osservare da vicino (esercitandosi e provandoci prima di consultare qella già fatta) come arrivare alla strutture profonde e soggiacenti di questa composizione.

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Quindi, se penso a questo aspetto della poetica romantica, la Quinta di Beethoven è quanto di più Classico sia mai stato creato (non solo in musica).

 

Se invece ci dimentichiamo degli "ideali dell'espressività" romantica (puntualmente disattesi: in molta musica del pieno ottocento la Forma... l'è ben salda!) e guardiamo solo al mondo interiore tipico del romanticismo (dissidio, lotta, destino avverso, forza dell'individuo, dell'artista ecc...), allora, sotto questo aspetto, per negare alla Quinta una massiccia dose di romanticismo bisogna davvero tapparsi le orecchie.

 

..e in effetti la classificazione di Beethoven come compositore pre-romantico anche da questo può dipendere, ma tecnicamente parlando, da quanto la sua sintatti e la gestione della forma si è spostata dal classicismo verso il romanticismo :)

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