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Piano Concerto - Forum pianoforte

Chopin era Gay?


Chopin
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Chpin era Gay?

 

A parte che per me è irrilevante, però ho letto da qualche parte che Bollani sostiene questa teoria.

 

Mi suona strano, che ne dite? So che ha vissuto con Liszt, ma da qui a dire che ci fosse qualcosa ...mah...

 

 

 

 

PS

..in realltà sembra che Bollani sostenga anche che la seconda scuola di Vienna abbia scritto brani con azione diretta sulle corde del pianoforte, ma non ho ben capito cosa si intende e spero di aver riportato giusto. Cosa ne dite?

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Ciao Chopin. In effetti c'è qualcuno che ha questo dubbio...Non solo Bollani pensa questo. I motivi risalgono principalmente a una lettera che Chopin scrisse al suo carissimo amico Titus in cui si parla di un bacio ...La lettera presa da sola effettivamente può essere ambigua, ma se invece leggiamo tutte le lettere di Chopin capiremmo che Chopin era così con tutti. Spesso scriveva : " ti prego ....continua ad amarmi.." oppure " ...ti amo." ....ma questo comportamento lo aveva con tutti...non solo lo scriveva all'amico del cuore ma anche ai suoi familiari...Altro motivo che ha fatto pensare all' omosessualità è stato il rapporto amoroso avuto con George Sand. Scrittrice dell'epoca, la quale scriveva firmandosi con un nome maschile, abituata a vestirsi da uomo....Questo comportamento però non era per rinnegare la sua natura femminile ma bensì per poter lavorare ( in quanto all'epoca le donne scrittrici non venivano prese in considerazione ) . Altro motivo ancora la dolcezza, sensibilità , fragilità caratteriale di Chopin, molto vicina alla sensibilità femminile , anche per questo il suo pubblico più fedele era ricchissimo di donne che comprendevano e amavano in modo particolare la sua musica....Tutti questi dati possono portare a conclusioni affrettate, nonostante non ci siano prove che dimostrino l'omosessualità, anzi semmai ce ne sono altre che la escludono del tutto . Forse alcuni lo credono anche perché ( specialmente uomini ) sono abituati ad avere un'immagine dell'uomo forte, virile e non accettano che possano coesistere nella mascolinità la dolcezza e la sensibilità. Chopin era passionale, romantico, dolce, sensibile...e come tutte le persone ipersensibili incline alla tristezza e malinconia . Quella sua sensibilità però era a sua volta la sua fonte di ricchezza, che gli permetteva di vedere ciò che altri non vedono e di sentire ciò che altri non sentono e di mettere in musica "di più" della musica stessa.....rimaneva incantato per ore ad ammirare la natura, i fiori ( che amava tantissimo ) ......tutto ciò un uomo rude non lo può comprendere....Un'artista però si, lo può capire questo. Chopin era principalmente un genio-artista e quindi difficilissimo comprendere la sua anima....tormentata e sensibilissima . Quello invece che dimostra che Chopin non fosse Gay è il fatto che si fosse innamorato di tre donne. La prima è Konstancja Gladkowska, un sua compagna di conservatorio, una soprano che Chopin aveva accompagnato al pianoforte alcune volte. Per lei Chopin perse la testa e divenne il modello di donna da lui sempre desiderato ( così scrisse di lei...). Non si dichiarò mai... ma questo sentimento lo tormentò diversi anni, anche per diverso tempo dopo la sua partenza da Varsavia per Vienna. Un' episodio buffo , raccontato da lui stesso al suo amico Titus ,fa capire meglio che tipo fosse Chopin. Una domenica in Chiesa lui si accorse che c'era Konstancja. Improvvisamente lei lo guardò e lui ne rimase così confuso e scombussolato che dovette uscire di corsa dalla Chiesa perché si sentiva venire meno. Nell'uscire perse l'equilibrio e andò a scontrarsi con il medico di paese, il quale vedendolo paonazzo in volto, preoccupato gli chiese se si fosse sentito male. Lui vergognandosi molto raccontò una scusa dicendo che gli era attraversato un cane tra le gambe e che lo aveva fatto cadere....sostò 15 minuti fuori di Chiesa per poi rientrare e far finta di niente...Quando partì da Varsavia , non si sa come, riuscì ad avere un nastro dei capelli di lei...che portò con se come le cose più sante e la notte prima di coricarsi lo prendeva per pensare a lei lontana ( ignara di tutto...). Quando la sorella lo avvertì che lei si era sposata, lui le rispose che questo non gli impediva di continuare ad amarla in maniera platonica....La seconda fu Maria Wodzinska, una sua connazionale incontrata nel suo viaggio all'estero con la quale cominciò una seria relazione , con lo scopo di sposarsi.. purtroppo la relazione fu interrotta dal padre di lei che si oppose alle nozze...non si conoscono ancora motivi certi ....Anche per questa delusione soffrì molto e nel pacco di lettere di lei ci scrisse sopra " mia rovina".....La terza ed ultima, lo sappiamo tutti fu George Sand, della quale ne era profondamente innamorato. Anche dopo la morte di Chopin nella tasca della sua giacca ritrovarono una ciocca dei capelli di lei, che lui teneva gelosamente in ricordo. Spero di averti fatto piacere nel raccontarti un po' di cosette su Chopin.... del resto tutte queste cose non fanno altro che confermare il perché della sua musica così bella....

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Ciao Chopin (mi fa un certo effetto chiamarti così). Credo che anche tu come me abbia visto la puntata di domenica di "Sostiene Bollani". Non sapevo che Bollani pensasse che Chopin fosse gay (a dire il vero non lo so con certezza neppure ora ma lo deduco dalla caricatura che gli ha dedicato) e tanto meno immaginavo che lo pensassero altri. La cosa mi giunge completamente nuova.

Conosco abbastanza bene la biografia di Chopin e mai ho avuto il sospetto che potesse essere omosessuale. Premetto che non ho nulla contro gli omosessuali, anzi... il mio migliore amico lo è. E' solo per dovere di cronaca e amor del vero.

Sottoscrivo tutto quello che ha detto Gilda e tutti i fatti da lei riportati.

Ti consiglio la lettura delle lettere di Chopin, sono davvero illuminanti circa la personalità del Genio.

Mi permetto di aggiungere che a mio avviso la sua personalità era davvero poliedrica e ricca di sfumature. Chi pensa a lui solo come ad un animo delicato, gentile, quasi etereo o femmineo sbaglia. Era anche molto virile, energico e passionale. E se ascolti bene alcuni suoi capolavori (così per citarne qualcuno a caso lo studio op.10 n.12, le ballate 1 & 2 piuttosto che alcune polacche) la cosa risulterà molto evidente.

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non conosco così bene la vita di Chopin e i documenti relativi per poter dare un'opinione.

Ma...

alcune delle affermazioni di Gilda sono metodologicamente prive di fondamento, tanto quanto quelle di chi afferma che Chopin era omosessuale solo analizzando la sua musica. Queste questioni si affrontano solamente con prove documentarie. Per negare l'omosessualità di Chopin basta dire che non abbiamo prove a riguardo. Tutto il discorso sulla sensibilità maschile, sulla virilità, sugli artisti o su George Sand sono insensati. Per altro, la Gender Theory, che si occupa di rapportare le tendenze sessuali al mondo dell'arte, non si limita al giudizio "Gay-NonGay". Georgine Sand era, probabilmente, bisessuale. Il solo atto di crossdressing (vestirsi con abiti del sesso opposto) rimane una cosa epocale e rivoluzionaria. Ma nel suo caso ABBIAMO lettere che avvalorano relazioni con donne (Marie Dorval).

Una veloce ricerca su internet mi conferma che non ci sono prove consistenti di nulla, su Chopin. Ma ci sono teorie contrapposte. Io tendo a essere sempre possibilista, se ci sono teorie e se non sono un esperto del caso. Ma il problema di questi argomenti è che nella maggior parte delle situazioni i documenti vengono persi o scientemente occultati. Su Cajkovskij è stato così, molte sue lettere non sono state pubblicate o sono state censurate. Perfino su Leopardi si è calata per molto tempo una coltre di bigottismo

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Le mie affermazioni non sono assolutamente prive di fondamento come Thallo sostiene. Oltre tutto come faccia a dirlo dal momento che ammette di non conoscere bene la vita di Chopin..... Ho letto molto a riguardo e posso affermare che c'è davvero chi ha avuto questo dubbio e i motivi sono proprio quelli che ho elencato. E' stato comunque interpretato molto male il mio intervento o non è stato compreso. Il fatto che alcuni abbiano avuto questi dubbi a motivo di George Sand o per la musica scritta da questo compositore non vuol dire che Chopin fosse poco virile e mancasse di mascolinità.Significa soltanto che alcuni hanno avuto questi dubbi. Oltre a questo mi sembra che abbia scritto che ad escludere l'omosessualità di Chopin sono proprio le relazioni avute con tre donne. Dico anche a Thallo che queste sono tutte documentate storicamente, basta leggere.Mi sono riferita soltanto alla storia e a ciò che ho letto. Secondo me prima di dare certi giudizi bisognerebbe documentarsi. Su George Sand, non mi pronuncio , non era nell'argomento.

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Una veloce ricerca su internet mi conferma che......

 

In effetti, quando mai per avere conferme bisogna andare (velocemente) su internet?

 

Io dico sempre che internet è una grande miniera, ma per sapere cosa è buono e cosa meno bisogna comunque passare dai libri... a questo punto mi piacerebbe leggere a quali testi (e documenti) si fa riferimento (parlo in generale a "favore" o "contro" dell'una e dell'altra ipotesi) :)

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Ciao Rotore,

nei libri sulla vita di Chopin non è che si soffermino sulla presunta omosessualità. Assolutamnete no. Viene semmai descritta la vita di questo compositore, la sua musica e tutto ciò che ha fatto di sublime per la musica. Alcuni non ne parlano neanche. Leggendo però parecchie biografie è emerso qualcuno al quale fosse venuto questo dubbio...Ripeto...dubbio non significa niente, anzi, come ho spiegato io prima nel mio intervento, spesso è soltanto soffermarsi a un giudizio superficiale senza andare a fondo sulla personalità dell'artista. Ci sono motissime bigrafie.

Quella di Liszt ( a mio avviso la più descrittiva e completa , ma è un amia opinione ), quella di Rattalino, del Bellotti, le lettere, le moltissime lettere , sia di Chopin che degli amici, familiari ecc. Anche altri libri ...ce ne sono a bizzeffe....Non ho fatto altro che riportare quello che ho appreso attraverso queste letture. Comunque ripeto che

gli storici che hanno studiato in maniera più profonda la vita Chopin ma anche la vita stessa di lui hanno escluso il dubbio dell'omosessualità...insomma ! A Chopin piacevano semmai le donne.!

 

 

 

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non ho molto tempo in questi giorni e sono molto irascibile. Quindi mi scuso a priori se sarò aggressivo.

Cercherò di quotare le affermazioni di Gilda che reputo prive di fondamento METODOLOGICO, nonché sostanziale.

 

Altro motivo che ha fatto pensare all' omosessualità è stato il rapporto amoroso avuto con George Sand. Scrittrice dell'epoca, la quale scriveva firmandosi con un nome maschile, abituata a vestirsi da uomo....Questo comportamento però non era per rinnegare la sua natura femminile ma bensì per poter lavorare ( in quanto all'epoca le donne scrittrici non venivano prese in considerazione ) .

 

della serie "prima di scrivere bisognerebbe informarsi". Una cosa è l'opinione l'altra è il fatto. George Sand continuò a vestirsi per anni. Questa cosa si chiama "Cross-dressing", è una pratica che oggi viene riconosciuta tra le pratiche "queer", ovvero quei modi alternativi di vivere la propria identità sessuale, che in sè non significa essere gay ma significa, appunto, vivere in modo diverso la propria identità. La Gender Theory, come dicevo nello scorso messaggio, non si limita a dire "lui è gay, lui no", cerca di rapportare l'identità sessuale alla pratica artistica. La frase "la Sand non rinnegava la sua natura femminile" è un nonsense. La Sand aveva una morale e un comportamento diversi da quelli della maggioranza delle donne sue contemporanee. Non sappiamo chi entrò nel suo letto (escludendo le lettere di cui dicevo) ma liquidare la questione non mettendo in campo neppure un dubbio è scorretto.

 

Forse alcuni lo credono anche perché ( specialmente uomini ) sono abituati ad avere un'immagine dell'uomo forte, virile e non accettano che possano coesistere nella mascolinità la dolcezza e la sensibilità.

 

questa è, mi si conceda, una stupidaggine. Qui non si parla di mascolinità, si parla di omosessualità o, meglio, di riformulazioni dell'identità sessuale. Io sono gay e non mi considero femminile, in nessuna delle possibili accezioni dell'aggettivo, anche se nella nostra società "potrei esserlo", cioè, sarebbe possibile che io mi comportassi in un modo molto diverso da quello medio dei maschi biologici. Se vogliamo parlare seriamente dell'omosessualità ai tempi di Chopin dobbiamo premettere che non poteva esistere un comportamento sociale "gay", non è neppure lontanamente immaginabile che una persona che provava attrazione verso persone del proprio stesso sesso vivesse con tranquillità o libertà questa cosa. Ed è per questo che gli studiosi stanno molto attenti ad alcuni segnali ambigui, come relazioni amicali molto durature. Di contro la storia sociale ci parla di diffuse pratiche sessuali omosessuali, soprattutto tra persone mature e ragazzi. Tutti questi dati servono relativamente a poco nella musicologia se non riescono ad essere rapportati alle composizioni, all'estetica, ed è proprio qui che nasce il problema Chopin: l'estetica chopiniana riformula i classici concetti "sessualizzati" della composizione. Sapere se questo aveva a che fare con la sua vita emotiva è interessante, meritevole di approfondimento.

 

Chopin era passionale, romantico, dolce, sensibile...

 

lo hai conosciuto di persona? C'è una diagnosi psicologica che lo dimostra??

 

e come tutte le persone ipersensibili incline alla tristezza e malinconia .

 

come tutte le persone ipersensibili?? QUESTE sono affermazioni metodologicamente errate. Noi possiamo solo supporre quale fosse la psicologia di Chopin e, di conseguenza, possiamo solo supporre quali fossero le cause dei suoi stati d'umore. Allo stesso modo in cui possiamo solo supporre il modo in cui viveva i sentimenti o le attrazioni fisiche. La prosa che usi nel parlare della vita emotiva di Chopin è da romanzo d'appendice, in questo modo tutta la serietà del discorso sul gender viene meno. Sembra che la discussione sia tra chi crede che gli etero possano essere dolci e chi crede che solo i gay possano esserlo... oh?! Mica è un programma di Barbara D'Urso, su!

 

Quella sua sensibilità però era a sua volta la sua fonte di ricchezza, che gli permetteva di vedere ciò che altri non vedono e di sentire ciò che altri non sentono e di mettere in musica "di più" della musica stessa.....rimaneva incantato per ore ad ammirare la natura, i fiori ( che amava tantissimo )

 

a titolo di cronaca, Cajkovskij parlava di fiori in una delle sue ultime lettere. E oggi sappiamo che molte lettere di Cajkovskij sono state nascoste dal regime sovietico per insabbiare la sua omosessualità...

 

......tutto ciò un uomo rude non lo può comprendere....Un'artista però si, lo può capire questo.

 

no, uno psicologo può capire, non un artista, men che meno un'artista con l'apostrofo. Stiamo trasformando la ricerca della verità storica in una presa di parte. Tutto QUESTO è metodologicamente errato.

Del resto non scrivo, ho già citato quello che penso sia il vulnus metodologico maggiore, ovvero trasformare il discorso su Chopin in un generale discorso sulla sensibilità degli uomini...

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uno psicologo può capire

... mi svavo dicendo che ai tempi di Chopin questa figura non esisteva...come si faceva ai suoi tempi?

 

Purtroppo non ho sentito il progamma di Bollani, mi piacerebbe sapere se ha fatto cenno a qualcosa di particolare che lo ha portato alla conclusione da lui descritta.

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se si parla della puntata che ho visto io, ha semplicemente riarrangiato un pezzo "alla Chopin" e lo ha fatto parlando in modo effeminato. Ma magari ha detto qualcos'altro in un 'altra puntata, non so...

Sullo psicologo, era un'esagerazione. Quello che si dovrebbe capire è che parlare dei comportamenti sentimentali o degli stati emotivi di personaggi storici ha senso solo se si fa un discorso "con le pinze", e se si riesce a rendere utile quell'informazione. Ci sono state generazioni e generazioni (e generazioni) di studiosi che pensavano (e pensano) che Beatrice, Laura o Fiammetta siano state donne vere di cui Dante Petrarca e Boccaccio si sono effettivamente innamorati. E' moooolto più probabile che fossero "Senhal", ovvero ardite figure retoriche utilizzate per parlare dell'amore o di altre virtù. Ma noi preferiamo molto spesso creare delle mitologie sentimentali del tutto assurde pur di salvare capra e cavoli. Su Saffo "etero" c'hanno scritto perfino opere liriche, per esempio. Ecco, in che modo riusciamo a distinguere tra le poesie d'amore di Dante (che probabilmente non parlano di amori veri) e le poesie d'amore di Saffo (che forse parlano di amori veri)? Non possiamo, non possiamo farlo con certezza. Ma possiamo conoscere meglio il contesto e comprendere le loro affermazioni all'interno di quel contesto.

Il contesto di Chopin, probabilmente, permette di azzardare anche l'ipotesi di una sua omosessualità, o bisessualità. Questo ci interesserebbe nel caso in cui possa essere relazionato alla sua storia personale o alle sue composizioni. Si parla dell'omosessualità di Cajkovskij perché in alcune lettere lui stesso cerca di rapportare i suoi tormenti sentimentali ad alcune sue opere; si può parlare della possibile omosessualità di Handel quando si analizzano le scelte di alcuni cantanti piuttosto che altri nelle sue opere.

A cosa potrebbe "servirci" l'omosessualità di Chopin? Questa è una domanda che possiamo porci. Premettendo che non sapremo mai nulla di certo della vita sentimentale di nessuno, neppure dei vivi, se Chopin non viveva in modo "tormentato" la sua vita sessual-sentimentale, o se questa vita non ha comunque influito sulla sua opera, allora possiamo tranquillamente fregarcene di chi si portava a letto o di chi si innamorava.

Siano esse donne o uomini, eh...

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Quello che ho scritto , non è mia opinione . E' quello che ho letto attraverso gli scritti lasciati da chi ha studiato la vita di Chopin. Tutte queste considerazioni sulle sciocchezze o non sciocchezze scritte da Thallo devono riferirsi a ciò che hanno lasciato scritto gli studiosi a riguardo. Io non mi permetto di criticarli. Il fatto che anche Bollani abbia fatto riferimento a questa cosa è soltanto perché qualcuno ne ha parlato prima di lui. Studiando la vita di qualsiasi personaggio è ovvio che ne venga delineata la personalità e ne vengano tracciati i lineamenti. Non sono assolutamente d'accordo con Thallo quando dice che la prosa che uso sulla vita di Chopin è da romanzo d'appendice....Parlando sotto questi termini tu pensi di criticare un mio pensiero mentre invece fai soltanto delle critiche a degli studiosi della materia . Beh! Ti rispondo ...leggi la vita di Chopin scritta da F.Liszt. ...quale frase riserverai a lui allora? Io invece penso che ci sono persone che hanno conosciuto Chopin e che per fortuna ci hanno lasciato scritto molto su di lui e che grazie a questi scritti abbiamo delle traccie su tutto ciò che riguarda il suo lavoro ma anche la sua personalità. Liszt, addirittura si è permesso proprio di delinearne il carattere interiore, la sensibilità, la malinconia....Adesso chiudo l'argomento dicendo che io mi sono letta almeno una decina di biografie a riguardo e moltissimi documenti ...per il resto continua a credere quello che vuoi.

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.........Per tale rispetto il ricordo di Chopin rimarrà doppiamente caro agli amici e agli artisti che egli ha incontrato sul suo cammino, come a quegli ignoti amici che i canti del poeta gli conquistano; come agli artisti che, succedendogli, si studieranno di essere degni di lui! In nessuna delle sue numerose pieghe, l'indole di Chopin ha mai celato un solo moto, un solo impulso che non fosse dettato dal più delicato sentimento d'onore e dal più nobile accordo degli affetti. E, tuttavia, mai natura fu più atta a farsi perdonare delle bizzarrie, delle singolarità incongruenti, dei difetti scusabili, ma insopportabili. La sua immaginazione era ardente, i suoi sentimenti andavano fino alla violenza ( il suo organismo fisico era debole e malaticcio ! ). Chi può sondare le sofferenze provenienti da questo contrasto? Dovettero essere intense, ma egli non ne diede mai lo spettacolo! Custodì religiosamente il proprio segreto, sottrasse le proprie sofferenze a tutti gli sguardi, sotto l'impenetrabile serenità di una fiera rassegnazione. La delicatezza della sua costituzione e del suo cuore gli imponevano il martirio femmineo delle torture inconfessate , e diedero così al suo destino alcuni lineamenti dei destini femminei. Escluso per la sua salute dall'arena affannata delle attività solite, senza simpatia per quel ronzio inutile ove alcune api si uniscono a tanti fuchi, prodigando la sovrabbondanza delle loro forze, egli si creò un alveolo appartato dalle vie troppo battute e troppo frequentate. Né avventure, né complicazioni, né episodi hanno avuto importanza, nella sua vita, che egli ha semplificata, sebbene essa fosse in condizioni che sembravano rendere quel risultato poco agevole da ottenere. I suoi sentimenti e le sue impressioni ne formarono le vicende, più notevoli e più importanti per lui dei mutamenti e degli eventi esteriori. Le lezioni che diede senza tregua, con regolarità e assiduità, furono come il suo compito, domestico e quotidiano, adempiuto con coscienza e soddisfazione. Egli effuse il suo cuore nelle proprie composizioni come altri lo effondono nella preghiera, riversandovi tutte quelle espansioni represse, quelle tristezze inespresse, quei rimpianti indicibili che le anime pie riversano nei loro colloqui con Dio. Egli diceva nelle sue opere ciò che quelle anime non dicono che in ginocchio: quei misteri di passione e di dolore che è stato dato all'uomo capire senza parole, perché non gli è stato dato esprimerli in parole......(...)...L'insieme della sua persona era armonioso, non sembrava domandare alcun commento. Il suo sguardo azzurro era più spirituale che sognante; il suo sorriso dolce e fine non diventava amaro. La delicatezza e la trasparenza del suo incarnato seducevano l'occhio, i suoi capelli biondi erano serici, il suo naso aquilino espressivamente accentuato, la sua statura non molto alta, le sue membra fragili. I suoi gesti erano aggraziati e multipli; il timbro della sua voce un poco smorzato, spesso soffocato. I suoi atteggiamenti avevano una tale nobiltà, e i suoi modi una tale impronta di aristocraticità che involontariamente lo si trattava come un principe. Tutto il suo aspetto faceva pensare a quello dei convolvoli, ondulanti sovra steli di incredibile finezza i loro calici divinamente colorati, ma di un tessuto così vaporoso che il minimo contatto li lacera. ....(...)....Di solito era gaio; il suo spirito caustico snidava rapidamente il ridicolo molto al di là delle superfici ove colpisce tutti gli sguardi. Egli sfoggiava nella mimica un brio faceto, a lungo inesausto. Si divertiva spesso a riprodurre, in improvvisazioni comiche, le formule musicali e i tic particolari di alcuni virtuosi; a rifare i loro gesti e i loro movimenti; a contraffare il loro viso, con un talento che commentava in un minuto tutta la loro personalità....(....) ...L'eleganza materiale era altrettanto naturale per Chopin quanto quella dello spirito. Essa si tradiva tanto negli oggetti che gli appartenevano quanto nei suoi modi aristocratici. Egli aveva la civetteria degli appartamenti; amando molto i fiori adornava sempre con essi le sue dimore. Senza avvicinarsi alla splendida opulenza con cui a quel tempo alcune delle celebrità di Parigi decoravano le loro case, egli conservava su questo punto come sul capitolo delle eleganze in fatto di bastoni, di spille, di bottoni, di gioielli, allora in gran voga, la linea istintiva del comme il faut, fra il troppo e il troppo poco. ...Siccome non confondeva il suo tempo, il suo pensiero, i suoi modi di procedere con quelli di nessuno, la compagnia delle donne spesso gli si confaceva di più, in quanto lo obbligava a meno rapporti successivi. Avendo sempre conservato una squisita purezza interiore, che le tempeste della vita hanno un poco turbato, mai insozzato, perché non scossero mai in lui la propensione al bene, l'inclinazione per l'onestà, il rispetto della virtù, la fede nella santità, Chopin non perdette mai quella ingenuità giovanile che permette di trovarsi a proprio agio in una cerchia di persone di cui la virtù, l'onestà, la rispettabilità, formano le principali caratteristiche e la maggiore attrattiva. Egli amava le conversazioni senza peso delle persone che apprezzava; si compiaceva dei piaceri fanciulleschi dei giovani. Passava volentieri intere serate a giocare a mosca cieca con delle fanciulle, a raccontar loro storielle divertenti o lepide, a farle ridere di quelle risate folli della gioventù che fanno ancor più piacere a udirsi del canto della capinera. Tutto questo insieme faceva si che Chopin- così intimamente legato con alcune personalità più salienti del movimento artistico e letterario di allora che le loro esistenze sembravano formarne una sola- rimanesse pur tuttavia uno straniero in mezzo a loro. La sua individualità non si fuse con nessun'altra. Nessuno dei parigini era in grado di capire quell'unione, compiutasi nelle più alte regioni dell'essere, fra le aspirazioni del genio e la purezza dei desideri. Ancor meno si poteva sentire il fascino di quella nobiltà intima, di quella eleganza innata, di quella castità virile, tanto più saporosa in quanto era più inconsapevole dei suoi disdegni per il comune mortale materialista, mentre tutti credevano che l'immaginazione non potesse essere fusa nelle forme di un capolavoro se non era scaldata al calore bianco negli alti forni di una sensualità acre e piena di scorie infami!....(.....)....Dolce ,sensibile ,squisito in ogni cosa, egli aveva a quindici anni tutte le grazie dell'adolescenza congiunte con la gravità dell'età matura. Rimase delicato di corpo come di spirito. Ma quella assenza di sviluppo muscolare gli valse a conservare una bellezza, una fisionomia eccezionale che non aveva, per così dire, né età né sesso. Non era l'aria virile e ardita di un discendente di quella stirpe di antichi magnati, i quali non sapevano che bere, andare a caccia e guerreggiare; non era neppure la soavità effeminata di un cherubino color di rosa. Era qualcosa come quelle creature ideali che la poesia del Medio Evo faceva servire da ornamento dei templi cristiani. Un angelo bello nel volto, come una donna alta e triste, puro e snello di forme come un giovane iddio dell'Olimpo, e, per coronare l'insieme, un'espressione a un tempo tenera e severa, casta e appassionata. Era questo il fondo del suo essere. Nulla era più puro e più esaltato a un tempo dei suoi pensieri, nulla era più tenace, più esclusivo e più minuziosamente devoto dei suoi affetti....Ma quell'essere non comprendeva se non ciò che era identico a lui....il resto non esisteva per lui che come una specie di sogno penoso, che egli tentava di sottrarsi vivendo in mezzo alla gente. Sempre perduto nelle sue fantasticherie, la realtà gli spiaceva....( ....) ..Esteriormente era così affettuoso, in virtù della sua buona educazione e della sua grazia naturale, che aveva il dono di piacere anche a quelli che non lo conoscevano. Il suo volto incantevole predisponeva in suo favore; la debolezza della sua costituzione lo rendeva interessante agli occhi delle donne; la cultura abbondante e facile del suo spirito, l'originalità dolce e lusingatrice della sua conversazione gli cattivavano l'attenzione degli uomini istruiti. Quanto a quelli di una tempra meno fine, essi amavano la sua squisita cortesia e vi erano tanto più sensibili che non concepivano, nella loro franca bonarietà, come ciò fosse l'esercizio di un dovere e come la simpatia non vi entrasse per nulla....(...)...Tutte le forme della benevolenza prendevano in lui una grazia inusitata, e quando egli esprimeva la sua gratitudine, lo faceva con una commozione profonda che ripagava a usura l'amicizia.......( da : " La vita di Chopin" di F.Liszt )

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......Le notizie che abbiamo sugli amori di Chopin sono limitate, le notizie sui suoi comportamenti sessuali quasi nulle. Ci fu chi immaginò ch'egli arrivasse vergine all'appuntamento con la navigatissima George Sand, ci fu chi parlò di omosessualità, per lo meno per il periodo adolescenziale, inconscia o repressa. Certe espressioni nelle lettere a Tytus Woychiechowski come: " -Se permetti ti bacio sulla bocca " , "- Dammi la bocca ", " -Non ti piace farti baciare . Oggi permettimelo " e simili, fecero sobbalzare più di un commentatore. Bernard Gavoty, da giornalista esperto che conosce i media di oggi, discusse l'argomento con apparente distacco, intitolando " Ambiguità" il paragrafo che dedicò ai turbamenti adolescenziali di Chopin. " Quali conclusioni trarre? Che la sessualità di Chopin fosse fragile?" diceva a metà della sua tirata. E alla fine : " Se Bialoblocki fosse stato più prestante, se Tytus lo fosse stato un poco meno, se uno dei due avesse risposto alle effusioni letterarie di Chopin, forse questi avrebbe pencolato dalla parte dei maschi ". Non pencolò, pensava Gavoty. Che suggellò però il paragrafo con un impagabile commento. " Tuttavia , se Nicholas Chopin avesse controllato la corrispondenza del figlio, probabilmente gli avrebbe consigliato di cambiare il tono nei rapporti epistolari con i compagni di classe ". La lettera a Tytus a proposito della governante di Sanniki , ci dice che, nel diciottenne Chopin c'era un tocco, più che di fragilità sessuale, di sana goliardia tedesca. E senza avanzare nuove e magari inattese supposizioni pensiamo di poter affermare che non ci sono nella sua iniziazione sessuale più misteri di quanti non ce ne siano nella sua nascita. Tutt'al più, anche qui, qualche modesto indovinello. Non ci sono cose da far trasecolare ( in questo sono tutti d'accordo ) del suo amore per Konstancja Gladkowska, soprano.....( tratto dal libro " Fryderyk Chopin: ritratto d'autore" di Piero Rattalino )

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Mi sembra che Gilda abbia fornito un po' di riferimenti "tangibili", per cui mi sono fatto un'idea sulla faccenda. Grazie

 

Solo una nota per Thallo, che mi sembra troppo coinvolto e il suo discorso mi sembra più a difesa della "categoria" che altro (non che la cosa sia sbagliata o non meriti attenzione, anzi...io sono apertissimo) ...

 

Io tendo a essere sempre possibilista

 

... allora può valere per tutti, non so, ma il "possibilismo" mi sembra spesso una "scusa".

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Solo una nota per Thallo, che mi sembra troppo coinvolto e il suo discorso mi sembra più a difesa della "categoria" che altro (non che la cosa sia sbagliata o non meriti attenzione, anzi...io sono apertissimo) ...

 

 

Mi sa che non hai letto bene i miei interventi. O, piuttosto, non li hai capiti. Come Gilda.

Poco male.

Allora rispondo alla tua prima domanda: Chopin era gay? No. Nessuno è mai stato "gay" prima del XX secolo.

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Ho seguito con un pò di disappunto questa discussione.

A mio avviso il fatto che chopin fosse o meno omosessuale interessa poco....nel senso che il giudizio artistico dei suoi capolavori, deve essere indipendente dall\'orientamento sessuale.

Concordo con gilda nel dire che possono esserci dei dubbi analizzando le varie autorevoli biografie, ma ha anche ragione Thallo nell\'affermare che nulla può essere dimostrato, e non si può avere la certezza che fosse gay, lo si può supporre dai vari scritti, ma appunto resta solo una supposizione. Va bene parlarne ma alla fine è una informazione puramente da \"gossip\". Ai fini artistici e irrilevante. Io personalmente tendo a sdoppiare le vicende di vita personale dalla produzione artistica altrimenti si rischia di inficiarne il giudizio.

Basta pensare non so a Caravaggio o a Gesualdo di Venosa autore di madrigali e opere sacre che però ha assassinato sua moglie e il suo amante. Ma il fatto di essere un assassino gli ha forse impedito di comporre dolci note?

Riguardo a Bollani, se suonasse di più cogliendo qualche occasione per stare zitto sarebbe meglio, evitando di fare dell\'inutile gossip...non è sufficiente i gossip sui vivi, bisogna disturbare pure i morti! Evviva la TV!

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Va bene parlarne ma alla fine è una informazione puramente da \"gossip\".

 

In effetti è la prima cosa che ho premesso, ma dato che spero di diventare musicista, il Bollani di turno ha fatto delle dichiarazioni al grande pubblico che potrebbe nel tempo rivolgermi delle domande (seppur di Gossip) considerandomi un addetto ai lavori, preferisco avere delle risposte e farmi un'idea mia sulla questione ... piuttosto nell'evenienza fare scena muta :)

 

A questo serve il confronto, no?

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Non è la prima volta che si fanno discorsi simili, anche su questo forum. E tutte le volte l'argomento più "caldo" è proprio questo: a che serve sapere chi si portava a letto tizio o tal altro?

Non serve solo a fare 5 minuti di show (tra l'altro, ho riguardato tutti gli episodi di Sostiene Bollani, e l'unico momento rimane quello che avevo citato: Bollani riarrangia un pezzo "nello stile di Chopin" e ci parla sopra con voce effeminata... tutto qui...). Ci sono situazioni in cui questa informazione è molto utile, tanto quanto può essere utile sapere che quel compositore o quell'artista aveva problemi economici o era schizofrenico.

Cerco di essere schematico facendo un esempio fittizio.

Claudio Grasso è un compositore del '700. E' possibile credere che fosse omosessuale. Questa informazione è importante se voglio scrivere una semplice storia biografica di C.G. , in cui snocciolerò i nomi degli amanti e dei compagni. Questa informazione potrebbe essere importante in un'ottica di storia della produzione musicale se scoprissi che i circoli artistici di cui faceva parte erano composti essenzialmente da omosessuali, il che potrebbe farmi supporre non tanto che erano tutti amanti (che non me ne frega niente) ma che allora come ora il mondo artistico veniva vissuto come naturale sfogo delle "diversità". Se C.G. ha musicato dei testi, soprattutto nel caso di opere liriche e altre composizioni drammaturgiche, quell'informazione potrebbe aiutarmi nel capire la psicologia intrinseca dei suoi personaggi, delle figure maschili e femminili. Se C.G. ha vissuto in modo conflittuale la propria storia sentimental-sessuale, e ho, per esempio, delle date significative, degli avvenimenti specifici nella sua vita, quell'informazione potrebbe essere utile per creare legami tra la sua vita e le opere di quel periodo.

Questi esempi fittizi danno un'idea di come la storia sentimentale di un artista possa essere utile alla conoscenza o all'analisi della sua opera. Si parlava di Caravaggio... sapere che i corpi nudi ritratti da Caravaggio erano quelli dei marchettari che frequentava non è AFFATTO secondario, sia perché era un'eccezione chiaramente visibile già ai tempi, sia perché questa scelta (unire sacro e "profano", in un certo senso, arte e sesso) ha influenzato l'opera di moltissimi altri artisti dopo di lui (vedi gli attori di Pasolini).

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Sicuramente, ma infatti va bene parlarne, resta il fatto che non si può avere la certezza...Ritornando al titolo del post...se uno mi chiedesse \"chopin era gay?\" la risposta che darei non sarebbe un si o no certo...per tutte quelle cose di cui si è parlato...quindi il dubbio resterebbe!!! L\'importante e non pregiudicare il valore artistico con la vita personale dell\'autore, questo vale per Chopin, come per qualunque artista!

L\'unica cosa che mi è dispiaciuto è vedere degli utenti del forum che \"litigano\" su una questione musicalmente irrilevante!!!

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Sicuramente, ma infatti va bene parlarne, resta il fatto che non si può avere la certezza...Ritornando al titolo del post...se uno mi chiedesse \"chopin era gay?\" la risposta che darei non sarebbe un si o no certo...per tutte quelle cose di cui si è parlato...quindi il dubbio resterebbe!!! L\'importante e non pregiudicare il valore artistico con la vita personale dell\'autore, questo vale per Chopin, come per qualunque artista!

L\'unica cosa che mi è dispiaciuto è vedere degli utenti del forum che \"litigano\" su una questione musicalmente irrilevante!!!

 

Vero, una cosa talmente scontata che Bollani in diretta l'ha dato per certo :)

 

Ha ragione Pestatasti :)

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