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Piano Concerto - Forum pianoforte

normativa SIAE per brani pubblicati in sito personale


ScalaQuaranta
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Stabiliamo cosa è legale e cosa meno :)

 

 

Intanto chi gestisce il tubo (e similari) paga e applica eventuali censure ... e a volte finisce pure nella palta per merito di chi trasgredisce quelle che dovrebbero essere le regole base del rispetto del lavoro degli altri.

 

 

 

Ovviamente questo non ti blocca nessuno a pubblicare brani depositati in modo fraudolento da qualche parte. Insomma, i "furbi" ci sono sempre.

 

 

 

Se non concedi i diritti alla SIAE, non devi pagare nulla (ovviamente); se li dai ad un altro paritetico, devi il dazio comunque a un altro nelle sue regole di gestione del diritto d'autore...molti spunti nel link di CromaDiBrera.

 

Se non vuoi dare niente a nessuno, disiscriviti dalla SIAE e attrezzati (solo) per dimostrare la paternità delle opere nel caso di plagio.

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ragà...non vorrei allungare più di tanto il brodo di questa discussione.

io ho ancora, anche se meno di prima, ancora qualche punto interrogativo da soddisfare.

approfitto della mia curiosità per mettere in evidenza altri miei 'punti interrogativi'...magari nel tempo,

tutte queste info potrebbero essere utili a qualcuno.

 

zazza...ho visto i siti che mi hai consigliato

non vorrei aver preso un granchio ma mi sembrano avere una tipologia e una struttura totalmente diversa da quella di un sito personale. quelli da te indicati, a me sembrano più "e-commerce", negozi virtuali...e in questo caso, è lampante e doveroso, pagare quel tipo di tassa.

 

ma un sito come il mio, è sostanzialmente (nei contenuti) un biglietto da visita multimediale.

tra l'altro, aggiungo che non pubblicherei chissà quanti file audio delle mie composizioni.

5-6 pezzi, non di più, giusto per dare un saggio del mio stile.

la tassa SIAE fa riferimento a un numero molto più elevato: fino a 20 brani (fino a 30.000 visualizzazioni) = 60euro.

 

nel mio caso specifico: 5-6 pezzi, sì, vorrei pubblicare....ma nell'arco di tempo abbastanza 'comodo'...tipo un pezzo all'anno (non tanto per mia scarsa produttività. certi lavori, certe canzoni, pubblicati, perderebbero valore e io vorrei lo mantenessero integro in attesa di esibizioni dal vivo).

quindi, in sostanza, pubblicherei veramente molto poco...

quanto alle visualizzazioni, non sono ancora tanto pratico, statisticamente parlando, di quantità di visualizzazioni....ma non so davvero se riuscirei a raggiungere una portata simile (30.000 visual.....immagino facciano riferimento ad un anno, visto che le 60euro si pagherebbero annualmente).

non sono tanto informato sulla legislazione SIAE, ma ricordo che esistono (o esistevano) una serie diversificata di formule di pagamento per l'organizzazione di manifestazioni musicali.

chissà....magari potrebbe esistere anche in questo ramo, un formulario diversificato per le misure intermedie.

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zazza...ho visto i siti che mi hai consigliato

non vorrei aver preso un granchio ma mi sembrano avere una tipologia e una struttura totalmente diversa da quella di un sito personale. quelli da te indicati, a me sembrano più "e-commerce", negozi virtuali...e in questo caso, è lampante e doveroso, pagare quel tipo di tassa.

 

auto-promozione è auto-promozione :D

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Ma non è che occorra per forza venire a Roma...! Si può anche mandare una mail alla segreteria della Siae (sam.segreteria@siae.it); male che vada, risponderanno indicando l'ufficio giusto, al quale chiedere codeste informazioni. Generalmente rispondono con cortesia e in tempi brevi.

Comunque, in linea generale, ribadisco un concetto che è questo: tutto il repertorio di un associato (persino quello non depositato) è soggetto all'intermediazione della Siae tra l'autore e/o editore ed il pubblico. Diversamente da altre società di autori ed editori, la Siae svolge (o, meglio, dovrebbe svolgere) anche servizi diversi dal semplice deposito a tutela della paternità dell'opera e dalla redistribuzione delle royalties. Se ti iscrivi alla BMI, per dire, non hai alcuna assistenza legale, né di promozione (del resto, è gratuita per gli autori e lo è anche il deposito); e, per quanto riguarda la mediazione con i fruitori della tua musica, la BMI (come l'Ascap o la Sesac, sempre statunitensi) si muove in regime di libera contrattazione, perché l'ambito nel quale opera è molto meno istituzionalizzato del nostro: basti dire che non c'è il monopolio finora vigente in Italia. Un altro esempio, per rendere l'idea: la BMI deposita (virtualmente, in realtà) i brani degli associati presso un'enorme biblioteca che, tra le altre cose, offre anche questo servizio; la Siae, invece, li deposita presso sé stessa e, anche fisicamente, li possiede e li gestisce direttamente. Infatti ha un archivio cartaceo pazzesco... Ancora: le major negli Usa hanno recentemente messo in discussione la mediazione con BMI ed Ascap, facendo un po' come se le grandi aziende si rifiutassero di aprire trattative con i sindacati; una cosa del genere, da noi, sarebbe impensabile...! Infine, a proposito di autopromozione: gli accordi tra Siae e Creative Commons sono molto recenti e ancora controversi, mentre la gran parte delle società straniere non ha mai trovato nulla da ridire sulla possibilità di integrare queste licenze con le proprie competenze, e il motivo è semplice: gestire la risorsa dei repertori di ciascun associato non rientra (come invece per Siae) tra i loro compiti.

In pratica: se uno ha bisogno solo di depositare il proprio lavoro e di darsi da fare per farlo conoscere, la Siae è uno strumento obsoleto, inutilmente costoso e forse anche controproducente, visto che non sei libero di fare quello che vuoi con la tua musica. Naturalmente è solo una mia opinione, ma ormai ci sono cose come Safecreative che, combinate con le Creative Commons, consentono di muoversi senza bollini, bollettini, bollette et similia.

 

Comunque, al tuo posto non mi porrei troppi problemi: tra costruire il repertorio, fare il sito, magari cercare un editore (se è il caso), promuoversi nel modo giusto ecc., la questione della Siae mi sembra proprio l'ultimo dei problemi. Anch'io sono (ancora per poco, penso) iscritto alla Siae, ma se voglio mettere una cosa su Youtube ce la metto, con o senza bollini. Sennò stiamo freschi, come si dice dalle mie parti...

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ScalaQuaranta, la logica è che devi pagare la SIAE anche per promuovere te stesso...se sai che non avrai un ritorno non fare il sito, altrimenti della tassa che stai versando ti arriverà una piccola percentuale. Se invece il ritorno sarà altissimo (te lo auguro), allora chi se ne frega di un importo così basso :)

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Ecco un esempio tangibile

 

http://www.pianoconc...-alla-carosone/

 

Dopo mezz'ora il video è oscurato...se c'è veramente da guadagnare non ti preoccupare che i video vengono "cassati" :rolleyes:

 

Veramente c'è scritto che il video è stato rimosso dall'utente. In ogni caso, è vietato caricare un video il cui contenuto sia protetto da un copyright altrui, a meno di determinate condizioni; su questo, il regolamento di Youtube è molto chiaro. Questa è una trasmissione televisiva, quindi... Non mi sorprende che possa essere stato rimosso.

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