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Piano Concerto - Forum pianoforte

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Sul SW concordo anche io che ce se sono di incredibili.

Ho visto accordare con Cyber Piano Tuner su un Iphone , e rispetto a Tunelab che ho su PowerPC e'tutta un altro pianeta.

 

Comunque a proposito del discorso del "manico" da uno dei video di pianoconcerto ( n.4) ho capito il segreto che ha cambiato la mia vita di accordatore ( dilettante) da cosi' a COSI'.

 

A parte il girare orario o antiorario per raggiungere l'accordatura, e questo gira e rigira si dovrebbe fare il meno possibile, la cosa importante e quella spintina in giu' oppure quella tiratina in su ( molleggiando) che si da preferibilmente in fondo alla leva, prima di lasciare la caviglia e passare ad altra nota.

Tra l'altro quando si trova un pianoforte gia' stabile e quasi accordato io in genere evito lo svita-avvita e provo a vedere di convergere con questi altri movimenti.

Da quando ho capito questo le mie accordature sono molto piu'stabili.

 

Cosa ne dice a proposito il Maestro Ferrarelli , e' cosi' o e'una mia impressione ?

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A noi i software non ci piacciono molto. Mi farebbe piacere condividere la tesina che ho scritto per un esame sugli algoritmi per l'accordatura del pianoforte. Per chi è interessato posso mandarla in privato perché non sono sicuro che si possa mandare in giro, alla tesina è allegato anche un video. Se la cosa può interessare carico tutto sul mio Google Drive e condivido il link in privato a chi me ne farà richiesta. Nella tesina e nel video spiego come mai non è possibile realizzare un software per l'accordatura che realizzi un'accordatura perfetta del pianoforte.

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  • 3 weeks later...

Il video scaricatelo perché ogni tanto va in blocco il player di google (che poi sarebbe quello di youtube). Freccetta bassa posizionata in alto a sinistra nella schermata di visualizzazione. È un po' grandino, sono quasi 3 Gb ma è utile perché tutti i passaggi matematici più ostici presenti in tesina sono spiegati e commentati.

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Simone grazie per il video, ma forse non riesco a cogliere la differenza tra il tuo metodo proposto e tunelab.

Tunelab non fa quello che dici tu, ovvero prima misura, sullo specifico pianoforte, in quelle specifiche condizioni ambientali, l'inarmonicita' e poi genera la curva di accordatura ?

Io in genere la prima volta misuro l'inarmonicita' , accordo, rimisuro l'inarmonicita' ( meglio dopo qualche ora o il giorno dopo) e poi mi salvo il file per accelerare i futuri interventi su quel pianoforte.

Ovviamente poi non e' che mentre accordo mi tappo le orecchie, anzi e' una sfida tra il mio gusto ed il tuner e comunque e' molto meno stressante con tunelab. Penso che se facessi per lavoro l'accordatore se fai quattro o cinque accordature al giorno non ne potrei fare a meno ( per par condicio dico tunelab ma vale anche per cyber tune e gli altri sw professionali, gli altri lasciamoli ai chitarristi)

Ciao a tutti

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Ti quoto almeno non rischio di dimenticare parti dove risponderti.

 

Simone grazie per il video, ma forse non riesco a cogliere la differenza tra il tuo metodo proposto e tunelab.

Tunelab non fa quello che dici tu, ovvero prima misura, sullo specifico pianoforte, in quelle specifiche condizioni ambientali, l'inarmonicita' e poi genera la curva di accordatura ?

Tunelab fa quello che dico io, è vero, ma questa cosa l'ho detta per poi far capire che non funziona. O meglio, funziona al centro della tastiera ma non sui gravi e sugli acuti perché la percezione dei gravi e degli acuti è qualcosa di soggettivo a prescindere dalla disarmonicità delle corde.

La disarmonicità è qualcosa che riguarda lo scostamento in frequenza degli armonici di un suono dalle frequenze ideali. La percezione dell'altezza di un suono è data dalla fondamentale pertanto con la percezione dell'altezza c'entra poco con la disarmonicità. L'insieme di tutti i suoni armonici di un suono costituiscono il timbro dello strumento. Ora la disarmonicità è importante da calcolare perché i battimenti che si utilizzano durante l'accordatura tengono conto di questa variabile, poiché armonici isofrequenziali, come abbiamo visto sono inficiati proprio dalla disarmonicità che tende a farli calare in frequenza rispetto alle frequenze ideali. Pertanto se il software accorda nota per nota deve prima conoscere la disarmonicità così da poter calcolare per quella frequenza gli armonici corretti come sono distribuiti nello spettro. A quel punto quando si suona una nota l'accordatore elettronico ha una frequenza calcolata con la quale compara quella in ascolto e ci indica se innalzare o abbassare. Il metodo che avevo pensato io è, non far ascoltare una singola nota all'accordatore elettronico ma un bicordo, in questo modo l'accordatore non svolge più operazioni sulle frequenze ma sul conteggio delle modulazioni in ampiezza per secondo. Se sappiamo che La3 - Do#4 deve avere una velocità di battimenti di 8,73 al secondo, nel bicordo mi conta il battimento e se ne frega della frequenza. In altre parole emula il metodo di accordatura ad orecchio. Ovviamente la nota di partenza deve essere accordata con riferimento a 440 Hz anche utilizzando il modello standard. In questo modo nell'ottava centrale che dobbiamo spartire non ci interessa più della disarmonicità perché il battimento tra isofrequenziali che devono battere a 8,73 al sec sono già inficiati della disarmonicità; possiamo dire che la disarmonicità è già compresa. Il problema viene poi nel riportare le ottave, perché l'orecchio in modo soggettivo tende ad innalzare (per i suoni gravi) o abbassare i suoni (per i suoni acuti) e questa cosa varia da persona a persona, ecco perché concludo dicendo che l'accordatura perfetta non esiste.

 

Io in genere la prima volta misuro l'inarmonicita' , accordo, rimisuro l'inarmonicita' ( meglio dopo qualche ora o il giorno dopo) e poi mi salvo il file per accelerare i futuri interventi su quel pianoforte.

 

Bisognerebbe misurare di quanto cambia e se è effettivamente apprezzabile, ma anche per gli interventi futuri la disarmonicità sarà sicuramente cambiata. Perché la corda stabilizzandosi si assottiglia sotto l'effetto della forza. L'assottigliamento corrisponde ad un coefficiente di disarmonicità diverso, ma ripeto bisognerebbe valutare se questa variazione risulta poi apprezzabile, non ho mai fatto esperimenti al riguardo.

 

Ovviamente poi non e' che mentre accordo mi tappo le orecchie, anzi e' una sfida tra il mio gusto ed il tuner e comunque e' molto meno stressante con tunelab. Penso che se facessi per lavoro l'accordatore se fai quattro o cinque accordature al giorno non ne potrei fare a meno ( per par condicio dico tunelab ma vale anche per cyber tune e gli altri sw professionali, gli altri lasciamoli ai chitarristi)

Ciao a tutti

 

Sono d'accordo, certamente i tuner aiutano e smaltiscono di molto il carico di stress degli accordatori. Quindi perché non utilizzarli dove funzionano ? Resto sempre dell'idea comunque che in basso ed in alto non ci sia accordatore elettronico che funzioni. L'orecchio è uno strumento di gran lunga più potente di questi software.

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