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Piano Concerto - Forum pianoforte

Corsa del tasto in 2 segmenti


mike
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Purtroppo i tecnici (magari spesso in buona fede) si appoggiano al ricambista, il quale propina loro molto volentieri quello che "può andare bene", più che il ricambio corretto. I tecnici si fidano della "bella roba" che il vate gli ha trovato tra gli scaffali, il prezzo è per altro sempre ottimo e senza pensarci due volte, lo comprano e lo installano.

Questo approccio però porta a mille problemi che si aggiungono ai problemi già preesistenti che si volevano risolvere.

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oggi le martelliere si richiedono già forate dal fornitore, talvolta forate anche in assenza di campioni...l'ho visto fare e non mi stupisce. Probabilmente sulla base della lunghezza dello strumento si riesce a fare.

 

 

Ho visto anche qualcuno che la martelliera se la fora in laboratorio....con calma e pazienza, senza controllare l'orologio, dipende.....

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A volte commettono (volontari) errori anche avendo i campioni. Tempo fa, quando ancora dipendevo dai "tecnici", mi installarono un gioco di cavalletti con i talloni in posizione sfalsata anziché centrata sul pilota.

Sicuramente li avevano da un bel pezzo nel magazzino a prendere la polvere (la data sulla confezione era di dieci anni prima) e visto che non si vedeva il problema, li hanno buttati sopra e via andare...

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Uno veramente molto, molto, molto conosciuto... Però si dice il peccato e non il peccatore...

 

La meccanica era una Renner standard con talloni a incastro centrale. Magicamente, con i nuovi cavalletti, il pilota si trovò a spingere quasi contro il bordo del legno del tallone, smuovendo la curiosità del tecnico verso il fatto che il pianoforte non scappava più nemmeno a pregarlo in ginocchio. (Si metteva a spingere di peso con tutto il corpo sul tasto per vedere se il martello scappava)

 

Naturalmente il problema me lo dovetti risolvere da solo... Lui si limitò a dire che col tempo le rondelle sottotasto si sarebbero compresse e il pianoforte sarebbe tornato a scappare. Bello, vero?

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Il costo dei cavalletti più 800 euro credo, ma non ricordo bene come andò per una certa tendenza a fare conti aleatori con calcolatrice al volo e livellamenti vari, tutti ovviamente in un "nero" anche lui poco decifrabile.

 

Cosa può tornare a scappare un pianoforte completamente imballato perché è stata compromessa la geometria?

Anche dovesse muoversi qualcosa, avresti un aftertouch di un decimo di millimetro nella migliore delle ipotesi. Chi ci suona?

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  • 4 weeks later...

Allego le foto del cavalletto ( che mi sembra del tipo Schwander), delle astine (Renner) con martelleti nuovi (Abel) e di quelli vecchi (non so se sono originali).

Dopo l'intervento il pianoforte è molto migliorato soprattutto come sonorità, la meccanica del canto mi soddisfa abbastanza, ma quella dei bassi lascia molto a desiderare.

Spesso nel forum sento parlare di 'bravi tecnici", ma chi sono in quel di Bologna?, è possibile avere nomi e cognomi eventualmente in privato?

Per me sarebbe un sogno poter usufuire di un checkup del Maestro Ferrarelli, purtroppo la distanza è veramente tanta.

Il pianoforte (Petrof del 1939) è situato in un garage piano terra, in casa non potrei assolutamente utilizzarlo.

 

Ringrazio tutti dell'interessamento e delle indicazioni preziose.

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Non ti soddisfa sulle basse perché si è passati da martelli Renner notoriamente "potenti" (peso, densità, impregnazione... tutto diverso) a martelli leggeri poco compressi che (parlando in soldoni) non hanno la capacità d'imprimere la forza necessaria a spostare le corde basse del tuo pianoforte sino a un grado accettabile. Da qui anche il cattivo comportamento meccanico.

 

Secondo me (è un mio personale parere) se prima di partire con una sostituzione integrale, avessero pensato a una rasatura e sistemazione dei martelli originali (anche solo per sentire come si comportava), forse non ti sarebbe dispiaciuto.

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Fermo restando che le aste originali erano sanissime e potevano richiedere al limite la sostituzione dei rullini e interventi di manutenzione soliti, con un ampio risparmio in termini di costi, sulle aste nuove è presente sulla sinistra, alla base dello stiletto, il marchio Renner?

No, sulle astine non è presente il marchio Renner!

In effetti anche a me è venuto il sospetto (dopo) che non era necessaria una sostituzione integrale, ma una buona messa a punto, purtropppo l'ignoranza (la mia) si paga!

Ad ogni modo ho conservato tutte le astine originali complete di rullino e martelletto.

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No, sulle astine non è presente il marchio Renner!

In effetti anche a me è venuto il sospetto (dopo) che non era necessaria una sostituzione integrale, ma una buona messa a punto, purtropppo l'ignoranza (la mia) si paga!

Ad ogni modo ho conservato tutte le astine originali complete di rullino e martelletto.

 

Si vede che non sono Renner dal legno che è molto più chiaro e dalla formatura dei rullini...

Il tutto costa praticamente la metà.

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Gli diranno sicuramente che sono Renner non marchiati perché la Renner ha iniziato da poco a marchiare...

 

La verità è che li marchiano da un mare di tempo e che quelli NON sono Renner. Punto.

Seguo con interesse i vostri interventi nella discussione (Davehammerklavier e Fra) e mi sembrate molto competenti, sapete dirmi per cortesia come fa un povero diavolo come me a riconoscere il bravo tecnico da un truffatore incompetente?

Io mi sono rivolto ad un accordatore di mia vecchia conoscenza (iscritto all'Aiarp), che come accordatore non è male, ma come tecnico non lo avevo mai sperimentato....

Potreste indicarmene qualcuno di vostra conoscenza?

Già altre volte ho inviato una richiesta del genere senza aver ricevuto alcuna risposta.

 

Grazie infinite!

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Mike, conosco a fondo la situazione. Purtroppo, in Italia, come diceva Goethe, c'è solo polvere sulle strade e inganni per lo straniero.

 

Personalmente, a forza d'inganni, pseudo truffe, risultati allucinanti, torture e situazioni da maleducazione spinta (aiarp inclusa), i tecnici non li voglio più vedere né ho bisogno di chiamarli.

 

Non saprei veramente chi indicarti e chiedo scusa se ho involontariamente mancato in precendenza nel dare una mia risposta in merito a questo tema.

 

Le aste che ti hanno montato so da dove provengono, le ho riconosciute al volo... ne hanno una scaffalata.

Sono giapponesi, non malvagie in fondo, ma dichiarare una cosa per un'altra non va affatto bene.

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  • 6 years later...

A mio parere le martelliere Abel sono stupende!!! Ho un Kawai verticale rifeltrato da Abel e ha acquisito una potenza sonora assurda (anche dopo la raffinata regolazione di #pianoexpert). Ho fatto sostituire al mio Pleyel la martelliera, passando da Renner ad Abel. Con la seconda suona meglio, ma non per il marchio, ma perché è stata scelta la martelliera col giusto peso e la giusta compressione, oltre al fatto di aver scelto il feltro naturale che è eccezionale!  Abel ha una concezione filosofica del suono molto più vicina a come si faceva nell'Ottocento: sonorità più "felpate", intime, ma ricchissime in sonorità, con grande gradiente dinamico (la timbrica si modifica variando la dinamica). I pianoforti e le martelliere si sono dovuti adattare alle grandi sale, caricando le tavole armoniche (anche troppo!), impegnando i martelli, appesantendo tutto: il risultato è un grande suono (alle volte aggressivo) che deve raggiungere anche l'ultima fila di un grande teatro, ma meno ricco in timbrica (suonando piano o forte, se regolato bene, cambia il volume, ma non il timbro). Non esiste un suono migliore, ma ci siamo abituati a questo, anche con l'avvento di strumenti digitali. 

È cambiato anche il modo di suonare! Se dovessi eseguire una sonata di Galuppi (sto studiando la quinta in do maggiore) in una grande sala, sarei costretto a far cantare molto la mano destra, anche di parecchio, per far sentire bene la linea melodica. Ma è un inganno!!! Nello stile galante la melodia non deve uscire in modo così eclatante; le sonorità fra melodia e accompagnamento non devono essere così distanti (già in Mozart la storia cambia), il basso albertino ha una sua cantabilità (a sua volta diviso in una nota grave profonda e le altre tre che emergono sulla durata della nota lunga alla mano destra). Personalmente preferisco più esibirmi in salotti che in teatro. Glenn Gould stesso, ad un certo punto, ha deciso di abbandonare la sala da concerto e dedicarsi alle incisioni, non riuscendo a sottostare, fra i tanti compromessi, a quello relativo alle prassi esecutive che, per i suddetti motivi, vengono a farsi friggere nei grandi teatri. 

 

 

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