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Piano Concerto - Forum pianoforte

Corsa del tasto in 2 segmenti


mike
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Ho un Petrof del 1939 matricola n. 43068, recentemente ho fatto sostituire le astine complete di forcole e rullini (Renner) e i martelletti (Abel).

Mi sono letto tutte o quasi le discussioni sull'affondo del taso e del suo peso, ma non ho ancora capito una cosa che cerco di spiegare con mie parole.

La corsa completa fino a fondo tasto è di 10 mm. suddivisa in 2 segmenti.

1/o segmento (fino allo scappamento?): 7 mm. peso 65 grammi.

2/o segmento (dopo lo scappamento?): 3 mm. peso 180 grammi, per vincere la resistenza di questo 2/o segmento sento una specie di flop...è corretto queso comportamento?

 

Grazie.

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Praticamente un catenaccio! Il tecnico che ha fatto i lavori cosa dice? Per lui 65 grammi come peso di affondo sono corretti? Gli smorzatori sono stati esclusi premendo il pedale del forte?

 

La geaffite è stata ripristinata? Le astine hanno il rullino della dimensione corretta? La distanza tra il rullino e il perno della forcola dello stiletto è diversa rispetto a quella delle astine originali?

Ila regolazione dello scappamento e della caduta del martello come è stata fatta?

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Gli interrogativi, come gli chiami tu, servono per capire cosa è stato fatto, altrimenti come si fa a capire quale può essere il problema? Tiriamo ad indovinare? C'è una martelliera nuova quindi gli scenari possono essere diversi, prima di scrivere i sermoni bisogna capire meglio! Tanta teoria ma se poi in pratica non funziona nulla...mah

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Sì in effetti non avevo abbassato il pedale di risonanza, il peso adesso si aggira sui 60 gr. e tutto sommato mi ci trovo abbastanza bene.

I martelletti sono un po' più grandi (11mm., invece di 10,5mm.) e quindi leggermente più pesanti, ma in compenso colpiscono più efficacemente il coro.

Dalle vostre risposte mi sembra di aver capito che il peso dell'ultimo segmento prima di arrivare a fondo tasto, non è molto importante e il mio è accettabile.

 

Ringrazio tutti delle risposte.

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Non vorrei essere noioso e pedante, peraltro anche dopo aver editato un Tutorial sull'argomento. Vorrei cercare, senza rimanere antipatico, di insistere sull'esame del "paziente". Anche nella Medicina alcuni dottori si "fissano" su di un aspetto del sintomo e non prendono in considerazione, solo a volte per fortuna, altre cause che potrebbero generare il disturbo e/o la malattia. Poi.....ne arriva Uno che prescrive tutte le analisi e un certo numero di indagini prima di formulare una diagnosi definitiva. Mia moglie andò per la sua tosse da 5 ( cinque) medici. Tutti gli prescrivevano antibiotici e cortisone.....ma lei peggiorava, la notte aveva dei veri e propri episodi di soffocamento. Così, come ultima spiaggia andammo dal nostro Otorino...il quale gli prescrisse delle indagini che fecero provare inequivocabilmente che si trattava di un semplice reflusso gastrico notturno....naturalmente tutti gli altri farmaci prescritti non facevano che peggiorare la situazione!!!

Bene, mi servo di questa storiella un po' noiosa per ribadire che anche sul nostro amato "paziente" bisogna seguire un protocollo ben preciso.

 

1) verificare gli attriti di tutte le forcole della meccanica e dei montanti di scappamento. Verificare anche la meccanica degli smorzatoi( guarnizioni di scorrimento comprese)!!!!

2) Quindi, se gli attriti sono giusti o ripristinati secondo i valori usuali, possiamo procedere a parlare di altro

3) Nella sostituzione degli stiletti, i rullini devono essere di identica dimensione.

4) Le teste dei martelli devono essere identiche in forma e pesi(densità di compressione) a quelle originali ( mai gettare via i campioni originali!!!!!!!!!!!!!), come pure dello stesso tipo devono essere le code .

5) Poi verificare anche le mortase della tastiera:che lo scorrimento sia agevole.

6) Una prima regolazione della meccanica è necessaria, magari preceduta da una pre- regolazione degli allineamenti delle parti dei cavalletti

7) Finalmente possiamo misurare, a smorzatoi alzati, i pesi di abbassamento e di ritorno dei tasti

8) anche il giusto controllo dell'affondo dei tasti e l'allineamento generale della tastiera sono importantissimi, come pure il punto di alzata degli smorzatoi.

Spero di essere stato un poco utile, abbastanza chiaro, ....anche se un po' noioso e assertivo!

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Ma se ti trovi bene non fissasti sui grammi e suona, tre grammi in piu o in meno variano di giorno in giorno....poi il petrof l'ho sempre stato più pesante del normale...ben venga il martello che centra bene il coro (osservazione corretta)

 

Ciao

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10,5 sul cantabile era un pò strettino... attualmente, tra le marche principali, non la usa più nessuno, se non sui bassi.

 

Per il peso, 60 grammi non è eccessivo e valuterei le inerzie sul ritorno del tasto, guardando a quanti grammi il tasto tende a risalire.

Se è tutto a posto, togliere 10 grammi con un piombino è operazione di un pomeriggio (tecnico sveglio e competente permettendo).

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Ringrazio il Maestro Ferrarelli per il ripasso della lezione (repetita iuvant!) mi sto facendo una cultura interessantissima e per me assolutamente sconosciuta fino a questo momento.

Tuttavia mi vengono spontanee alcune domande:

- Quanto verrebbe a costare un intervento così meticoloso e scientifico?

- Quanti tecnici sarebbero in grado di fare un lavoro del genere?

- I martelletti della stessa forma e peso di quelli originali si trovano sul mercato?

 

Di nuovo grazie infinite.

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Continuo a non capire se il pianoforte ha problemi o no.... 60 grammi per un mezza coda è un peso di affondo del tutto normale. Perché vuoi cambiare i martelli se sono nuovi?

 

È un pianoforte per uso casalingo amatoriale oppure deve andare in sala da concerto? Il costo degli interventi e le pretese devono essere contenuti e non superiori al valore dello strumento.

 

È pur sempre un Petrof anziano...

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C'è una sana e semplice regola in queste cose: mai allarmarsi per 10 grammi.

 

Quando si sostituisce una martelliera, soprattutto se l'originale era anziana e/o frutto di lavorazioni oggi non più attive o desuete, lievi variazioni di peso sono normali e praticamente inevitabili. Di conseguenza sostituire una martelliera nuova nel tentativo di "rincorrere" il peso ideale, non ha obiettivamente senso.

 

Se poi gli Abel, come al solito sugli strumenti europei, non sono soddisfacenti come martelli in sé stessi, questo è un altro discorso...

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Trovo personalmente gli Abel dei martelli eccellenti. La casa esegue dei martelli identici su campione. In quanto al lavoro, si può benissimo eseguire la successione indicata, direi è d'obbligo. Dissento un po' sul minimizzare una differenza di 10 gr. che trovo considerevole. Spero che sia stata messa da parte la vecchia martelliera. Aggiungere piombo non è un procedimanto buono. Sarebbe meglio intervenire sulle code dei martelli per avvicinarci al peso e all'inerzia originale ( ma prima il controllo degli attriti, altrimenti tutto è falsato!!!!!!)

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Se dovessi citare un argomento, nel commercio dei componenti per pianoforte, che smuova la mia atavica paura da primate,

direi "il martello identico fatto su misura".

Due persone si possono assomigliare, essere anche apparentemente identiche alla vista, in altezza, peso, essere anche gemelle, ma quello che c'è "dentro" o quello che accade a livello cellulare o neuronale, non lo si vede ad occhio nudo o attraverso un giudizio estetico.

La stessa cosa vale nelle martelliere per pianoforte che sono dispositivi più complessi di quanto si possa credere.

 

Dal mio inautorevole osservatorio, non ho mai trovato pianoforte europeo ben suonante, performante o preparato per un concerto d'oggettiva importanza (alle sagre di paese o a casa dell'appassionato va bene tutto) che disponesse di martelli Abel e, per quanto riguarda lo stesso aspetto esteriore, nonostante abbia acquistato (e fatto fare diverse volte su misura) un ampio numero di martelliere della ditta in questione, non è mai accaduto che le martelliere Abel assomigliassero a qualcosa di diverso se non a una martelliera Abel, senza considerare la difficoltà che si ha con questa ditta nel gestire i parametri del martello (in particolare il peso) cosa che con Renner è assolutamente chiara e trasparente.

 

Petrof è una fabbrica di pianoforti europea che per tutto il novecento è stata legata direttamente alla Renner e non mi sorprenderebbe che il pianoforte di Mike mostrasse una certa forma di "rigetto" verso il trapianto degli Abel.

 

Sul peso, anche qui, c'è un problema se si prende come primo pensiero un approccio in direzione delle code dei martelli: se queste sono già state correttamente sagomate dal tecnico intervenuto, rimane davvero poco margine di guadagno sul tasto. Un'anima Abel pesa circa 3 grammi, che equivalgono a 18 grammi (indicativamente) sul tasto. Va da sé che per toglierne 10 occorrerebbe segare via praticamente un terzo di coda. Temo non ci sia limatura o sagomatura che possa portare a un alleggerimento al tasto di 10 grammi.

 

Tuttavia, se si dispone della martelliera originale, proverei eventualmente a informarmi presso la Renner, la quale sui pesi dispone di standard ben precisi che sono, purtroppo, molto più aleatori e indeterminati nell'altra casa concorrente.

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Certo, con la slimazzatura di una coda anche fatta lateralmente come facevano un tempo, internamente o dove si vuole se si recuperano 3 grammi sul tasto è tanto....oltretutto tre grammi si perdono o si acquistano semplicemente col cambio di clima per cui non avrebbe nemmeno senso sprecare ore per un intervento non risolutivo. Poi non credo che il tecnico intervenuto non abbia preparato le code....

 

Se non ci sono grosse differenze tra un tasto e l'altro e se il pianoforte mostra una certa uniformita di comportamento dubito anche che ci siano problemi sui perni.

Non essendo un pianoforte da concerto anche se ci fossero minime differenze non sarebbe poi la fine del mondo, differenze di tre grammi sui tasti ci sono anche sui pianoforti appena usciti dalla fabbrica. Nei mezza coda attuali avere 60 grammi di affondo è abbastanza comune.

Comunque continuo a non capire se questo strumento i problemi li ha davvero o se ci sono solo dei dubbi...

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La percezione del peso è anche legata al suono prodotto. Se i martelli che ha adesso sono troppo morbidi e/o non scaricano la forza necessaria, sentirà di conseguenza una sproporzione tra la forza impressa al tasto (a tutte le dinamiche) e il suono emesso, che porta a una diretta sensazione di eccessiva pesantezza del tasto. Forse da qui i dubbi di Mike...

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Concordo, è un disagio abbastanza comune anche perché il numero in sè non è "proibitivo".... 60 grammi! Se il problema sta nella risposta del martello e nel rapporto sollecitazione-suono continuerebbe ad avere la stessa sensazione anche con 10 grammi di meno...

 

La stanza dove è ospitato il pianoforte com'è?

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Mi permetto solo di intervenire ancora per precisare che il piano di Mike non ha niente a che fare con Renner. A quel tempo Petrof non poteva montare materiale Renner. Lo fa solo da tempi recenti. Quei Petrof, infatti, erano ben fatti e ben progettati, ma difettavano di meccanica e di martelliera, che veniva prodotta all'Est, forse dalla Casa stessa. Recuperare 10 gr. con la giusta ed ancora estetica nonchè funzionale nuova forma delle code è tutto da vedere, secondo me. Comunque, un leggero recupero dell'alleggerimento è a favore dell'inerzia ( meno piombo).Invece l'ipotesi di martelli troppo morbidi, può essere. Sulla qualità dei martelli e sulla loro esecuzione...rimane un fatto di rispettosa opinione. La Renner è una grande e gloriosa Casa. Anche Abel ha dimostrato di essere un costruttore attento alla qualità, al processo di costruzione ed alle peculiarità richieste dal cliente. A volte anche un diverso impregnante può cambiare il timbro generale della martelliera. E' vero, dentro ai martelli c'è una "situazione" molto più complesa di quanto si creda. Nella sostituzione, tuttavia, specialmente in casi come questo, è opportuno rispettare l'identicità o la somiglianza all'originale, caso mai, come, ripeto, in questo caso, migliorando la qualità complessiva.

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Maestro, guardi, la ringrazio del complimento, ma temo possa essere mal riposto... :)

 

Vorrei comunque chiarire che non ce l'ho con l'Abel; i rapporti sono sempre stati pacifici e le fatture sempre retribuite come richiesto.

 

Il fatto è che ci sono aziende che scelgono con convinzione una via, la quale può essere più o meno consona alle concezioni e al risultato che si desidera ottenere e vanno rispettate come tali.

 

Una volta mi dissero chiaramente: "NOI NON FACCIAMO COME STEINWAY". Credo che questo possa valere più di mille discorsi.

 

 

Prima di Abel non avevo mai utilizzato Renner, poiché, come credo accada sovente oggi un pò in ogni ambito, ero stato indottrinato nella mia inesperienza iniziale con la tesi che: "oggi la Renner lavora male, fà prodotti invendibili e c'è solo Abel che lavora bene."

(Con un linguaggio più colorito e convincente)

 

Di conseguenza col tempo ho usato tutti i modelli di Abel a disposizione, senza mai essere soddisfatto o convinto del risultato. Neppure mezza volta. Ad altri magari piaceva, ma per me si poteva sempre ottenere di più; non era certo un timbro né un suono di pregio e per me il pianoforte malcapitato non era colpevole, nonostante gli altrui pareri sostenessero sempre molto facilmente che, insomma, più di così non si poteva fare.

 

Ne ho ammucchiate diverse di martelliere, altre gettate direttamente nella spazzatura quando ho iniziato a non sapere più dove metterle.

Finché, non sapendo più cosa fare, non sono passato a Renner.

Da lì il passo è stato breve e ho ottenuto senza particolari difficoltà quello che per me è il suono e il comportamento di un pianoforte da repertorio.

 

Può darsi che ci sia un'affinità elettiva tra me e la Renner, ma mi spiace veramente vedere un'azienda che utilizza ottime materie prime e che conduce lavorazioni accurate, perdersi in filosofie poco funzionali nei fatti per perseguire il: "NOI NON FACCIAMO COME LORO".

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La meccanica dei Petrof di questo periodo dovrebbe essere la Schwander, con la molla ad una falda e la vite di regolazione per la tensione.....per intenderci di questo tipo:

 

http://www.asahi-net.or.jp/~lt9y-smym/petrof/schwander.gif

 

 

Schwander (tedesca) poi trasferita e diventata Herrburger, che faceva anche le tastiere di recente per diversi costruttori europei, in tiglio. Faceva anche le martelliere, con la lana delle pecore irlandesi.

 

Ma continuo a non capire cosa ci sia da discutere su inezie di qualche grammo, su un pianoforte così datato....sempre che i componenti (rullini, pelli e feltri) siano stati sostituiti rispettando le caratteristiche degli originali. Se poi la martelliera non è in grado di trasmettere la forza impressa al tasto e se costringe a regolazioni "troppo strette" perché geometricamente sbagliata la categoria dei tecnici dovrebbe farsi qualche domanda e dare delle risposte.

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