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Piano Concerto - Forum pianoforte

F. Chopin Preludi Op. 28


antares86
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Ho ascoltato l'opera 28 n. 2, secondo me il punto più debole è la sinistra, troppo "monotona" e spesso zoppica ritmicamente. Probabilmente è più datata come registrazione rispetto a quanto ho sentito di Liszt. Si può sempre migliorare, tutto è sempre perfettibile :)

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Si avevo percepito che eri ancora molto legato alle note quindi è inutile fare delle osservazioni sui brani. In ogni caso se mi posso permettere hai un brutto vizio che avevo anche io e che mi hanno fatto togliere. Sei solito togliere la mano dal pianoforte quando non suona per metterla a riposo sulla gamba, oltre ad essere antiestetico o, come meglio dire, "poco elegante", può creati problemi quando devi tornare a suonare con quella mano. Cerca di farci caso e correggi il problema. :)

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In ogni caso se mi posso permettere hai un brutto vizio che avevo anche io e che mi hanno fatto togliere. Sei solito togliere la mano dal pianoforte quando non suona per metterla a riposo sulla gamba, oltre ad essere antiestetico o, come meglio dire, "poco elegante", può creati problemi quando devi tornare a suonare con quella mano. Cerca di farci caso e correggi il problema. :)

 

mmmm non ci avevo neanche fatto caso ahahahahah sono cose che faccio automaticamente.... vedrò che si può fare

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E' sempre piacevole ascoltare un giovane che ama Chopin e soprattutto i Preludi. Va bene, hai scelto quelli che sono ritenuti i meno difficili e è lodevole l'intenzione di studiarli tutti. Io mi permetto di consigliarti ora di leggere il n. 15, la famosa "goccia d'acqua". Insegna molto, soprattutto la "tesa cantabilità" della mano destra che dovrebbe, a mio avviso, essere più protagonista. Non si pensi di esagerare nel "forte". Un maggiore "sbilanciamento" è a favore del legato, che nel cantabile chopiniano deve essere particolarmente "eloquente". Rubinstein, ci vaceva ascoltare qualche suo bis da vicino e scoprivamo che non suonava affatto "piano", con la sua mano destra, anche quando era scritto "piano". Una volta poggiò sulla nostra spalla la sua destra, spiegando in una "macedonia" di lingue come dovesse il braccio gravitare sulle dita. Un peso impressionante! A dispetto di che dice che "pesare sulla tastiera" non serve. E' vero, non è certo il peso, ma la velocità con cui il martello colpisce la corda a determinare l'intensità sonora....ma il peso genera un contatto totale con il fondo del tasto...quasi facendo lavorare di più la pressione delle dita che non la caduta. Come su di una unica grande corda!. Naturalmente la sinistra, come diceva anche Chopin in persona, è il suo "direttore" e determina, lei,con la sua intensità, se siamo nel piano o nel forte. Provare per credere: suonare un piccolo frammento con la destra sinceramente cantabile, quasi forte e la sinistra leggera=piano . Poi suonare lo stesso frammento con la destra sinceramente cantabile e la destra forte= forte.

Che ne pensi. Comunque complimenti per la fatica e ad Majora

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E' sempre piacevole ascoltare un giovane che ama Chopin e soprattutto i Preludi. Va bene, hai scelto quelli che sono ritenuti i meno difficili e è lodevole l'intenzione di studiarli tutti. Io mi permetto di consigliarti ora di leggere il n. 15, la famosa "goccia d'acqua". Insegna molto, soprattutto la "tesa cantabilità" della mano destra che dovrebbe, a mio avviso, essere più protagonista. Non si pensi di esagerare nel "forte". Un maggiore "sbilanciamento" è a favore del legato, che nel cantabile chopiniano deve essere particolarmente "eloquente". Rubinstein, ci vaceva ascoltare qualche suo bis da vicino e scoprivamo che non suonava affatto "piano", con la sua mano destra, anche quando era scritto "piano". Una volta poggiò sulla nostra spalla la sua destra, spiegando in una "macedonia" di lingue come dovesse il braccio gravitare sulle dita. Un peso impressionante! A dispetto di che dice che "pesare sulla tastiera" non serve. E' vero, non è certo il peso, ma la velocità con cui il martello colpisce la corda a determinare l'intensità sonora....ma il peso genera un contatto totale con il fondo del tasto...quasi facendo lavorare di più la pressione delle dita che non la caduta. Come su di una unica grande corda!. Naturalmente la sinistra, come diceva anche Chopin in persona, è il suo "direttore" e determina, lei,con la sua intensità, se siamo nel piano o nel forte. Provare per credere: suonare un piccolo frammento con la destra sinceramente cantabile, quasi forte e la sinistra leggera=piano . Poi suonare lo stesso frammento con la destra sinceramente cantabile e la destra forte= forte.

Che ne pensi. Comunque complimenti per la fatica e ad Majora

 

 

ahhh io problemi di peso non ne ho più ormai..... anzi semmai ho più il problema contrario.... ma non perdo velocità.... è un appoggio pesante più che "sforzato" diciamo un po alla Cziffra (peccato abbia solo l'appoggio e non la sua tecnica) i preludi ho una mezza idea di farli tutti con moooolta calma il 15 l'avevo letto tempo fa.... ma ora sono fissato col 16..... è bestiale semplicemente serve una velocità e un controllo spaventosi....

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